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Autore: Alecraft Mounts    19/08/2015    3 recensioni
Tratto dal testo:
"Doveva ammettere a se stessa che ultimamente era diventata una donna molto pensierosa. Da quando aveva capito che Nate non la amava per davvero.
Cercava, in tutti i modi, di convincersi che non fosse reale, che in realtà lui amasse lei alla follia.
Ma, purtroppo, non era così.
Era una cosa che la faceva star male nel profondo; Nathan era stato l'unico uomo per il quale aveva provato qualcosa di reale e di profondo.
Per tutto il loro viaggio, aveva cercato di non pensarci, e di dimenticare le sue supposizioni.
Ma, ora che tutto era finito, non sapeva come mettere un freno al suo flusso di pensieri, che attraversavano la sua mente come lo scorrere dell'acqua impetuosa di un fiume."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Fisher, Nathan Drake
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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.:LA FINE DI TUTTO:.



-Allora... è stato un viaggio lungo e strano, no?- disse Chloe, stiracchiando le gambe ed affiancando Nathan, il quale si teneva le mani, pensieroso.
Già: definirla “strana” era anche poco: avevano trovato Shambhala e l'Albero della Vita, salvato il mondo sconfiggendo Lazarevich... Per non parlare di quello che avevano trascorso ancor prima della loro scoperta.
Un'avventura mozzafiato, ma anche pericolosa e fatale; era un miracolo che fossero ancora tutti vivi.
In particolare Nate, il quale era stato sparato e, nonostante la stanchezza e il dolore della ferita, aveva affrontato il pericolo, riuscendo a salvarsi dall'esplosione di parte dei vagoni del treno con molta fortuna.
Lì tutti avevano rischiato, almeno una volta, di finire ammazzati; che sia a causa del crollo di qualche edificio, che sia a causa di una pallottola nemica, questo adesso non importava: erano tutti vivi e vegeti.
-Eh già.- rispose Nate, confermando i pensieri dell'amica Chloe. -Dovresti fare l'eroina più spesso, ti si addice.- continuò, osservando la donna che, intanto, ricambiava lo sguardo, con una certa nota divertita all'interno delle sue iridi.
Sorrise, mentre assumeva un'espressione pensierosa, per poi rispondere.
-Nha...- disse, mentre Nate ridacchiava leggermente. -... Dimmi una cosa, Nate... La ami?- chiese improvvisamente, osservando attentamente le pupille del ladro, che cercava di ricambiare quello sguardo color ghiaccio così sicuro e quasi penetrante.
Doveva ammettere a se stessa che ultimamente era diventata una donna molto pensierosa. Da quando aveva capito che Nate non la amava per davvero.
Cercava, in tutti i modi, di convincersi che non fosse reale, che in realtà lui amasse lei alla follia.
Ma, purtroppo, non era così.
Era una cosa che la faceva star male nel profondo; Nathan era stato l'unico uomo per il quale aveva provato qualcosa di reale e di profondo.
Per tutto il loro viaggio, aveva cercato di non pensarci, e di dimenticare le sue supposizioni.
Ma, ora che tutto era finito, non sapeva come mettere un freno al suo flusso di pensieri, che attraversavano la sua mente come lo scorrere dell'acqua impetuosa di un fiume.
Con il trascorrere dei giorni aveva saputo accettare il suo amore non corrisposto.
Non avrebbe odiato Nate per i suoi sentimenti, non avrebbe avuto senso, considerando anche il forte legame di amicizia che si era andato a creare fra loro.
Anzi: avrebbe cercato di aiutarlo per il momento, e fin dove poteva permetterselo.
Era un tipo molto carismatico ed estroverso, ma quando si trattava di confessare il proprio amore, non era mai stato granché. Nemmeno a lei aveva mai detto di amarla, prima del secondo incontro con Elena.
Perché, ne era sicura: Nate amava Elena.
Il ragazzo in questione cercava in ogni modo di evitare qualsiasi incrocio di occhi.
Beh... Cosa poteva dirle? Di no?
No, non poteva... Non avrebbe potuto, e voluto. Perché avrebbe dovuto mentire a lei? Equivaleva a mentire anche a se stesso, a mettere in dubbio i sentimenti che provava per la giornalista.
E lui era sicuro di ciò che provava per lei, quindi no: non le avrebbe mentito.
Ma, nonostante la sua determinazione, non riusciva: avrebbe ferito i sentimenti di Chloe.
Beh, prima o poi lo avrebbe comunque scoperto...
-... Chloe mi dispiace, io...- cercò di parlare e, contemporaneamente, di guardarla negli occhi, anche se la tentazione di osservare qualcos'altro che non fosse lei era grande.
-No, non ti preoccupare.- lo interruppe, scuotendo leggermente il capo e facendo oscillare dolcemente la piccola ciocca di capelli color pece che le ondeggiava davanti l'occhio destro. Sorrise appena, come per rassicurarlo. -... Davvero, ma... Fatti un favore, cowboy.- continuò Chloe, osservandolo in modo serio. -... Diglielo.- completò la frase, accennando, con un movimento del capo, alla ragazza dai capelli biondi, che intanto li raggiungeva, sostenuta da Sully.
