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Autore: Scrittrici Anonime    17/08/2015    13 recensioni
Tratto dal testo:
«Ma che succede?» chiese Carlos avvicinandosi e guardando lo schermo che aveva letteralmente pietrificato i suoi amici.
«Io volevo solo ordinare la cena. – si difese Logan guardando Kendall. Sembrava sul punto di piangere – Non… non volevo vedere tutto ciò!»
«Tranquillo Logan, è tutto passato. – lo stava consolando James – Ora arriva la pizza, non ti preoccupare»
«Ma era lì! E ho fatto l’enorme errore di premere su traduci», Logan scoppiò a piangere tra le braccia di James.
«Io ancora non ho capito che è successo» esclamò Kendall dopo qualche secondo di pianto isterico di Logan.
Carlos scorse la cronologia di internet e, in mezzo ai vari siti di consegne a domicilio di pizze, trovò qualcosa che gli fece raggelare il sangue.
«Oddio» riuscì a dire.
«Cosa?» insistette ancora Kendall.
Carlos alzò lo sguardo e deglutì, «Ha aperto un sito di fanfiction»
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Logan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi descritti in questa fanfiction sono artisti musicali reali e, come tali, appartengono a sé stessi. Inoltre, i nostri conti corrente non vengono influenzati da questa storia. Tuttavia, l'idea di base è nostra e quindi coperta dal Copyright del nostro nickname. Enjoy!
 


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Capitolo Uno
Passa al lato oscuro, abbiamo le fanfiction
 
«Amico, capisco che fa caldo, ma abbracciare il pavimento non risolverà la cosa. – esclamò Kendall entrando nel camerino che condivideva con Carlos e trovando il latino effettivamente sdraiato in mezzo ai due divani – Abbiamo il condizionatore»
«Sto cercando il mio computer. – borbottò quello perlustrando sotto i divani – L’avevo lasciato sul divano prima di girare la scena e ora non c’è più»
«Ho sentito che serviva James» si ricordò improvvisamente il biondo, aiutando l’amico a rialzarsi.
«Ma poteva anche chiedermelo di persona, non prenderlo e basta. - soffiò il più basso, uscendo di gran carriera dalla stanza e entrando, senza bussare, in quella adiacente – Dovrei montare un video, mi serve il computer» esordì con un tono di voce che voleva essere cattivo, ma che, di contro, aveva solo suscitato una risata da parte di Kendall.
«Carlitos, sei troppo tenero per fare la parte del duro. – il biondo gli diede una pacca sulla spalla – Ragazzi?» richiamò gli amici, dal momento che né James né Logan si erano voltati quando i due erano entrati nella loro stanza.
«Ma che succede?» chiese Carlos avvicinandosi e guardando lo schermo che aveva letteralmente pietrificato i suoi amici.
«Io volevo solo ordinare la cena. – si difese Logan guardando Kendall. Sembrava sul punto di piangere – Non… non volevo vedere tutto ciò!»
«Tranquillo Logan, è tutto passato. – lo stava consolando James – Ora arriva la pizza, non ti preoccupare»
«Ma era lì! E ho fatto l’enorme errore di premere su traduci», Logan scoppiò a piangere tra le braccia di James.
«Io ancora non ho capito che è successo» esclamò Kendall dopo qualche secondo di pianto isterico di Logan.
Carlos scorse la cronologia di internet e, in mezzo ai vari siti di consegne a domicilio di pizze, trovò qualcosa che gli fece raggelare il sangue.
«Oddio» riuscì a dire.
«Cosa?» insistette ancora Kendall.
Carlos alzò lo sguardo e deglutì, «Ha aperto un sito di fanfiction»
 
