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Autore: Goten    31/01/2009    8 recensioni
Basta! Avevo deciso, avrei raggiunto Emmett e Jasper e li avrei avvisati che me ne stavo andando, feci solamente un passo quando tre ragazze mi passarono davanti camminando velocemente sparendo fra la folla che, in quel momento cessò di esistere nella mia mente. Un profumo di rose e lavanda mi invase facendo riemergere per un attimo il vampiro sedato in me. I miei occhi solitamente dorati ora erano tinti di nero pece, il mio volto scattò nella direzione che avevano preso le tre ragazze, una di loro aveva quel profumo delizioso, sublime... potevo già sentire i miei denti rilasciare il veleno nella mia bocca. Dovevo assolutamente raggiungerla! Dimenticai Emmett e Jasper, il mio obbiettivo era lei. Mi feci largo fra gli umani nella sala, la sua scia mi guidava come un faro in una tempesta, i corpi attorno a me continuavano a strusciarsi, ad agitarsi. Nonostante la mia vista perfetta, non riuscivo a vederla, dov'era? Dov'era?! Maledizione!! Anche il suo profumo stava svanendo in quel posto! L'agitazione mi stava devastando!! Dovevo trovarla!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


Stavo guidando la mia Volvo, Emmett mi stava aspettando dai Newton, aveva comprato l'attrezzatura per il nostro “campeggio”.

Sbuffai annoiato, niente in questa cittadina cambiava mai, le solite facce, le solite strade... o forse no...

Mentre attendevo che il semaforo diventasse verde, vidi una figura nuova passare sulle strisce davanti a me, era una ragazza, avvolta dal un enorme giaccone scuro, le cuffie del suo I-pod nelle orecchie, potevo tranquillamente sentire quello che stava ascoltando, non male come scelta, anche a me piacevano molto i Muse. Stava attraversando senza neanche guardare dove stava andando, il suo sguardo era incollato al libro che teneva aperto davanti a se.

Involontariamente accennai ad un sorriso, era un tipo insolito per questa cittadina...

Quando il semaforo divenne verde, ingranai la prima e mi recai a prendere Emmett, la ragazza ormai era lontana...

Parcheggiai di fronte alla porta d'ingresso.

<< Alla buon ora! >> Esclamò mio fratello avvicinandosi con dei pacchi in mano.

<< Ciao Emmett. >> Lo salutai canzonatorio.

In tutta risposta grugnì.

<< Preso tutto? >>

<< Si. Non manca nulla! >>

<< Ottimo, allora possiamo andare. >>

Chiusi il baule della macchina e muovendoci a velocità umana salimmo ai nostri posti.

Odiavo dover andare a piano, preferivo di gran lunga correre, ma in pieno centro non potevo fare diversamente.

Ero di nuovo all'incrocio dove avevo visto quella strana ragazza, istintivamente allungai lo sguardo cercandola. Non la vidi, tamburellai distrattamente sul volante.

Che succede Edward?

Scossi la testa.

Mi voltai verso la caffetteria e li, la vidi, stava uscendo dal locale, sempre con il suo libro in mano e le cuffie nelle orecchie.

Che tipo strano...

Il semaforo divenne verde e noi procedemmo per la nostra strada, incrociammo una Bmw cabriolet rossa, al volante una bionda mozzafiato, come l'aveva definita Emmett.

Decisamente quella giornata mi stava svelando i nuovi arrivi di Forks.

Arrivammo pochi minuti dopo a casa, Emmett si premurò di scaricare tutta l'attrezzatura e di caricarla sulla sua jeep.

<< Siamo a casa. >>

Esme comparve subito alla porta del garage, il suo sorriso materno era una vera manna per noi.

<< E' andato tutto bene? >>

<< Come sempre. >>

Carlisle vi vuole parlare, Jasper è già nello studio.

La cosa mi stupì molto, ma annuì. << Emmett, hai finito? >>

Buttò l'ultimo sacco sulla jeep. << Si. >>

<< Andiamo, Carlisle ci sta aspettando. >>


Solo poche ore prima avevo discusso con nostro padre Carlisle, al suo fianco la dolce Esme tentava di sedare gli animi, ma io non ero d'accordo con questa decisione, non lo ero io e neanche i miei fratelli.

