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Autore: marta_pelle_13    21/08/2015    0 recensioni
Una storia d'amore che vi farà piangere, ridere.. Elle e logan due destini che si incontreranno per non lasciarsi mai più
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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13. Il vuoto Elle non riusciva a capacitarsi. Mike libero. Abby a Londra. Scappava anche lei. Sapeva che Mike sarebbe andata a cercarla per obbligarla a dirle dove si fosse nascosta Elle. Paura. Disperazione. Tutto ricominciò a scorrere nel corpo di Elle. Ora che aveva deciso di lasciarsi tutto il suo passato alle spalle per vivere il presente ecco che i suoi demoni ritornavano. Abby intanto correva come una forsennato per l'aeroporto cercando di salire il prima possibile sull'aereo. Aveva la strana sensazione che qualcuno la stesse seguendo. Elle distrutta dal dolore e dalla paura si mise un cappotto e andò dalla madre. Arrivata alla clinica non guardò neanche l'infermiera e corse verso il piano di sua madre. Raggiunse la stanza e si fermò. Una voce dolce e tenera arrivò alle sue orecchie. "Sta crescendo così bene Anne. È bellissima. Non ci parliamo come sai. Ma Jona mi ha detto che ha il tuo talento. Dice che la sua voce è come quella di un usignolo ferito. Dolce e emozionante. Come la tua. Mi manca così tanto la tua voce Anne. Mi mancano i tuoi occhi. Non riesco a guardare Elle. Non ce la faccio. È.. è la tua fotocopia.. non.. non ho la forza per dirti quanto io mi senta debole in questo momento. Tu mi hai lasciato,  non migliori.. e io non sono stato in grado di fare l'unica cosa che sono sicuro tu desiderassi. Non sono riuscito ad amare nostra figlia.. non riesco Anne... senza di te.. ho sbagliato tutto... non so nulla della sua vita.. mi sono rinchiuso nel dolore. Sento solo un vuoto immenso nel mio petto.. dovevamo stare insieme per sempre e invece.. sono solo... non riesco più a scrivere musica.. mi sono crogiolato nel mio dolore... sto facendo soffrire la nostra bambina ma non sono in grado... non senza di te." Elle si portò le mani alle labbra. Lacrime scorrevano incontrollate sulle sue guance. Sentiva un peso opprimerle il petto. Suo padre stava male per lei. Soprattutto suo padre aveva smesso di vivere come lei. Entrambi sopravvivevano. Non riusciva a muoversi. Era paralizzata dal suo dolore e dalla disperazione di quel padre che credeva aver perso per sempre. Non era pronta, però, a consolarlo. Lui l'aveva abbandonata. Non era riuscito a passare sopra il suo dolore per aiutare quello della figlia. Le gambe si mossero da sole e dopo pochi istanti Elle si ritrovò a correre fuori dalla clinica. arrivò all'accademia e bussò alla stanza di Rob. "Ciao bellissima! Come st.. Porca puttana Elle cosa succede?" Elle si era appoggiata a lui e aveva fatto scorrere di nuovo un fiume di lacrime.  "Elle.. Elle ti prego cosa succede.." Elle decise di calmarsi. Non poteva opprimere tutti con la sua oscurità. "N-nulla.. v - volevo vederti.. e - ecco... si volevo vederti." "Perchè piangi allora tesoro?" "Non lo so.. sono solo.. triste.." Elle alzò gli occhi per vedere il viso di Rob. Capì che lui non le credeva ma decise di non chiederle altro. Voleva lasciarle i suoi spazi. "Senti tesoro.. vuoi entrare?" "Nono.. grazie.. mi bastava solo un tuo abbraccio ora vado in camera.." Gli diede un piccolo bacio sulla guancia e corse via prima che lui cercasse di convincerla. Invece che verso la sua stanza andò verso quella si Blanche e Marta. Bussò piano e debolmente. "Ciao Elle... Hey tutto bene?" Blanche accolse Elle nel appartamento, preoccupata dalla devastazione dei suoi occhi. "H-ho bisogno di vedere m-marta.." "Te la chiamo subito.. posso darti un bicchiere d'acqua qualcosa?" "No grazie mille Blanche." "Di nulla." La giovane ragazza sparì nel corridoio. Elle attese pochi minuti poi vide le immancabili converse di Marta. "Elle tutto bene???" Chiese la piccola preoccupata. "Si.. cioè no.. possiamo andare in giardino?" "Certo. A dopo Blanche!" Marta guardava perplessa la schiena piegata in avanti di Elle come se il peso che doveva sopportare fosse diventato troppo e non riuscisse più a sopportarlo. La seguì in silenzio aspettando che fosse lei a