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Autore: Odinforce    14/08/2015    8 recensioni
Hinata non aveva mai incontrato la Volpe di persona, ma poteva dire di conoscerla bene: ne aveva sentito parlare fin da piccola, come l’orribile mostro che aveva attaccato il Villaggio della Foglia poco prima che lei nascesse; lo stesso mostro che era stato sigillato nel suo Naruto, costringendolo a vivere per anni come un reietto agli occhi della gente.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kurama, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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La sfida della volpe
 
Hinata aprì gli occhi di scatto. Non aveva avuto nessun incubo, eppure si era risvegliata all’improvviso, come se qualcuno le avesse dato una scossa. Si alzò a sedere con cautela, mettendo a fuoco l’ambiente che la circondava; mentre lo faceva, si rese conto di non avere addosso quasi nulla, a parte il reggiseno e le mutandine... le uniche cose che aveva avuto premura di rimettersi dopo aver trascorso la notte con Naruto.
Il luogo in cui si trovava ora era diverso dalla camera da letto in cui si era addormentata, insieme al ragazzo con cui stava da appena una settimana. Era da sola, in una grande galleria piena di tubature il cui pavimento era ricoperto d'acqua, che le bagnava i piedi. Non era mai stata in un posto del genere, e si domandava come ci fosse finita all’improvviso, senza nemmeno averne il ricordo.
Byakugan!
Hinata attivò la sua abilità oculare senza indugi, per capire dove si trovava e chi poteva esserci nei paraggi. Il luogo, tuttavia, era così anormale che limitava il suo potere: non riusciva a vedere chiaramente oltre una ventina di metri... al di fuori di questo raggio limitato, lo spazio si offuscava. Non percepiva altre presenze, oltre alla sua, nemmeno quella di Naruto. Non riusciva a capirci nulla, ma ormai era chiaro che la situazione non fosse delle migliori.
Hinata iniziò dunque a camminare senza porsi ulteriori domande, in cerca di un’uscita o almeno di risposte. Procedeva piano e con evidente vergogna, per il fatto di essere mezza nuda in un corridoio oscuro; nonostante il Byakugan, poteva esserci qualcuno nei paraggi intento a spiarla. Come al solito sperava di avere Naruto al suo fianco, per sentirsi al sicuro... ma come shinobi aveva imparato da un pezzo a non poter contare sempre sull’aiuto degli altri.
Dopo alcuni minuti, o forse solo pochi secondi, sbucò in un'enorme stanza, illuminata da una luce fioca. Al suo interno riposava una volpe gigantesca, occupando gran parte dello spazio; qui e là giacevano macerie e pezzi di metallo, come se in passato ci fosse stata una forte esplosione.
Hinata restò senza fiato; questa reazione svegliò subito la bestia, aprendo un occhio che la individuò subito. La ragazza restò immobile, colma di paura, mentre lo sguardo minaccioso di quella immensa volpe la fissava: il rosso che riempiva le sue pupille era inquietante... eppure non malvagio.
La volpe emise un lungo ringhio, poi fiutò l’aria intorno a Hinata, come se volesse analizzarla. La ragazza rimase al suo posto, facendo del suo meglio per non svenire: era sicura di aver visto di peggio nella sua vita, ma l’idea di trovarsi all’improvviso davanti a una creatura del genere era di certo sconvolgente.
Poi la bestia parlò, con la sua voce antica e profonda, che rimbombava in quella angusta dimora.
« Ma guarda... era da un sacco di tempo che non ricevevo visite da estranei. A saperlo, avrei dato una ripulita in casa! »
Hinata ritrovò a quel punto la voce, finalmente consapevole con chi aveva a che fare.
« T-tu sei... la Volpe a Nove Code, vero? »
« Risposta esatta » rispose la volpe con un ghigno. « E tu sei Hinata Hyuga... la nuova fiamma di Naruto, vero? »
La ragazza annuì, senza nascondere una notevole sfumatura di rosso sul suo viso. Non aveva mai incontrato la Volpe di persona, ma poteva dire di conoscerla bene: ne aveva sentito parlare fin da piccola, come l’orribile mostro che aveva attaccato il Villaggio della Foglia poco prima che lei nascesse; lo stesso mostro che era stato sigillato nel suo Naruto, costringendolo a vivere per anni come un reietto agli occhi della gente.