Noi siamo i Cullen, antica famiglia di vampiri e questa sera, Carlisle, l'uomo che noi chiamiamo padre, colui che ci ha donato l'immortalità ci ha messo al corrente di una notizia che per anni ci è stata taciuta.

Io, Edward Cullen e i miei fratelli, Emmett e Jasper siamo ufficialmente...

<< Carlisle, è assurdo! Siamo nel 2009! Queste cose si facevano prima ancora che nascessi io! >> Esplosi alla fine.

<< Edward, lo so perfettamente in che anno siamo, ma la tregua fra umani e vampiri va rispettata e mi sembra che fino ad ora sia andata bene. >> Osservò Esme al suo fianco, anche lei a suo tempo era stata inclusa nel patto.

Carlisle ed Esme si erano innamorati e per loro era stato più semplice accettare il fatto che lei divenisse come noi, un essere senza anima...

Ma adesso, io e i miei fratelli ci trovavamo fidanzati senza neanche aver mai conosciuto quelle che io chiamo “agnelli sacrificali”.

<< No, mi rifiuto. >> Tentai ancora di ribellarmi.

<< Edward, si ragionevole, alla fine è solo un contratto. Anche se sono sicuro che andrete d'accordo. >>

Scossi la testa. Come potevo privare un essere umano della sua vita solo per rispettare un patto più vecchio di me?! << Loro lo sanno? >>

<< No, non sanno nulla... >>

<< Fantastico... >> Mormorai ironico. << Come si chiamano? >>

<< Sono tre sorelle... >>

<< Ma pensa, che fortuna... >> La mia voce era tristemente ironica.

<< Si chiamano; Rosalie, Alice e Isabella Swan... vedrai, ti piaceranno. >>

Lo guardai sofferente, odiavo questa non vita...


Come aveva fatto Emmett a convincermi ancora non lo capivo, sapevo solo di trovarmi in una discoteca piena zeppa di esseri umani che si agitavano e dimenavano a ritmo di musica, ignari che fra loro ci fossero tre vampiri fortunatamente non assetati di sangue.

Osservavo infastidito Emmett e alla sua sinistra Jasper che stavano ballando con qualche sconosciuta. Irrigidì la mascella, non mi trovavo a mio agio in quel putiferio di corpi.

Senza contare che i loro pensieri non erano proprio quello che desideravo sentire...

Basta! Avevo deciso, avrei raggiunto Emmett e Jasper e li avrei avvisati che me ne stavo andando, feci solamente un passo quando tre ragazze mi passarono davanti camminando velocemente sparendo fra la folla che, in quel momento cessò di esistere nella mia mente.

Un profumo di rose e lavanda mi invase facendo riemergere per un attimo il vampiro sedato in me.

I miei occhi solitamente dorati ora erano tinti di nero pece, il mio volto scattò nella direzione che avevano preso le tre ragazze, una di loro aveva quel profumo delizioso, sublime... potevo già sentire i miei denti rilasciare il veleno nella mia bocca.

Dovevo assolutamente raggiungerla!

Dimenticai Emmett e Jasper, il mio obbiettivo era lei. Mi feci largo fra gli umani nella sala, la sua scia mi guidava come un faro in una tempesta, i corpi attorno a me continuavano a strusciarsi, ad agitarsi. Nonostante la mia vista perfetta, non riuscivo a vederla, dov'era? Dov'era?! Maledizione!! Anche il suo profumo stava svanendo in quel posto! L'agitazione mi stava devastando!! Dovevo trovarla!!!

<< Edward!! EDWARD!! >>

La mano grande di Emmett mi prese una spalla voltandomi. << Vieni! Andiamo via!!! >>

<< NO!! >> Ringhiai. Non poteva portarmi via! Dovevo prima trovarla!! Dovevo vederla!! Dovevo... cosa? Cosa dovevo fare?... Sapevo che non potevo permettermi di cercarla, non potevo trovarla, l'avrei sicuramente uccisa.

<< Emmett, che succede? >>

Jasper era arrivato e avvertendo il mio stato d'animo aiutò a calmare il mostro dentro di me. << E' meglio uscire. >>

Mi trascinarono con loro, cercavo di non porre troppa resistenza, ma il ricordo del profumo di lei mi stava facendo impazzire.

