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Autore: HermLOL    14/08/2015    3 recensioni
Terzo anno del trio ad Hogwarts.
Tutto scorre normalmente, tra la storia di Fierobecco, il Gramo, Sirius Black.. con delle piccole questioni irrisolte:
E se Draco ed Hermione nascondessero un segreto al di là delle ipotesi perverse che le vostre menti da FanFictioners possono formulare?
E se Severus Snape non agisse solo mosso dall'odio verso Sirius?
Tanti SE animano questa storia..
..vedremo se arriveranno anche i MA.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione, Hermione/Severus
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Era notte fonda e Severus Piton camminava avanti e indietro nel suo studio come una tigre in gabbia: non riusciva a togliersi dalla testa la scena del bacio tra Hermione Granger, so-tutto-io fastidiosa, e Draco Malfoy, studente Serpeverde figlio di un pomposo suo ex compagno di scuola.
Severus non sopportava nessuno dei due: la Granger era troppo seccante, Draco era un Lucius in miniatura  e questo bastava a renderlo insopportabile. In molte occasioni, però, il professore aveva aiutato Draco ad emergere sulla nata-babbana se non altro per gratificazione personale: era pure sempre il Capo Casa di Serpeverde!
Nonostante questo, da quando Draco gli aveva rivelato il suo piano sentiva il bisogno, chissà per quale assurdo motivo, di aiutare la Granger. E questi pensieri gli toglievano completamente il sonno.
Alla fine decise di tornare in infermeria per cercare di far desistere Draco dall’attuare i suoi piani di sabotaggio. Uscì silenziosamente dalle sue stanze e si avviò verso l’infermeria, scivolando per i corridoi e confondendosi col buio del Castello.
Si prese la soddisfazione, a metà strada, di tirare un calcio ben assestato a Mrs Purr, che schizzò via spaventata.
“Spero che Black decida di provare a raggiungere Potter il più presto possibile, quel cagnaccio pulcioso e questa gatta puzzolente potrebbero annientarsi a vicenda risolvendo parecchi problemi…” pensò ghignando appena.
Raggiunta la destinazione aprì la porta lentamente e allo stesso modo la richiuse per evitare di svegliare Madama Chips.
Individuato il letto di Draco rimase pietrificato: La Granger giaceva su un letto con le braccia aperte, le vesti stropicciate e i ricci sparsi disordinatamente sul viso e sul cuscino, nel letto accanto c’era Draco che dormiva beatamente girato su un fianco con il braccio sano teso verso quello della Grifondoro. Le loro dita si toccavano quel tanto che bastava per far presupporre che si fossero addormentati tenendosi le mani.
Dopo lo sgomento iniziale salì la rabbia, poi una sensazione bruciante che non aveva un nome, ma che Severus classificò, atterrito, come gelosia.
Ricordò di essersi sentito allo stesso modo quando, da ragazzo, aveva visto Lily Evans cedere alla corte di James Potter. Nei confronti di Lily era diverso, era normale… l’amava, Merlino! Ma perché si sentiva così guardando Hermione dormire così serena mano nella mano con Draco?
Arrabbiato con sé stesso e con il mondo, irritato al massimo, uscì in fretta e furia dall’infermeria e si diresse correndo verso i sotterranei.
Arrivato nelle sue stanze ci si barricò dentro e cominciò a misurare con lunghe falcate il pavimento in pietra. Sprizzava agitazione da tutti i pori. Si fermò accanto al letto ed emise un suono rabbioso di frustrazione, lasciandovisi cadere pesantemente. Sapeva già che non sarebbe riuscito a dormire.
La testa gli doleva per la miriade di pensieri che vi vorticavano confusi e irritanti. Cominciò a parlare da solo, guardando irato il soffitto spoglio.
“Maledetta Granger.” Sibilò tra i denti. Era tutta colpa sua, del suo essere così perfettina, così odiosamente Grifondoro, così palesemente nata babbana e allo stesso tempo così insopportabilmente la strega migliore della sua età.
Severus Piton non era così stupido da non rendersene conto: quella ragazzina, l’irritante so-tutto-io nata babbana amica di Potter… gli ricordava Lily.  All’inizio aveva reagito ignorandola quando rispondeva nella sua classe –anche se sempre correttamente, dannazione!- e poi umiliandola quando poteva.
Ora, però, che l’aveva vista insieme a Draco, qualcosa era cambiato. Era invidioso e geloso perché Draco stava evidentemente avendo con Hermione ciò che lui non aveva avuto con Lily? Sì.
Era arrabbiato e deluso perché, proprio come pensava che Lily fosse troppo intelligente per stare con James, aveva creduto che Hermione fosse troppo astuta per cadere nelle grinfie di Draco? Ovviamente.
Tutto questo significava che si stava infatuando della Granger?
“NO!” urlò irato battendo il pugno sul materasso. Era adulto, era un professore, lei era poco più di una bambina, non importava quanto gli ricordasse Lily: doveva troncare quei sentimenti sul nascere.
Chiuse gli occhi per calmarsi, poi li spalancò: aveva avuto un’idea. Stavolta sarebbe andata diversamente, non avrebbe lasciato che qualcuno distruggesse la vita di Hermione come Potter aveva fatto con Lily.
Si tirò su –forse troppo velocemente perché ebbe un capogiro- e si diresse nel bagno per sciacquarsi il viso prima di dormire. Con l’idea aveva recuperato anche il sonno e un briciolo di serenità: ora sapeva cosa fare.