Le cose, tuttavia, erano cambiate con il tempo: Naruto aveva ottenuto il favore e il rispetto del demone durante l’ultima guerra, e insieme avevano combattuto per annientare i nemici che minacciavano il mondo. La stessa Hinata aveva usato il chakra della Volpe in quell’occasione, e le era stato molto utile per resistere fino alla fine; poi, appena una settimana prima, aveva visto il demone con i suoi occhi sulla Luna, mentre aiutava Naruto nella sua battaglia per salvare il mondo.
« Puoi chiamarmi Kurama » disse la Volpe. « Ora fai parte del club, dopotutto... immagino che Naruto stesse aspettando il momento giusto per presentarci come si deve, ma sembra che tu lo abbia preceduto. »
Hinata si limitò ad annuire, ancora molto imbarazzata dallo stato delle cose.
« Ma che ti prende? » intervenne Kurama. « Cos’è, t’imbarazza apparire al mio cospetto in abbigliamento intimo? Io allora cosa dovrei dire, visto che non porto vestiti? »
« Oh? Ah... scusami » rispose Hinata, cercando di rilassarsi.
« Bah, voi umani vi imbarazzate sempre per così poco. I maschi, poi, impazziscono appena vedono un paio di ghiandole mammarie ben sviluppate... come dimostrato più di una volta da quel pervertito di Jiraiya. Vi ho osservati fin da quando sono nato, ma certi atteggiamenti non cambiano mai. »
Hinata si guardò intorno, ancora nervosa.
« Ma... cosa ci faccio qui? Voglio dire, come ci sono finita? Un attimo fa stavo dormendo, poi mi sono risvegliata in questo posto... »
« A dire il vero, stai ancora dormendo » rispose Kurama. « Il tuo bel corpicino è ancora disteso sul letto, abbracciato a quella testa quadra che attualmente mi ospita. Avete fatto “zing”, non è vero? »
« Co... come? » fece Hinata, sempre più rossa in viso.
« Mi sembrava un modo buffo per definire il vostro rituale di accoppiamento. Sì, ho sentito parecchio » aggiunse il demone, intercettando la faccia della ragazza. « L’eco dei vostri sospiri fa un bel casino qui dentro, ma non posso farci niente.
« Comunque, devi sapere che tra me e Naruto funziona così... quando ha bisogno del mio potere viene a prenderlo qui, dove le nostre menti e i nostri chakra sono in contatto. Una volta non andavamo così d’accordo, ma le cose sono cambiate.
« Se adesso ti trovi qui, Hinata Hyuga, è ovvio che ti è accaduta una cosa del genere » continuò il demone. « I nostri chakra sono entrati in contatto, perché evidentemente il tuo è confluito nel corpo di Naruto mentre facevate “zing”; un’ipotesi plausibile, anche perché non è la prima volta che voi due unite i vostri chakra. »
« E Naruto? » intervenne Hinata. « Perché adesso non è qui con noi? »
« La sua mente sarà altrove » grugnì Kurama. « È libero di fare ciò che vuole, quando dorme. In questo momento starà sognando... sicuramente un bel piatto di ramen in compagnia dei suoi genitori. »
Hinata restò in silenzio, analizzando con calma la spiegazione di Kurama. Doveva ammettere che si era spiegato bene, ma ciò non rendeva meno incredibile la situazione attuale.
« Capisco » disse infine, rilassandosi appena un po’. « Ma adesso che si fa? Sono bloccata qui? Voglio dire... come faccio a tornare indietro? »
« L’uscita è da quella parte » rispose la Volpe, indicandole un punto in fondo al corridoio da cui era venuta. « Sei libera di andartene quando vuoi... oppure aspetti che il tuo chakra si esaurisca e tornerai comunque indietro. »
Detto questo, Kurama abbassò il capo e richiuse gli occhi, pronto a rimettersi a dormire. Chiaramente si aspettava di restare nuovamente da solo... ma Hinata rimase dov’era.
« Tu vuoi che me ne vada? » domandò con cautela.
Kurama riaprì gli occhi, sbuffando.
« Un tempo avrei ucciso qualsiasi umano osasse avvicinarsi a me » grugnì. « Ma da quando mi trovo qui, ho imparato che non tutti meritano questa sorte... soprattutto quelli che per Naruto sono importanti. Quindi puoi restare, se non ti dispiace fare compagnia a un vecchio demone brontolone. »
Hinata lo fissò stupita. Non aveva dubbi che Naruto avesse un talento straordinario nel convincere le persone a cambiare... ma non aveva mai immaginato che questo avesse effetto persino su creature come la Volpe a Nove Code.
