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Autore: _Jane_Doe_    16/08/2015    1 recensioni
".. Un amore che credevi di non aver mai provato.. o la salvezza di quel popolo a cui hai giurato fedeltà? Cosa sceglierai all'alba della fine, Lelouch?"
Spero vi Piaccia :)
ATTENZIONE PLEASE: Il nome del nuovo personaggio..si legge "Nimo", con la "I" non con la "E" anche se si scrive "NEMO". Grazie, e scusate :)
Vi prego ragazzi, commentate in tanti :)
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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...Indegno...

CHARLES

La chiamata termina in un momento, grazie ad un solo mio gesto. Mi metto entrambe le mani sulle tempie ed inizio a massaggiarle, in preda all’ emicrania.
I miei figli, sono degli inetti, buoni solo a scaldare le poltrone su cui siedono; credono che tutto andrà liscio come l’olio fin dal giorno in cui sono nati. Soggiogati dal pensiero delle loro madri proseguono la loro inutile vita terrena.
A volte mi chiedo come possono essere nati da me.
Gli unici che potrebbero avere un minimo del mio sangue ancora intatto sono quel ribelle di Lelouch e Schneizel.
Credevo che quest’ultimo fosse degno del nome che porta, ma si è lasciato abbindolare da quella smorfiosa dai capelli rossi. Quella ragazza, ha la stessa espressione di sua madre con un pizzico di sfrontatezza di quel bastardo del padre.
Quel maledetto…è scomparso nel nulla dopo qualche anno dalla nascita di Nemo portandosi via la fonte della mia vita eterna.
Ogni volta che vedo gli occhi della ragazza mi ricordo di lui, l’ultimo giorno in cui l’ho visto con quel sorriso sbruffone stampato in faccia mentre diceva quella frase tanto odiata da me.
 
“Tu perderai Charles, è già tutto deciso”
 
Da quel giorno ho dovuto mettere in atto un piano diverso, cambiare l’originale per colpa sua. Un piano che mi avrebbe comunque permesso di governare indisturbato sul mondo per sempre, solo che avrei dovuto aspettare un po' di più.
«Fratello…» V.V. si avvicina alla mia poltrona, lentamente. «Non temere, il nostro piano proseguirà e finalmente avrai quello che hai sempre desiderato, vedrai, andrà tutto bene. »
«Si…come avevamo stabilito. »
Non ho potuto uccidere il padre, ma ho la figlia. Il suo sangue scorre nelle vene di Nemo, devo solo aspettare ancora un po’.
L’ho lasciata andare da Schneizel come voleva, affinché pensasse di essere libera da ogni mio controllo. Ma non è così, non è per questo che le ho dato questa piccola speranza di libertà.
Lelouch è lì e questo porterà Nemo ad avvicinarsi a lui. Il resto verrà da se, come una reazione chimica. É inevitabile.
 
Dopotutto Nemo mi aveva promesso che me l'avrebbe fatta pagare.
 
Me lo ricordo come se fosse accaduto ieri, quello sguardo omicida su di me, quegli occhi cobalto pieni di odio e rancore perché avevo cacciato Lelouch da casa, spedendolo nell’area 11.
La sua voce che si espandeva nella sala del trono, mentre Schneizel cercava di fermarla. Quella voce pura, candida di una bambina che ancora non sapeva chi era, raggiunse la mia anima che per la prima volta vibrò.
In quel momento capii quanto quella mocciosa poteva essere utile e pericolosa allo stesso tempo.
E lo è ancora e molto di più.
 
«Charles...»
Volgo lo sguardo verso V.V., che mi fissa perplesso.
«Stavo pensando a lui, fratello. »
«Il padre di Nemo? » Annuisco appena «Lui ti preoccupa ancora? »
«Nessuno sa dove sia, che cosa abbia fatto in questi ultimi diciotto anni.  Lui è sparito completamente e questo lo rende più pericoloso che mai. »
«Già...» la sua voce è quasi un sussurro, troppo debole per essere udita da lontano, troppo fragile per reggere il peso delle parole «È come se fosse morto. »
«Ma non può esserlo, lo sai meglio di me. »
 
