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Autore: Vampilica    20/08/2015    0 recensioni
Sono una ragazza di vent'anni che ha abbandonato il paradiso per tornare all'inferno. Sono alla perenne ricerca del lume della ragione e nel mentre mi diletto nella scrittura. Questa, è la mia storia.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Studio matto e disperato

 
Ah, la vita universitaria. Una pacchia! Più libertà per viaggiare, si conosce nuova gente, si fanno serate ogni weekend, sbronzate e scopate indimenticabili.. NO. Chiunque abbia pensato o detto queste cose si sbagliava alla grande. L’agognata sessione estiva è cominciata e la mia vita è letteralmente in pausa per permettermi di studiare. Obiettivo: dare almeno quattro esami tra maggio e luglio.
Mi sento abbastanza carica, il mio cervello sembra piuttosto riposato e pronto a ricevere nuove informazioni. Prima di iniziare preparo i vari evidenziatori colorati e inserisco i post-it ad ogni capitolo dei quattro libri che devo preparare, poi stabilisco una tabella di marcia: circa 50 pagine al giorno. Ce la posso fare. Dopo solo due facciate..
Rumore di un tagliaerba.
Ignoralo, non esiste. Nessuno sta tagliando l’erba. È solo una tua impressione. Riprendo ad evidenziare le parole chiave di un bel giallo acceso.
Motosega, molto segante.
Continuo imperterrita, a leggere le righe, e a rileggerle perché la prima volta non ho capito nulla.
Citofono. Mamma urlante.
“E’ arrivata la Teresina! Scendi a salutarla!”
No, così non va assolutamente bene. Saluto la Teresina, con molto finto garbo e me ne ritorno in camera. Le loro risate superano anche la porta chiusa. Decido di provare con della musica rilassante. Mi infilo le cuffie e cerco “musica per studiare” su youtube, poi clicco sulla prima playlist. Soddisfatta riesco ad arrivare a cinque pagine. Poi..
Il cellulare vibra. Lo stesso cellulare che è rimasto silenzioso per giorni, ora vibra. Non guardare. Stai studiando, non puoi guardare! Va bene, solo una sbirciatina. Due messaggi da Pina. Non sarà nulla di importante. Torno sulle pagine del manuale, leggo una riga.. se fosse questione di vita o di morte? Magari ha bisogno di me perché è inciampata in bagno e si è rotta il piede, ma i suoi sono irraggiungibili. Afferro in fretta il cellulare.
 
 Messaggio 1
Tusa, fa caldo non mi va di studiare
Messaggio 2
Non dirmi che tu stai studiando
No, non sto studiando. Sto solo cercando di studiare! Ok, calma. La calma è tutto. Basta non rispondere, così da non instaurare una conversazione, che mi farebbe solo perdere tempo. Leggo un’altra riga e il cellulare vibra ancora.
Messaggio 3
Stai davvero studiando! NOOOOO
Tolgo la vibrazione dal cellulare e lo poso a faccia in giù, così anche se si illumina non lo vedo. Distrazione eliminata. Riesco ad andare avanti altre dieci pagine con la musica rilassante nelle orecchie, quando sento la mia suoneria. Eppure ero sicura di aver messo il silenzioso! Rispondo senza pensarci. È la Pina.
“Fa troppo caldo! Come puoi studiare?”
“Apro il libro e tento. Tenta anche tu!”
“Cos’è uno spot pubblicitario?”
“No, è un consiglio!”
“Andiamo a studiare al parco!”
“No, lo sai che non studiamo mai al parco”
“Eddai, lasciati tentare almeno una volta!”
“Questa volta no! Chiama qualcun altro!”
“Scontrosa!”
“Ciao!”
Chiudo la telefonata seccata. Qui c’è qualcuno che si vuole laureare in corso! Mi assicuro di mettere il cellulare in modalità silenzioso e torno sui libri. Ma la musica rilassante non funziona più.
Spengo la musica ormai diventata insopportabile, e faccio tre respiri profondi per richiamare la concentrazione. Ricomincio a leggere, ma vedo solo bla, bla, bla.. Forse ho bisogno di una pausa. Mi alzo, bevo e mangio una barretta energetica. La barretta funziona sempre. Controllo il cellulare. Cinque chiamate perse da mio padre! Lo richiamo.
“Finalmente!”
“Papà, ma dove sei?”
“Son i ba..”
“Non ho capito nulla, perché parli sottovoce?”
“Sono in bagno!”
“Sei in bagno?”
“Sì! Ed è finita la carta..”
“Ma perché non lo hai detto alla mamma?”
“Non posso c’è la Teresina! Non voglio che vada in giro a dirlo!”
“Ma tutti facciamo la ca..”
“Portami quella stra maledetta carta igienica che non sento più le chiappe!”
“Va bene..”
Prendo la “stra maledetta” carta igienica e la porto al mio vergognoso padre, poi mi risiedo alla mia scrivania per fare almeno una pagina. Non distrarti. Guardo il cellulare. Non distrarti! Giro il cellulare con lo schermo verso il tavolo. Sì ora va meglio, sto per sottolineare una nuova riga, quando mia madre spalanca la porta di camera mia.
“La Teresina se ne va, scendi a salutarla”
Urlo interiore: fanculo la Teresina!
 
