Lei
America Ottobre 2015
Erano
passati due anni da quando abbiamo spento il Super Computer e solo uno
dal ritorno di X.A.N.A. Non posso credere che siamo arrivati a questo
punto solo per colpa mia.
La terra è nel caos X.A.N.A e il suo esercito l’hanno
conquistata eliminando ogni umano che trovavano lungo il loro cammino.
Siamo rimasti in pochi a lottare per salvare questo mondo e non so se ci riusciremo mai.
Ogni giorno appena mi sveglio spero con tutta me stessa che questo sia
solo un incubo e che quando aprirò gli occhi vedrò la mia
stanza al Kadic.
Ma purtroppo non è così… Quando mi sveglio vedo
queste pareti grigie fatte di metallo della mia nuova camera al centro
della Resistenza.
Noi Lyoko Warriors e il resto degli umani ancora in vita, abitiamo o
meglio sopravviviamo, in una piccola cittadina in America che fu
costruita intorno ad uno dei più grandi
laboratori mondiali che noi chiamiamo Resistenza. Devo ammettere
però che questo posto è molto sicuro e le persone che
vivono con noi sono magnifiche, ognuno al proprio compito qui.
Ci sono persone che si occupano dell’agricoltura in modo che non
ci manchi il cibo, altri che si occupano della costruzione e
ristrutturazione delle abitazioni, insomma ogni persona fa che gli
è possibile per dare una mano a noi.
Noi Lyoko Warriors viviamo dentro alla Resistenza insieme agli
scienziati che con l’aiuto di Jeremy si danno da fare giorno e
notte per costruire nuove armi per noi per combattere i mostri di
X.A.N.A al meglio, mentre noi ogni giorno dobbiamo allenarci nella sala
di addestramento ed insegnare ad i soldati come combattere quei mostri.
Dopo tutto loro non hanno le nostre attrezzature e non potranno mai averle non essendo mai stati a Lyoko.
Il
suono della sveglia mi distrae dai miei pensieri, guardo l ora e noto
che si sono fatte le sette del mattino ed io ho passato un'altra notte
insonne, dopo tutto non posso farci niente non riesco
a fare a meno di incolparmi per tutto ciò. Se solo Jeremy quel
giorno non avesse mai acceso il Super Computer ora tutto questo non
sarebbe mai successo.
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il mio armadio, prendo la mia tuta
rosa e la indosso per poi dirigermi alla sala d’addestramento
dove incontro Odd ed Ulrich.
“Buongiorno Principessa” Mi saluta Odd facendo una specie
di inchino. Se non ci fosse lui a tenerci su con il morale non saprei
proprio come faremo.
“Buongiorno” Ricambio il saluto, per poi girarmi verso
Ulrich ed accennare un piccolo sorriso che lui ricambia velocemente.
“Tra quanto iniziamo l allenamento? Siamo in ritardo” Domanda il tedesco con aria seccata.
“Dobbiamo aspettare di essere tutti” Affermo io
distogliendo lo sguardo da lui, mi fa troppo male incontrare i suoi
occhi. “Ehi scusate il ritardo” una voce femminile che proviene da dietro
di me si scusa con tono affaticato, deve aver corso per cercare di arrivare in tempo, ma come al solito ritarda.
Poi vedo Odd andare verso di lei e posarle un leggero bacio sulle
labbra dicendole che non ci cambiano la vita cinque minuti. Mi accorgo
che Ulrich appena Odd si avvicina a lei si gira dall’ altra
parte. Mi avvicino a lui e poggio la mia mano sulla sua spalla.
“Mi dispiace” dico semplicemente prima che arrivi il nostro
allenatore e ci urli contro di iniziare a correre perché eravamo
peggio delle lumache. Dopo tutto cambiano i tempi ma lui non
cambierà
mai, ci urla contro come quando eravamo a scuola e ci tratta ancora come ragazzini delle medie.
Il nostro caro Jim ormai è diventato come un padre per noi. E se
ripenso che la storia che tutti noi credevamo una bugia in cui lui
affermava di essere una guardia segreta del governo ma che
preferiva non parlarne è vera stento ancora a crederci.
“Bene ragazzi bel lavoro, potete andare a mangiare, sono fiero di voi!” esclamò Jim uscendo dalla porta.
“Si, non vedevo l’ora ragazzi ho una fame” esultò il chiodo.
