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Autore: KH4    14/08/2015    4 recensioni
“C’era stato un tempo in cui la ragazza non aveva mai mancato di contare le volte spese a convincere l’amico a trascorrere un po’ di tempo a casa sua. I cinque minuti in più strappati davanti all’uscio della porta, una sfida scucita a colpi di suppliche che riempivano la monotonia di un pomeriggio qualunque o un invito a cena con un tavolo sempre pronto ad accogliere un ospite in più. Era una sfida, anche il solo fargli prendere in considerazione una proposta che non riguardasse l’assoluto isolamento o lo ferisse con la ridicolaggine di una presunta compassione nei suoi riguardi.”
Coppia: Sharkbaitshipping.
Note: Gender Bender.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryoga/Shark, Thomas Arclight/ Four, Yuma/Yuma
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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- Distance. -
 

Stava sbagliando tutto. Come se fosse una novità, il suo perseverare su una strada impostasi con la sola determinazione, falsa, perlopiù, frutto artificiale di una convinzione nata con solo metà volontà a disposizione. Troppo istintivo. Di blanda accondiscendenza nell’accettare l’ospitalità di Yuna in quel giorno carico di pioggia, più calda del vuoto gelido espansosi nel suo appartamento, immenso da farlo sentire quasi smarrito per l’immobilità calata assieme al silenzio.
“Non esiste che ti lasci sotto questa pioggia! Vieni con me!”
C’era stato un tempo in cui la ragazza non aveva mai mancato di contare le volte spese a convincere l’amico a trascorrere un po’ di tempo a casa sua.
I cinque minuti in più strappati davanti all’uscio della porta, una sfida scucita a colpi di suppliche che riempivano la monotonia di un pomeriggio qualunque o un invito a cena con un tavolo sempre pronto ad accogliere un ospite in più. Era una sfida, anche il solo fargli prendere in considerazione una proposta che non riguardasse l’assoluto isolamento o lo ferisse con la ridicolaggine di una presunta compassione nei suoi riguardi. D’altro canto, Reginald Kastle era famoso per la sua sprezzante spigolosità, l’inclinazione a innalzare cortine di nebbia opaca attorno al suo viso, ma i segni nascosti sotto i calli delle mani, ancora capaci di accurata meticolosità quando ordinava le carte o districava i fili elettrici nascosti sotto il quadro d’accensione della sua moto, appuravano la presenza di un animo provato da eventi più grandi di lui e che cercavano ancora il motivo di tanto accanimento.
“Ti è così caro quel frugoletto?”
I denti affondarono nel suo labbro inferiore come a volerlo bucare. Sì, aveva decisamente sbagliato, frettoloso nel frantumare in un unico colpo esitazioni arginanti un sentimento mai riversato all’esterno.
“E’ sempre così facile leggerti, Shark, ed è così divertente vederti impegnato a dimostrare il contrario, quand’è chiaro che non c’è altro posto per te che nella polvere. Dovresti spiegarlo bene alla tua amica o, se preferisci, potrei farlo io per te.”
L’eleganza sibillina delle parole di Four dominava sopra ogni possibilità di rivalsa con bruciore pungente, la verità nascosta sotto sottili strati di felicità imbevuti di rancore tossico perfettamente mescolato al blu ombroso dei suoi occhi. Era quella distanza che Yuna voleva falciare gradualmente, prima che l’irreparabile si abbattesse sull’amico, lo stesso muro invisibile e necessario che lui in persona aveva appena distrutto insieme a obblighi e doveri morali con un bacio del tutto disarmante per la corvina schiacciata nell’angolo.
“Riesci sempre a farmi comportare come non dovrei”, sospirò a un centimetro dalla sofficità di quelle labbra dal respiro disorientato. Gli schiocchi silenziosi e il lento assaporare della pelle caramellata che avvertiva irrigidirsi sotto la stoffa della maglia si stavano trascinando a oltranza nella sua mente, echeggianti in un burrone dal fondo infinito.
“Se è sbagliato…Perché lo hai fatto?” Le dita di lei si strinsero al petto, in cerca della Chiave dell’Imperatore, prezioso appiglio a cui doveva aggrapparsi per così prepararsi a ricevere il colpo che già immaginava durissimo.
“Perché non ho mai detto che lo fosse.”
La pretesa di capire le motivazioni del ragazzo e della vendetta che ne accompagnava la cupezza aveva perso importanza, non c’era maniera perché la sua opinione riuscisse in qualche modo a svelargli il male contro cui sarebbe andato incontro se si fosse lasciato consumare dalla provocazione. Eppure il percepire le sue mani venire afferrate da quelle di lui, l’intrecciarsi delle dita sotto il suo viso sempre più infiammato, annodò i loro sguardi con la flebile consapevolezza che se anche nulla avrebbe potuto far cambiare idea a Shark sulle sue intenzioni, adesso vi era qualcosa per cui valesse la pena non perdervisi dentro.
 
 
 
 
Note di fine capitolo.
Buon Ferragosto! D’accordo, non è ancora Ferragosto, ma ho pensato di fare un regalino a tutte le mie lettrici per le splendide recensioni che mi lasciano e anche perché la voglia di scrivere era irreprimibile. La fortuna ha voluto che avessi questa cosina piccina già pronta (a quanto pare, nonostante una possa essere ispirata, servono sempre le giuste parole per trascrivere i pensieri e se il blocco ti becca dopo giusto due righe…). Ammetto che amo le cose più lunghe e strutturate, ma sto cercando di imparar anche a scrivere cose piccole, sia per esprimere qualcosa di specifico sia in attesa di una vera ispirazione. In cuor mio, spero di postar presto l’ultimo capitolo di Pieces of Shipping, che sarà…Una sorpresa! Ahimè, abbiate pazienza, sul serio, perché di bozze ne ho tante ma nessuna che arrivi alla fine. Auguro buone vacanze e buon Ferragosto a tutte, un bacione!
 
  
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