*
 
«Insomma, non capisco dove sta il problema. – stava dicendo Kendall, mentre gli amici si stavano ingozzando di pizza – Sono le nostre fans, ci vogliono bene. È ovvio che scrivano storie su di noi, no?»
Carlos, felice di riavere il suo computer, fermò il lavoro di editing e guardò il biondo, «Amico, hai mai letto una fanfiction?»
«Beh, no. Però…»
«Hai visto com’è ridotto Logan?» continuò, indicando il morettino accanto a lui.
Kendall guardò il suo migliore amico, ma vide solamente un ragazzo tranquillo e affamato.
«Ok, non ora, ma prima era in condizioni disastrose, no? – continuò Carlos rubando una lattina di birra dal tavolo – Le nostre fans sono fantastiche, è vero, ma alcune oltrepassano il limite e sono…»
«Strane» lo completò James. 
«Ragazzi, sono solo molto fantasiose. – le difese Kendall sedendosi tra Logan e James – Cosa potranno aver scritto di così sconvolgente?»
«Ah, Kendall! – esclamò James prendendo il computer di Carlos – Povera anima pura! Povero ragazzo, che ti tocca vedere!»
«James, sei ridicolo» borbottò il latino.
Di tutta risposta, il moro gli schioccò un bacio in aria, «Non dicevi così ieri sera» lo riprese ridacchiando.
Kendall osservò quello scambio di battute a sfondo evidentemente sessuale tra i due amici con aria abbastanza perplessa, mentre l’amico digitava velocemente il sito di fanfiction nella barra di ricerca.
«Voi volete farmi vomitare la pizza» piagnucolò Logan.
«Zitto, sei stato tu a farci vedere per la prima volta una fanfiction» gli ricordò Carlos.
La pagina internet si caricò velocemente e, dopo aver premuto il tasto traduci il sito, lo schermo si colorò di verde, blu e bianco.
«Efp, il tuo sito di fanfiction» lesse ad alta voce Kendall.
«Guarda, qui ci sono le categorie e, se vai in artisti musicali, ci siamo noi» gli fece notare James, cliccando un paio di volte su dei collegamenti.
La pagina ricaricò e, sotto alcune pagine spam («Los, installa un nuovo antivirus, per favore» esclamò Logan), comparve la scritta Fanfic su artisti musicali: Big Time Rush.
«Benvenuto nel lato oscuro, bro, dove tu e Logan scopate come conigli, io e Carlos siamo fidanzati da anni e ogni scusa è buona per shippare qualcuno con chiunque»
«Scusa, sono fermo a “tu e Logan scopate come conigli”. – disse Kendall – Nel senso che io e lui facciamo strage di cuori e ne cambiamo una a sera?»
Carlos e James si misero a ridere, mentre Logan tossì, evidentemente in imbarazzo, «Intendono una Kogan, cioè… io e te… insieme» gli spiegò.
«Cosa?!», Kendall prese di forza il computer e scorse la pagina, fino a quando non trovò una fanfiction che portava il tag Kogan.
 
“Hey ragazzi, ma perché portate gli stessi pantaloni?” chiese ad un tratto.
 
«Un momento. – disse Kendall – Chi sta parlando?»
«E ti preoccupi di quello? – chiese James ridacchiando – Ci sono altre cose di cui dovresti preoccuparti»
 
“Ma sei cieco Kendall? Non vedi che quelli di Logan hanno la cinta e sono più corti e molto più sexy dei miei!?” eccolo.
“Hai detto… sexy? Maslow quanto siamo maliziosi oggi” Kendall si avvicinò al moro con aria felina e gli posò le mani sul petto con i palmi aperti, studiando ogni mossa del giovane Logan Henderson.
 
«Non riesco a capire se è un’orgia di animali o che altro. – borbottò Logan – Occhi felini, giovane Logan» citò e questo fece ridere i ragazzi.
Kendall, nel frattempo, spostò la sua sedia in modo da non star vicino a James, onde evitare incomprensioni.
 
“E tu Logan, non hai nulla da dire?” era come se lo volesse mettere alla prova.
“I-io cosa Kendall?”
“Tu, Logan”, si scostò di poco dal petto di James, punzecchiando leggermente le guance di Logan che si era quasi incantato guardandolo, con le guance arrossate dalla vergogna e i pettorali stretti tra le braccia come a volersi proteggere da un solo pericolo: Kendall.
 