Eravamo quasi all'uscita, potevo sentire la frescura notturna aiutarmi a riprendere il controllo. Avverti la stretta di Emmett farsi più forte, lo fissai e così fece Jasper, probabilmente aveva avvertito anche in lui un cambiamento emotivo.

Emmett era immobile, gli occhi neri fissi su un punto preciso, una bionda mozzafiato fasciata con un vestito corto, aderente e nero stava camminando verso di noi.

Il suo profumo era buono, Emmett stava vivendo la mia stessa agonia di prima. Veloce lo trattenni quando la ragazza ci passò accanto, sentì mio fratello inspirare a pieni polmoni e prepararsi all'inseguimento.

<< Emmett! Fermo!! No!! >> Cercava di liberarsi dalla mia presa, Jasper stava tentando di calmarlo con il suo potere, ma sapevo bene che era difficile, entrambi quella sera avevamo avuto un assaggio delle nostre cantanti.

Un ringhio gutturale uscì dalla gola di Emmett. << Lasciami!! E' mia!!! Lei è mia!! >>

<< No! Jasper, aiutami a tenerlo! >>

Il fatto che la ragazza bionda fosse solo a qualche metro da noi non aiutava, fortunatamente ne arrivò un'altra che a quanto pare la stava cercando, bene, così sarebbero andate via, quello che non potevo sapere era che la nuova arrivata ebbe lo stesso effetto dirompente su Jasper.

I suoi pensieri furono tutti concentrati su quella piccola creatura che pareva un folletto.

<< No! >> Sibilai cercando con la mano libera di afferrare anche lui.

Arrivò una terza ragazza e quando il suo profumo mi colpì, lasciai andare i miei fratelli, era lei! La mia cantante, la mia venere personale, ed era... bellissima! Il viso a cuore, i capelli ondulati castani e occhi scuri da perdersi dentro. La ragazza dell' I-pod!

Il mostro dentro di me ruggì felice, finalmente si era rivelata ai miei occhi. Il vestito blu che indossava le risaltava la pelle candida e metteva in risalto le sue gambe lisce.

Stavano parlando fra loro, ma noi, potevamo sentirle senza alcun problema...

<< Io voglio andare a casa! >>

<< Ti prego Bella! Siamo arrivate da poco! >>

<< Rose, a te piace stare qui, a me no! >>

<< Dai ragazze, cerchiamo di andare d'accordo... Bella, sopporta per un'oretta al massimo, poi c'è ne andiamo... >>

Lo sguardo che la mia venere le lanciò avrebbe incenerito chiunque, ma il piccolo folletto sembrava non badarci.

Mi piaceva, aveva un bel caratterino.

Osservai i miei fratelli, anche loro non si erano persi nulla delle loro battute e come se ci fossimo accordati prima su un piano in particolare da eseguire, ci avviammo contemporaneamente verso le nostre prede. Nessuno ci avrebbe fermato. Nessuno.

Le seguivamo poco distanti, aspettavamo solo il momento propizio...

<< Dove diavolo è Rose?! >> Urlò la mia Bella, si perché il mostro in me ormai la considerava sua.

<< Non lo so! >>

La bionda si era staccata dalle altre due, bene un'occasione perfetta per Emmett, ed infatti quando mi voltai, era già alle sue costole, non potei trattenere un piccolo ghigno.

<< Bella, dobbiamo trovarla! Dividiamoci, ci troviamo qui fra mezz'ora, va bene? >>

<< Si! >>

Mi spiaceva per loro che dovevano urlare per sovrastare un pochino la musica, ma in quel momento, la fortuna era decisamente dalla mia parte.

Il piccolo folletto si era allontanato seguito da Jasper e finalmente, lei era li, sola, tutta per me.

Mi avvicinai sicuro, scivolai fra le varie persone...

<< Bella!! >>

Mi bloccai, e quello chi diavolo era?!!

<< Jake!! >>

Maledizione! Sollevai il labbro superiore sibilando.

Un ragazzo alto, muscoloso e dalla pelle chiaramente più scura si avvicinò, anche troppo per i miei gusti, alla mia piccola ninfa.