« Va bene » disse la ragazza, che decise di sedersi davanti a lui. « Che cosa posso fare per te... Kurama? »
Il demone ammiccò soddisfatto.
« Uhm, facciamo così » disse. « Ti propongo una sfida a morra cinese. Il vincitore ad ogni turno avrà il diritto di fare una domanda al perdente, il quale sarà obbligato a dire la verità. »
« Oh? Che genere di domande? »
« Potrai chiedermi ciò che ti pare... ma ovviamente lo stesso vale per me, se vinco il turno. Ti prometto che tutto ciò che ci diremo rimarrà fra noi due, hai la mia parola. Allora, accetti? »
Hinata esitò, ancora sorpresa dalla proposta di Kurama. Morra cinese... faceva sul serio? Non si aspettava affatto che quella creatura avesse fisse del genere! Temeva soprattutto le domande della Volpe, e cosa avrebbe dovuto rispondere... segreti che avrebbe dovuto rivelare...
Ma ora, come aveva detto Kurama, lei faceva parte del club; la sua storia con Naruto era appena cominciata, e presto non ci sarebbero stati più segreti tra loro due. Avrebbero trascorso un sacco di tempo a parlare l’uno dell’altra, perché dopotutto avevano ancora molte cose da confidarsi.
La ragazza si ritrovò dunque a sorridere, e accettò la sfida. Kurama sollevò l’enorme mano e l’avvicinò a lei, affinché potessero cominciare.
« Bim, bum, bam! »
Kurama vinse il primo turno: forbici tagliano la carta.
« Bene, comincio io » grugnì soddisfatto. « Tanto vale conoscerci meglio, Hinata Hyuga... da quanto tempo stravedi per il ragazzo? »
Hinata chinò il capo, giocherellando con le dita come faceva sempre nei momenti di imbarazzo.
« Da quando ero piccola » mormorò rivolta al pavimento allagato. « Incontrai Naruto per caso, durante una giornata d’inverno. Ero stata presa di mira da tre bulletti e lui cercò di difendermi... ma finì per prenderle di brutto. Io le fui comunque grata, e da quel giorno cominciai ad osservarlo... ad ammirarlo... e ad amarlo. Per me significa molto... ma immagino che per te sia solo un’altra delle stupidaggini che fanno gli umani. »
Kurama restò in silenzio, lasciando che il suo respiro fosse l’unico suono ad echeggiare nella prigione.
« Non è la stupidaggine più grossa di cui siete capaci » dichiarò infine.
Hinata non osò ribattere. Sapeva bene che il demone alludeva alle azioni più crudeli e folli che si potessero immaginare, come la guerra e la distruzione totale... cose che entrambi avevano visto passare davanti ai loro occhi.
« Ok, nuovo turno... bim, bum, bam! »
Stavolta vinse Hinata: carta avvolge sasso.
« Brava » commentò Kurama con un ghigno. « Avanti, spara. »
« Uhm... accidenti, cosa posso chiedere? » fece lei, ancora imbarazzata. « Vediamo... tu da quanto tempo sei qui? Voglio dire, da quanto cammini sul nostro mondo? »
« Da secoli. Più di quanti ne possa ricordare, a dir la verità. Da quando sono venuto al mondo, creato dal vecchio Eremita delle Sei Vie, la mia vita è stata per lungo tempo una lunga successione di giornate tutte uguali, passate a mangiare, dormire ed esplorare. Mi comportavo come una bestia qualsiasi, insomma... almeno fino a quando certa gente non cominciò a rompermi le palle. »
« Che vuoi dire? » domandò Hinata.
« Ah! Non vale » ribatté Kurama. « Hai già fatto una domanda, per farmene un’altra devi vincere un altro round. »
« Ah già... scusami. »
Alzarono di nuovo i pugni per un altro giro.
« Bim, bum, bam! »
Kurama vinse di nuovo: sasso rompe forbici.
