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Autore: mikilily    14/08/2015    9 recensioni
La storia ha Draco come narratore, qui racconta le sue pene e ciò che è successo nella sua vita, ma soprattutto racconta il suo contorto rapporto di sesso e amore con la grande eroina Hermione Granger.
Questa storia è un regalo ad una fan, per il suo compleanno.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
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Auguri di Buon Compleanno Ilaria 
***





Io sono Draco Malfoy e nella mia vita non ho mai combinato niente di buono: erede unico di due grandi casate, ho passato l’intera esistenza a compiacere mio padre Lucius, avvallando ogni stupido ideale questi mi raccontava.
Ho seguito le sue orme convincendomi di essere un mago migliore rispetto a chi, diversamente da me, non possedeva il famigerato sangue puro e una famiglia magica alle spalle.  Ho tiranneggiato ragazzi che come me, frequentavano la scuola di magia di Hogwarts. Gli perseguitai e irrisi per la loro condizione senza rendermi mai conto, che questi, erano migliori di me su molti punti di vista.  Acconsentii a imbrattare il mio braccio con uno stupidissimo marchio, convincendomi di essere anch’io un seguace del potente Lord Oscuro, invece, come mio padre, ero una sua pedina, la più stupida e inutile. Visse qui per buona parte della seconda guerra magica, tenendoci come ostaggi nella nostra stessa casa e fu lì che capii quanto fossimo stati stolti a confidare in lui, ma come codardi non facemmo nulla per paura di venir anche noi dilaniati e uccisi con un solo colpo di bacchetta o peggio ancora dalle fauci avvelenate del suo serpente.
È per tutto questo che la mia vita ora, dopo ben dieci anni dalla conclusione della guerra, non è migliorata di nulla. Certo, sono ricco grazie alle ingenti proprietà che la mia famiglia possiede e, il mio cognome, sebbene macchiato d’infamia, è ancora capace di aprire le porte che contano. Sono un famoso Pozionista del Ministero della Magia e a stento riesco a comprendere come ho fatto a convincere il ministro a darmi una possibilità, senza dubbio non grazie alla sua preziosa assistente che mi odia e non cerca in nessun modo di nasconderlo. Peccato che lo sguardo schifato che mostra quando siamo in pubblico, si trasformi ogni volta che ci ritroviamo soli.
Vorrei tanto che per una volta non fosse il buio a celare ciò che c’è tra noi, ma non oso chiedere e so per certo che se lo facessi perderei ogni possibilità di tenerla ancora tra le mie braccia. Ancora stento a credere che venga qua nel vecchio Manor per incontrare me, anche se tra noi non c’è altro che sesso.
 Stupendo, appagante, coinvolgente  sesso.
Il ticchettio dei suoi sandali echeggiò nell’atrio vuoto del vecchio Manor. Era calata la sera e le vecchie torce a olio erano state accese dai diligenti elfi domestici che ancora mi ostinavo a usare, eccola l’altra mia mancanza unita alle innumerevoli che già avevo.
Ormai aveva perso perfino l’abitudine a rimproverarmi, sono per Hermione un caso senza speranza eppure, torna sempre qui, da me, nonostante continui a dirmi che non valgo nulla.
Lo so, non sono Potter il grande eroe e per lei conto perfino meno di Weasley che un tempo e forse anche ora, continua ad amare.
Però, alla fine, ritorna da me e il mio orgoglio non fa altro che vantarsi per questo.
Illuso.


 
Troppa luce non ti piace
godi meglio a farlo al buio sottovoce.
 


 
Il mio cuore sussulta appena apri la porta: sei bellissima, anche se non te ne rendi conto, un tempo odiavo i tuoi capelli ricci che ora ricadono delicatamente sulle spalle magre; I tuoi occhi castani, vividi e attenti, si soffermano un solo istante su di me, so di averti infastidito per essere ancora seduto dietro la mia scrivania di legno scuro. Incurante di questo ti mangio con gli occhi, facendoti comprendere senza alcuna vergogna quanto ti desidero, increspi le labbra e so che questa sarà l’ultima cosa che vedrò di te oggi.
- Nox - dici è tutto divenne buio.

