Fanfic su artisti musicali > Mika
Ricorda la storia  |       
Autore: Lizhp    15/08/2015    7 recensioni
SEQUEL DI YOU MADE ME.
-Perché ridi?- gli chiese il riccio, sorridendo leggermente.
-Perché tu sei completamente pazzo!- e così dicendo il biondo si alzò dalla sedia per controllare il cibo sui fornelli.
Mika osservò ancora per un attimo quella lettera, riflettendo di nuovo sulla proposta; Andy però, inconsapevolmente, gli aveva appena dato un ottimo motivo per accettare.
-Dici che è una cosa pazza, eh?- chiese quindi al biondo.
-Assolutamente sì- confermò il ragazzo, tornando a sedersi accanto a lui.
Mika alzò gli occhi alla ricerca delle iridi color del cielo del compagno e quando le incontrò sorrise.
-Allora se è una cosa pazza, la faccio!- dichiarò, prendendo infine la sua decisione con un’alzata di spalle.
Andy lo guardò, sbarrando gli occhi.
-Mika, ma davvero lo farai?-
-Sì!- confermò convinto il cantante, annuendo freneticamente con la testa –Perché non dovrei? Ho detto no a troppe cose in quest’ultimo periodo-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Andy Dermanis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gennaio 2013

Quella sera Andy aprì la porta di casa con il gomito, mentre sulle spalle teneva lo zaino con la sua fedele videocamera, nella mano sinistra qualche cavetto che aveva abbandonato il giorno precedente sulla macchina e nella mano destra l’ombrello, per ripararsi dalla pioggia incessante che ormai a Londra era di casa.
Appoggiò l’ombrello all’esterno dell’abitazione, ma nonostante questo numerose gocce di pioggia caddero sul pavimento dell’entrata: a Mika non avrebbero fatto piacere. Andy notò però che il compagno era stato previdente: uno straccio per pavimenti era stato appoggiato proprio accanto all’ingresso.
Il biondo si tolse le scarpe, pulì il disastro che aveva combinato e poi si diresse alla ricerca di Mika.
-Buonasera- disse quando lo trovò seduto su una sedia della sala, davanti alla finestra. Il riccio però non gli rispose e Andy notò che era intento a leggere qualcosa.
-Buonasera!- ripeté allora il ragazzo, leggermente più forte, ma la reazione di Mika rimase sempre la stessa. Andy iniziò a domandarsi cosa ci fosse scritto su quel foglio di tanto importante da trasportare Mika su un altro pianeta: di solito solo la musica aveva questo genere di potere su di lui. Forse si trattava di una nuova canzone.
Andy camminò allora il più silenziosamente possibile verso il compagno e, quando gli fu alle spalle, si abbassò, soffiando lievemente sul suo collo. Il riccio fece un salto, scattando immediatamente in piedi, ma non prima di rischiare di cadere rovinosamente dalla sedia.
-Che cazzo, ANDY! Sei un coglione!- ruggì il libanese, lanciando uno sguardo di fuoco al suo ragazzo.
-Bonjour finesse- replicò il biondo in un francese dal forte accento greco, rispondendo a quello sguardo minaccioso con un sorriso enorme.
-Sei diventato scemo? Quasi mi viene un infarto!- continuò Mika, chinandosi a raccogliere il misterioso foglio che aveva catturato così tanto la sua attenzione e che era finito sul pavimento subito dopo che il soffio di Andy aveva raggiunto il suo collo.
-E tu su che pianeta vivevi? Ti ho salutato due volte e non ti sei nemmeno girato- gli fece notare il biondo, alzando entrambe le sopracciglia e incrociando le braccia.
-Ah… davvero?- Mika si grattò la testa, borbottando quelle parole mentre fissava il pavimento –Scusami, non me n’ero accorto-
-Questo mi sembra abbastanza chiaro- gli fece notare Andy, lasciandosi andare ad una leggera risata –Cosa leggevi?- domandò poi, curioso.
Mika si rigirò per un attimo il foglio tra le mani, pensieroso.
-Che ne dici se ne parliamo di fronte a qualcosa da mangiare? Sto morendo di fame-
Andy annuì e insieme si diressero verso la cucina; il biondo accese i fornelli e poi si sedette accanto a Mika, osservandolo mentre ancora scrutava quel pezzo di carta.
-Allora…- iniziò a dire Mika, aggrottando la fronte e fissando il tavolo, sempre con quello sguardo assorto che Andy aveva visto anche poco prima.
