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Autore: Midori No Esupuri    18/08/2015    0 recensioni
[WARNING: MYSTRADE]
In seguito a un disastro, Mycroft e Greg sono costretti a condividere la stanza al buio per la notte. Quando Greg sta andando a letto è costretto ad andare a tentoni e tocca ''qualcosa'' di molto intimo del Governo Inglese.
#prompt suggerito sul gruppo WhoLindtLock Drabble.
Dal testo:
Mycroft non vedeva nulla, sicuramente nemmeno Gregory, e si mantenne immobile contro la porta finché la mano dell'altro non andò a premere contro qualcosa. Qualcosa che certamente non era il suo cellulare. Qualcosa di morbido e duro al tempo stesso, di caldo, e nel sentirsi toccare una seconda volta finì per emettere un gemito strozzato.
-Ehm... S-Signor Holmes?
Mycroft deglutì, la mano di Gregory che premeva sulla sua erezione.
-Io...- riprese il poliziotto. -Sto forse, ecco... La sua...
-Sì.
Genere: Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incidenti di percorso
 
L'albergo era uno dei più grandi e lussuosi, poichè Mycroft Holmes non poteva certo passare una singola notte all'interno di uno squallido motel o in una camera in affitto. Al solo pensiero sentiva lo stomaco contrarsi dal disgusto, una figura importante e necessaria fino al punto di consigliare la Regina d'Inghilterra non era decisamente adatta a certi luoghi da 'plebei', persino Gregory se n'era reso conto dopo averlo incontrato la prima volta, nel parcheggio sotterraneo di Scotland Yard. Erano passati circa dieci anni, si erano incontrati su qualche scena del crimine dove Mycroft si assicurava che suo fratello minore non fosse nei guai, qualche volta anche a pranzo o a cena in un ristorante nel centro di Londra, ma quello che stavano per affrontare era completamente diverso dai loro fortuiti randez-vous. Per quanto cercasse di tenere sotto controllo l'attività frenetica del proprio palazzo mentale, questo gli ricordava che alla reception era stata annunciata la catastrofe a cui era completamente impreparato.
Non si trattava di una guerra civile, della creazione di un'arma di distruzione di massa nei paesi arabi, delle elezioni coreane con risultati opposti a quelli sperati... No, era qualcosa di molto peggio. Qualcosa che, per quanto avesse provato a risolvere, poneva ostacoli ad ogni sua soluzione.
Era stata prenotata una camera per lui e l'Ispettore Lestrade, una camera con un solo letto. Matrimoniale. L'albergo non aveva disponibilità di altre camere, era l'unico vicino alla sede del Parlamento dove doveva recarsi il giorno dopo, e la receptionist li aveva spediti nella suite a loro riservata con una maleducazione tale da meritarsi il licenziamento in tronco, non appena Mycroft avrebbe messo mano al computer.
Intollerabile.
Tutto quello che stava accadendo era assolutamente intollerabile, e se proprio voleva prendere in considerazione tutti i propri stati d'animo di quel momento c'era anche una sincera sorpresa. Gregory non sembrava minimamente scosso dalla notizia di condividere la camera ed il letto con il politico, che ovviamente si aspettava - e provava - l'esatto opposto. 
Per lui non sarebbe stato affatto semplice, non se teneva conto degli intricati sentimenti che, suo malgrado, aveva capito e accettato di provare nei confronti dell'uomo offertosi come sua guardia del corpo. Deglutì, guardando la figura di Lestrade che si muoveva nella suite, esplorandola. 
-Deve esserle costata davvero un sacco.- lo sentì dire, Mycroft prese posto sull'elegante e moderno divano prima di rispondere. 
-Non più di quanto non possa permettermi di spendere. 
Dall'occhiata ricevuta in risposta, comprese che non aveva espresso un commento adatto e sospirò. Pregava solo che la sera arrivasse il più lentamente possibile, eclissandosi nella rilettura dei documenti da presentare il giorno successivo e stilandone un resoconto lungo qualche pagina. Aveva la necessità di impegnare la mente in qualsiasi cosa, pur di non pensare ai rumori intorno che gli indicavano che Gregory si stava spogliando per fare la doccia, che avesse appena aperto l'acqua e che, di lì a poco, il suo corpo forte e virile sarebbe stato coperto da un leggero velo di schiuma...
-Per l'amor del cielo!- sbottò improvvisamente, la penna scivolò dalle sue dita pallide per rotolare appena sul foglio scritto per metà. Doveva darsi un contegno, maledizione. 
Chiuse gli occhi, respirando profondamente. 
L'acqua calda lungo la pelle, i muscoli sempre più rilassati, le mani grandi e ruvide che percorrevano con sapiente naturalezza il fisico tonico. 
Riaprì le iridi grigie, notando che il corpo aveva cambiato posizione: le braccia stese sui braccioli della poltrona imbottita, le mani che ne stringevano covulsamente gli intagliati pomelli e... Le gambe appena più larghe, in mezzo alle quali i pantaloni del completo avevano assunto le sembianze di una fastidiosa prigione. Serrò le labbra, contraendo la mascella pallida e ripetendosi che no, non poteva essersi eccitato per una cosa del genere, non lui, non il Governo Inglese. L'uomo di ghiaccio, che reprimeva ogni impulso o istinto che non fosse freddezza e distacco. 