 
Graffiando la mia pelle
E mordendomi le labbra
 
Le tue mani scorrono febbrili su di me, il desiderio si è fatto ormai esigente, tu lo sei. So che i tuoi occhi sono chiusi, la tua testa è reclinata all'indietro; sospiri, socchiudendo la bocca mentre le mie labbra si avventano sul tuo seno, piccolo e delicato.
 Come sempre ti ho accontentata, anche questa volta non ci saranno coccole, dici che quelle se le scambiano gli innamorati mentre quello che c’è tra noi è solo sesso.
 Sesso mi ripeto. Fingo di darti ragione ma sono mesi che mi chiedo il perché non riesca a farlo con nessuna che non sia tu.
Ovvio non oso nemmeno dirlo, a mala pena mi concedo di pensarlo, ma sono certo che quello che sto facendo non è più solo sesso, fantastico e travolgente ma è molto di più lo so bene.
Mi blocco cerco di scrutare il tuo profilo, una mano sfiora il tuo collo, la mia guancia si strofina sul tuo naso, ti bacio mentre le tue mani graffiano la mia pelle.
- Ora - dici e capisco che sei pronta per accogliermi dentro di te.

 
Fino a farmi male,
 
Tutto scompare quando i nostri corpi si uniscono diventando una cosa sola.
Ansimi mentre spingo e mi mordi, ma non m’importa. I segni che mi lasci sulla pelle mi ricordano che questo che sto vivendo è reale e non una mia fantasia; per due ore tu sei veramente mia e non importa più cosa sono stato, né il mio sangue e tanto meno il tuo. Non esiste alcuna differenza tra me e te, siamo solo due persone che si amano, almeno così ci vedo io.
Sesso, tu diresti che è solo sesso. M’illudo, mentre spingo con foga dentro di te lasciandoti senza fiato, che sia l’unico e che nel cuore che tutti ammirano, giudicandolo ricco e generoso, ci sia un piccolo posticino anche per me.
Lo so è impossibile: io sono Draco Malfoy e tu Hermione Granger e quello che c’è tra noi non è niente, almeno così ti ostini a dire. Ora però sei qui, tra le mie braccia, il mio membro è dentro di te e tremi in preda all’orgasmo. Mia per un istante. Celerò nel mio cuore questo ricordo e gli altri mille e ogni volta che tu fingerai indifferenza nei miei confronti, mi ricorderò che non è stata solo una mia fantasia ma la realtà. Benché il mondo magico sia  cambiato, uno che ha fatto i miei sbagli, non può nemmeno sognare di poterti stare affianco, non ne è degno e d è questo che più mi distrugge: saperti diversa e irraggiungibile.
Tremo anch'io mentre vengo raggiungendoti nell'oblio dei sensi e sogno, stupidamente di non staccarmi da te, ma so che presto tutto finirà e andrai via per ore, giorni o forse mesi, lasciandomi solo con i miei tormenti.
Vivrò solo nel ricordo, fino a quando ti accorgerai che cosa cela in realtà questa nostra strampalata relazione.

Bene
 
Ti sento alzarti e rivestirti velocemente, il buio cela ancora il tuo profilo, ma io immagino ogni tuo movimento e le espressioni che ti offuscano il viso.
So cosa provi in questo istante, la tua anima pura ancora si dimena è sconvolta e si chiede come hai fatto, a buttarti ancora una volta tra le mie braccia. Sono feccia è per questo che ti vergogni e mai riuscirò a cancellare i miei peccati. Il marchio nero che sporca la mia pelle, è l’emblema che mi condanna a non averti. I miei sbagli non saranno mai obliati e mi condannano a rinunciare a te per sempre. M’illudo che questa sia solo una scusa, che come me sei solo una codarda, ma so per certo che se il mondo lo sapesse ogni cosa sarebbe cancellata. L’aurea di perfezione che ti avvolge, sarebbe inevitabilmente intaccata e il rispetto di chi ti reputa perfetta, ti lascerebbe un’altra cicatrice. Mi odio per non essere migliore e vorrei riuscire a convincerti che quello che c’è tra noi è importante. Taccio e perdo ancora prima di provarci e questo non può che farmi male. So che sei ancora qui, potrei toccarti il tuo respiro brucia la mia pelle ma non oso nemmeno parlare perché questo non cambierebbe niente.
Mi cullo con quelle stupide illusioni che mi ripeto ogni volta che finisce. Il tuo corpo mi dimostra che ti piace e il mio cuore s’illude che sia per sempre.  Poi la rabbia s’impadronisce della stanza, sbatti e laceri la stoffa della gonna, lotti come in preda ad un dolore che nessuno riesce a placare. Ti consumi cercando di scordare ogni cosa, ma è inutile e lo sappiamo bene entrambi, tutto questo ci ferirà ancora ed è per questo che stiamo zitti.
Non posso dirti nulla e già mi pento ma chiedertelo sarebbe un grosso sbaglio, ammettere che ti amo è una pazzia e lascio che il coraggio scivoli via.
Tu non oserai certo parlarmi. Sei già vestita e mi dai le spalle, nemmeno mi saluti e vai via ed io muoio in quell’istante.