«Questa è una catastrofe. – sentenziò Logan – Questo va oltre ogni umana sopportazione»
«Shh, il meglio deve ancora venire» lo zittì Carlos, divertito.
 
“Tu e quei boxer così seducenti, Logan…
 
James allungò il collo verso i jeans dell’amico, che lo guardò sconvolto, «Volevo vedere se aveva ragione l’autrice»
 
… Ma chi vuoi prendere in giro!” una mano del biondo si posò appena sull’orlo dei boxer verdi dell’amico, mentre i suoi occhi cadevano sempre più in basso. “Dillo che lo hai fatto a posta, dai! Insomma volevi palesemente richiamare il colore dei miei occhi, vero?”
 
«Possiamo segnalarla, vero?»
«Taci Henderson»
 
“N-no, Kendall, te lo assicuro!” Logan cercò di ritirarsi dalla stretta del biondo.
 
«Ma non gli stavo tirando i boxer? – chiese Kendall perplesso – Insomma, ora lo sto abbracciando? Perché? E poi perché giriamo mezzi nudi?!»
«Non hai ancora capito che ogni legge naturale nelle fanfiction è superata. - iniziò a canticchiare – Se lo vuoi, tutto è possibile»
 
“Su Kendall, ma non vedi che lo metti in imbarazzo?” domandò ridendo.
 
«Ah, ma io sono lì a fare il terzo incomodo? – chiese James aprendo una bottiglietta d’acqua – Insomma, non è una Kogan, ma una… uhm, una Ke-me-gan»
«Kemegan? Sei serio?»
«Alla fine è una threesome con accenni slash Kogan. – James controllò il quadratino accanto al titolo – In più è rating verde, che non può assolutamente essere usato per descrizioni di questo genere, anche se non c’è nulla di lime, lemon o fluff»
Kendall guardò l’amico alzando un sopracciglio, «Che lingua è? Klingon?»
 
“Quello è il mio scopo, non lo vedi, Logan è così eccitante quando è imbarazzato” soffiò appena sull’attaccatura del collo di Logan, posandoci un finto casto bacio sopra, mentre le sue mani si soffermavano sulla schiena per poi, finalmente, iniziare a scendere più giù.
 
Kendall si alzò e mise Carlos tra sé e gli altri due ragazzi, «Questa cosa mi sta mettendo a disagio»
 
“Ma, ma, ma” Logan cominciò a balbettare: non c’era nulla da fare, Kendall Schmidt vince sempre, e se ne era andato lasciandolo eccitato da fare schifo e con James che lo fissava ridendo.
 
«Cavolo, amico! – esclamò James – Ti ecciti con un nulla»
Logan, di tutta risposta, gli diede un pugno sulla spalla.
 
“Logan, allora che mi dici dici?”
“Lascia perdere scemo”
Alla fine era sempre tutto uguale, Kendall vinceva e Logan andava sempre in bianco.
 
*

«Questa è follia» commentò Kendall.
«E siamo solo all’inizio. – Carlos ridacchiò – Leggi cosa scrivono su me e mister Palestrato»
«Così ferisci i miei sentimenti» esclamò con far teatrale James.
 
Si erano fidanzati da poco e già si amavano da morire, non che prima non lo facessero, ma non si erano ancora dati a niente di fisico oltre a dei baci e Carlos era senza dubbio preoccupato. 

Carlos e James si guardarono nello stesso istante. Il più alto schioccò un bacio in aria al latino, il quale fece finta di svenire.
 
Aveva iniziato ad andare nel panico quando James, senza maglietta, aveva chiuso la porta della sua stanza a chiave, sorridendo in modo inquietante nella sua direzione
 
Questo scatenò un ovvio sorriso inquietante sul viso di James. Carlos si voltò e lo guardò, stando al gioco, «Amico, calmati, la parte migliore deve ancora arrivare»
 
«J-James! Come mai hai... Chiuso?» chiese il latino titubante, con un sorriso nervoso in faccia e la voglia di scappare via buttando giù la porta.
«Non c’è nessuno in casa.» disse il più alto, con ancora quel sorriso.
Carlos deglutì, iniziando a sudare freddo «E allora? Mi stai preoccupando!» esclamò, con una nota isterica nella voce.
 