-...Es? Ehm, Mycroft? 
Alzò il volto dalla propria erezione, nasconderla sotto il tavolo fu un gesto automatico, nonostante la voce di Gregory provenisse da oltre la porta della stanza. 
-Mi dica.- rispose, cercando di mantenere un certo contegno. 
-Ah, non mi rispondeva, la stavo chiamando da qualche minuto... Ero preoccupato. 
Mycroft cercò di non dar peso ad una possibile risposta nella sua testa, sicuramente inadatta al momento. 
-Stavo leggendo, mi perdoni. Posso fare qualcosa per lei? 
-Ah, uhm... No, volevo solo avvisarla che vorrei andare a letto. 
Il politico gettò un'occhiata all'orologio, erano le ventidue e tredici, come aveva potuto non accorgersene? 
-Oh, certo. Certo. Vada pure, dunque. Buonanotte.
Ci fu qualche momento di silenzio. 
-Mycroft? 
Deglutì nel sentire il proprio nome, odiato sin dall'infanzia, venir pronunciato da Gregory in modo così naturale. 
-Sì? 
-Questa è la camera da letto. 
Sentì distintamente il sangue rallentare la pressione nelle vene, fino a congelarsi. Era riuscito a dimenticarsi della questione 'letto matrimoniale', forse fin troppo bene, visto che ne aveva preso possesso per tutto il pomeriggio. Si leccò lentamente le labbra, divenute secche. 
-Ah, ha ragione. Prego, entri pure.
Guardò la porta aprirsi, ritrovandosi a deglutire per l'ennesima volta nel vedere Gregory entrare con indosso un paio di pantaloni infeltriti grigi, scalzo, il petto nudo e ancora lievemente umido. I corti capelli grigi, scomposti e ancora bagnati, qualche goccia che accarezzava il collo. Era molto peggio che immaginarselo sotto la doccia, soprattutto perché adesso era reale.
Le cose, pensò Mycroft, sembravano solo peggiorare.
Gregory prese posto nel letto, controllando il cellulare prima di guardare nuovamente il politico seduto davanti a lui. 
-Lei non dorme? 
-Lo farò quando avrò finito.
Ma non poteva ingannarsi per molto, i documenti erano ormai stati riletti tre volte e il suo stesso riassunto era stato ridotto in mezza pagina, era il momento di raggiungere l'Ispettore a letto. Avevano conversato, di tanto in tanto, lo yarder sembrava essersi messo in testa di aspettare che anche Mycroft dormisse... Ma non riuscì ad evitare al politico di correre in bagno a cambiarsi. E fu una pessima idea, perché sul pavimento c'erano gli abiti dello yarder e ancora un vago odore di bagnoschiuma, fu inevitabile per Mycroft ricadere nella trappola della propria immaginazione. Rivide il corpo dell'altro coprirsi prima di acqua, poi di schiuma, e infine tendersi sotto il getto di risciacquo, morbidamente. L'erezione tornò a premere nei pantaloni, la ignorò e si rifugiò sotto le coperte. 
-Oh, finalmente si è deciso. Credevo fosse svenuto in bagno.- rise Greg, era sempre molto naturale nei gesti, il politico ne era sorpreso ogni volta. 
-Scusi l'attesa. 
Spensero le luci, abbandonandosi sotto le coperte, e per qualche altro minuto regnò il silenzio. Mycroft lottava contro la propria erezione dolorante, necessitava di attenzioni che non avrebbe potuto certamente darle, e in ogni caso non era consono farlo con il rischio che Gregory lo sentisse, o lo vedesse.
-Buonanotte, allora.- mormorò lo yarder, muovendosi nel letto.

-Buonanotte. 
Forse avrebbe potuto attendere che Gregory si addormetasse, prima di uscire dalla stanza e andare a prendere un po' d'aria fresca. Avrebbe potuto aiutare a smaltire l'eccitazione, forse. Stava per uscire, quando il telefono di Gregory ricevette un messaggio e l'uomo si mosse nel letto, alzandosi nel buio per cercare l'apparecchio. Era posato sul tavolino accanto alla porta, Mycroft trattenne il respiro nel sentire l'uomo avvicinarsi a lui, con il suo profumo forte...
-Ma dove cavolo...- imprecò, muovendo la mano nel buio. Mycroft non vedeva nulla, sicuramente nemmeno Gregory, e si mantenne immobile contro la porta finché la mano dell'altro non andò a premere contro qualcosa. Qualcosa che certamente non era il suo cellulare. Qualcosa di morbido e duro al tempo stesso, di caldo, e nel sentirsi toccare una seconda volta finì per emettere un gemito strozzato.
-Ehm... S-Signor Holmes? 
Mycroft deglutì, la mano di Gregory che premeva sulla sua erezione. 
-Io...- riprese il poliziotto. -Sto forse, ecco... La sua... 
-Sì. 