<< Cosa fai qui da sola? >>

<< Sto aspettando Rose e Alice! >>

<< Capito. Balli? >> Le indicò la pista.

Adesso lo avrei ucciso, ma la reazione di lei mi calmò. << No, grazie, detesto questo posto! >>

Il ragazzo, chiaramente uno della riserva, rise.

<< Bella... >> Il suo tono non mi piaceva, era quello che usavano le persone quando si trovavano in difficoltà ad esprimere qualche loro sciocco sentimento. << Lo sai che ... >>

<< Jake, per favore! Non mi piace quando ti immischi nella mia vita! >>

Oh bene, si stava arrabbiando, quel tipo doveva aver toccato un tasto dolente, mi concentrai sui loro discorsi.

<< Bella! Come puoi dire questo! Lo sai che ti voglio solo proteggere... >> Le afferrò il braccio e qui, un ringhio mi uscì spontaneo.

Nessuno attorno a me ci fece caso, la musica copriva tutto, ma il ragazzo lo notò e posò il suo sguardo su di me.

La cosa mi stupì molto, come poteva un semplice umano avere quei sensi sviluppati?

Lasciai la mia mente vagare nella sua e scoprì con orrore cosa fosse in realtà; licantropo!

La sua presa sul braccio della ragazza si fece più forte.

<< Jake mi fai male!! Lasciami! >>

La lasciò immediatamente. << Scusami... davvero scusami Bella. >>

Lanciava occhiate veloci verso di me.

<< Jake, perché non vai dai tuoi amici. Tanto adesso Alice e Rose arriveranno presto. >>

Si, vai via! Continuavo a ripetere anche io mentalmente. Ma il lupacchiotto non voleva lasciarla, vedevo chiaramente nei suoi pensieri che provava qualcosa per lei. Ma ormai io avevo deciso, lei era MIA.

Feci un primo passo e poi un altro, lo vidi irrigidirsi sempre di più, finché non arrivai alle spalle della ragazza.

Maledetto! Cosa vuoi da lei!?

I suoi pensieri erano noiosi dopo un po', ma scoprì con gioia che non voleva trasformarsi davanti a tutte quelle persone, bene, la cosa mi portava in discreto vantaggio.

<< Chiedo scusa... >> Le sussurrai vicino all'orecchio.

Lei si girò di scatto e in quel momento mi trovai immerso nei suoi occhi scuri, mi sentì perso... e poi avverti come se mille e mille catene mi legassero a quella ragazza.

Usai un tono di voce che sapevo abbagliava la maggior parte delle persone. Ma in quel momento sapevo di voler abbagliare anche lei, volevo allontanarla da quel cane.

<< Credo che la ragazza laggiù ti stia facendo segno... >>

Ed era vero, vedevo il piccolo folletto gesticolare verso la mia Bella. Le presi con gentilezza una spalla e la voltai verso l'altra parte della sala, in modo che notasse la sua amica.

Avvertivo chiaramente i pensieri ostili del lupo, ma la cosa non mi interessava.

<< Oh... grazie... >> Si voltò nuovamente verso di me.

Le sorrisi e lei rimase imbambolata.

Non mi piaceva quando succedeva, ma stavolta, ero soddisfatto, compiaciuto che lei non potesse resistermi, perché anche io non potevo resistere lontano dal suo profumo e dai suoi occhi.

La sospinsi con gentilezza verso la sua amica, io le ero sempre accanto.

<< Bella! >> Cercò di chiamarla l'altro ragazzo., allungando un passo verso di noi. Ma notai con soddisfazione che altri come lui lo stavano trattenendo.

<< Fermo Jake!! Che diavolo vuoi fare!! Datti una calmata! >>

<< Lasciami Sam! >>

<< No! Lo sai che non possiamo interferire! >>

<< Non mi interessa! Lei.. lei... >>

<< Lei è sua Jake! Non possiamo rompere il patto! >>

La mia mente stava assorbendo tutto quanto. Patto? Sapevano del patto? E lei... era mia? Possibile che fosse... Bella... Isabella... Rose... Rosalie e Alice.

Sorrisi sconcertato, quando si dice il destino.

E così la dolce visione accanto a me era la mia bellissima Isabella.

Mmm, questa cosa del patto mi piaceva decisamente.

   
 
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