Non sono per niente brava a destreggiarmi nello studio, ma ciò che conta è l’impegno, no? NO, muoviti e studia! Ok, evidenziatori sempre tutti presenti. Cellulare lontano, libri vicini. Almeno altre dieci pagine. Su, dai! Due pagine vanno via veloci, poi mi assale la stanchezza. Uno sbadiglio. Due sbadigli. Occhi che lacrimano. Resisti! Un’altra pagina finita, ma la mia testa comincia a ciondolare. Sono proprio una studentessa di merda. Mi concedo un riposino sul letto. Un riposino proprio veloce. Dopo appena cinque minuti, mia madre spalanca nuovamente la porta porgendomi il telefono di casa.
“E’ la Pina”
Innervosita prendo il telefono.
“Sono al parco”
“Bene, io sto studiando”
“Non è vero stai facendo il riposino”
“Come fai a saperlo?” dico stupita.
“Ti conosco polla, dalle quattro in poi non riesci più a concentrarti”
“Non è vero”
“Invece è verissimo!”
“Comunque ora mi alzo e mi metto a studiare”
“Tra massimo un’ora mi chiamerai per sapere se sono ancora al parco!”
“Ti sbagli! Ciao” metto giù il telefono animata da una nuova energia. Devo dimostrare alla Pina, che sono in grado di concentrarmi anche dopo le quattro. Una sfida. Io vinco sempre le sfide!
Nuova pagina. Un’altra pagina. Ma quante pagine devo fare ancora? Obiettivo 50 pagine. Un’altra pagina. Ma aspetta non ho capito niente. Rileggo la stessa pagina. Così proprio non va. Forse un’altra pausa? Bevo e mangio un’altra barretta. Guardo il cellulare. Tre messaggi dalla Pina.
Messaggio 1
C’è Stefano
Ma chi se ne frega di Stefano. Ma chi è questo Stefano?
Messaggio 2
Il ragazzo più bello del nostro misero paese è al parco
Non è poi così bello, ha solo un bel corpicino scolpito.
Messaggio 3
È senza maglietta
Maledetta tentatrice! Devo finire il mio obiettivo. Riprendo in mano l’evidenziatore, ma riesco solo a pensare alla schiena e agli addominali di Stefano. Cavolo! La disperazione mi assale. Poi penso alla data dell’esame, all’incirca ho ancora una settimana di tempo, esattamente otto giorni, e potrei fare qualche pagina anche questa sera. Il mio inconscio cerca di sovrastare i miei pensieri: “tanto studierai tutto il giorno prima dell’esame”. Non è vero. Non mi lascerò più distrarre da nessuno. “Le ultime parole famose”. Zitto inconscio!. Prendo il telefono e chiamo la Pina, dopo appena quaranta minuti dall’ultima chiamata.
“Sei ancora al parco?”
   
 
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