“Allora mangia anche la mia dose io non ho fame, e poi devo
andare in un posto” disse Ulrich all’amico per poi
dirigersi verso la porta.
“Aelita secondo te va..” Odd non riesce a terminare la
frase che gli cade una lacrima che gli riga il viso. La sua ragazza
appena lo nota gli prende la mano e gliela stringe sussurrandogli
qualcosa
all’orecchio che non riesco a sentire.
“Si Odd, sta andando da…” Non riesco nemmeno io a
terminare la frase senza che le lacrime inizino a cadere copiose dal
mio volto. Mi manca così tanto che delle volte non riesco a respirare,
corro via da lì voglio tornare nel mio appartamento, non voglio
che loro provino a consolarmi questa volta ho bisogno di sfogarmi.
Appena arrivata in camera prendo tutto quello che trovo a tiro
e lo lancio verso il muro. È
tutta colpa mia, è colpa mia se questa guerra è iniziata,
è colpa mia se un sacco di gente è morta, un sacco di
gente innocente, è colpa mia se i miei amici stanno
soffrendo così tanto, colpa mia se…
Sento la porta della mia camera aprirsi e delle braccia stringermi in un abbraccio caldo e rassicurante.
“Aelita calmati” Dice lui con voce dolce e delicata facendomi girare per potermi vedere in faccia.
“Tu non capisci Jeremy e tutta colpa mia” Gli urlo contro furiosa.
“Non dire così” Dice lui con le lacrime agli occhi
lo distrugge vedermi così ma io non posso farci niente non
riesco a non sentirmi colpevole. Lo guardo negli occhi e lo abbraccio
più forte
che posso.
“Aelita non puoi andare avanti così, devi capire che se
lei non c’è più non è colpa tua, è
stata una sua scelta combattere, è stata una scelta venire a
Lyoko ed è stata una sua scelta rimanere
e combattere prima per te e poi per il mondo, qui l’ unico
colpevole è X.A.N.A, e fidati di me ce la faremo a sconfiggerlo
te lo prometto” Le sue parole mi tranquillizzano e mi riempiono di
speranza, ma non riescono a frenare le mie e le sue lacrime per lei.
“Me lo prometti?” Chiedo io guardandolo in quel occhi di cui mi innamorai subito appena li vidi la prima volta
“Si te lo prometto” Dice lui per poi stringermi di nuovo al suo petto.
Esco dalla sala di addestramento dopo aver detto ad Odd di poter
mangiare la mia porzione alla mensa, non ho fame oggi, non ho voglia di
far niente, o meglio non ho la forza i far niente,
non riesco a lottare, non riesco a parlare ho questo grandissimo nodo
in gola, ma non voglio farmi vedere debole da nessuno, non posso
permettermi di dimostrarmi debole, queste persona
contano su di me non posso deluderle. Loro mi credono una persona
forte, eroica, perfetta, ma nessuno è perfetto ma credo che loro
hanno bisogno di crederlo. Ma queste persone non mi
conoscono loro non sanno che in realtà io sono debole o almeno
lo so da quell’ orribile giorno in cui ho perso la cosa
più importante che avevo.
Appena esco dalla Resistenza decido di passare per tutte strade
secondarie per non farmi notare dagli abitanti della nostra piccola
cittadina, ci metterò un po’ di più ma almeno
così nessuno
mi fermerà a ringraziarmi.
Dopo circa venti minuti di camminata arrivo a quella piccola casina,
prendo le chiavi dalla tasca e corro verso la porta, appena arrivato
lì mi blocco un attimo immaginando lei che corre ad
aprirmi, purtroppo che ora non può più farlo. Giro la
chiave nella serratura ed entro guardandomi intorno. È tutto
così accogliente non si direbbe che nessuno vive più qui,
salgo al piano di
sopra verso la sua camera, vedo che la porta è aperta devo
averla lasciata aperta dopo la mia ultima visita. Entro in camera e mi
metto al mio solito posto, mi siedo per terra sotto alla finestra
prendo quella foto non molto lontana da me. Appena la rivedo le lacrime
iniziano a scendere. Posso trattenerle mentre sono alla Resistenza,
posso trattenerle mentre cammino per strada o
mentre parlo con gli altri, ma mentre sono qui e la vedo proprio non
posso. Non posso credere che mai più sentirò quella
splendida voce, non posso credere che non la sentirò più
urlare contro
di me quando era arrabbiata, non posso ancora credere che non
sentirò la sua risata cristallina. Non posso e basta e non posso
nemmeno dimenticarla, come puoi dimenticare un amore così
profondo da toccarti l’anima, così forte da farti morire e
tornare a vivere nel giro di pochi secondi, così reale che quasi
lo potevi toccare semplice non si può dimenticare, ed io non la
dimenticherò mai, né lei né tutte le meravigliose
azioni che ha fatto. E farò in modo che nessuno la dimentichi,
lei merita di essere ricordata. Continuo a guardare quella foto era
così piccola,
in questa foto aveva solo 14 anni e pensare che già a quell’età stava salvando il mondo.
