Sicuramente non lo pagano abbastanza
Raido
sbuffa e alza lo sguardo in tempo per vedere una piccola pallina di
carta rimbalzare sul collo di Inoichi, tre file più avanti. Il
jounin si volta, irritato, e lancia un'occhiataccia a Genma che sta
di nuovo prendendo la mira. Questa volta la pallina finisce in mezzo
ai capelli sparati in aria della coda alta di Shikaku e la sua testa
cade in avanti, mentre le sue spalle si alzano e si abbassano
lentamente, a indicare un lungo sospiro.
“Dai, rompi un po'
meno le palle, Genma,” dice Raido, togliendogli di mano il
foglio da cui strappa i pezzetti di carta, un po' perché
irritare una stanza piena di shinobi annoiati non è la cosa
più intelligente che abbia fatto quella settimana e un po'
perché, anche senza essere una sua vittima, ha rotto il cazzo
pure a lui.
“No, dammelo! Va bene, non li tiro più...”
brontola Genma, riappropriandosi indignato del proprio foglio quando
Raido lo mette nuovamente alla sua portata.
Aoba si accascia sul
suo banco, davanti a loro.
“Che palle... Ma quando si
inizia?”
Si alzano un paio di risposte strascicate tra cui
un “appena avrò preso sonno”, proveniente dalla
zona dell'Ino Shika Cho, e un “appena avrete mangiato tutte
'ste palline” che solleva grugniti e sibili infastiditi, poi
però torna il silenzio. Non certo un assoluto silenzio, ma un
leggero brusio e una cacofonia di colpi di tosse, oggetti che cadono
a terra, sedie trainate, sbadigli, sbuffi e persino starnuti, ma
nessun suono spicca in quella cappa omogenea.
Genma si gratta la
testa, abbassa il gomito sul piano ligneo e infine poggia la tempia
su quella stessa mano, accasciandosi di lato, solo allora si mette da
bravo bambino a compilare il foglio per partecipare al corso.
“Nome:
questa è facile...” dice, scrivendo il suo nome sulla
riga. “Data di nascita: che razza di curiosi. Grado: no, non
gradisco che mi si chieda l'età,” brontola, trascinando
le parole in uno sbadiglio.
“Come le donne...”
ridacchia Raido.
“Sesso: taaanto.”
Kakashi, accanto
a Genma, alza la testa dal banco per sbirciare sul suo foglio.
“Non
credo che funzioni così,” dice, quando vede la parola
“tanto” strizzata tra le caselle con la M e la
F.
“Villaggio: mh...” bisbiglia pensoso il tokujo,
picchiettandosi il lapis sulle labbra, “persone!”
“Non
è un cruciverba,” dice Tenzo, sporgendosi da sopra la
spalla di Kakashi.
Aoba si volta a ridacchiare proprio mentre una
pallina di carta arriva sulla faccia di Genma, lui smette di
scrivere, rimane immobile e alza gli occhi per lanciare una finta
occhiataccia a Nara, voltato verso di loro e appoggiato per metà
sul banco e per tre quarti sul fianco di Akimichi. Il fatto che poi
il tokujo torni a dire stronzate e a compilare il foglio, lo fa
sorridere.
“No, cioè, ci pensate che palle: per una
volta che è utile avere un noiosissimo clan alle spalle e di
tutti voi serve che uno solo vada al corso, devi farlo tu perché
sei il capo clan! Che cazzo di sfiga, dai.” sbotta Genma.
Raido
ride, poggia il braccio sul banco e la faccia nell'interno del gomito
per smorzare il rumore, mentre Aoba si lascia andare a un suono più
alto che attira occhiate curiose.
Kakashi, che è rimasto a
guardare il documento, si acciglia mentre porta l'indice sul
foglio.
“Perché ti chiedono il villaggio di
provenienza?”
“Sono formulari standard...”
biascica Raido, “Ma il tuo, non l'hai compilato?”
domanda, spostandosi per vederlo meglio.
L'occhio di Kakashi si
riduce e la maschera s'increspa leggermente, rivelando un
sorriso.
“Me lo farà lui prima di uscire.”