«Ed ecco a voi Carlos in piena crisi pre mestruale» esclamò Kendall ridendo. Ora che la fanfiction non era incentrata su di lui, ne vedeva il lato positivo e divertente.
«Ti stai vendicando? – chiese James, abbracciando Carlos che finse di essere offeso – Su, tesoro, va tutto bene» lo rassicurò, dando un pugno sulla gamba al biondo.
 
James si avvicinò a lui afferrandolo per i fianchi «E allora possiamo stare insieme...» sussurrò suadente al suo orecchio, prima di mordergli il lobo.
 
I due ragazzi automaticamente si staccarono, mentre Logan e Kendall ridacchiavano. Prima li avevano presi in giro, ora toccava a loro.
 
«Io non so se-» bastò un attimo perché le parole di Carlos non uscissero mai dalla sua bocca, le labbra di James erano già sulle sue, fameliche, lo stava baciando con una foga mai vista prima, le sue mani andarono sotto la sua maglietta, accarezzandogli il petto, gli addominali e così su e giù continuamente con carezze lente. In un attimo la maglietta di Carlos fu a terra, James prese a baciargli il collo, poi lo fece sdraiare sul letto, mettendosi sopra di lui per poter continuare a baciarlo anche sul petto e sull’addome; ormai il più basso non faceva altro che gemere incontrollato.
 
«Smettetela voi due» esclamò Carlos, poi si voltò e prese il viso di James tra le mani. Lo baciò per qualche secondo, sotto gli sguardi sconvolti degli amici. Non appena si staccarono, James lo guardò confuso, leccandosi le labbra, e guardò il latino, che sembrava pensieroso.
«No, non mi sento eccitato. – commentò – Scusa Maslow, non sei il mio tipo»
 
«James...» sussurrò sospirando, mentre l’altro, dopo averlo guardato malizioso, aveva iniziato a slacciare la cintura, poi il bottone e infine la zip dei suoi jeans stretti, scoprendo il rigonfiamento nei boxer.
 
«Io mi arrendo. – disse Logan alzando le braccia – Non oso immaginare cosa succederà»
«Mi pare ovvio, no? – lo riprese James – Andremo a bere un gelato insieme»
 
James giocherellò per qualche attimo con l’elastico dei boxer, alzò il viso e vide Carlos rosso in faccia, con il respiro affannoso «Che... Che vuoi fare?» chiese tra un ansimo e l’altro «Niente che non ti piacerà!» disse, per poi abbassare lentamente i boxer, e scoprire la sua erezione.
Le pupille di Carlos si dilatarono e iniziò a gemere ancora più forte di prima, James aveva preso tra le labbra il suo membro e stava facendo provare al latino una sensazione del tutto estranea ma piacevole. Iniziò ad urlare il suo nome sempre più forte, finché non venne.
 
«Ti è piaciuto, Los?» chiese James, guardando il latino negli occhi.
«Sì, mi è piaciuto», il moro sorrise compiaciuto.
«Non avevo dubbi»
Logan e Kendall, sempre più confusi e preoccupati, guardarono gli amici recitare le ultime battute della storia.
 
*
 
«L’unico tra noi che poteva salvarsi, che aveva ancora un futuro. – Logan sospirò, salutando con la mano uno dei cameraman che passava per il corridoio – Mi dispiace, amico»
«Ragazzi, vi prego, ditemi che non ci sono solo fanfiction slash. – disse Kendall speranzoso – Ci sarà una storia het con noi che facciamo cose… non tra di noi. Anche solo una one shot a rating verde, andrà più che bene! Vi prego!»
Carlos e Logan si guardarono sconvolti, mentre James si mise a ridere, «L’unico tra noi che poteva salvarsi, mio caro Logan, è passato al lato oscuro. – esclamò il moro alzandosi e prendendo una bottiglietta d’acqua dal frigorifero – Tranquillo, c’è anche quello, solo che non sono rating verde»
«Giallo?» provò ancora il biondo.
Carlos scosse la testa, «Alcune sono così rosse che le fiamme dell’inferno a confronto sembrano stinte» disse con voce tetra.
Logan fece scorrere la pagina e ne aprì una, «Questa è su di te, amico»
 