-Ti piace l’Italia?-
Andy alzò un sopracciglio in direzione del compagno, iniziando a immaginare dove volesse portare quella domanda abbastanza strana.
-Mi sembra un po’ presto per organizzare le vacanze di Pasqua, siamo solo a gennaio- commentò quindi, ma vide Mika scuotere la testa.
-Mi hanno fatto una proposta- annunciò il ragazzo –Mi vogliono come giudice a X Factor- e appoggiò la lettera sul tavolo, passandola al compagno.
Andy prese tra le mani il foglio di carta e lesse quello che vi era scritto.
-Ma… come farai? Avrai un traduttore, o…-
-No- disse subito Mika –Se decido di accettare, voglio imparare l’italiano-
Andy lo guardò per un attimo, poi si lasciò andare ad una leggera risata: solo lui avrebbe potuto prendere in considerazione un’idea del genere mentre già era abbastanza impegnato con il suo lavoro. Solo lui avrebbe potuto gettarsi ad occhi chiusi nell’ignoto, in un’esperienza che per lui sarebbe stata doppiamente nuova: per la prima volta giudice in un talent e per di più in una lingua che non conosceva.
-Perché ridi?- gli chiese il riccio, sorridendo leggermente.
-Perché tu sei completamente pazzo!- e così dicendo il biondo si alzò dalla sedia per controllare il cibo sui fornelli.
Mika osservò ancora per un attimo quella lettera, riflettendo di nuovo sulla proposta; Andy però, inconsapevolmente, gli aveva appena dato un ottimo motivo per accettare.
-Dici che è una cosa pazza, eh?- chiese quindi al biondo.
-Assolutamente sì- confermò il ragazzo, tornando a sedersi accanto a lui.
Mika alzò gli occhi alla ricerca delle iridi color del cielo del compagno e quando le incontrò sorrise.
-Allora se è una cosa pazza, la faccio!- dichiarò, prendendo infine la sua decisione con un’alzata di spalle.
Andy lo guardò, sbarrando gli occhi.
-Mika, ma davvero lo farai?-
-Sì!- confermò convinto il cantante, annuendo freneticamente con la testa –Perché non dovrei? Ho detto no a troppe cose in quest’ultimo periodo-
-Ma… e la lingua?- gli fece notare il compagno, mentre sul suo volto però si delineava un sorriso: avrebbe mai finito di sorprenderlo con le sue decisioni strambe?
-Sarà divertente- spiegò Mika –E sarà rischioso. E magari potrei trovare un’ispirazione in più per il mio lavoro. Cercherò un bravo insegnante e imparerò l’italiano-
Andy rise di nuovo: era una cosa pazza, ma era sicuro che Mika ce l’avrebbe fatta. Quando si buttava in un progetto, voleva compierlo nel miglior modo possibile, sapeva che la sua determinazione alla fine lo avrebbe aiutato.
-Hai detto di no a talent in lingue in cui parli, per accettare di fare una trasmissione televisiva in italiano- gli fece notare Andy, scuotendo la testa, sempre sorridendo –Io non mi sono scelto un ragazzo normale!- constatò, alzandosi per andare a mettere nei piatti la loro cena. Mika osservò i suoi movimenti, sorridendo di rimando.
Quando il compagno appoggiò i piatti sul tavolo, Mika si schiarì la voce, attirando nuovamente l’attenzione di Andy.
-Che c’è?- chiese quindi il greco, iniziando a mangiare.
-A proposito di non essere normali…- iniziò a dire Mika puntando gli occhi nel piatto –E a proposito di talent in lingue che conosco questa volta…-
Andy appoggiò la forchetta nel piatto e lo osservò attentamente, con un’espressione divertita: cosa stava architettando adesso?
-Sì?- disse Andy, invitano il compagno a proseguire, dato che aveva lasciato quelle frasi in sospeso ed era tornato alla sua cena come se niente fosse.
-The Voice Francia mi avrebbe chiesto, per il secondo anno di fila…-
-Stai pensando di fare anche quello?- chiese Andy, questa volta veramente stupito.
-Beh, perché no- rispose Mika, alzando nuovamente le spalle –il francese lo parlo e sarebbe una cosa completamente diversa da X Factor-
Andy ormai era senza parole.
-Sono sicuro che anche ad American Idol cercano qualcuno come giudice- commentò quindi sarcasticamente.