Non doveva soffocare i suoi sentimenti, semplicemente trasformarli in qualcosa di sano. Se tutto –la sua vita, la sua età, la sua carriera- gli impediva di provare qualcosa per Hermione come per Lily, la sua posizione gli consentiva di volerle bene, di aiutarla… di riscattarsi e fare per lei quello che non aveva fatto per Lily.
*
La mattina dopo Hermione si svegliò presto. Con la mano sinistra si stropicciò gli occhi, poi andò a muovere la mano destra per stiracchiarsi e sentì qualcosa di caldo tra le dita. Si voltò curiosa e sgranò gli occhi, irrigidendosi.
Lei e Malfoy si tenevano la mano, e lui era addormentato beatamente su un fianco come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Quando era successo? Come? Perché?
Ritirò di scatto la mano e si tirò su a sedere, maledicendosi subito dopo per non essere stata attenta: la serie di movimenti bruschi aveva scosso Malfoy dal sonno e adesso lui stava sbadigliando e stiracchiandosi.
Dopo essersi stropicciato gli occhi con la mano sana –quella che prima le stringeva le dita- la guardò e sorrise.
Hermione dovette ammettere a sé stessa che quel sorriso non era male. O forse era la luce che filtrava dalle grandi finestre a renderlo migliore?
“Buongiorno, Hermione” Malfoy si tirò a sedere passandosi una mano tra i capelli. “Allora, dormito bene?” chiese, gustando il rossore che andava pian piano imporporando le guance della Grifondoro. Lei borbottò qualcosa di incomprensibile, poi parve recuperare il controllo e replicò, alzandosi: “Sì, ho dormito bene. Come va il braccio Mal.. Draco?” le ci volle un po’ di fatica per chiamarlo per nome, ma sentiva che era la cosa giusta da fare. Non sapeva esattamente perché, ma le cose stavano cambiando, quindi le conveniva adeguarsi. Se lui la chiamava per nome, lei faceva lo stesso. Il freddo metallo della giratempo le sfiorò il petto, ricordandole che avrebbe fatto meglio ad assecondare il Serpeverde, se voleva mantenere il suo segreto.  Un campanello d’allarme suonò nella sua testa e le ricordò  che stava comunque parlando della sua nemesi per eccellenza.. ma lo ignorò e attese una risposta riordinando i vestiti e i capelli con due semplici incantesimi appresi alle lezioni di Vitious.
Il Serpeverde trattenne un ghigno soddisfatto quando si sentì chiamare per nome. Stava cedendo!
“Oh, beh, ogni tanto fa male.. “ lo mosse appena con una smorfia di dolore leggermente alterata: se le avesse fatto pena, sarebbe stato più facile farla cadere nella trappola.
Hermione assunse un’espressione sinceramente dispiaciuta. Poi scosse la testa assumendo la solita aria saccente. “La prossima volta evita di fare il gradasso o rischi di farti ammazzare.” Lo rimproverò con lo sguardo.
Draco prese la palla al balzo: “In realtà io.. volevo attirare la tua attenzione.” Cominciò, fingendosi leggermente imbarazzato ma abbastanza sicuro di sé. Hermione sgranò gli occhi e lui continuò.
“Ecco, Potter è sempre il migliore. Ha tutte le ragazze intorno, Potter di qua, Potter di là.. quando ti ho visto corrergli incontro tutta felice e fiera non ci ho visto più! Volevo dimostrarti che non è il solo a poter fare l’eroe, anzi. Io avrei volato molto meglio, se solo quello stupido pollo fosse stato meno scorbutico!” in fondo aveva detto la verità.. quasi.
“Aspetta un attimo…” Hermione non poteva credere alle sue orecchie. Che fine aveva fatto il Malfoy che conosceva? “Quindi avresti fatto tutto questo.. per me?” suonò come una speranza, perché qualcosa nel cuore di Hermione stava cambiando. Malfoy voleva la sua approvazione?  Si impose di non sentirsi lusingata, ma fu davvero difficile.
Draco annuì, tronfio. “Volevo che, per una volta, ti rendessi conto che c’ero anche io. Volevo fare colpo!” Fece una pausa: stava diventando troppo sdolcinato, urgeva tornare il Malfoy di sempre o avrebbe mangiato la foglia… “Ma non ti azzardare a dirlo a qualcuno, Granger, o potrei rivelare il tuo segreto.” Fece una pausa, godendosi l’espressione impaurita e confusa di Hermione, poi fece un mezzo sorriso. “A quanto ho visto stanotte, ci sono riuscito a fare colpo. Eh, Granger?” ammiccò. Lei non poteva sapere che era stato lui a prenderle la mano, così avrebbe inventato qualcosa per attirarla proprio sulla sua trappola e poi farla scattare.
Le parole ebbero un fulmineo effetto sulla ragazza: sgranò gli occhi, perse prima un po’ di colore al viso e poi lo riacquistò tutto insieme diventando rossa anche sul collo. “C-cosa.. cosa intendi?!” squittì, rigida.
Draco sorrise maliziosamente, avvicinandosi a lei. Sussurrò: “Beh.. hai cercato la mia mano, Hermione. Forse dormivi, ma hai chiamato il mio nome e mi hai stretto la mano e poi non ti sei più mossa.” Concluse semplicemente soffiandole le ultime parole sulle labbra per poi scostarsi e lasciarla lì, sola e sconvolta, mentre lui si dirigeva in bagno per lavarsi. 

   
 
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