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Autore: strawberrycake    14/08/2015    1 recensioni
Lui era un mostro...ma anche i mostri possono rinascere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Harry/Voldemort
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Stava correndo per evitare gli attacchi.

Correva per salvarsi la vita. Correva per scappare a quei mortali lampi verdi mentre cercava di respingerlo, invano. Quell'essere era forte, ora capiva che quella scintilla di ammirazione, infondo agli occhi, che le persone avevano quando parlavano di lui era totalmente giustificata. E come avrebbe potuto lui, mago inesperto, sconfiggerlo?

Era arrivato in cima alla balaustra, il cuore a mille. Chiuse gli occhi per non vedere la sua morte, quell'essere, avanzare verso di lui.

"Potter" il suo cognome, bisbigliato a pochi centimetri dal suo viso. Doveva affrontarlo. Aprì gli occhi e alzò il viso, guardandolo sprezzante.

"Forza Tom, finiamola come abbiamo iniziato, insieme." lo prese per la tunica e si buttò giù dal castello, dicendo addio alla sua vita. Non sapeva da dove gli fosse venuto il coraggio di buttarsi giù, probabilmente dalla stanchezza…aveva passato una vita a combattere Voldemort e ora era stanco di lottare.

Poi successe qualcosa che non si sarebbe mai aspettato, sentì tirare tutta la pelle e si sentì trasportato verso l'alto. Il dolore era indicibile, la cicatrice pulsava e sentiva il suo corpo fondersi con quello di Voldemort. A ogni suo movimento, si sentiva bruciare. Anche l'altro si dibatteva in preda al dolore più acuto, cercando di trasportarsi al sicuro, a terra. Più Harry cercava di divincolarsi, più la creatura serpentina sembrava stringerlo a sé. Poi capì, egli cercava di tenerlo stretto per non lasciarlo cadere e mentre realizzava questo, la sua testa di fuse con quella pallida del suo nemico.

Per un momento fu nella sua testa, potè percepire le sue emozioni quasi come se fossero le proprie. Tanta rabbia, tanta frustrazione. All'improvviso, nel turbinio dei loro volti fusi, un lampo illuminò gli occhi serpentini.

Harry smise di lottare, lasciò che l'uomo lo tenesse e lo portasse a terra, incredibilmente incolume.

Lo vide rotolare e strisciare verso la bacchetta, così lo imitò e prese la propria.

Fece per scagliare il suo expelliarmus quando vide il suo avversario esitare. Egli lo guardò, guardò la propria bacchetta e, infine, la abbassò.

Intanto, intorno a loro si era raccolta una piccola folla che non osò aprire bocca. La battaglia si fermò per un attimo.

"Non posso…" sussurrò, Lord Voldemort. Harry non capiva, era così confuso.

Non parlò, aveva quasi paura che se lo avesse fatto egli avrebbe cambiato idea e lo avrebbe ucciso all'istante.

Da lì in poi il suo cervello si spense. Le sue gambe si mossero da sole, un passo dopo l'altro, si trovò proprio davanti all'uomo.

"Non posso…" sussurrò egli, più piano. I suoi occhi cremisi incontrarono quelli smeraldo di Harry. Una lacrima solcò il suo volto scarno e pallido.

"Non posso" ripetè, con rabbia. Harry non sapeva quello che provava, sapeva solo di non sopportare la vista del suo nemico in quello stato. E aveva paura che da un momento all'altro avrebbe visto il lampo verde diretto verso di lui.

Lui era il mostro, era il male, era ciò che aveva passato una vita intera a odiare, aveva ucciso i suoi genitori senza pietà eppure ora sembrava così fragile.

"Perché non mi uccidi?" trovò finalmente il coraggio per sussurrare quelle poche parole.

"Quando ci siamo uniti, in volo…ho sentito qualcosa. Era come se la battaglia non importasse più" digrignò i denti "qualsiasi cosa fosse, ora mi impedisce di ucciderti." quasi sputò queste parole, con chiaro disgusto.

Harry non ebbe il coraggio di chidere altro. La vista di quel potente mago in ginocchio era terribile.

Mise la mano sulla spalla a quell'uomo, a quell'essere che aveva ucciso centinaia di maghi e che ora esitava a ucciderne uno solo.

 

Mentre le guardie di Azkaban e gli auror riportavano l'ordine e catturavano Lord Voldemort e i suoi seguaci, pensò che non poteva perdonare quello che aveva fatto, ma forse ora poteva vederlo sotto una luce diversa. Improvvisamente Voldemort non era più il mostro. Svuotato da tutto l'odio che aveva provato per quell'essere, ora si sentiva vuoto.





Angolo dell'autrice
Ciao a tutti, questa è la mia prima ff :D Quindi siate clementi, qualsiasi recensione è ben accetta.

   
 
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