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Autore: Ormhaxan    17/08/2015    6 recensioni
"Voglio Willas, voglio Alto Giardino e i cagnolini e il vascello fluviale, e figli di nome Eddard, Bran e Rickon." [Cit. Sansa, Tempesta di Spade.]
Cosa sarebbe successo se, realizzati i piani dei Tyrell, Sansa avesse sposato l'erede di Alto Giardino?
Una AU! che narra l'incontro tra i due giovani, i primi timori, i demoni che entrambi si portano dentro il proprio animo, la gentilezza ritrovata nei compagni di vita più improbabili, l'amore che sboccia come una rosa selvaggia alla fine dell'Inverno.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaery Tyrell, Oberyn Martell, Sansa Stark, Willas Tyrell
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I don’t want any Lannister, she wanted to say.
I want Willas, I want Highgarden, and the puppies and the barge,
And sons named Eddard, Bran and Rickon.
 

*
 
 
 
Sorelle. Sansa era rimasta affascinata dalla giovane Tyrell dal primo momento in cui era arrivata, insieme a suo padre e il resto della sua numerosa famiglia, ad Approdo del Re, ma mai prima aveva osato sperare di poter diventare qualcosa di più di una semplice amica per Margaery.  
Nei suoi sogni da bambina aveva spesso sognato di sposare il Cavaliere di Fiori, l’aitante e bellissimo Ser Loras Tyrell, vivere con lui lontano dalle trame della Regina Cersei e dalla crudeltà di suo figlio Joffrey, ad Alto Giardino; aveva sognato pomeriggi passati al sole, a cogliere frutti maturi e mangiare tortine al limone, passeggiare mano nella mano insieme al suo nobile marito; aveva sognato salotti pieni di adorabili cagnolini e figli di sangue nobile chiamati Eddard, Bran, e Rickon, persino una bambina di nome Arya, lo stesso nome della sua sorellina dispersa.
Tutto questo aveva desiderato e sognato talmente tante volte che, quando Margaery e la Regina di Spine le proposero di sposare Willas Tyrell, rispettivamente fratello maggiore e nipote delle due, nonché erede di Alto Giardino, si era conficcata con forza le unghie nel palmo della mano per assicurarsi di non stare sognando.

“Non sarebbe meraviglioso essere sorelle?” le aveva chiesto Margaery alla fine del discorso, sporgendosi leggermente verso di lei per poter posare una sua mano candida sulla sua, sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
“Non potrei immaginare una sorella migliore di voi, così gentile ed elegante, talmente bella da essere stata scelta due volte come consorte di un sovrano.”
“Renly era solo un pretendente, un bellimbusto che passava troppo tempo a scegliere i propri vestiti e a guardare i suoi uomini giostrare! - si affrettò a precisare Lady Olenna, sfoggiando uno dei suoi sorrisi dalle mille sfaccettature, un sorriso che fu sufficiente per ricordare ad entrambe le ragazze dove si trovassero – Joffrey Baratheon è il solo e unico sovrano dei Sette Regni, e presto la nostra Margaery sarà la sua legittima regina.”
Sansa si morse la lingua, dandosi della stupida, e suo malgrado dovette accettare il destino che stava aspettando la sua futura sorella: la sua famiglia non avrebbe mai rinunciato a metterla sul trono accanto a quel sadico ragazzo, neanche dopo tutte le tremende cose che lei aveva raccontato, con le lacrime agli occhi e la voce tremante, di aver subito da lui dalla morte del suo povero padre.
“Perdonatemi, Lady Olenna, io non volevo…”
“Lo so, mia cara, lo so. – Lady Olenna addolcì i tratti del suo viso – Sei tra amici, non devi sentirti minacciata in alcun modo con noi, ma ricordati sempre che gli uccellini non smettono mai di cantare e che in questo posto non si è mai davvero soli.”
“Sai, - riprese la giovane Tyrell – Willas alleva le specie più pregiate di volatili: non solo falchi e falconi ma anche delle aquile. Ha moltissimi cani da caccia, tutti di ragazza pregiata, e anche se cavalcare per lui non è più molto semplice dopo quel disgraziato incidente le nostre stalle sono pieni di cavalli provenienti da ogni parte dei Sette Regni.”
“A Grande Inverno avevamo molti cani da caccia, grandi animali dal pelo lungo e ispido resistente all’inverno, ma era la mia Lady… - Sansa non pronunciava il nome della sua metalupa da molte lune, il suo ricordo era troppo doloroso, la rabbia nei confronti di Joffrey e di quella sciocca di sua sorella Arya bruciava viva al centro del suo petto – Mi piacerebbe moltissimo vedere gli animali che allevate ad Alto Giardino, avere dei cuccioli di cui prendermi cura, cavalcare al fianco di Willas.”
“Presto, mia cara sorella, presto. – annunciò euforica Margaery – Nonna è convinta che prima del nuovo ciclo di luna riuscirà a portarti via dalla città.”
“Davvero?” chiese Sansa con occhi sognanti.
“Se tutto andrà secondo i piani, e tu Sansa non farai parola con nessuno, neanche con chi ritieni essere un amico fedele. – Lady Olenna sorrise nuovamente in quel suo modo ambiguo – Mi fido di te, Sansa, non deluderci.”
“Non lo farò, lo prometto: sposare vostro nipote Willas è tutto ciò che voglio.”