« Peccato, tocca a me » commentò la Volpe. « Allora, bellezza... ormai ho imparato molte cose su di te, dopo averti osservata insieme a Naruto durante l’ultima settimana: passeggiate, fiori, ramen, cinema... e parecchio “zing”. Mi sembra di capire che fate sul serio. Perciò dimmi, Hinata Hyuga... desideri dunque passare il resto della tua vita con Naruto? »
« Certamente » rispose Hinata senza esitare, guardandolo persino negli occhi. « Ho aspettato così a lungo questo momento, e finalmente è arrivato. Ho sempre desiderato camminare al fianco di Naruto... e intendo restarci per tutta la vita; voglio avere una famiglia con lui, invecchiare con lui... e tutto ciò che può comportare il trascorrere la propria vita insieme a lui. »
Kurama inarcò un sopracciglio, ma inaspettatamente ridacchiò.
« Huhuhu... sembra che il ragazzo ti abbia trasmesso ben più del suo chakra e dei fluidi corporei. In te sento anche un bel po’ della determinazione che ha mantenuto per tutti questi anni... quella che lo ha sempre rimesso in piedi ad ogni caduta. »
« Hehe » fece Hinata con fierezza. Aveva imparato molto da Naruto, e di questo gliene sarebbe stata grata in eterno.
« Sei una ragazza in gamba, devo riconoscerlo » disse Kurama. « Ho avuto a che fare di rado con femmine umane simili a te. »
Hinata fu sul punto di chiedergli a chi si riferisse, ma non doveva infrangere le regole. Perciò annuì e alzò il pugno un’altra volta.
« Bim, bum, bam! »
Purtroppo vinse di nuovo Kurama: carta avvolge sasso. Stavolta la bestia si limitò a fare una domanda semplice, chiedendole quale fosse il suo animale preferito. Quando Hinata rispose che adorava i conigli, lui si lasciò sfuggire una smorfia disgustata. L’ultimo coniglio con cui aveva avuto a che fare non aveva nulla di adorabile, e poco ci mancava che li uccidesse tutti.
« Bim, bum, bam! »
Hinata vinse il turno: sasso rompe forbici.
« Perdonami se la domanda ti sembrerà inopportuna » cominciò a dire, « visto che ti sei liberato dell’odio che ti opprimeva. Però vorrei capire... per anni ho sentito parlare di te come un terribile mostro, una calamità vivente che distruggeva tutto al suo passaggio, un malvagio essere che odiava il mondo. Ecco... se tutto questo era vero, perché lo facevi? Che problemi avevi con il mondo? »
Come previsto, Kurama non fu lieto di ascoltare una domanda del genere. Un tempo avrebbe ucciso chiunque avesse dimostrato una tale insolenza nei suoi confronti... ma quel tempo era finito da un pezzo; e quella ragazza in intimo aveva scelto di entrare nella vita complicata di Naruto. Era giusto che lo sapesse.
« Bah... non ero io ad avere problemi con il mondo » disse il demone. « Era il mondo ad avere problemi con me. La gente mi guardava e gridava “Aahh, aiuto, scappate! Una volpe gigante! Ci ammazzerà tutti!”. E da quelle grida impaurite si faceva presto a passare a quelle di odio e di sfida: “Uccidiamo il mostro, prima che ci distrugga tutti!”, cominciarono a dire... e poi ebbero altre idee, ben più stupide e spiacevoli. “Catturiamolo, sigilliamolo nella pancia di qualche povero cristo”, e “usiamo il suo potere per uccidere i nostri nemici!”.
« Presero una decisione su di me ancora prima di conoscermi. Non avevo fatto niente, ma già mi temevano e mi odiavano... perché non vedevano altro che un mostro gigantesco. Lo stesso accadde ai miei fratelli, gli altri Cercoteri... e iniziò la caccia per tenerci al guinzaglio. La guerra tra gli shinobi era cominciata, e avevano bisogno di armi potenti per vincere. E tra loro c’erano gli shinobi in grado di acchiapparci... di controllarci. Li hai conosciuti tu stessa, mia cara, due anni fa: il Primo Hokage... e Madara Uchiha. Furono le persone come loro a spingermi a diventare il mostro che sono stato. »
Hinata annuì, silenziosa dopo aver perso all’improvviso l’allegria del gioco. Kurama aveva toccato un tasto dolente per entrambi: Madara, tornato in vita nell’ultima guerra mondiale, era quasi riuscito a mettere al giogo l’umanità intera, per mezzo del chakra dei nove demoni. Nonostante il suo piano fosse fallito, il prezzo da pagare fu comunque altissimo: la morte di migliaia di shinobi, compreso l’amato cugino Neji. Anche Naruto era stato ad un passo dal regno invisibile, ma era riuscito a riprendersi e a ottenere la forza necessaria per porre fine a tutto. Per dare al mondo un nuovo periodo di pace... dove la prigionia e il controllo dei Cercoteri non erano più necessari; e dove questi ultimi non avrebbero più dovuto odiare gli umani per difendersi.