Ciao a tutti, mi chiamo Veronica e sono Italiana. Non sono particolarmente alta, ho i capelli castani, mossi e due grandi ed espressivi occhi verdi. Ho sempre vissuto in un paesino della Lombardia, oggi, però, io e la mia famiglia dobbiamo traslocare, perché mio padre è stato trasferito per lavoro in una società a Los Angeles...esatto! America! È sempre stato il mio sogno andare lì, e finalmente mi si presenta l'occasione, però, so anche che sentirò molto la nostalgia degli amici che ho qui. Ora mi trovo in aeroporto, con le valige accanto a me, mentre saluto per una ultima volta i miei migliori amici e parenti vari.
 
«Ed ecco, signore e signori, come nasce una fanfiction. – esordì James – L’ottanta per cento delle storie si presenta con una ragazza che vive sulle montagne con Heidi e, per pura fortuna, si trasferisce nella città dei suoi idoli»
«Però alta, castana, occhi verdi. Sarebbe il mio tipo» commentò Kendall.
«Grazie tante» rispose indignato Logan.

"Mi raccomando Ve, chiamami appena arrivi e tienimi aggiornata su tutto" si raccomandò Cecilia, mentre si asciugava una lacrima.
"Contaci" le dissi abbracciandola. Lei ricambiò stringendomi forte e si aggiunsero anche gli altri, formando così un bell'abbraccio di gruppo.

 
«Ma chi diavolo è Cecilia?»

"Forza Veronica, dobbiamo andare" mi riprese mio padre.
"Arrivo!" esclamai sciogliendomi dall'abbraccio.
"Ci sentiamo ragazzi" dissi sorridendo mentre una lacrima sfuggiva al mio controllo.

Presi le valigie e ci avviammo verso il gate, affidammo i nostri bagagli ad un agente che li avrebbe portati all'imbarco.
Eccoci. Siamo di fronte alla porta d'ingresso per l'aereo. Mi volto una ultima volta e loro sono ancora lì.
 
«Non vorrei fare il pignolo, ma in teoria le valigie si lasciano al check in, a meno che non abbiano solo i bagagli a mano, cosa altamente improbabile dal momento che si stanno trasferendo dall’altra parte del mondo!» esclamò Kendall, facendo spaventare una ragazza della produzione che passava di lì.
«Vogliamo parlare degli amici che stanno con lei fino al gate? Insomma, pagano un biglietto aereo per nulla!»
«Nelle fanfiction, tutto è possibile» intervenne Carlos.
 
Sorrido e mi decido ad entrare. Prendo posto accanto a mia madre, accanto al finestrino. Dopo un po' sentiamo la voce dell'hostess che ci avvisa che a momenti saremmo partiti e che dovevamo indossare le cinture di sicurezza. Così facemmo e, mentre prendevamo il volo, volsi lo sguardo alla mia bella cittadina, dovevo avevo lasciato tutto quanto di più caro che mi ero costruita in diciotto anni.
Sorrisi malinconica e poi mi misi le cuffiette e chiusi gli occhi.


Kendall guardò gli amici perplesso, «Sicuri di aver usato un traduttore valido?»
«Certo, perché?» chiese Carlos.
«Beh, passa dal presente al passato senza una vera logica»
«E ti preoccupi dei tempi verbali? Guarda che scrivono piuttosto» borbottò Logan.
 
Il viaggio durò più di undici ore ed io ero veramente stanca. Il camion dei traslochi che avevamo incaricato, ci portò tutte le nostre cose al nuovo appartamento. Era una villetta molto carina con giardino. Presi le mie valige e mi diressi verso la mia nuova stanza. Era davvero molto carina: pareti azzurro pastello, un armadio molto spazioso e un letto, con la testa verso il muro, a una piazza e mezza. Attaccata alla parete c'era un bellissima scrivania che, ad occhio e croce, doveva essere molto resistente. Avevo un bagno tutto per me, collegato alla stanza, una bella TV al plasma attaccata al muro e una grande finestra che affacciava sul parco vicino casa.

