Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |      
Autore: TenthLover    18/08/2015    1 recensioni
Dal primo capitolo:
Udendo una voce a me non familiare, mi giro per intravedere nel buio una figura a me sconosciuta. In mancanza di illuminazione, le uniche cose che riesco a distinguere sono due grandi e profondi occhi gialli. Più che gialli, li definirei dorati. Due pozze di oro fuso circondate dal nero più penetrante che avessi mai visto. Velocemente, decido di accendere la luce che vibra di fronte alla sua presenza. Con la nuova fonte di luce, seppur scarsa, riesco a distinguere la figura di un uomo molto alto e robusto. A contornare i suoi occhi simili a pozze nere c'è la pelle simile a quella di un serpente. In apparenza sembrava liscia e grigiastra ma guardando con attenzione riuscivo a intravedere delle squame rosate. Era molto elegante e vestito di un rosso molto scuro che al buio mi era sembrato quasi nero. A cogliere la mia attenzione furono due grandi ali nere che adesso ha sensibilmente abbassato facendo spazio alla lunga chioma di capelli scuri. Ha dei tratti molto delicati, eppure la figura è decisamente alta e robusta. Lo vedo chinare leggermente il capo e sorridere malizioso portandosi una mano al petto.
"Asmodai, molto piacere".
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima di iniziare la lettura, vorrei che si astenesse dal leggere chiunque sia sensibile a certi argomenti. Questo testo non vuole essere blasfemo o offensivo quindi vorrei evitare di creare dibattiti. Detto questo, la storia avrà massimo cinque capitoli probabilmente. Poi magari se a qualcuno piace potrei allungarla un po'. Buona lettura ^^

 

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

 

Scrivere...

 

E' una delle poche cose che mi piacciono. Sentire la ruvida superficie dei tasti neri del mio portatile mi fa sentire stranamente tranquillo e rilassato. Il ticchettio delle lettere sotto i miei polpastrelli è l'unico rumore udibile nell'abitazione in cui vivo. Casa mia è un po' più isolata rispetto alle altre. Potrei raggiungere il centro abitato a piedi ma lo faccio solo in caso di bisogno. Comunque, non ho molti amici con cui uscire. Mi piace la solitudine. Passo la maggior parte delle giornata tra le quattro mura ingiallite della mia stanza. L'illuminazione che entra dalla piccola finestra alla mia destra è molto gradevole anche se ormai il sole sta per far spazio alla tenue luce della luna. E' una sera senza nuvole, quelle che piacciono a me. Interrompo per un attimo la melodia di tasti composta dalle mie dita e con un gesto deciso chiudo la finestra della camera. E' inverno e la sera entra un'aria fresca che si impadronisce immediatamente di tutta la piccola e angusta stanza. Torno a sedermi e decido che la luce dello schermo sarà abbastanza. Non è una questione di pigrizia ma la poca luce non mi disturba. Riprendo la melodia da dove avevo interrotto.

Scrivo più per me che per gli altri. Più di una volta ho provato a far pubblicare i miei racconti. Un tempo avrei voluto condividere tutte le avventure sorte dalla melodia di tutti quei tasti con gli altri ma più di una volta avevo fallito. Decisi di smettere di provare e iniziai a scrivere solo per il piacere di farlo. Il desiderio iniziale non era andato perduto. Era assopito a causa di tutti i rifiuti che avevo ricevuto.

Finito il capitolo, sbadiglio e prendo la decisione di salvare il file e andare a dormire. Quello che stavo scrivendo era il mio progetto più ambizioso. Era ricco di capitoli e dettagli. Spesso ai lettori queste cose non piacciono ma, alla fine, l'unico lettore sarei stato io. Mentre mi infilo il pigiama penso però che non sarebbe male avere un pubblico a cui rivolgere la mia scrittura. Non cerco la fama o i complimenti, vorrei solo trasmettere la mia passione attraverso quelle macchie di inchiostro impresse sulle pagine. Sarebbe bello tenere qualcuno col fiato sospeso trepidante di scoprire come andrà a finire, se l'eroe riuscirà ad affrontare l'ennesima peripezia. Vorrei che il

lettore potesse immedesimarsi e apprezzare la storia che ho costruito per i miei personaggi di cui ormai mi ero affezionato. Sono quasi una parte di me. Sarebbe...

"Sarebbe bello, non è vero?"