« Uhm, temo di essermi perso in chiacchiere » borbottò Kurama, e alzò di nuovo il pugno. « Dài, facciamo un altro giro. »
« Bim, bum, bam! »
Nuovo turno per la Volpe: forbici tagliano carta.
« Ora tocca a me fare una domanda inopportuna, bellezza » dichiarò. « Non ho avuto molto a che fare con il clan Hyuga, ma ormai so bene di cosa siete capaci. Non mi piacete, visto che avete un’arte oculare... e lo sai anche tu quante ne ho passate a causa di gente che mi ha controllato con una sola occhiata. Inoltre so che voi Hyuga avete avuto la “brillante” idea di dividervi in due casate, allo scopo di proteggere il vostro prezioso Byakugan grazie agli uomini di quella cadetta. Perciò dimmi, Hinata Hyuga... sei felice di vivere in una famiglia del genere? Sei fiera di essere l’erede di un clan che non può negare di aver fatto molte cazzate? »
Hinata strinse i pugni. Doveva ammetterlo, la Volpe si era “vendicata” in modo efficace con una domanda spinosa. Tuttavia, proprio come il demone, non tentò di rinunciare a rispondere, forte di una nuova grinta ricevuta dal suo amato.
« La mia risposta è no » disse con durezza. « Non sono felice di vivere in una famiglia che ha compiuto molti errori... primo tra tanti, la morte di mio zio Hizashi. Tuttavia sono fiera di essere l’erede che un giorno prenderà il comando... perché puoi stare certo che farò tutto il possibile per cambiare le cose. In questo mondo finalmente in pace, dove non c’è più bisogno di Forze Portanti, di tecniche mortali né di armi di distruzione di massa, nessuno dovrà essere sacrificato per il bene del clan. Ecco perché mi impegnerò a riportare la pace tra le due casate del mio clan... ad unirle, come avrebbero dovuto essere molto tempo fa. So che potrò contare sull’aiuto di Naruto, per questo: lui desidera l’unità della mia famiglia quanto me. »
Lo desiderava anche Neji, pensò, malinconica e orgogliosa allo stesso tempo.
Kurama ridacchiò, soddisfatto per la risposta.
« Huhu... alla fine torniamo sempre a fare il nome di Naruto » commentò. « Non c’è niente da fare, quel ragazzo ha lasciato il segno dappertutto... nelle nostre vite e in quelle di un sacco di altra gente. Anche se mi trovo ancora sigillato qui dentro, mi fa piacere vedere come sono cambiate le cose grazie a lui. Il mondo non deve più temere la guerra, né i mostri... e nemmeno io. »
Hinata alzò lo sguardo, notando qualcosa di strano in Kurama. All’improvviso sembrava preoccupato, per non dire triste... ma cosa poteva turbare un demone come lui in quel modo?
Alzò quindi il pugno per un altro giro. La sfida non era ancora finita.
« Bim, bum, bam! »
Hinata vinse di nuovo: carta avvolge sasso. L’occasione perfetta per scacciare via i dubbi.
« Hai paura di qualcosa, Kurama? »
La Volpe sgranò gli occhi.
« Cosa? Cosa ti fa credere che io abbia... »
« Ah! Non puoi farmi domande, ricorda il regolamento. Non puoi ingannarmi... ti ho visto preoccupato, perciò intuisco che temi qualcosa; e qualcuno come te può avere paura solo di cose molto gravi. Perciò dimmi, Kurama... di cosa hai paura? »
Kurama ringhiò per qualche secondo, poi sospirò.