«Almeno ha calcolato un tempo più o meno reale per il volo. – commentò James – E, se è veramente casa sua, io mi ci trasferisco»
 
Mi butto a peso morto sul letto. Poi, avrei pensato alle valige. Per ora volevo solo riposarmi. Mi addormento e verso le sette mi risveglio. Mi faccio una doccia rinfrescante ed indosso un paio di shorts di jeans con sopra una camicetta a quadri rossi e neri. 

«Tralasciando il ritorno al presente. – disse Carlos – Non capisco perché così tanti punti fermi per una frase che poteva essere scritta…»
«Los, lascia perdere» lo intimò James.
 
Scendo in salotto dai miei genitori e trovo mia madre intenta a cucinare.
"Che cucini mamma?" le chiedo curiosa.
"Polpettone e patate al forno" risponde lei sorridendo. Spalanco gli occhi. Io adoro il polpettone di mamma! Ad ogni modo decido di mantenere un certo contegno.
"Ah ok, buono" rispondo semplicemente. 


«L’unica che ha pensato di combattere il jet lag con una bella dormita è stata la ragazza, i genitori vivono a caffè? – chiese Kendall perplesso – Inoltre, perché “mantiene un certo contegno”?»
«Kendall, è il polpettone con patate al forno della mamma!» esclamò James, prendendolo in giro.
 
Ceniamo in tranquillità e poi, dopo un bel film, ce ne andiamo a letto.
La mattina dopo mi sveglio di buona ora, mi lavo, mi vesto e, dopo aver fatto colazione, avviso i miei genitori che esco a fare una passeggiata.
"Ok! Divertiti e non perderti!" mi grida mia madre mentre sto per uscire dalla porta.
"Tranquilla! Rimango qui nei paraggi!" grido in risposta. Mi chiudo la porta alle spalle e mi dirigo verso il parco. Comincio a guardarmi intorno, studiando ogni minima cosa.

mi ritrovo a pensare. Tanto ero presa dai miei pensieri, che non mi accorgo di un ragazzo che sta venendo verso di me, con la testa chinata sul cellulare. Ci scontriamo ed io cado inevitabilmente a terra. .

«Ma come?! Neanche un tom tom per non perdersi?» chiese Logan indignato.
«Vuoi focalizzare la tua attenzione sul fatto più importante, ovvero come si conoscono i due» lo riprese Carlos.
«Carlitos ha ragione. – James evidenziò le ultime righe lette – Schmidt, così incontriamo il novantasette per cento delle nostre ragazze nelle fanfiction. Le altre le notiamo in mezzo alla folla ai concerti o sono le sorelle di qualcuno di noi»
 
"Oh mio Dio scusami! Dovevo stare più attento!" esclama l'individuo porgendomi la mano. Io alzo gli occhi, pronta a dirgliene quattro, ma rimango paralizzata alla vista di due bellissime iridi verdi. Afferro la mano che mi porge e mi tiro su.
"Davvero scusami! Non era mia intenzione! Ti sei fatta male?" continua a parlare il ragazzo.
"Non preoccuparti, sto bene...capita a tutti di distrarsi ogni tanto" rispondo senza smettere di guardarlo negli occhi. 
"Ad ogni modo piacere, io sono Veronica" dissi porgendogli la mano.
"Piacere...io invece, Kendall...ma penso che mi conosci già" dice stringendomi la mano. Lo guardo meglio, cercando di ricordarmi dove posso averlo visto.


«Poco sicuro di sé il ragazzo» commentò divertito James.
 
"Uhm scusa, ma non mi ricordo proprio di te" 
Lui fece una faccia sorpresa. 