Senza farmi capire
se per te è più sesso o amore.

**
Poi fuggi, ti vesti, mi confondi
non sai dirmi quando torni.


 
Ho perso ogni contatto con la realtà. Mi dico che un giorno di questi tutto cambierà ma è un’illusione, stupida e infantile e lo capisco non appena ti scorgo passeggiare negli anditi del ministero. Non sei sola e questo che mi annienta e lo capisco all’istante che è finita, mentre ridi stringendoti al rosso scemo sconvolgendo la mia esistenza.
Ti guardo perché è impossibile non farlo.
 Ti bramo come uno stupido innamorato e mi odio. Salazar quanto mi odio, per esserci cascato veramente. Sul mio cuore innamorato mai nessuno ci avrebbe scommesso. Solo io posso dire quanto ho sofferto, ora il passato non è niente al confronto di ciò che ho appena scoperto.
Lo sposi quell’inetto poveraccio e non capisco cosa mai vedi in lui, ma rimango inerme davanti a tutto questo, perché d’umiliarmi ormai, non v’è ragione.

 
E piangi, non rispondi, sparisci
E ogni quattro mesi torni
Sei pazza di me come io lo son di te


Il tempo scaccerà ogni ricordo, lo ripete spesso anche mia madre che per anni ha sopportato mio padre Lucius che mai l’ha rispettata un solo istante. Mi schifo ma non posso fare diversamente, buttarmi anima e corpo sul lavoro, è questa la mia unica ragione, mi evita di leggere il giornale.
Cerco di scordarmi il tuo sapore, i graffi che mi facevi sulla pelle, anche il profumo sui vestiti è ormai scomparso m’illude che non è mai successo niente.
Bugiardo io lo sono per natura.
 Una bugia mi dico: non farà male, sarebbe bello avere un po’ di coraggio e con un colpo di bacchetta riuscire a cancellare tutto.
Un oblivion non farà più male che saperti legata a lui per sempre e mi faccio schifo al sol pensiero per non aver lottato veramente.
Codardo mi ripeto a non finire ma cosa mai avrei potrei fare. Diversi lo siamo sempre stati e niente al mondo lo può cancellare.
È solo sesso ripetevi ogni volta, che dentro di te rischiavo d’affogare e mi attaccavo a te come un ossesso graffiando quel tuo perfetto cuore.
Ti amo ecco ora l’ho detto e mi convinco che così sto meglio, ma poi mi fermo e penso: chissà se l’hai mai capito? E domandarlo ora non ha senso.

 
Resisti, non mi stanchi
mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi.
E poi brilli, non ti spegni
ci graffiamo per non far guarire i segni.


Domani ci sarà il grande evento, l’ho sentito da un collega poco fa. Il cuore è esploso in quell’istante e il mio viso si è scurito, sono certo che qualcuno l’ha intuito, chissà l’ilarità.
 Innamorato di una mezzosangue che per dieci anni ho ingiuriato.
Solo ecco come devo stare ed è per questo che ho deciso: mi chiuderò nel Manor finché dura, finché l’amore sarà passato.
Lo so non cambierà nulla, l’amore non va via in un istante ma provarci non mi costa niente e dimenticarti è per me importante.
- Ti odio Mezzosangue – dico a mezza voce è già mi sento bene. Sorrido quasi preso dal momento, un rumore mi ridesta e mi sconvolge non appena alzo gli occhi.
- Draco -  La tua voce è come un pugno. Mi guardi  sei tesa, pallida e sconvolta. Mi alzo come un pazzo e non connetto semplicemente ti amo come un tempo.