 


**
 


Lasciarono la capitale alle primissime luci dell’alba, quando l’imponente città era ancora velata dal sonno, cercando di dare il meno possibile nell’occhio.
Lady Olenna si era raccomandata di andare più spediti possibile, di fermarsi solo se strettamente necessario, e di difendere a costo della vita il prezioso fiore del nord racchiuso nella lettiga trainata da due docili palafreni.
Sansa aveva detto addio frettolosamente alla dolce Margaery, ringraziato Lady Olenna, preso le sue poche cose e abbandonato per sempre la Fortezza Rosse, quel luogo colmo di sofferenza e terrore, un luogo in cui, con un po’ di fortuna, non avrebbe mai più rimesso piede.
Non seppe mai cosa la Regina di Spine avesse fatto o detto a Lord Tywin per fargli accettare quella unione e lasciarla andare sana e salva, quali minacce i due si fossero rivolti nella penombra degli appartamenti riservati al Primo Cavaliere del Re, ma qualsiasi cosa fosse lei sarebbe stata per sempre in debito con quella donna e la nobile casa dei Tyrell.
E quando mio fratello Robb mi porterà la testa di Joffrey, allora forse il Nord e l’Altopiano si uniranno sotto un’unica causa comune, diventeranno alleati e sconfiggeranno per sempre i Lannister.”

Viaggiarono verso sud-ovest, seguendo la Strada del Re e poi quella delle Rose, senza fermarsi mai come aveva ordinato Lady Olenna.
Insieme a lei, chiuse nella lettiga, c’erano Lady Elinor e Lady Graceford, rispettivamente cugina e cortigiana della futura regina Tyrell, rimandate ad Alto Giardino per assicurarsi che Sansa fosse trattata con ogni riguardo e consegnata alle amorevoli cure del suo promesso sposo.
Sansa non aveva instaurato alcun tipo di rapporto con le due, ci aveva scambiato poche parole nelle occasioni in cui avevano spezzato lo stesso pane, ma entrambe sembravano dame gentili e affabili: durante il tragitto le parlarono di Willas, della sua mente affinata, dei suoi modi gentili e raffinati degni di un erede di una così vasta terra, del suo amore per gli animali e per i suoi adorati fratelli minori.
In alcune delle loro parole Sansa rivide la descrizione di suo fratello maggiore Robb, sempre così gentile e premuroso con tutti, e se Willas si dimostrerà effettivamente anche solo un lontanamente simile al Giovane Lupo si sentirà benedetta dai Sette.
“Vedrai, Sansa, mio cugino Willas sarà un buon marito e anche tu, come tutti nell’Altopiano, ti innamorerai di lui.”
Sansa sorrise timidamente, impaziente di conoscere il suo futuro sposo, e ancora una volta da quando avevano lasciato l’alta collina di Aegon guardò fuori dalla lettiga, indietro, per accertarsi che nessuna cappa dorata o nessun soldato dei Lannister li stesse seguendo per riportarla indietro e distruggere quel sogno che stava per diventare realtà.