Mika rise, ma Andy parlò di nuovo: -Anche a Masterchef! Potresti cimentarti in qualcosa di nuovo, magari ti dà qualche ispirazione per una nuova canzone in cui parli di spaghetti al pomodoro, che manca nel tuo repertorio- il riccio si allungò verso il compagno tirandogli un pugno giocoso sulla spalla.
-E io mi sono scelto un ragazzo scemo!- esclamò Mika, riprendendo la frase che prima Andy stesso gli aveva detto.
-Okay, ascolta un po’- disse poi Andy, facendosi serio e iniziando a contare sulle dita della mano quello che il compagno aveva in programma per quell’anno –Hai un tour, stai scrivendo il tuo nuovo album che ti richiederà di essere spesso in studio a Los Angeles, hai in programma di scrivere un libro, vuoi fare The Voice Francia e, dopo aver imparato l’italiano, vuoi accettare di fare il giudice ad X Factor Italia. Ho dimenticato qualcosa?- chiese poi, ragionando –Certo, che scemo- disse, battendosi una mano sulla fronte –L’orologio per Swatch… e una vita al di fuori del lavoro- aggiunse infine, cercando di far capire al compagno che erano davvero troppe cose da fare in un anno per una persona sola.
Mika però fraintese il ragionamento del biondo.
-Hai ragione, io mi sono buttato in tutte queste cose senza pensare… per noi diventerebbe ancora più difficile-
Andy alzò un sopracciglio, osservando il libanese perplesso: -Mika, non era per questo. Se tu decidessi di farlo, in qualche modo ci arrangeremo. Quando io tornerò dal lavoro mi dirai se raggiungerti nella casa di Londra, in quella di Parigi o in Italia. Io lo dicevo per te, non avrai un minuto libero-
Mika ci pensò un attimo: era vero, erano davvero tante cose, completamente l’opposto di quello che aveva fatto nell’ultimo anno. Stava passando da una situazione di stallo completo ad una vita piena di impegni diversi. Aveva fatto concerti, aveva scritto la sua musica, ma aveva sempre detto no a qualcosa di diverso. Forse era arrivato il momento di lanciarsi, di fare tutte le cose che più gli sembravano strane, pazze, assurde: X Factor in italiano era in cima alla lista.
-Io ce la posso fare- disse ad Andy, annuendo –Almeno ci devo provare. Uscire un po’ da questo isolamento in cui mi trovo ora credo mi possa fare bene. Ma facciamo così… The Voice posso confermarlo più avanti, per il momento lo lascio in sospeso- ragionò il riccio, cercando nel compagno un cenno di approvazione.
-Quindi imparerai l’italiano?- chiese Andy, con un mezzo sorriso.
-Oh, sì- rispose Mika, annuendo, per poi cercare gli occhi del compagno e capire davvero cosa ne pensasse –Sei d’accordo? Seriamente- gli chiese quindi. In fondo, la sua vita aveva ripercussioni anche su quella di Andy, non poteva certo escluderlo, sapeva che accettando avrebbe dovuto passare molto tempo in Italia.
-Trovo ancora che sia un’idea un po’ pazza, ma… beh, sì, sono d’accordo. Se credi che ti farà bene, allora fallo. Sarà divertente vederti imparare l’italiano- disse alla fine, mentre nella sua mente si materializzava l’immagine del compagno intento a costruire interi monologhi in italiano per allenarsi.
Poi il volto di Andy si aprì in un sorriso a trentadue denti, uno di quei sorrisi furbi che ormai Mika, dopo quasi sette anni, aveva imparato a conoscere.
-Fammi pensare per quanto tempo ti farò notare che andrai a lavorare in un programma ideato da Simon Cowell- e il biondo si portò una mano sotto il mento, assumendo un’espressione pensierosa.
-Non me lo farai proprio notare, grazie mille- gli rispose Mika, alzandosi da tavola e portando il piatto nel lavandino.
-Come no…- rispose Andy, finendo di mangiare e seguendo il compagno al lavello –Simon Cowell mi ricorda proprio qualcosa…- continuò il biondo, mentre Mika architettava silenziosamente una vendetta, con un mezzo sorrisetto ben in evidenza sul viso -… forse un no secco dopo una sola nota-
-Ma come siamo spiritosi stasera- commentò il cantante, aprendo nel frattempo il lavandino in modo che scendesse l’acqua fredda.