Tenzo
osserva il pollice che punta verso di sé incrociando gli occhi
per la vicinanza. Poi si rende conto della situazione e si acciglia,
lasciandosi andare a esclamazioni indignate, senza notare che
parecchi nelle vicinanze si voltano a lanciare sguardi di
disapprovazione e, nel caso di Kurenai, di esasperazione verso
Kakashi. Lui si affretta a dire che è appena tornato dal
confine, indicandosi addosso; peccato che sia un élite e che
non sempre si veda che è stato in missione. La sua divisa
infatti non ha niente che non vada.
“Sei ignobile,”
sibila Genma, mentre firma con una faccina con la bandana che lecca
la guancia di un'altra faccina con il codino.
Aoba si spinge gli
occhiali sul naso, facile preda del suo tic ora che si sta
annoiando.
“Fallo fare ai tuoi allievi... Cioè, a
Sakura.”
Genma ride, spuntando le caselle di tutte le
malattie sul retro del documento anche se Raido continua a dirgli che
quella parte non serve.
“Nome: Naruto Uzumaki,”
ridacchia, come se avesse davanti il modulo compilato da lui.
“Questo
non sarebbe sbagliato...”
“Sì, se lo compila
per Kakashi!”
“Perché, invece quell'altro?
Sai?”
“Sesso: ho letto in un libro che...” celia
Yamato.
“Dove l'ha letto?”
“Sull'Icha
Icha...”
In quel momento la porta si apre e Iruka poggia una
pila di fogli sulla scrivania. Con calma si avvicina alla prima fila
e ne lascia un fascicolo, poi va a rovistare nei cassetti della
cattedra e consegna un ciuffo di penne a ogni capo fila. Inoichi ha
già alzato la mano, preso dal fatto di essere in un'aula
dell'accademia con un insegnante, ma Ebizu lo batte sul tempo e
chiede a Iruka a cosa servano i fogli.
“Per prendere
appunti.”
Ovviamente l'intera classe esplode in proteste e
grugniti, ma lui alza le mani e appoggia il sedere al bordo della
cattedra.
“Ho fatto un corso per farvi questo corso! e non
me ne frega niente se il serpente vi ha mangiato il foglio,”
dice, alludendo ad Anko, davanti a lui, “se avete registrato
tutto con lo sharingan o avete dormito per metà del tempo,
senza appunti non potrete uscire di qua.”
“I miei
allievi non avevano appunti!” quasi lo interrompe Gai.
“Questo
perché i tuoi allievi mi ascoltano, quando parlo.”
Ancora
una volta si alzano voci indignate che riferiscono di quanto lui
peggiori di anno in anno e Iruka risponde allo scazzo che si respira
tra i banchi con un sospiro, poi prosegue nell'illustrare altre
piccole regole.
Genma scarabocchia sul foglio che gli è
appena arrivato un omino con un codino seduto a gambe aperte e le
parti intime nascoste dalla testa con la bandana di un altro omino
voltato di schiena. Sbadiglia mentre fa delle virgolette per
aggiungere l'effetto movimento sulla testa di quest'ultimo.
“Ma
non c'è altro personale, fa tutto Iruka?”
“Be',
è bravo,” bisbiglia Kakashi che anche se parla nessuno
lo vede mai, grazie alla maschera.
“Sì, a prenderlo
nel...”
“Genma, che cosa ho detto?” lo
interrompe il chuunin.
“Non lo so, stavo prendendo
appunti.”
Iruka allarga le braccia e sospira di nuovo,
adesso pronto per partire.
“Ah, un'altra cosa,” dice
poi, alzando la voce e un dito per attirare più attenzione
possibile, “non voglio vedere gente stilizzata che fa sesso,
sui moduli!”
“Cazzo...” dicono più o meno
una ventina di shinobi.
“Neanche sui bordi?” chiede
Genma.
“No! L'anno scorso c'era una graficnovel oscena di un
omino con la bandana e uno con il codino, lungo tutto il bordo del
tuo,” continua il chuunin.
La testa di Shikaku cade sul
banco con un tonfo udibile sopra le risate, mentre Genma dice che
allora lo farà sugli appunti, a tutta pagina.
Iruka si
massaggia entrambe le tempie, prima di cominciare.
Mmh... ** Quanto amo Genma! E Shikaku? E Inoichi che alza la mano? Ma Genma è Genma! Grazie al cielo. XD