« Ho paura... per la sorte di Naruto » rispose. « Io ho vissuto per secoli, e probabilmente tirerò avanti per ancora un bel po’ di tempo. In confronto a questo, Naruto vivrà ben poco; forse vivrà un po’ più a lungo di una persona normale, visto che è un Uzumaki... ma questo non cambia le cose. Lui morirà... e io non sarò con lui. Quando una Forza Portante muore mentre il demone è ancora al suo interno, esso non viene liberato automaticamente, ma rinasce dopo qualche tempo. Per questo temo il giorno in cui Naruto morirà... perché quando accadrà, io non potrò vederlo: non vedrò il suo corpo tornare alla terra mentre riceve tutti gli onori di un funerale, né il suo spirito raggiungere l’aldilà. Non potrò dire addio a quello stupido... il ragazzo che ha deciso di chiamarmi per nome e di essere mio amico. »
Calò improvvisamente il silenzio. Kurama si era sdraiato, appoggiando la testa al suolo con aria afflitta. Hinata non seppe cosa dire: dubitava esistessero parole adeguate per consolare una creatura come quella che aveva davanti. Sicuramente era dispiaciuta per lui, ma era sicura che dirlo non sarebbe servito a niente. Tutto quello che riuscì a fare fu muovere un passo in avanti e toccargli il muso con una mano, in un gesto di affetto.
« Non aver paura » disse Hinata, sorridendo. « Sono sicura che Naruto apprezzerà quello che stai facendo per lui. In questo momento avete bisogno l’uno dell’altro, e questo è sufficiente. Forse non posso fare niente per cambiare lo stato delle cose, ma posso assicurarti questo, Kurama: se resterai con Naruto fino alla fine, te ne sarà sempre grato. Non conta il momento degli addii... ma tutto il tempo in cui sarete insieme. »
Kurama non disse nulla. Anzi, si sentì uno stupido per non aver capito queste cose da solo; aveva trascorso troppo tempo a comportarsi da mostro, dopotutto... ma se quel tempo era finito, allora era finito anche il tempo dell’odio e della paura.
Hinata aveva ragione... non doveva avere paura.
« Huhuhu » fece alla fine, tornando a sorridere. « Però, sarai una tipa di poche parole... ma ci sai fare. Naruto non poteva scegliersi una compagna migliore. Mi sono divertito molto a giocare con te, ma temo che il tempo stia per scadere... sento che il tuo chakra si sta esaurendo. »
La ragazza abbassò lo sguardo, rendendosi conto che la Volpe aveva ragione. Il suo corpo stava diventando trasparente, come se svanisse poco a poco. Non poteva farci nulla, a parte accettare questo stato delle cose... e non le dispiaceva comunque.
« Be’, è stato divertente » ammise lei, facendo un sorriso. « Sono contenta di averti conosciuto. Naruto è fortunato ad avere un amico... grande e forte come te. »
Non poteva notarlo un granché, a causa della folta pelliccia rossastra che ricopriva il suo corpo, ma Hinata avrebbe giurato di vedere Kurama arrossire... nonostante questi si ostinasse a mantenere uno sguardo serissimo.
« Credi che ci incontreremo ancora? » domandò ancora Hinata, quando ormai era quasi del tutto svanita.
« Heh... potrai contare sempre su di me, finché resterai vicino a Naruto. »
La ragazza annuì, sfoggiando un sorriso fiero... l’ultima cosa che Kurama riuscì a vedere di lei mentre tornava da dove era venuta.
« Sempre. »
 
Hinata aprì gli occhi di scatto. Non aveva avuto nessun incubo, eppure si era risvegliata all’improvviso, come se qualcuno le avesse dato una scossa. Si alzò a sedere con cautela, mettendo a fuoco l’ambiente che la circondava; la camera da letto era ancora avvolta nell’oscurità, attenuata solo un po’ da un leggero chiaro di luna che filtrava dalla finestra. Naruto Uzumaki era accanto a lui, disteso sul letto a pancia in su, ancora intento a dormire profondamente. Sembrava non essersi accorto di nulla: forse era ancora immerso nei suoi sogni, qualunque cosa fossero... ma dall’espressione beata dipinta sul suo volto, doveva trattarsi senza dubbio di qualcosa di bello. Hinata non poté fare a meno di sorridere, e si chinò su di lui per baciarlo sulla guancia. In quel momento, il ragazzo non poteva immaginare quanto la sua amata lo avesse conosciuto più a fondo pochi minuti prima... ma presto lo avrebbe saputo.
« Buonanotte, amore mio » sussurrò. « E buonanotte anche a te... Kurama. »
Naruto Uzumaki era sempre stato un ragazzo straordinario. Ora che Hinata era entrata a far parte della sua vita, non avrebbe rinunciato a lui per nulla al mondo.
 
Fine.
 
 
 
     
 
 
 
 
 
   
 
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