-No, perché? Magari Simon Cowell ha cap…- ma il biondo non poté continuare la frase, perché l’acqua che scendeva dal lavandino era ormai gelata, così Mika ci mise sotto le mani, catturandone un po’, per poi lanciarla dritta in faccia a Andy.
-Sei un cretino, è gelata!- esclamò il biondo, prendendo il tovagliolo dal tavolo e asciugandosi, mentre in sottofondo poteva udire la risata da bambino di Mika, quella stessa risata che aveva avuto la fortuna di ascoltare il primo giorno in cui l’aveva incontrato in quel parco e che, Andy ne era sicuro, aveva contribuito a farlo innamorare di lui. Quello però non era il momento giusto per lasciarsi andare a certi pensieri.
-Inizia a correre quanto più veloce quelle tue gambe chilometriche te lo permettono, perché se ti prendo ti uccido-
Mika tentò uno scatto felino ma sulla strada per la porta c’era proprio Andy che infatti lo afferrò con le sue braccia, spingendolo contro il frigorifero, mentre entrambi iniziarono a ridere.
-Non hai il diritto di farmi questo, tu hai iniziato!- esclamò Mika, mentre Andy iniziava a lasciargli forti pizzicotti sui fianchi, facendolo sobbalzare ogni volta.
-Guarda come te la prendi solo perché ho nominato Cowell un paio di volte…- continuò quindi Andy mantenendo quel tono sarcastico e quel mezzo sorriso che stava facendo impazzire il riccio, curandosi bene di porre l’accento sul nome dell’uomo.
Mika fece forza e invertì le posizioni, schiacciando Andy contro il frigorifero.
-La vuoi smettere?- gli chiese, afferrando poi il volto di Andy con una mano, da sotto il mento, e avvicinandosi a lui, fino a quando le loro fronti si sfiorarono. Lo guardò per un attimo e poi appoggiò le sue labbra su quel mezzo sorriso furbo che ancora il biondo esibiva, con l’intento di non lasciare ad Andy nemmeno un po’ di fiato per dire anche solo una parola.
-La vendetta tremenda- ironizzò poi il biondo, quando si allontanarono, anche se Mika notò con piacere che respirava più pesantemente –Se succede questo nominando Cowell…-
Ancora parlava.
Mika tornò ad avventarsi su di lui, lasciandogli questa volta un morso sul collo, mentre lo circondava con le braccia e avvicinava, in modo meticolosamente calcolato, il corpo del compagno sempre di più al suo, fino a quando arrivarono a combaciare perfettamente.
-Vuoi stare zitto?- sussurrò poi il libanese, soffiando quelle parole sulle labbra del ragazzo.
-Neanche morto- asserì il biondo con convinzione –Questa è una tattica perfetta, Cowell potrebbe addirittura iniziare a piac…-
Mika sorrise, continuando a stare al gioco e questa volta catturò subito le sue labbra, mentre ancora lo stringeva a sé, lasciando di tanto in tanto lievi morsi tra un bacio e l’altro.
Un piccolo gemito fece capire a Mika che aveva vinto: per quella sera, Andy non avrebbe più parlato.
 
Il giorno seguente Mika prese il cellulare e chiamò il suo manager, il quale iniziò a parlare a raffica aggiornando Mika sui concerti che avrebbe avuto di lì a poco.
-Senti, per quanto riguarda X Factor…- iniziò il riccio, quando l’uomo dall’altro capo del telefono finì di parlare.
-Sì lo so, è una cosa folle, al più presto diremo di no…- lo interruppe il manager, interpretando male le intenzioni di Mika.
-No, no, aspetta!- lo bloccò il cantante –Diciamo sì!- la risposta che ottenne fu un lungo silenzio.
-Mika- disse poi il suo manager –Sei impazzito? Tu non parli l’italiano-
-Infatti volevo chiederti se riusciresti a trovarmi un bravo insegnante che sia disposto a seguirmi in tour-
-Vuoi imparare l’italiano mentre sei in tour?- chiese l’uomo, mentre il suo tono di voce si faceva sempre più incredulo.
-Sì- rispose Mika, come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Ne sei sicuro?- il riccio alzò gli occhi al cielo: se qualcuno gli avesse fatto ancora quella domanda sarebbe impazzito sul serio.