Mentire sarebbe stato del tutto inutile, e certamente non era un momento che gli avrebbe permesso di architettare una scusa. Avvertì Gregory intensificare per un attimo la presa, poi il suo respiro caldo si fece più vicino e Mycroft cercò di non cadere in un insano panico. Non erano mai stati così vicini. 
-Allora succede anche a te! 
Gli sembrava che lo yarder fosse abbastanza vittorioso a parole, non comprendeva il motivo, ma sentiva solamente le dita premere contro l'erezione, accarezzarla lentamente da sopra la stoffa. 
-Naturalmente.- mormorò infine, sofferente. 
-Ce ne metti di tempo... 
-Gregory... 
-Sì, sì.- lo rassicurò l'altro, leccandogli il collo improvvisamente. -Me ne occuperò io. 
-Tu sapevi... 
-Era ovvio. Anche tu puoi esserlo, sai? Ma ne parliamo dopo, ora ho da fare. 
Mycroft allargò gli occhi nel buio, i pantaloni lo abbandonarono in fretta fino a metà delle cosce e Gregory si trascinò dietro anche l'intimo, l'erezione nuda a contatto con l'aria fresca lo fece rabbrividire appena di sollievo. Lo yarder iniziò subito ad accarezzare la lunghezza, poi la strinse tra le dita e si mosse su e giù, con sapiente lentezza, come se fosse abituato a certi movimenti... E ovviamente lo era, in qualità di uomo sapeva perfettamente come effettuare simili mosse.
Mycroft gemeva, inizialmente sommesso e poi senza più pudore, andando incontro a quella mano con lievi movimenti del bacino, allargando le gambe per come poteva.
Si era tradito in qualche modo, durante gli anni. Non c'era altra spiegazione. Lestrade aveva visto oltre i suoi inviti a cena, oltre le sue comparse sulle scene dei crimini, oltre il suo sguardo gelido. Gli aveva risparmiato l'imbarazzo ed il peso di una dichiarazione, e ora evitava ancora una volta le parole per passare ai fatti. Si lasciò toccare, almeno finché Mycroft non sentì il bisogno di prendere il controllo della situazione. Posò le mani sulle spalle dello yarder, muovendosi nel buio per atterrarlo sul letto, e Gregory permise alle loro labbra di potersi finalmente spiegare con un bacio umido e caldo. Iniziarono a spogliarsi, a scoprirsi tra le tenebre, le mani pallide di Mycroft che tremavano per l'emozione di poter finalmente avere quel corpo tonico sotto la pelle.
-Mycroft..!
Gregory ansimava prepotentemente sotto i suoi tocchi delicati, a tratti più marcati, allargava le gambe o esponeva il collo per le sue carezze o i suoi baci, e per Mycroft non poteva esistere nulla di più erotico, piacevole, gratificante. Lo baciava, mordeva e leccava la sua pelle, lo yarder faceva lo stesso con lui e improvvisamente gli prese la mano, portandola tra le proprie gambe per farsi toccare in un punto molto più erotico, più nascosto, più intimo. Un attimo dopo il politico lo sentì venire con un ansimo strozzato, tentò di non fare lo stesso e sfiorò l'apertura tra le natiche, umida e calda. Gregory urlò quasi, sentendosi penetrare dalle dita di Mycroft, e l'uomo esplose nella sua mano calda, stretta attorno all'erezione. Lo yarder ansimò ancora una volta, con voglia e bisogno, allargando le gambe per farsi penetrare ancora.
-My-Mycroft..! Ah.. Nh.. 
Il politico maledisse il buio che non gli permetteva di vedere il volto di Gregory in quel momento, nonostante lo ringraziasse per evitare all'altro di guardare il suo corpo grasso e bianchiccio.
-Gregory.. 
-Ti voglio, Mycroft!- lo pregò, in un sussurro quasi disperato mentre le dita affondavano sicure dentro di lui. Non avrebbe mai creduto di sentirglielo dire. 
-Mycroft...- sussurrò ancora, nel suo orecchio. -Dentro. Adesso... 
-Gregory, temo tu non sia ancora... 
-Adesso.- ripeté lo yarder, mordendogli il collo. Mycroft non oppose più resistenza e, gemendo con tutto se stesso, si spinse dentro di lui. Gregory gridò di nuovo, ansimando subito dopo, e mosse il bacino per far affondare ancora l'erezione del Governo Inglese dentro di lui. 
Furono solo minuti di intenso piacere dopo, di baci e morsi accaldati, di pelle contro pelle e gemiti disperati. Nomi sussurrati nel buio, sottili preghiere e frasi spezzate di amori inconfessati, poi il piacere di entrambi esplose e si ritrovarono abbracciati l'un l'altro il giorno dopo, in un letto disfatto e troppo caldo. 
Mycroft, la mattina dopo, avvertì un senso di leggerezza che non provava da anni, decenni. E Gregory camminava al suo fianco, sorridendo timidamente di tanto in tanto. Non c'era più alcun bisogno di trattenere sentimenti, di aver paura ed imbarazzo nel rivelarli, perché erano stati già compresi. Compresi, e persino ricambiati.
  
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