E sei pioggia fredda
sei come un temporale di emozioni che poi quando passa.
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo.

**
Ti bacio e non resisto me ne dolgo, lo so che sto umiliandomi senza rimedio. Lei trema e piange, strofinando il suo naso sul mio collo e sembriamo ritornati indietro. Sospiro stringendola stretta sul mio petto, disconnetto la mente perché non posso, immaginarmi un solo istante, di vivere senza poterti più baciare.
- Draco - ripete e la sua voce non è stata mai così incerta, non so perché sia qui e mi sconvolge che sia venuta dopo due mesi di silenzio.
- Mi sposo…- dice soffocando un singhiozzo, e mi sforzo di scacciare quel che sento. La bacio con rabbia e trasporto sapendo di ferirla e farle male. La spoglio e lei mi lascia fare, li sento i suoi sospiri ad ogni tocco ma mentre vorrei urlarle contro il mio disprezzo, ma non riesco a fingere di odiarla. La guardo e finalmente tutto ha un senso, quando mi confessa il suo dolce segreto.
-Sono incinta-
 
Il mondo mi crolla addosso e mi allontano un passo, quasi svengo; a stento mi sorreggono le gambe, lei sembra disperata e non capisco cosa è che la sconvolge. Sono io quello stupido e innamorato, io che sono tradito e abbandonato e quando parlo non connetto.
-Sono felice per te –  dico con rancore. La rabbia non la so mai mascherare, ma lei storce il naso e soffre; si aspetta che le farò male.
- è tuo - lo dice piano e mi sconvolge, incredulo spalanco gli occhi e grido.
- Mio – ripeto come un pazzo a un palmo dal suo viso.
- Dovevi saperlo – ripete e il suo sguardo fugge, ma a stento comprendo cosa sia venuta a fare.
- Perché lo sposi ?- gli domando con rancore e lei lo sa che cosa voglio sapere.
- Lui mi vuole bene- lo dici piano, ma sono certo che non sa un bel niente. Sicuro ignora cosa siamo e cosa resteremo per sempre.
- Chissà cosa dirà quando lo vede con i capelli biondi e il mio viso. Vorrei vederlo il suo viso, ti prego immortalalo per me.
Sbianchi e mi congratulo con me, non avevi nemmeno immaginato che tutti i Malfoy sono come me e il rosso non mi somiglia neanche per sbaglio -. 
- Malfoy !- urli con livore e rabbia e non m’importa di farti del male,
- Ammettilo che mi ami e lascia stare, questa stupida idea di sposare Weasley – pronuncio questa frase senza pensare, mi guardi sorpresa e stupita.
- Ti amo - lo confesso ormai è evidente e sono stanco di mentire.
Mi sfiori con le dita il viso e chiudo gli occhi, un solo istante.
- Non ti vergogni che il mondo sappia che ami una mezzosangue?-
È questo che temevi? - lo chiedo senza indugiare, annuisci e quasi annaspo sconvolto per
- Mi ami?- ti domando mentre ti bacio e i tuoi occhi brillano. Mi basta questo per capire che siamo solo due stupidi che per mesi si sono preclusi per paura, di non essere adatti uno all'altro.

E ora dimmi che mi ami
E che stavolta no, non durerà solo fino a domani.
Resta qui con me perché son pazzo di te

 
- Sì - rispondi e tocco le stelle e mai più ti permetterò di lasciarmi.
- Ripetilo- ti chiedo ancora e ora sbuffi perché ammetterlo, lo so quanto ti costa.
- Ti amo - pronunci ancora perché il coraggio da ligia Grifondoro non ti ha mai abbandonato e mi compiaccio per averti fatta capitolare.
- Mia - ti dico e ti sconvolgo ma alla fine mi lasci fare…
 
 Angolo del lettore:
Eccoci qui a scrivere ancora Dramioni, questa è stata una richiesta e in effetti non cedo sia uscita granché bene. Però era per una mia cara fan e ci tenevo ad accontentarla. Auguri Ilaria.
Cento di questi giorni e spero che continuerai a leggermi, magari anche nelle avventure che faccio tra il fandom originale romantico. 
   
 
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