-Sì, ne sono sicuro. Grazie mille, aspetto tue notizie per l’insegnante- e gli fece così capire che la conversazione era conclusa, proprio nel momento in cui Andy faceva la sua apparizione dalla scale, somigliando più ad un qualche animale uscito dal letargo, che ad un ragazzo. Indossava un paio di pantaloni della tuta larghi e una semplice maglietta bianca, indossata chiaramente a caso, dato che era rialzata su un fianco. I capelli erano in disordine, la barba lunga come la teneva ormai da un po’ di tempo e gli occhi leggermente rossi: Mika iniziò a ridere.
-Molto sexy- dichiarò il cantante, osservandolo. Aveva usato un tono di voce sarcastico, anche se in realtà quello era in assoluto uno dei suoi Andy preferiti, se così si poteva dire.
-Oh, non dire una parola- replicò il biondo –Ti ricordo che è solo colpa tua se sono conciato così- e si esibì in un enorme sbadiglio, per poi passarsi una mano tra i capelli biondi, scompigliandoli ancora di più.
-Merito mio, vorrai dire!- lo corresse il riccio, osservandolo con un sorriso enorme mentre gli portava il caffè. La risposta fu un borbottio incomprensibile.
-Non credo di conoscere ancora questa lingua- gli fece notare Mika, invitandolo in questo modo a ripetere quello che aveva appena detto.
-Io oggi dovrei andare a lavoro- ripeté Andy, mentre un altro sbadiglio si impossessò di lui.
-I video di oggi usciranno un po’ mossi, non è grave. E poi smettila di lamentarti, hai dormito come un ghiro-
Andy alzò gli occhi al cielo: -Avrò anche dormito come un ghiro, ma ho dormito la metà delle ore che dormo di solito-
-Dovresti imparare a lamentarti prima, così ti lascerei riposare- lo stuzzicò Mika, lasciandogli un bacio sulla guancia mentre passava accanto a lui.
Andy rispose solo con un mezzo sorriso: quando mai avrebbe potuto lamentarsi?
-Buona giornata- gli disse poi il compagno, avvicinandosi a lui e lasciandogli un bacio, assaporando il suo gusto di caffè.
-Anche a te- rispose Andy sulle sue labbra, prima di osservarlo uscire di casa diretto agli studi di Londra.
Il biondo rimase per qualche minuto seduto a finire di fare colazione, mentre la sua mente tornava a Mika e a quello che stava programmando di fare quell’anno.
Non poteva fare a meno di essere un po’ preoccupato: era vero, Mika aveva bisogno di una vita piena, che gli potesse fornire tutta l’ispirazione di cui aveva bisogno; l’ultima volta che si era trovato isolato e privo di agganci con ciò che era sempre la stata la sua ancora di salvezza, ricordava fin troppo bene quello che era successo. Andy però sapeva anche che, raggiunto un certo limite, il compagno sarebbe esploso e una crisi ci sarebbe stata comunque.
L’aveva perdonato per la sua fuga improvvisa a Montréal ed era convinto di aver fatto la scelta giusta, ma la notizia di tutte le cose che avrebbe voluto fare Mika per quell’anno gli aveva inevitabilmente causato un po’ di timore per la reazione del ragazzo nel caso di eccessivo stress.
Forse gliene avrebbe dovuto parlare.
O forse no, era meglio tenersi tutto per sé, per il momento: non voleva che si sentisse vincolato dalle sue preoccupazioni. Si alzò per portare la tazzina nel lavandino, decidendo che avrebbe esposto le sue paure a Mika quando ormai il ragazzo avesse confermato la sua presenza a X Factor.
 
Quel giorno Mika fece il suo ingresso negli studi di Londra anche fin troppo allegramente. Il tecnico del suono infatti gli riservò uno sguardo a dir poco sorpreso: in genere, a quell’ora di mattina, il cantante faceva la sua apparizione strascicando i piedi e chiedendosi ripetutamente come mai le registrazioni delle basi delle sue canzoni dovessero essere fatte a quell’ora, che lui si ostinava a chiamare “alba” nonostante fossero le dieci. Era anche in orario, una fortuna a cui ormai i suoi colleghi non osavano quasi più sperare.
-Buongiorno!- salutò solare il libanese, rivolgendosi a tutti.
-Ah, buongiorno. Un Mika pieno di vita di mattina, quale onore-
Mika non rispose nemmeno alla provocazione e si sedette, pronto ad iniziare le prove.
