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Autore: bacioalcatrame    16/08/2015    1 recensioni
Sbagliare è umano, ma se a cedere al peccato è un angelo Dio è altrettanto misericordioso?
Quando non si ha più nulla, si è disposti a tutto.
Un angelo è disposto a uccidere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Persino quando si è nelle grazie divine, non si è al sicuro. Questo Gabriel lo sa bene, l'ha sperimentato sulle sue ali quando gliel'hanno strappate. Mentre il sangue ancora caldo gli colava lentamente dalle scapole, i suoi stessi compagni l'avevano buttato fuori dalle Porte dei Cieli, lasciandolo precipitare inerme verso il basso.

 

Prima della Caduta egli apparteneva alla famiglia degli angeli custodi: l'anima che gli era stata assegnata era una giovane, Isabella, di cui silenziosamente doveva prendersi cura, dirigendo la sua strada verso il Bene e proteggendola dal Male.

Un angelo ama incondizionatamente l'Altissimo e non vede altri che lui. Tuttavia l'oggetto dell'amore di Gabriel aveva assunto le forme del viso gentile di Isabella, della quale si era perdutamente innamorato, firmando la sua condanna.

 

Ora Gabriel è un angelo caduto, che il Paradiso rifiuta e l'Inferno beffeggia, poiché la sua coscienza è ancora senza macchia. Per accedere agli Inferi un amore platonico non basta, occorre farsi pervadere dal peccato e quindi lasciare che avvenga ciò che gli angeli custodi insegnano ad evitare.

 

L'angelo caduto non ha scelta, non può vivere fra gli umani ma neanche tornare in Paradiso, gli serve un biglietto sola andata per l'Inferno e per averlo deve incontrare l'unico che può fornirglielo: Lucifero. Non può recarsi direttamente da lui poiché nei Cieli è proibito conoscere la collocazione della Casa del Diavolo, ma sa dell'esistenza della Festa della Luna. Molti uomini infatti, nonostante i custodi, proseguono sulla via sbagliata attiranti dal fascino dell'oscuro. Questi, riuniti in “sette” il cui nome non è lecito pronunciare, dedicano particolari notti all'invocazione del Maligno. È qui che Gabriel si reca, sperando di poter essere ascoltato e di avere una possibilità.

 

Al chiaro di luna lo cercano desiderosi e inconsapevoli del fatto che Lucifero è già tra loro. L'angelo infatti ne percepisce la presenza, si guarda intorno e infine lo scorge: è un uomo di bell'aspetto, indossa giacca e cravatta, resta in disparte rispetto agli altri. Un solo particolare lo rende riconoscibile: ai piedi non porta scarpe, ma zoccoli. La leggenda è vera, gli zoccoli da caprone sono l'unica parte del corpo che Belzebù non può camuffare.

 

Prima che Gabriel possa cominciare, è il suo interlocutore a prender parola.

“Gli angeli custodi qui non sono ben accetti. Se l'anima di cui ti occupi è tra queste, è già persa.” La sua voce è roca, impastata di fumo. Un fievole tanfo di alcol giunge alle narici dell'angelo.

“Sono io ad esserlo.”

“Interessante.” Risponde sorridendo, ma il suo sorriso assume le fattezze di un ghigno. Poi continua:”Che vuoi da me?”

“Voglio diventare un demone.” Mentre parla, la voce di Gabriel trema. Lucifero esplode in una fragorosa risata, senza curarsi degli sguardi altrui incuriositi dal rumore.

“Tu? Nel mio Impero non si entra con una coscienza pulita come la tua- ride ancora -Non se ne parla.” conclude ricomponendosi.

“Mi sono innamorato di un'umana! Non sono più degno dei Cieli.”Le parole dell'angelo riecheggiano come una preghiera.

“Non basta.” Il Diavolo gli si avvicina minaccioso, puntandogli addosso gli occhi scuri, per un attimo brillano di un rosso scarlatto.

“Uccidila, portami la sua anima e avrai ciò che vuoi. Hai un giorno.”

 

Gabriel non può lasciarsi scappare quest'occasione, la mattina seguente va a cercarla. Le emozioni lo travolgono per poi dilaniarlo dall'interno: ha tradito Dio per lei, e ora le riserva lo stesso comportamento? Lui la ama, di un'amore che lo accende ma allo stesso tempo lo rende debole. Un'oscurità sconosciuta gli attanaglia il cuore e così lascia che sia quest'ultima a decidere, perché lui non possiede più coraggio.

 

Sa bene dove trovare Isabella, la conosce alla perfezione poichè l'ha custodita per una vita intera. La spia dalla finestra, mentre dormendo il petto illuminato dall'alba si alza e abbassa piano, come a seguire una melodia. Aspetta che la ragazza esca, la segue con lo sguardo mentre avanza con l'inconfondibile passo un po' storto e lo sguardo distratto. Poi la ferma con una scusa allontanandola dalla strada verso un angolo appartato. Lei ingenua e attirata dal suo fascino soprannaturale, glielo lascia fare.

 

Gabriel pensa che Isabella sia splendida e non vuole sporcarla di sofferenza, perciò agisce rapidamente, stringendole la dita intorno al collo fino a farle esalare l'ultimo respiro. I suoi occhi dolci ora lo fissano vitrei, il cadavere del suo unico amore gli si affloscia tra le braccia.

In un attimo il bianco diventa nero, il Bene diventa Male, l'angelo diventa demone.

 

All'improvviso Lucifero prende forma dinanzi all'angelo caduto, si mostra divertito e compiaciuto mentre fissa il corpo senza vita della ragazza. Non aveva immaginato che il giovane ne sarebbe stato capace.

“Ben fatto.” Un commento al quale Gabriel non risponde, non va fiero di ciò che è diventato, la sua anima morirà tra le fiamme dell'Inferno.

Una porta compare alle spalle del Maligno, su di essa è incisa una frase “Lasciate ogne speranza, voi ch' intrate.”

 

L'uomo invita Gabriel ad aprirla, indicandogli la direzione mentre tende teatralmente un braccio. L'angelo ha qualche tentennamento, poi varca l'ingresso della sua nuova casa.

Ha ceduto al male vendendo il suo cuore.

   
 
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