«Tan tan taaan! – esclamò Logan facendo finta di suonare un pianoforte – Povero ragazzo dalle bellissime iridi verdi»
 
"Davvero? Ad ogni modo sono Kendall Schmidt, faccio parte di una band...i Big Time Rush" 
"Wow davvero? Ho sentito parlare di voi, ma non ho mai ascoltato nessuna canzone" dico cercando di giustificarmi.
"Tranquilla, non è un delitto" mi dice ridendo. Certo che è davvero carino. I capelli biondi gli ricadono dolcemente sulla fronte e gli occhi verdi, più scuri dei miei, sembrano brillare alla luce del sole.
"Se vuoi ti presento anche gli altri" mi propone con una alzata di spalle.
"Certo, volentieri" rispondo.
Così ci incamminiamo. 


«Ma se nemmeno ci conosce!» esclamò Kendall.
«No, ha detto di averci già sentito nominare, non che non ci conosce» puntualizzò Carlos.
 
"Sono laggiù, stanno giocando ad hockey" me li indica con il dito. 
"Comunque non ti ho mai vista da queste parti" dice fermandosi un momento.
"Infatti sono italiana" rispondo per poi riprendere a camminare.
"Bella l'Italia! Sogno di andarci da anni! Ma per via dei tour e quanto altro, non trovo mai tempo" spiega dispiaciuto.
"Un giorno ti ci porterò!" esclamo. Lui alza gli occhi su di me e gli compare un bellissimo sorriso.
"Davvero?" annuisco con la testa.
"Grazie grazie!" esclama abbracciandomi di slancio.
Mi metto a ridere, seguita a ruota da lui. Ci interrompiamo quando una voce si intromette.


«Come mai tutta questa confidenza?» chiese Kendall perplesso.
«Ah, non lo so amico, sei tu che hai accettato di seguire Veronica in Italia»
 
"Ehi Kendo!' alziamo gli occhi e vediamo correre verso di noi un ragazzo bassino, dai lineamenti latini, capelli e occhi scuri.
"Ma dove eri finito?" una altra voce. Questa volta apparteneva ad un ragazzo certamente più alto di Kendall, capelli castani e occhi castani/verdi.
"Ti abbiamo cercato ovunque!" una terza voce, appartenente ad un ragazzo più alto del primo, capelli neri e occhi scuri.
"Ragazzi, lei è Veronica...loro sono Carlos" ed indica il primo che mi sorride.
"James" indicando il ragazzo castano che mi fa un gesto di saluto con la mano.
"E Logan" dice infine indicando il ragazzo moro che mi sorride facendo spuntare due adorabili fossette. Io adoro le fossette! 


«Kendo?! Kendo?! – esclamò il biondo alzandosi – Basta, non leggo oltre»
«Kendo, Kendizzle, Ken, Kindle sono i più quotati. – elencò Logan – Anche se Kindle ricorda l’ebook reader di Amazon» aggiunse sorridendo e facendo comparire le sue fossette.
 
"Oh mio Dio tu hai le fossette!" esclamo dando voce al mio pensiero.

James lesse questa parte a voce alta e Logan lo guardò con aria truce.
 
Lui ride insieme agli altri.
"Si, perché?" mi chiede senza smettere di sorridere.
"Perché io le adoro! Le trovo tenerissime e adorabili!" dico.
I quattro continuano a ridere.
"Grazie" dice Logan.
Detto questo i ragazzi riprendono a giocare ed io mi seggo sotto un albero a guardarli. Sono davvero simpatici e carini.
Finita la partita mi raggiungono sotto l'albero e continuiamo a parlare. Io gli racconto un po' di me e loro un po' di se stessi.
Ad un certo punto Kendall chiede loro se potevano andare a prendere dei frullati per tutti. Accettano e rimaniamo noi due da soli.


«Kendall, siediti, stai tranquillo. – Carlos lo aiutò a sedersi sulla poltroncina, facendogli aria – Ora respira. Uno, due, butta fuori»
«Perché assomiglia tanto a un corso preparto?»
Carlos, di tutta risposta, diede un pugno a Logan.
 