Lo schermo davanti a me si accende si nuovo. Miliardi di pixel danzano scambiandosi di posto senza fermarsi. Cosa diavolo sta succedendo?
«The child without a name grew up to be the hand. To watch you, to shield you or kill on demand.» Una voce. Quella voce, da me conosciuta, una frase che non avrei mai voluto risentire. «Il suo sangue è ancora un segreto per lei. Ancora non sa chi sono io e perché sua madre è morta, non è vero? »
V.V. corre al mio fianco.
«Mostrati! Adesso! »
Delle uniche due persone in questa stanza, quello più nervoso sembra proprio lui. Ma nemmeno io sono proprio tranquillo. Ritornare a pensare a lui dopo così tanti anni e la sua ricomparsa devono avere un brutto significato. Devono essere il preludio a una situazione che rischio di non saper gestire.
«Povera bambina, scegliere di obbedire ai tuoi stupidi ordini deve aver significato per lei un crimine. Seguire i tuoi sporchi piani devono averla fatta sentire malissimo, non è vero? »
«Ho detto...»
«Fratello…» La mia voce risuona in questo luogo solitario come un tuono, dopo un eterno silenzio. «Calmati. »
Guardo di nuovo lo schermo. La figura si fa sempre più nitida.
«Sei sempre il solito irruento, V.V., proprio come un bambino.» Pelle abbronzata, lunghi capelli scuri, occhi blu, un profondo oceano di distruzione e morte. Lui è tornato per farmela pagare, come aveva detto «Ciao Charles, è da tanto che non ci vediamo. »
Stringo i braccioli della poltrona con forza. Io sono l’imperatore, io sono Britannia. Se cedo contro di lui, tutto il mondo cadrà.
«Sei tornato…»
«Diciotto anni sono passati, avrai trovato un modo per avere la tua agognata immortalità, per questo sono qui. Ho voluto avvertirti per rendere il gioco più interessante. »
Lo vedo sorridere, con la stessa espressione di quel giorno. Lo stesso sguardo calmo e penetrante.
«Non la troverai, lei non è qui…»
«Lo so…» Scoppia a ridere. «La raggiungerò presto, renderò Nemo la persona in grado di compiere ciò per cui è nata. » Un altro sorriso, un po’ più cupo questa volta. «Tu perderai Charles, è già tutto deciso. »
«Smettila! Nulla è deciso, io sono l’imperatore, io ho il controllo di tutto. »
«Tu non sei niente per me. Solo un essere umano, un verme con la corona. Ricordatelo, Charles. »
Lo schermo si spegne e questa volta non per mio volere.
Questo non va bene per niente.
«V.V., dobbiamo iniziare i preparativi, ora. »
«Si fratello, come desideri. »
Te lo prometto, ti fermerò.
Avrò la mia immortalità, cancellerò te e la tua stirpe per sempre.
Hai capito E.E.?
 
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SUZAKU

Baciare Nemo, ma che mi è saltato in mente?
E se qualcuno ci avesse visto? Se la notizia fosse arrivata al principe Schneizel? Sarei in grossi guai, molto grossi.
Dovevo pensare a chi sono, alla mia posizione, alla mia missione e invece ho ceduto ai miei istinti, alla voglia di sentire le sue labbra sulle mie, il suo corpo premuto su di me, circondato dalle mie braccia. Il mio cuore doveva battere insieme al suo, come se fossero uno. Volevo fosse mia, solo mia, di nuovo.
Non ho pensato alle conseguenze, non mi importavano. Avevo lei, mi bastava.
 
Una forte scossa dell’abitacolo del Lancelot mi fa tornare alla realtà. Ho sbattuto contro qualcosa senza accorgermene.
«Ohi, Suzaku!» Gino inizia ad urlarmi nell’auricolare. «Stai attento maledizione! Vuoi uccidermi? »
 