“Guardate, Milady, guardate! – Elinor scostò le tende dalle decorazioni di merletto proveniente da Myr e indicò fuori – Il Mander, la Strada del Mare: ci siamo quasi!”
Alto Giardino si erigeva maestoso tra il Mander e la Strada del Mare, crocevia per chiunque volesse recarsi all’estremo ovest e poi più a nord verso il cuore dell’Altopiano: attorno il castello era circondato da un bosco, mentre le sue mura a gradoni racchiudevano roseti in fiore, fontane, frutteti, lunghi colonnati di marmo bianco. Ogni cantastorie passato per l’Altopiano decantava la bellezza della dimora dei Tyrell, i suoi roseti che si stendevano fino all’orizzonte, l’abbondanza di cibi prelibati e la dolcezza dei suoi vini.
“Un giorno sarai la Lady di questo castello, tuo marito sarà Protettore del Sud, e i vostri figli governeranno con saggezza dopo di voi. Eddard, Bran, Rickon, figli con il sangue caldo del Sud, figli con il carattere forte del Nord.”

Uno squillo di trombe annunciò il loro arrivo, le grandi porte furono spalancate per permettere il loro ingresso, curiosi si erano addossati attorno alla fila di soldati e alla sua lettiga per vedere la lady venuta dalla capitale, dal freddo nord.
Il momento tanto atteso era dunque giunto, Sansa avrebbe finalmente conosciuto il suo promesso sposo, l’uomo gentile che l’aveva strappata dalle grinfie del perfido Joffrey e portata al sicuro nel suo castello.
Willas l’avrebbe trattata bene? L’avrebbe trattata con gentilezza e dolcezza, fatta sentire benvenuta nella sua casa, una sua pari, sarebbe stato soddisfatto da lei?
Non era certo bella come Margaery, o come le dame cantate dai menestrelli, ma aveva ereditato la bellezza dei Tully, della casa di sua madre, e i suoi lunghi capelli rossi erano da sempre un tratto del suo aspetto fisico che aveva suscitato l’invidia delle altre dame ad Approdo del Re.
Willas, Willas, Willas.”
Nelle notti insonne passate nella capitale, le sue ultime tormentate notti, aveva affondato la testa nel cuscino e ripetuto il nome del suo promesso sposo, per abituarsi al suo suono e al suo nome sulle sue labbra.
Garlan, il secondogenito di Lord Mace, le aveva parlato molto di suo fratello maggiore prima della sua partenza e si era detto felice di quella unione; anche Ser Loras, il bel Loras per cui aveva avuto un debole per mesi e mesi, era stato contento per lei e le aveva augurato ogni bene.
Willas sembrava davvero ben voluto da tutti, il suo perfetto Florian, e di certo non l’avrebbe umiliata o picchiata davanti a tutti come aveva fatto per mesi Joffrey.
Se mi picchierà anche solo la metà di quanto ha fatto Joffrey sarò fortunata, se lo farà esclusivamente lontano da occhi indiscreti sarò felice, avrò conservato il mio orgoglio.

“Venite, Milady! – la voce squillante di Elinor la destò dalle sue preoccupazioni e dai suoi turbolenti pensieri – Scendete dalla lettiga e venite a conoscere il vostro futuro sposo.”


 

*


Angolo Autrice: Salve a tutti! Sono nuova in questo fandom, è la prima storia su GoT che scrivo, e spero di essere riuscita a stuzzicare la vostra curiosità. Questa più che una storia vera e propria sarà una OS spezzettata in più capitoli, parlerà quasi esclusivamente del rapporto Willas/Sansa, coppia di cui avrei voluto tanto leggere. Ma, sì sa, con George e D&D non si scherza. Questi ultimi hanno addirittura eliminato dalla faccia di Westeros il povero Willas! ç.ç
Se vi va, lasciatemi una recensione con i vostri pareri. Ne sarei immensamente felice! :)

Alla prossima,
V.
  
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