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Autore: SabrinaSala    20/08/2015    23 recensioni
André si rilassò sulla soglia. Le spalle alla porta. Gli occhi incollati a quell’immagine di donna. Deciso a godersi quegli attimi di originale intimità con Oscar. Irriducibilmente innamorato lui, distante e pensierosa lei. Istanti di una quotidianità che si ripeteva immutabile quasi ogni sera. E che lui anelava disperatamente ogni giorno.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dannatamente donna
 
André si rilassò sulla soglia. Le spalle alla porta. Gli occhi incollati a quell’immagine di donna. Deciso a godersi quegli attimi di originale intimità con Oscar. Irriducibilmente innamorato lui, distante e pensierosa lei. Istanti di una quotidianità che si ripeteva immutabile quasi ogni sera. E che lui anelava disperatamente ogni giorno.
La chiave girò impercettibilmente nella toppa. André nascose un sorriso. Sua. Soltanto sua.
Immersi nell’atmosfera familiare di Palazzo Jarjayes, raccolti in quel salone dalle ampie finestre che lasciavano intravvedere le stelle di una notte priva di sogni, riscaldati dalla fiamma che ardeva scoppiettando nel camino e da quella ancora più accesa che bruciava il cuore dell’uomo, Oscar e André rispettavano ognuno il proprio rituale silenzio.
“Possibile che tu non te ne accorga, Oscar?” le domandò tacitamente André, rivestendo Oscar di uno sguardo intenso.
Sorrise. Troppo impegnata a scacciare un qualche fastidioso pensiero, Oscar sembrava non accorgersi di lui. Come sempre, del resto. Le dita di una mano puntate alla tempia, quelle dell’altra a trattenere un calice di vino rosso che rimandava barbagli rubino.
 “Possibile tu non ti accorga di quanto, anche nell’ostinarti ad essere e vivere come un uomo, tu sia dannatamente donna?” respirò a fior di labbra. Perso nella contemplazione di quell’angelo biondo.
Ogni gesto, ogni espressione, ogni cambio repentino di quell’umore squisitamente impossibile. Ogni occhiata, ogni battito di ciglia. Tutto. Proprio tutto, di Oscar, gridava di una femminilità capace di far male.
Un fruscio, l’accomodarsi, accoccolata nella poltrona che occupava tutte le sere, e la pelle chiara di Oscar che emergeva occhieggiando maliziosa dallo scollo generoso della camicia di batista… Tirata sul seno, là dove le abbondanze appena accennate della sua femminilità si accendevano spregiudicate. Un respiro, una fuggevole ombra, la linea morbida ma decisa di un seno e André trasalì, avvertendo un calore intenso e diffuso sulle guance tese. Sollevò il mento. Socchiuse le palpebre, dissimulando un nuovo fremito. Un fremito tutto maschile. Inspirò, ingoiando il suo proprio respiro, deciso a non provocare rumore. Tutto doveva rimanere immobile. Tutto. Anche Oscar. Mentre il suo stomaco si contorceva deliziosamente spasmodico e profondamente provato. Mentre i suoi occhi scivolavano lungo le gambe snelle di Oscar, elegantemente accavallate. Mentre il sangue gli pulsava prepotentemente nelle vene, irrorando tutto il suo corpo teso e virile.
 “Se tu solo sapessi, Oscar… “ pensò “Se solo fossi consapevole del tuo potere… Della sensualità che emana da tutto il tuo essere. Nonostante tutto. Nonostante te” chinò lentamente il capo sul petto, senza pur tuttavia abbandonare quella splendida figura di donna dall’aria severa.
Allentò il pugno di una mano che non si era accorto di stringere.
Sorrise.
«Una rosa sarà sempre una rosa…»
Come gli erano uscite quelle parole? Scosse il capo. Il crepitio improvviso della brace aveva distolto Oscar dai propri pensieri,  inducendola a sollevare lo sguardo. Lo trovò. Là dov’era sempre. Dov’era sempre stato.
«Devi dirmi qualcosa, André? »
L’incantesimo era rotto.
André allargò il proprio sorriso. Disarmante come solo lui sapeva essere. Si passò una mano tra i capelli scuri, inciampando nel nodo rigido del fiocco blu.
«No. Niente Oscar» lentamente fece scattare la serratura. Tornò a respirare. Tornò ad aspettare. Aspettare l’indomani e il giorno dopo ancora. Aspettare momenti come quello. I loro istanti di intimità. L’unica che gli era concesso condividere.
“Una rosa…” ancora quelle parole che gli suonavano in testa.
Le versò da bere.
Gliele avrebbe dette, un giorno, decise. Un giorno gliele avrebbe recitate, quelle parole. E le sarebbero piaciute… pensò. 




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Una storia veloce e leggera. Senza alcuna pretesa se non quella di "rubare" un momento alla vita quotidiana di Oscar e André. Cogliere un sospiro in più dalle labbra di André... E un grazie alla cara Alga che, con una certa perspicacia, mi ha "colta e imbeccata" in fase di pre-pubblicazione e titubanza con uno spirito d'osservazione che le ho dovuto più volte riconoscere! 
 
 
P.S. Qualcuno di voi ricorderà questa immagine, realizzata una sera stanca… Questa è la Oscar che sta alla base di questa ONE SHOT… la Oscar che si mostra agli occhi di André… dannatamente donna!
   
 
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