Ecco cos’era. Il Lancelot si è scontrato contro il Tristan.  «Scusa… non sono in forma. »
«Si lo so, un paio di occhi blu ti hanno dato fuoco al cervello.» Un sospiro profondo. Forse Gino sa più di quanto dovrebbe. «Sappi che mi devi un favore, amico. Se non fosse stato per me tra oggi stesso ti saresti ritrovato senza lingua o qualcos’altro pensando al peggio...» Lo sento ridere, sinceramente divertito «I ragazzi della sicurezza hanno apprezzato i caffè che ho deciso di portare»
Deglutisco. «Quindi tu hai…»
«Visto te e Nemo che vi sbaciucchiavate in corridoio? Non siete trasparenti Suzaku.» Ha cambiato tono improvvisamente. Cupo, sommesso, preoccupato. «Senti amico, non so cosa ci sia tra voi, ma se non vuoi farti ammazzare prima del tempo, devi stare più attento. È della fidanzata del principe Schneizel che stiamo parlando.»
Già, la sua ragazza, non la mia. Io ho rinunciato a lei.
«Mi spiace disturbare le vostre confidenze.» Anya interrompe la conversazione tra me e Gino, costringendoci a concentrarci di nuovo sulla missione. Una cavolata a dire la verità, una cosa che poteva fare chiunque, ma l’imperatore ha voluto proprio mandare noi tre senza spiegarci nulla. Dobbiamo controllare una zona dove, alcune voci, dicono di aver visto aggirarsi qualche membro dei cavalieri neri. Come ho già detto, qualcosa che non ci riguarda a meno che il cavaliere in questione non sia proprio Zero. «Ma qui c’è qualcosa che non va. »
Guardo fuori cercando qualcosa di sospetto. «Qualcosa che…»
Una forte esplosione, un suono devastante per le mie orecchie. L’onda d’urto spinge indietro il Lancelot e gli altri due Knightmare.
«Ehi, Suzaku… sei tutto intero? »
La voce disturbata di Gino mi raggiunge nell’ auricolare un’altra volta. L’esplosione deve aver danneggiato il mio sistema di ricezione.
«Si, sono vivo» Alzo gli occhi al mondo esterno e mi blocco «Ma cosa…» Una sola esplosione ha distrutto tre palazzi davanti a noi, riducendoli in cenere. «Com’è possibile…»
La polvere ancora sollevata inizia diradarsi lentamente mentre tra il fumo una figura stante e immobile comincia ad intravedersi. Il capelli scuri di media lunghezza ricadono dolcemente sulle spalle. L’uomo inizia a togliersi la polvere dal completo grigio e dai capelli senza curarsi minimamente di quello che è appena successo e soprattutto di noi.
Questa zona dovrebbe essere completamente disabitata, cosa ci fa un essere umano qui? A meno che non sia stato lui a far esplodere tutto. In questo caso, si spiegherebbero molte cose.
«Ohi, chi diavolo è quello?» Come faccio a saperlo, Gino? «Ehi, tu. Siamo i Knight Of Round, al servizio dell’imperatore di Britannia, cosa ci fai qui? »
Sicuramente te lo dirà Gino, soprattutto se è al servizio di Zero.
«Obeying the crown was a sinister crime» Cosa sta dicendo? «L’indegna corona è arrivata. »
«Signore, la preghiamo di venire con noi. Questa zona non è sicura. »
«Io non ho bisogno di essere protetto, sappiate che io sono un nemico per il vostro acclamato imperatore. Un uomo che non avresti mai dovuto seguire, Kururugi Suzaku. »
Conosce il mio nome?
«Suzaku, conosci questo strano individuo? »
«Certo che no Anya, è evidente. Vero, Suzaku? »
«Non ho idea di chi sia, non l’ho mai visto. »
L’uomo si volta verso di noi.
«Lei ha scelto te e tu non sei nemmeno riuscito a vedere quale fosse la miglior strada da prendere.» Gli occhi cobalto si schiudono per un istante mentre l’uomo si porta indietro i capelli che gli ricadevano sulla fronte mostrando uno strano marchio, assomigliante moltissimo a quello di un geass. Chi è quest’uomo? Perché è qui? E soprattutto cosa vuole da me?
«Senti tu…» Gino si piazza tra me e l’uomo, impedendomi di vederlo. «Lascia stare Suzaku hai capito? Se sei venuto qui per combattere io sarò il tuo avversario. »
«Sfortunatamente, non sono qui per te, ma solo per testare le abilità di quel moccioso che si nasconde dentro il Lancelot. Perciò fatti da parte, o sarò costretto ad eliminarti. »
«Gino, spostati. Ci penso io. »
«Sei pazzo?» Il Tristan non si muove di un millimetro. Immobile come una montagna, è la risoluzione di Gino. Nessuno potrebbe farlo spostare in questo momento « Questo tizio antipatico vuole te per chissà quale strana cosa, non gli permetterò di toccarti. Tu devi tornare indietro, qualcuno ti aspetta.»
Idiota. Sai benissimo che non è così.
«Come desideri allora, eliminerò te per primo.»
