Part
17: Remembering the Devil
Riprendere
a vivere era stato difficile, ma non impossibile; Isaac ci aveva provato e
provandoci veramente, alla fine ci era riuscito - almeno per un po'. L'assenza
di Crudelia si
faceva sentire ogni giorno di più, ma allo stesso tempo si accorgeva anche che
all'infuori di lei era rimasto altro. C'erano Fitzgerald e Anita, gli amici che
aveva trovato e un'intera città continuamente in fermento: intorno a lui c'era
la Vita stessa e, per una sorta di strana osmosi, un soffio di quella vita era
penetrato a poco poco anche in lui. D'altra parte continuare a vivere
significava in fondo anche mantenere vivo il ricordo di lei e sapeva che nessun
altro avrebbe potuto farlo meglio.
Così
era andato avanti, giorno dopo giorno, finché i giorni erano diventati mesi e i
mesi erano diventati anni; pur non sentendosi davvero parte della vita, era
rimasto a sfiorarla e ad immergervisi di tanto in tanto. Visse abbastanza a
lungo da assistere alla nascita della sua prima nipote - dal nome curioso e
vagamente familiare di Ella Heller - e
accompagnare sua figlia all'altare; fu probabilmente allora, al colmo della sua
gioia, che capì che il suo ruolo era in qualche modo terminato.
"Ami
davvero Anita?"
Aveva
atteso i festeggiamenti da Granny, e approfittato di un
momento in cui si erano ritrovati vicini, per porgere la domanda al novello
marito di sua figlia . Certamente Neal Nolan fu colto di sorpresa, eppure non esitò nemmeno un
istante prima di annuire con vigore.
"Certo
che amo sua figlia, signor Heller, la amo più di ogni
altra cosa e ho intenzione di proteggerla sempre" rispose con aria
solenne. "Non deve preoccuparsi, adesso sarò io a prendermi cura di
lei."
Isaac
era rimasto a guardarlo in silenzio e solo udendo l'ultima aggiunta sembrò
realmente soddisfatto. Un sorriso enigmatico e anche un po' amaro apparve sul
suo viso in quell'istante e Neal ne avrebbe capito il motivo solo qualche
giorno dopo. Senza rendersene conto gli aveva dato esattamente la risposta che
stava cercando.
**
Sindrome
del cuore infranto: questa era stata apparentemente la causa
del decesso di Isaac Heller, ma la diagnosi non era
stata quella scientifica del dottor Whale, bensì quella poetica di Mary Margaret. Anita e
Fitzgerald l'accettarono comunque; l'autopsia non aveva rivelato nulla di
concreto del resto e invece il dolore che provava ancora per la perdita della
moglie era evidente a tutti. In un certo senso era davvero poetico: più che
lasciarsi sopraffare dalla morte, si era lasciato lentamente morire; più che
abbandonare i suoi figli, aveva combattuto per loro finché aveva potuto. Crudelia aveva avuto l'improvvisa uscita di scena che avrebbe
voluto e così era successo ad Isaac.
A
dispetto di quella solitudine che l'uomo aveva sempre provato, al suo funerale
ci fu quasi l'intera Storybrooke; tuttavia, il giorno
dopo al cimitero a rendergli l'ultimo intimo saluto, c'erano soltanto i suoi
due figli e uno sconosciuto amico a quattro zampe. E fu proprio quel cucciolo a
offrire il pretesto per rompere il doloroso silenzio.
"La
mamma lo avrebbe apprezzato..." Fitzgerald commentò infatti, spostando per
un attimo lo sguardo dalla tomba - e la mente dal motivo per cui erano lì.
"No,
non è vero. La mamma avrebbe preferito vederla sottoforma di pelliccia..."
Anita gli fece eco con un inevitabile mezzo sorriso, ma quell'apparente ilarità
duro poco e il suo viso tornò presto serio. "Io e Neal l'abbiamo trovata
ieri sera... L'ho chiamata Perdita...
Lo trovo un nome abbastanza appropriato per il momento."
Il
giovane uomo annuì e poi allungò semplicemente un braccio verso la sorella,
attirandola a sè. Restarono stretti l'uno all'altra per un
po', come aggrappati ai resti di una famiglia di cui loro due erano rimasti
unici testimoni.
"Andrà
tutto bene, piccolo diamante" sussurrò, utilizzando lo stesso nomignolo
affettuoso con cui Crudelia era
solita chiamarla.
Le
posò amorevolmente un bacio tra i capelli e poi la lasciò andare. Come
improvvisamente ricordatosi di qualcosa, infilò una mano nella giacca e la
estrasse solo al termine della ricerca, insieme ad un curioso particolare. Si
trattava di un fazzoletto ritrovato per caso su qualche scaffale di libri, un
fazzoletto macchiato di rossetto, un fazzoletto la cui storia si perdeva nel
tempo. Senza bisogno di alcuna spiegazione, lanciò un'occhiata complice alla
donna e poi si abbassò sulle ginocchia per posarlo sulla lapide. Quando si
rialzò in piedi, Fitzgerald fece un passo indietro, quasi per osservare meglio
la scena, e Anita lo imitò presto. Era una bella scena: ecco l'unico commento
un po' amaro che venne loro in mente, mentre entrambi dicevano silentemente addio alle persone che li avevano amati più al mondo.
Un'unica
elegante tomba marmorea, una tempesta di campanule - come Crudelia avrebbe voluto - e quel fazzoletto poggiato ad
un'estremità - seguendo una tacita volontà di Isaac. Al centro l'inevitabile
scritta: Isaac e Crudelia Heller –
amati genitori; avrebbero riposato insieme almeno
fisicamente in un aldilà in cui lui avrebbe continuato ad amarla
incondizionatamente e lei avrebbe continuato ad arrabbiarsi con lui per qualche
ragione. C'era però una cosa su cui entrambi sarebbero stati d'accordo, ed era
la scritta in corsivo seminascosta dai fiori che proprio all'ultimo i due
bambini ormai cresciuti avevano deciso di aggiungere.
"Così continuiamo a remare, barche contro
corrente, risospinti senza posa nel passato"
THE END
NDA:
Ed
eccoci arrivati all’epilogo. Giuro che scrivere la parola FINE è in qualche
modo doloroso – forse perché è una delle storie più lunghe che abbia mai
scritto e inevitabilmente mi ci sono affezionata tantissimo. Certamente se sono
riuscita a concluderla è anche grazie al sostegno che ho ricevuto, per questo
ci tengo a ringraziare davvero tutti coloro che hanno seguito, recensito o
anche semplicemente letto. Un ringraziamento speciale va a MarziaPosto
che con le sue costanti recensioni mi ha accompagnato fin dall’inizio.
So
che non è un finale propriamente felice, ma è così che doveva andare: Isaac e Crudelia insieme, con l’ultima frase del Grande Gatsby
incisa sulla loro tomba. Spero che la scelta vi sia piaciuta!
Cosa
dire di più? Ho qualche idea in cantiere da scrivere ancora su questa coppia e
quindi è probabile che tornerò presto a disturbarvi! Un grazie ancora di
cuore!!
LadyPalma