Ne era passato di tempo, anche se poco, e la giovane donna si era subito rimessa in sesto.
Lei, come Nate, aveva seriamente rischiato di morire. Lui sparato, lei colpita dall'esplosione di una granata. Si era trattato davvero di un miracolo nel suo caso.
Altra cosa che l'aveva aiutata a capire che Nate era innamorato di Elena: si era preoccupato da morire per lei e aveva fatto il possibile per aiutarla e cercare di farla rimanere cosciente per tutto il viaggio che separava Shambhala dal villaggio in cui si trovavano adesso.
La fortuna ha deciso di risparmiarla, salvando anche Nate da una triste fine sentimentale.
Sully ed Elena si avvicinavano, e Nate pareva avere le idee confuse.
"Se non lo farà adesso, non lo farà mai più." pensò velocemente Chloe.
Arretrò di qualche passo, quando il ladro le parlò, cercando di fermarla.
-Chloe...- fece per dirle, ma la donna lo interruppe con decisione.
-No: tocca a me andarmene.- rispose, mollandogli due leggeri buffetti sulla guancia, con affetto.
Nate la osservò allontanarsi in modo malizioso, per poi essere affiancato dalla giovane giornalista e dal suo vecchio amico.
-Beh: c'è qualcuno che dovrebbe essere a letto!- commentò il ladro, accennando alla figura della donna, la quale restava in equilibrio in piedi a stento.
-Già: paziente difficile, testarda come un mulo...- rispose Sully, provocando Elena; Nate, intanto, ridacchiava.
-Non sono testarda: sono irrequieta.- ribatté la bionda, sorridendo.
-Mhm... Quindi? Niente zaffiro gigante?- cambiò discorso l'uomo di mezza età. Era uno di quei soliti tipi che pensavano al denaro e ad arricchirsi.
-Te lo ripeto: no.- rispose Nate.
Doveva ammettere, però, che non gli sarebbe affatto dispiaciuto trovare uno zaffiro gigante!
-Ne sei sicura?- insisté Sully, suscitando piccole risate nei due giovani, che ancora non potevano credere alla così tanta voglia di soldi dell'uomo.
-Si!- rispose Elena
-E' solo una metafora, Sully.- aggiunse Nate.
-Le metafore non pagano i debiti!- commentò ironicamente Sully.
Il tipo in cerca di ricchezze e coi debiti fino al collo, Nate ancora si chiedeva come avesse fatto a sopravvivere così a lungo a questo modo.
-Nha, succederà qualcos'altro. Basta avere fede.- rispose il ladro, porgendo il braccio alla donna, la quale accettò e lo afferrò, poggiandosi dolcemente  a lui.
-Ehm... Dov'è andata Chloe?- chiese Sully, deciso in tutti modi di allontanarsi dai due.
Nathan fece un cenno con il braccio, indicando la direzione presa dalla donna dai capelli neri e gli occhi color ghiaccio.
L'uomo li salutò con un cenno della mano, allontanandosi e continuando a fumare il suo sigaro.
La donna in questione, intanto, osservava i due in un punto ben nascosto del villaggio.
Sperava davvero tanto che Nate le si dichiarasse; al contempo, non voleva perdersi assolutamente la scena.
Se non poteva essere felice lei con l'uomo della sua vita, allora ce l'avrebbe messa tutta per garantire la felicità di altri.
Si trattava di una cosa che non aveva mai rivelato a nessuno... e mai lo avrebbe fatto: era una cosa che avrebbe contrastato troppo il suo modo di fare indifferente, freddo e determinato.
Doveva ammettere che la felicità altrui, a volte, la faceva sentire meglio.
Un rumore di passi su pietrisco distolse la sua attenzione dalla coppia.
Si voltò, soltanto per ritrovarsi dietro la figura del vecchio Victor.
-Cosa ci fai qui, Chloe?- chiese, insiprando il fumo del suo sigaro.
La donna sorrise, maliziosa, e, con un cenno del capo, indicò i due a valle, l'uno vicino all'altra.
Sully sorrise maldestro, avvicinandosi alla donna, interessato nello spiare le azioni dei due.
Chloe gli fece un po' di spazio.
Vedeva Nate ed Elena camminare lungo la staccionata di legno che s'affacciava sulle montagne e sull'alba.
La donna gli si stringeva accanto, mentre Nathan la osservava con una certa felicità.
Chloe e Sully non riuscirono a capire cosa si stessero dicendo perché troppo lontani da essi.
Ma riuscirono benissimo a vedere Nate abbracciare di scatto Elena e baciarla.
Chloe sorrise alla vista dei due.
Gli occhi minacciarono di inumidirsi, ma subito ricacciò in dentro le lacrime.
Non aveva mai pianto, e quello non era proprio il momento giusto.
Non avrebbe sprecato lacrime di fronte alla felicità che, contemporaneamente, provava nel profondo del suo cuore.


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Angolo autrice:

Buon pomeriggio, fan di Uncharted.
questa è la prima volta che mi presento in questa sezione di videogiochi.
E' quasi una settimana, ormai, che conosco questa stupenda creazione della Naughty Dog, e mi ci sono subito affezionata <3
Questa è una breve one-shot, basata su ciò che prova Chloe alla fine di Uncharted 2: il Covo dei Ladri, nel dover lasciare Nate, dopo aver compreso che lui, in realtà, è innamorato di Elena.
Spero apprezzerete il mio lavoro :)
Un abbraccio da parte di Alecraft Mounts!
Ciao ciao!
   
 
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