Oh Yumi oggi avresti compiuto 18 anni ma non li compirai mai.
Questo pensiero mi fa raggelare il sangue nelle vene.
Lei non crescerà mai, lei vive solo nei nostri ricordi e da
lì non se ne andrà. Ogni giorno spero che non sia vero
non voglio ancora crederci, una parte di me continua a sperare che
entrerà
correndo da quelle porta per poi urlarmi di uscire da camera
sua… Ma lei non tornerà e non mi dirà un bel
niente. Lei è morta ed io ancora non posso crederci.
Io che pensavo che noi due avessimo tutto il tempo del mondo e per
questo mai le ho detto ciò che provavo, non trovavo mai il
momento giusto, ma ora ho capito non è mai il momento giusto.
Questo momento lo creiamo noi ed io sono stato troppo vigliacco per
farlo, ed ora l’ho persa. Vorrei gridare che la amo, ma tanto lei
non potrà mai sentirlo.
Mentre io invece sentirò la sua mancanza per il resto della mia
vita, dovevo esserci io al posto suo a morire lei doveva restare qui.
Lei non sarebbe dovuta morire così, lei non se lo meritava.
Ricordo il giorno della sua scomparsa come se fosse successo ieri, lo rivivo ogni notte.
25 Dicembre 2014
Sentii
l allarme suonare, questo significava una cosa sola X.A.N.A ci stava
attaccando, guardai i miei compagni e corremmo subito da Jeremy.
“Forza ragazzi
X.A.N.A sto per distruggere lo scudo della città, ha inviato un
sacco di Krabe” Disse Einstein che se ne stava davanti al
computer a cercare di dare maggiore energia allo scudo.
“Ehi non ti
preoccupare ci pensiamo noi, stasera polpa di granchio per tutti a
cena” Sdrammatizzò Odd come suo solito facendo ridere
tutti.
“Su forza non
abbiamo tempo da perdere prendete gli auricolari e andate al garage i
veicoli vi aspettano lì” Detto fatto appena Jeremy
finì la frase noi eravamo già pronti dentro l ascensore
per dirigersi verso i
nostri veicoli. Certo che il nostro Einstein è proprio un genio
è riuscito a ricreare i veicoli che avevamo su Lyoko per non
parlare dei nostri abiti e delle nostre armi.
Appena arrivati
giù presi la mia Overbike e partì verso l’uscita
della città. Dopo pochi secondi eravamo tutti lì.
“Ehi ragazzi siete
pronti ad essere Lyokizzati?” Disse Odd ridendo. Lo diceva tutte
le volte che dovevamo azionare i bracciali.
Noi annuimmo e prememmo
il dito indice sopra il bracciale che portiamo sempre al polso. Pochi
secondi dopo eravamo in tenuta Lyoko e pronti per uscire.
“Jeremy apri la porta” Disse Aelita mentre saliva sull’ Overwide.
Appena la porta si
aprì iniziò la nostra battaglia, eravamo più forti
che mai stavamo distruggendo un Krabe dopo l'altro fino a quando la
voce di Jeremy non ci interruppe.
“Oh no ragazzi,
muovetevi è una trappola, X.A.N.A a posizionato una bomba e vi
farà esplodere se non rientrate” nel sentire quelle parole
mi prese un colpo.
“E brava la nostra X.A.N.A” Esclamò Odd
“Jeremy come
facciamo a rientrare se i Krabe distruggono lo scudo la bomba
distruggerà anche la città” Ci fece notare a tutti
Aelita
“Allora dobbiamo
eliminarli velocemente” Esclamò Yumi piena di grinta
distruggendo due Krabe con un colpo. La battaglia contro X.A.N.A e
contro il tempo riprese finimmo giusto in tempo
eravamo rientrati quasi tutti mancavano Odd e Yumi ed erano quasi arrivati.
