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Autore: moonwhisper    30/01/2009    2 recensioni
La Ragazza Sola affonda lo sguardo in un vetro graffiato.
Fuori la città si è fermata in un segnale rosso.
Pensa al Ragazzo Solo quasi per caso, senza nessun motivo.
Si volta distratta, mentre qualcuno accanto a lei le accarezza la mano.
Quanti Ragazzi Soli esistono al mondo?
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ragazzo Solo

   

 

Ragazza Sola

 

 

 

 

 

 

 

Pioveva.

Pioveva da giorni.

E quelle gocce malinconiche le scorrevano sul viso. Specchiandosi in una pozzanghera, cercava di ricordare perché. Perché?

Perché pioveva?           

Tendendo le mani al cielo, sperava di poter raggiungere un altrove qualsiasi. Un altrove qualsiasi sarebbe andato bene. Tutto pur di non rimanere cementata su quel marciapiede, a respirare la pioggia fredda.

I passanti erano figure sfocate. Nei suoi occhi solo il cielo. Ma il cielo era troppo grande, faceva male al cuore.

Il cielo non aveva fine.

Arrendendosi, lo vide.

C’era un Ragazzo Solo.

Un Ragazzo Solo la guardava, dall’altra parte della strada.

E pioveva.

Pioveva da giorni anche dentro di lui.

 

 

 

Il Ragazzo Solo, la Ragazza Sola.

Ed era inverno. Inverno sui tetti delle case, inverno nei polmoni.

 

 

 

Lo abbracciò. Solo per sentirne il calore contro il corpo.

Una finestra bianca in una stanza piccola. Vuota.

Nei loro occhi c’era qualcun altro. E qualcun altro non era li. Qualcun altro era divenuto l’inverno. E il dolore. E le ferite. Quelle che non guariscono. Qualcun altro era lontano.

Sfiorando le sue mani sconosciute, la Ragazza Sola pianse di nascosto, pensando ad un profumo differente.

Baciandole le labbra, il Ragazzo Solo si perse nel ricordo di un sussurro tiepido.

La spogliava.

Lo spogliava.

Come gli alberi perdono le foglie.

Era poco più di niente. Era un amore di plastica.

 

 

 

Il Ragazzo Solo, la Ragazza Sola.

Un gemito in silenzio.

 

 

 

 

 

 

Piove.

Piove da giorni.

La Ragazza Sola affonda lo sguardo in un vetro graffiato.

Fuori la città si è fermata in un segnale rosso.

Pensa al Ragazzo Solo quasi per caso, senza nessun motivo.

Si volta distratta, mentre qualcuno accanto a lei le accarezza la mano.

Quanti Ragazzi Soli esistono al mondo?

Crede quasi di riconoscerlo, il suo primo Ragazzo Solo. Ma è un attimo. Un istante.

Un gemito in silenzio.

“Stringi la mia mano” mormora al nulla.

Perché piove?

 

 

 

 

 

 

 

Ma d'altra parte tu sei più felice se mi confondi con qualcuno dentro a un tram
con qualcuno dentro a un bar

 

Con qualcuno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Note: L’ultima parte in corsivo è tratta dal testo di “Ragazzo Solo, Ragazza Sola”, di Moltheni.

La foto pubblicata al termine della storia è stata scattata da me. Nessuno è autorizzato ad appropriarsene, anche se non vedo perché qualcuno dovrebbe farlo, considerato il fatto che quella foto significa qualcosa solo per me.

 

 

 

  
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