"Allora...che te ne pare dei ragazzi?" 
"Sono molto divertenti! Mi piacciono!"
Lui ride mostrando o denti bianchissimi.
"Mi fa piacere!" dice semplicemente.
"E dimmi...Los Angeles? Ti piace?"
"Sì, infondo non è così male come credevo...certo, ora devo pensare a farmi degli amici eccetera, ma non credo sarà un problema"
"Quattro amici già ce  li hai!" dice lui.
Gli sorrido grata.
"Grazie Kendall" gli dico abbracciandolo.
"Di nulla piccola" ricambia il sorriso e circondandomi le spalle con un braccio.
Ad un certo punto alzo gli occhi vero di lui e noto che mi stava guardando.
"Che c'è?" chiedo messa leggermente in soggezione dal suo sguardo.
"Sei davvero carina" mi dice.
"Grazie..." rispondo ballettando e arrossendo leggermente.
"Anche tu..." continuo.
Lui in risposta sorride e pian piano si avvicina a me. Ormai i nostri nasi sono vicinissimi e posso percepire il suo respiro caldo sulle labbra.

 
Kendall abbracciò le sue ginocchia e si mise in posizione fetale sulla poltrona, «Chiudete Efp, vi prego»
«Finisci quello che hai iniziato» lo riprese James.
 
Annulla le distanze ed io, inizialmente spaesata, rimango ferma, ma poi mi rilasso, ricambiando il bacio e chiudendo gli occhi. Le nostre labbra si muovono in perfetta sincronia. Ad un tratto sento la sua lingua premere sulle mie labbra per chiedermi l'accesso che gli concedo subito.
Iniziamo così una danza che non sapevo neanche de essere in grado di fare. Ci stacchiamo a corto di fiato e ci guardiamo negli occhi.
"Wow" diciamo soltanto per pii riprendere a baciarci. Poco dopo mi stacco io.
"Sai Kendall...forse non sarà così male stare qui" dico sorridendo. Anche lui ride per poi riprendere a baciarmi.

 
«Kendall?» lo chiamò Logan, preoccupato dal momento che l’amico non osava dire una parola.
«Credo sia sotto shock»
«Vado a prendere la vodka» borbottò James alzandosi.
 
*
 
«E va bene. – Kendall bevve due shot di vodka, poi si alzò di fretta e chiuse a chiave la porta del camerino – Dobbiamo fare qualcosa»
«E cosa? Kendall, abbiamo un’armata di fans e forse lo zero virgola due per cento di loro sono in questo forum. – Logan si mise gli occhiali da vista e controllò – Tra l’altro è un sito italiano. Immagina a livello globale quanti ce ne sono»
«È pur sempre un inizio. – commentò Kendall prendendo la lavagna e i pennarelli dal ripostiglio – Ho un piano»
«E consiste nel picchiare le nostre fans con quella lavagna?» chiese James preoccupato.
«No. – Kendall prese un pennarello nero e iniziò a scrivere sulla lavagna – Noi posteremo delle storie scritte da noi, ovviamente sotto falso nome, per diffondere la verità»
«Mai idea fu più sbagliata. – commentò Carlos – Kendall, se le fans amano la slash, niente e nessuno impedirà loro di scrivere storie su noi che ci… facciamo le coccole»
«Forse sarà così, ma forse no. – Kendall suddivise la lavagna in quattro categorie, ognuna con il nome di uno dei ragazzi – Ormai è ora di andare a casa, ma domani dobbiamo arrivare con un nome falso, un’idea per la storia e un piano d’attacco»
«Ma domani è domenica» protestò James.
«Non vi sento, troppe idee! – esclamò Kendall ignorando gli amici e prendendo le sue cose - A domani!»



Angolo delle autrici
Ciao a tutti! Come avrete capito dal nostro nome utente, noi siamo le Scrittrici Anonime. Questo è il primo esperimento che decidiamo di proporvi, speriamo vi piaccia. Probabilmente starete pensando che siamo quattro pazze ad aver anche solo pensato a questo progetto, ed effettivamente è così ma, tralasciando questo piccolo particolare, direi di salutarci.
Ci vedremo al prossimo capitolo e speriamo di vedervi numerose nelle recensioni!
Baci!
 
Scrittrici Anonime

 
   
 
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