“Ragazzi manca un minuto muovetevi” Urlò Jeremy negli auricolari.
“Quanta ansia eccomi sono qui” Affermò Odd con nonchalance.
Yumi era quasi arrivata,
ma in quel momento apparve un Magatank e se avesse colpito lo scudo non
ci sarebbero state speranze che reggesse all’esplosione.
Lei lo vide, guando un
attimo lui e poi noi, ed in quel momento prese la sua decisione.
Andò verso il Megatank. Il mio cuore stava per scoppiare corsi
verso la porta ma un soldato
con le lacrime agli occhi
mi fermò, aveva capito anche lui cosa stava facendo la nostra
Yumi, si stava sacrificando per noi. Cercavo in tutti i modi di
liberarmi dalla sua presa mentre
Aelita era in ginocchio
per terra a piangere ed a gridare il suo nome ed Odd a fianco a lei che
riempiva di pugni il terreno. Dopo poco riuscii a liberarmi dalla presa
del soldato ma non
potevo uscire la porta era sigillata.
“Jeremy aprila
immediatamente” Urlavo disperato guardando Yumi che lottava con
il Megatank. Riuscì a sconfiggerlo, ma era troppo tardi non
sarebbe mai arrivata qui in tempo.
La vidi iniziare a
correre ma non ho capito bene dove si stesse dirigendo. Qualche secondo
dopo ci fu l esplosione e lultima che che vidi prima di essa era la mia
Yumi che mi guardava,
perché appena
partì l’esplosione lei si fermo e si girò verso di
me prima di sparire per sempre. Quello è stato il suo addio.
Lei mi aveva appena detto addio.
Messico Ottobre 2015
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso
la stanza di mio padre. Appena arrivo lì noto che non aveva dormito era stato
tutta la notte sul quel computer.
"Buongiorno vuoi che ti porti
qualcosa da mangiare?" gli domando avvicinandomi a lui per vedere cosa
stava facendo.
"No tesoro, non c'è bisogno...
Non ho fame" mi rispose lui facendomi infuriare. Non è possibile che mangi
così poco, tra un po' non si reggerà più in piedi
"Hai bisogno di mangiare,
lasciati almeno preparare un thè" ribatto io, poggiandoli una mano sulla
spalla
"Scusami Hope, davvero non ho
fame, se proprio vuoi fare qualcosa che ne dici di suonarmi qualcosa con il
piano?".
Senza rispondergli mi avvicinai al
pianoforte e poggiai le miei esili dita sui tasti. Mi aveva insegnato a
suonare lui l'anno scorso, appena dopo il mio arrivo qui. Sono felice di
rendermi untile
dopo tutto quello che lui ha fatto
per me questo è il minimo, vorrei solo poter fare di più. Ma non posso, io non
so fare niente a meno che lui non me lo insegni e devo dire che nel campo
dell’informatica anche se ha provato
a spiegarmi proprio non me la cavo.
"Ehi cosa stai cantando?".
La voce di mio padre interruppe i miei pensieri. Non mi ero resa conto che
stavo cantando e poi come è possibile io non conosco nessuna canzone
"Non lo so" rispondo
allontanandomi dal piano, forse questa canzone la conoscevo prima del mio
arrivo qui.
"Ma hai ascoltato qualcuno dei
miei dischi?"
"No papà, ma è possibile che
faccia parte del mio passato?" chiedo io sperando con tutta me stessa una
risposta affermativa.
Lui annuì e si allontano dal
computer per dirigersi verso di me, per poi abbracciarmi
"Hope stai ricordando" Nel
sentire le sue parole il cuore mi si riempie di gioia. Mi sto ricordando il mio
passato, forse a breve potrei ricordare il mio vero nome e magari la mia vera
famiglia
e soprattutto ricorderò come ci si
sente a vivere all'aperto, che aspetto ha il cielo e che odori ha la
natura, insomma tutte le cose del mondo esterno che non potrò conoscere o
provare
mai, a meno che i Lyoko Warriors, di
cui mio padre tanto mi parla non riescano a sconfiggere X.A.N.A.... Fino ad
allora non potrò mai uscire da questo bunker sottoterra.
Marvy's Corner
Eccomi tornata allora so che è tutto molto confuso
e molto malincono. ma io sono drammatica che ci potete fare
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto
e Piccolasognatrice_2000 per aver recensito