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Autore: Cygnus_X1    21/08/2015    0 recensioni
Raccolta di flashfic probabilmente deliranti, scritte all'una di notte, su persone, immagini, pensieri. Amicizie mancate, storie finite e rabbia, sollievo, confusione e sprazzi di ricordi.
Ognuna č ispirata a una delle mie canzoni preferite.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Collage of broken words and stories full of tears'
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[Lettera a un sogno]
 

Non voglio le porte chiuse e la nebbia lontana.
Non voglio dimenticare cosa significhi sognare, sperare per qualcosa.
Eppure, un'altra volta, una crepa; cenere di sogni sopra altra cenere, impalpabile ed eterea, irrisoria; una traccia cosė lieve e soffice che potrei fingere non sia mai esistita, e cosė il sogno, con essa, scompare, rinnegato.
Sono io sbagliata?
Non ho mai dimenticato cosa significhi sognare ma forse farei bene a farlo; chiudendomi dentro a chiave, dietro la porta sbarrata di una torre che non esiste, a giocare a fare la principessa. Nebbia di cenere e fallimento; mi insegui, mi soffochi. Mi costringi a rinnegare ogni speranza, crepandone il sottile cristallo.
Vorrei lasciarti andare, fantasma di cenere, ma non ne sono capace.
Non voglio dimenticare la sensazione di volare sulle ali di qualcosa dalla consistenza di miraggi e spuma del mare, ma forse sono io sbagliata.
E il mio grido rimbomba muto nelle tenebre mentre cado, un'altra volta, nella cenere.
Vorrei lasciarti andare, se solo ne avessi la forza. Questa volta non mi ero arresa, ma le tue dita di cenere si sono strette su di me, soffocando il mio volo nella tua nebbia indefinita, gelida.
Vorrei non essere sbagliata.
Eri tu che all'orizzonte, nero tra le mani della tempesta, minacciavi, incombente, ombra nelle ombre. Non sono riuscita a vederti prima che fosse tardi, o forse non ho voluto; illusa, per questa volta, per una volta, di averti battuto.
Ho tentato di spezzare le tue catene, lasciarti andare; ma forse, soltanto, alla fine dovevo cadere.
Vorrei non aver sbagliato, non aver riposto tutta la speranza che mi restava in un sogno di cristallo. La sua cenere, ora, si č mischiata a quella di mille altri; infierisce su di me con i tuoi mille artigli.
Non voglio dimenticare la foschia tra le cui spire giocano i raggi del sole all'alba, non voglio dimenticare cosa significhi sperare per qualcosa.
Voglio solo lasciarti andare.


 

One Shot ispirata a Lithium degli Evanescence
   
 
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