Udendo una voce a me non familiare, mi giro per intravedere nel buio una figura a me sconosciuta. In mancanza di illuminazione, le uniche cose che riesco a distinguere sono due grandi e profondi occhi gialli. Più che gialli, li definirei dorati. Due pozze di oro fuso circondate dal nero più penetrante che avessi mai visto. Velocemente, decido di accendere la luce che vibra di fronte alla sua presenza. Con la nuova fonte di luce, seppur scarsa, riesco a distinguere la figura di un uomo molto alto e robusto. A contornare i suoi occhi simili a pozze nere c'è la pelle simile a quella di un serpente. In apparenza sembrava liscia e grigiastra ma guardando con attenzione riuscivo a intravedere delle squame rosate. Era molto elegante e vestito di un rosso molto scuro che al buio mi era sembrato quasi nero. A cogliere la mia attenzione furono due grandi ali nere che adesso ha sensibilmente abbassato facendo spazio alla lunga chioma di capelli scuri. Ha dei tratti molto delicati, eppure la figura è decisamente alta e robusta. Lo vedo chinare leggermente il capo e sorridere malizioso portandosi una mano al petto.

"Asmodai, molto piacere".

Non trovo le parole adatte per rispondere. In quanto aspirante scrittore, dovrei avere sempre qualcosa pronta da dire ma non adesso. Non credevo che avrei mai potuto vivere una situazione simile a quella dei miei racconti. Inizio a pensare di essermi addormentato sulla tastiera del mio portatile. Con una rapida occhiata lo vedo al suo posto, spento. Decido di sedermi sul letto iniziando a sentire le gambe molli. Più volte sposto lo sguardo dalla figura maestosa davanti a me credendo forse di vederla sparire. Potrebbe essere un'allucinazione. Da quanto tempo non mangiavo? Non sarebbe il primo caso di visioni da fame. Anche un rinomato artista, Joan Mirò, visse lo stesso fenomeno.

"Sei sorpreso, Josh?"

Vedo la creatura avvicinarsi ma non riesco a distiguere i suoi passi. E' come se stesse volando così raso terra da sembrare che stesse strisciando. Si siede accanto a me poggiando una mano sulla mia spalla. E' fredda, lo sento attraverso la maglietta.

"Come conosci il mio nome?"

"Oh, hai ritrovato l'uso della parola?"

Lo vedo ridere senza scomporsi un attimo. La sua voce è calda e seducente nonostante il suo aspetto. Sembra fatta proprio per sedurre e ammaliare chi la sta ascoltando. Per un attimo, mi sento perso nella sua melodia. Neanche una nota stonata, una composizione perfetta.

"Io conosco molte cose di te, Josh. Non solo i tuoi dati anagrafici ma anche i tuoi pensieri, i tuoi sogni e le tue speranze. Io conosco il tuo destino, so quando sei nato e so anche quando e come morirai. Sei come un libro aperto per me".

"E... posso chiedere con chi sto parlando?"

"Quindi non conosci il mio nome? E' un vero peccato. Negli ultimi decenni, nomi come il mio sono andati perduti o nascosti nella parte più oscura della mente umana. L'unica cosa che in voi fa scattare qualcosa è 'Lucifero' oppure 'Satana'. Ironico come conosciate innumerevoli nomi di un solo angelo caduto ma nemmeno uno dei suoi seguaci."

"Quindi stai cercando di dirmi che sei un demone?"

"Esattamente. Uno dei più importanti, anche. Ormai le vostre conoscenze si sono assottigliate sempre di più e pochi uomini credono nell'esistenza di un Dio o di un Diavolo. Figuriamoci di angeli e demoni. Per questo motivo, io non mi limito ad attendere una disperata richiesta diretta proveniente dall'ennesima anima in pena ma ho deciso di ascoltare i desideri dei più disperati, i sogni che occupano la mente di voi mortali. Io sono qui per tentare anche l'anima più pura per poter ottenere un contratto che possa recare vantaggio a entrambe le parti."

"Mi stai forse suggerendo di fare un patto con Lucifero? E perché dovrei?"

Mi sento ormai quasi abituato a quella presenza oscura. Stavo facendo conversazione come se niente fosse nonostante io sia di continuo distratto dal suo aspetto. La sua voce ammaliante ha contribuito a calmarmi mentre i suoi occhi continuavano a ipnotizzarmi e sedurmi. Non mi sorprende che molti uomini vengano sedotti dalle moine dei demoni e convinti a stipulare un patto. Credo che il loro aspetto sia volontariamente ammaliante. Probabilmente, non è questa la loro vera apparenza.

"No, noi appariamo diversi a seconda di chi ci guarda. Non abbiamo un vero e proprio aspetto, siamo una semplice entità priva di forma".

Sobbalzo alla risposta di una domanda che non avevo posto. Mi guarda con un ghigno malizioso quasi a sottintedere una spiegazione che nuovamente non avevo chiesto. Dopotutto, aveva sottolineato di conoscere anche ciò che voglio e penso.