Aveva in mente di concentrarsi a pieno sul suo lavoro quella giornata, per poi sentire il suo manager e vedere a che punto erano con la questione di X Factor e, soprattutto, con l’insegnante di italiano. Era ancora convinto della sua decisione: doveva reagire, doveva uscire da quell’isolamento in cui si era improvvisamente ritrovato. Non doveva più rischiare che succedesse ancora quello che era accaduto tempo prima, non poteva permettere alle sue crisi di rovinargli la vita.
Rimase tutta la mattina e buona parte del pomeriggio in studio poi, verso le cinque, si incontrò con il suo manager: aveva dato conferma della sua presenza ad X Factor ed era anche riuscito a contattare un’insegnante che lo avrebbe potuto aiutare con l’italiano: una siciliana di nome Isabella.
L’uomo mostrò a Mika il costo delle lezioni, aggiungendo anche il fatto che, mentre il ragazzo era in tour, avrebbe dovuto pagarle anche i voli e le camere per dormire.
Mika annuì, confermando anche quello, poi tornò a casa.
 
Il riccio fece la sua apparizione per l’ora di cena; appena aprì la porta Melachi, scodinzolante, gli corse incontro, salutandolo a dovere. Il ragazzo si prese qualche secondo per riservare due carezze affettuose alla sua compagna di vita, poi iniziò ad aggirarsi per casa alla ricerca di Andy.
Lo trovò in cucina, intento a preparare la cena con le cuffie nelle orecchie. Si avvicinò e gliene tolse una, per poi lasciargli un leggero bacio sulla guancia.
-Ehi- lo salutò Andy, con un sorriso.
-Potrebbero entrare i ladri e tu continueresti a tagliuzzare carote come se niente fosse-
-Melachi fa un’ottima guardia- rispose il biondo, abbassandosi per lasciare anche lui un paio di carezze sotto al musetto della cagnolina, che si era avvicinata a loro. Tolse poi le cuffie e le appoggiò sul davanzale della finestra.
-Serve una mano?- chiese allora Mika, avvicinandosi alla cucina.
-No, sei arrivato appena in tempo. È pronto- annunciò Andy, indicando a Mika di sedersi con un cenno della mano.
Cenarono mentre Andy raccontava a Mika delle persone che aveva incontrato quel pomeriggio sul lavoro. Quando poi si alzarono per sistemare la tavola, Mika informò il compagno delle svolte che c’erano state quel pomeriggio.
-Il mio manager ha confermato X Factor ed è anche riuscito a trovarmi un’insegnante di italiano. Mi ha detto che si chiama Isabella ed è siciliana. Inizieremo tra un mesetto circa-
-Ah, bene-
Mika si voltò per guardare Andy che, finito di appoggiare l’ultimo piatto nel lavandino, si stava dirigendo verso il salotto. Il riccio rifletté sulla risposta che aveva appena ricevuto: tutta la voglia di scherzare che Andy aveva mostrato la sera precedente dov’era finita? Che avesse cambiato idea? Non era più d’accordo?
Lui ormai aveva confermato.
Mika abbandonò il bicchiere mezzo asciugato e mezzo no sulla cucina e seguì il biondo in sala, dove lo trovò seduto sul divano intento a guardare la tv.





Buooooooongiorno!
Dunque, You Ma Me si concludeva a fine luglio del 2012, qui riprendiamo con gennaio 2013, come avete potuto vedere. E 2013 è l'anno dell'inizio di X Factor per Mika. Dico già fin da subito che non ci sarà una descrizione dettagliata di audizioni o live. Anzi, questa cosa di X Factor era proprio quella che mi aveva bloccato all'inizio dal continuare a scrivere, non riuscendo a trovare idee. Qualcosa è saltato fuori alla fine :P
E niente, esattamente come con You Made Me cercherò di basarmi su ciò che sappiamo di Mika, partendo dai suoi tweet e aggiungendo altre cose di cui siamo a conoscenza, dal 2013 fino a... non lo so fino a quando, fino a quando ci sono idee :P
Non ci sarà un giorno fisso per la pubblicazione dei capitoli, quindi sempre allerta! 
Beh, in realtà adesso no. Martedì parto e fino al 27 niente (sì, lo so, ho fatto tante storie "non so se faccio il sequel, dipende dalle idee ecc ecc", ora metto il primo capitolo e poi sparisco per quasi quindici giorni. Avete ragione voi).
Come al solito mi farebbe piacere sapere che ne pensate! ;)
Alla prossima!
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: Lizhp