La terra sotto di noi trema mentre un enorme Knightmare nero si erge davanti a noi. L’uomo lancia un’occhiata verso di me prima di mettersi al comando della probabile arma micidiale.
«Da dove esce sta cosa? È dannatamente enorme. »
«Che importa da dove viene, dobbiamo eliminarlo prima che faccia fuori noi. »
Anya si scaglia contro il Knightmare oscuro ma con scarso successo. Il Knightmare ferma facilmente il Mordred con un braccio solo e lo scaraventa qualche isolato più avanti rispetto a noi.
«Merda, è forte.»
«Gino fermati!» Tento inutilmente di impedire a quella testa calda di lanciarsi in un’impresa impossibile ma il Tristan inizia a muoversi troppo rapidamente per fermarlo.
Si getta contro il nemico a testa bassa pronto a scagliargli contro uno dei suoi armamenti ma l’altro non si fa prendere alla sprovvista. In un attimo estrae la sua arma, una specie di falce con la lama fatta d’energia e ferma l’avanzata del Tristan tranciandogli di netto le gambe. Il Knightmare del Knight of Three crolla a terra senza poter reagire.
«Non avrei fatto nulla a questo splendido esemplare di macchina da guerra, ma tu hai deciso di agire, sono stato costretto.» Dietro al nostro nemico, Anya si sta preparando a scagliargli contro alcuni dei suoi armamenti pesanti. Devo proteggere Gino in caso decidesse di farlo. «Non muoverti da li, Suzaku. La ragazza non riuscirà a colpire questo giovane pilota. »
I missili partono dal Mordred sicuri di colpire il loro obbiettivo, ma il Knightmare nero si volta verso la loro direzione, alza una mano formando così una barriera. I missili rimbalzano su questa protezione tornando al punto di partenza.
Un braccio del Mordred viene disintegrato dalle sue stesse armi mentre il Knightmare cade all’indietro.
«Lei sta bene. Ma ora tocca a te. Cosa farai, Suzaku? »
Non posso attaccare senza pensare, probabilmente riuscirebbe a fermarmi senza il minimo sforzo.
«Chi sei e cosa vuoi da me? »
«Il mio nome non ha importanza e come ho già detto, sono qui per testare le tua abilità. »
Che diavolo di abilità sta parlando?
«Non riesco a capire a cosa ti stai riferendo. »
Lo sento ridere. «Non pensavo fossi così ingenuo, ma come darti torto. Nessuno tranne me e Charles conosce il destino che si presenterà davanti a te non appena il cerchio verrà chiuso. »
Destino, cerchio… di che sta parlando adesso? E perché l’imperatore dovrebbe sapere qualcosa che riguarda il mio futuro?
«Credo che non sia io la persona che devi testare. Il mio destino è uno solo e non c’entra per niente con questo cerchio al quale ti riferisci. »
Senza pensarci ancora estraggo la spada e gliela punto contro.  Devo sbrigarmi, finisca come deve finire. Ma se Gino e Anya stanno bene, devo portarli via di qui. «Capisco… Se è questo che vuoi, non posso che accattare la tua scelta.» Imbraccia nuovamente la falce facendo un passo indietro. «Ho finito il test, i risultati li avrai quando arriverà il momento.» La falce si muove velocemente, scontrandosi contro la mia spada. Lo schianto è stato talmente forte che quasi la perdevo. «Per il momento, tieniti pronto.». La pressione tra le due armi si fa più intensa e, come temevo, la lama mi sfugge dalle mani mentre la falce mi taglia di netto il braccio con il quale tenevo la spada e successivamente, come un solo colpo, anche una delle due gambe. Inevitabilmente il Lancelot cade all’ indietro.
Il Knightmare oscuro fa scomparire la falce prima di aprire un paio di ali color cobalto e spiccare il volo lontano da questo posto ormai distrutto.
Siamo stati battuti, uno dopo l’altro,
Tre Knight of Round sono stati sconfitti da un solo Knightmare.
E quel pilota voleva parlare solo con me, di qualcosa che non ho capito.
Dalla radio sento degli strani rumori, come qualcuno che cerca di mettersi in contatto con me.
«Suzaku.» La voce disturbata di Anya mi risolleva un po’.
«Anya, stia bene? »
«I miei sistemi sono tutti saltati, ma sono viva. Sono stata colpita solo ad n braccio, e la caduta ha fatto saltare qualcos’altro. Ma non sono ferita. Il Tristan invece è andato, ma Gino sembra essere vivo anche se è svenuto. Ho chiamato qualcuno per aiutarci. »
Speriamo sia veramente tutto apposto.
La cosa che però mi preoccupa maggiormente sono le parole di quell’uomo. Non parlo solo delle ultime ma soprattutto di una frase che mi è passata nella mente in questo momento.
 
“Lei ha scelto te”
 
Perché ho come l’impressione che quell’ uomo e quella frase uscita dalla sua bocca siano entrambi collegati a Nemo?
   
 
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