Di conseguenza, credo di sapere perché sia qui. Quale sia il desiderio che a lungo avevo represso dentro di me e che ha sedotto il demone che adesso è di fronte a me. Probabilmente, ha notato che sono riuscito a capire le sue intenzioni e questo spiegherebbe il perché della mancata risposta all'unica domanda che avevo posto.

"Credi che io desideri diventare uno scrittore così tanto da vendere la mia anima al demonio?"
"Non essere così melodrammatico."

Lo vedo incrociare le gambe e con un gesto veloce e sicuro della mano davanti a me fa apparire una sorta di pergamena spoglia e priva di parole. Ogni secondo però iniziarono a formarsi delle parole che decidevano i termini del mio contratto. Secondo ciò che c'era scritto, avrei avuto altri vent'anni di vita. Non erano molti considerando che ne avevo solo trenta ma in cambio io avrei avuto fortuna, soldi e amore. I miei lettori mi avrebbero adorato e avrebbero amato anche i miei libri. Avrei avuto ricchezze di ogni genere e una fama finora mai vista. Lo trovo subito allettante ma il prezzo è fin troppo caro da pagare. Compiuti cinquant'anni, sarei stato trascinato all'inferno senza se e senza ma. Rimuginai per alcuni minuti prima di alzarmi e scuotere la testa.

"No, non posso farlo."

Asmodai non sembra molto sorpreso del mio rifiuto, più seccato. Con uno schiocco di dita, la pergamena scompare e lui si rimette in piedi. Decido di non incontrare il suo sguardo che probabilmente sarebbe bastato per convincermi.

"Sapevo che lo avresti detto. Nonostante questo, la tua anima è una merce molto pregiata. Non è stata macchiata da nessun peccato esemplare, mi ci potrei specchiare se solo potessi prenderla. Per questo motivo, hai una scadenza. Tre giorni. Dovresti essere onorato, non a tutti offro questa possibilità. Tra tre giorni, te lo chiederò nuovamente e spero davvero in una risposta positiva da parte tua".

"Non credo che cambierò idea".

"Bè, la speranza è l'ultima a morire. E' così che dite, giusto?"

"Ma... perché io? Sono sicuro che ci siano molte altre anime disposte a essere corrotte".

"E' vero ma... come dire, sono un tipo insistente. Se voglio qualcosa, conto sul fatto di ottenerla. Inoltre, il tuo sogno è raramente puro".

"Cosa intendi dire?"

Nel contratto erano chiaramente sottolineate parole come "fama", "denaro" o "ricchezza". Sono sicuro che ci siano desideri molto più puri dei miei. C'è chi vendebbe l'anima al demonio per far guarire l'amata malata o per trovare l'amore a lungo cercato. Il mio desiderio riguarda unicamente me e le mie aspirazioni.

"Ti sbagli, Josh. Chi desidera la guarigione di una persona amata, in realtà è più egoista di quanto tu possa pensare. Lo fa per se stesso, per poter godere ancora della presenza dell'altro. Allo stesso modo, chi desidera l'amore non cerca altro che una soddisfazione personale. Nel tuo caso, tu desideri condividere con gli altri ciò che la tua mente crea. Non dico che sia un desiderio totalmente puro e privo di macchie ma... alla radice non è corrotto. Nel contratto ho aggiunto 'fama' e 'ricchezze' per, sai, darti qualche incentivo. Le anime pure sono molto ricercate laggiù".

Credo che quel suo sorriso potrebbe convincermi da un momento all'altro. Decido nuovamente di guardare altrove.

"Allora... aspetto la tua risposta."

Con un ghigno seducente, vedo la sua figura sparire. Non andò via in una nuvola di fumo né scomparve volando via dalla finestra. Semplicemente, un attimo prima c'era e quello dopo non c'era più. Questa era stata probabilmente la cosa più strana mai successa finora. In qualche modo non mi sento né spaventato e né sorpreso. La sua presenza mi aveva fatto sentire tranquillo e oserei dire protetto e tutelato, come se quella creatura dalle fattezze di un angelo demoniaco non venisse dall'inferno. Dopo aver spostato le coperte, mi corico poggiando la testa sul cuscino. Non riesco a pensare ad altro che a quella figura che fino a poco prima era adagiata proprio su quel letto. L'eco della melodia seducente della sua voce continua a danzare tra le pareti della mia stanza e la profondità del suo sguardo continua a penetrare nella mia pelle come le spine della rosa più bella che io avessi mai visto. Ero stato totalmente sedotto da quel demone dalle ali nere e dal quel suo ghigno malizioso pronto a trascinarmi nelle profondità degli inferi.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: TenthLover