parlare. Arrivate in mezzo al giardino Elle si girò. Marta vide un vuoto incolmabile nei bellissimi occhi azzurri di Elle. "Elle che cosa... che cosa è successo???" "Mike è scappato. Abby sta venendo qui e.. ho sentito mio padre all'ospedale parlare con mamma. Le diceva che si scusava per non avermi amato e cresciuto. Io non riesco a perdonarlo marta... so che tu pensi sia la cosa migliore ma io proprio non ci riesco..." Elle aveva bisogno di urlare. Di gridare il suo dolore. Le sue lacrime erano finite e la sua voce era scomparsa. Nulla aveva più senso per lei. Marta non sapeva cosa dire. Era afflitta e disperata per la sua amica che stava affrontando le pene dell'inferno. Non aveva parole. Così la abbracciò decisa a mostrarle ciò che lei provava e a farle capire che non l'avrebbe lasciata sola. Le amiche si abbracciarono rimanendo strette quasi a color diventare una persona forte per attingere l'una dal coraggio dell'altra. --------------------------------------------------------- Dopo una lunga passeggiata le ragazze tornarono ognuna nelle proprie stanze, consapevoli di aver capito forse un briciolo del vero significato di amicizia. Elle girò la chiave della sua porta. "E quindi mi dicevi che Elle è sempre stata così taciturna?? E il padre?? E figo come lei o assomiglia di più alla madre?? Suoni anche tu??" "Sì sempre. Sin da quando era bambina!!! Non parlava molto ma sorrideva sempre ahah.. in realtá è la fotocopia della madre anche se (non glielo dire mai) il padre è un gran figo.. no non suono ahahah abbiamo sempre lasciato questo talento alla famiglia Daniels." Elle guardò stupita le due ragazze. Così diverse apparentemente e così spossata e uguali caratterialmente. Il fulmine rosso e il tuono biondo. La prima forte ed energica la seconda gracile (anche se capace di cose inimmaginabili ahah). Entrambe però capaci di mettere a tappeto chiunque. "ELLEEEEEE!!!" "ABBY!!!" Elle corse incontro alla sua amica di infanzia. Jo guardava la scena con un sorriso dolce dolce e occhi appannati. "Mi piacciono queste cose fa film." Aggiunse facendo finta di asciugarsi una lacrima. Le tre ragazze risero e si misero a parlare del più e del meno. Ad un certo punto Elle si ricordò perchè la sua più cara amica era a Londra. "Jo scusa!!! Devo portare Abby ad un appuntamento non possiamo fare tardi!!" Disse elle per riuscire ad allontanarsi con Abby. Le due corsero fuori dall'Accademia cercando un bar tranquillo. Arrivate al Castle's Pub si sedettero e ordinarono due drink. Nessun delle due aveva il coraggio di parlare. "Elle senti.. so che sei spaventata ma.. devi rimanere calma.. nessuno sa che sei qui.. e nessuno sa che io sono qui. Elle non ti troverá mai. Ti difenderò sempre. I pensieri di Elle si oscurarono per un secondo. Flashback "Mamma.. mamma.. avevi detto che mi avresti difesa sempre perchè non ci sei??? Perchè non mi rispondi?? Kate è partita e tutti i bambini mi prendono in giro.. perchè non mi difendi?? Papá non parla più sai?? Piange tutte le notti... cerca di nasconderlo ma io lo sento.. non posso più abbracciarlo... mi manchi tanto.. perchè non mi difendi?!?!?!?" Fine flashback Elle fu sopraffatta dai ricordi. Il pianto di suo padre. Il suo allontanamento. E ora tutte le scoperte che aveva fatto in quella singola giornata. "Lo so Abby. Grazie per essere venuta. Mi dispiace averti costretto a.. scappare.. puoi stare da papá Intanto.. tu vai li a dormire e passi con me la giornata.." "mi sembra perfetto Elle... sappi che io non ti abbandonerò.. hai capito?" "Sì Abby... grazie.." le due ragazze bevettero i loro drink e alla fine andarono verso pa casa di Andrew. Din don. Din don. Din don. Elle suonò più forte che poté il campanello. Non voleva che Abby prendesse freddo o dovesse nascondersi. Voleva darle un riparo. Andrew aprì la porta stropincciandosi gli occhi. "Elle sono le 11 di sera.. cosa c'è? Abby?? Tu che ci fai qui??" "Ciao. Senti potresti ospitare Abby?  Rimarrà qui in vacanza per un po." "Certo certo cara.. entra pure. Elle vuoi entr.." "No grazie. Sono già in ritardo.. dovrei essere a scuola. Ciao Abby! " abbracciò l'amica e se ne andò senza guardare il padre. Tornata in camera si gettò sul letto e si lasciò andare. Non aveva più lacrime. Non aveva più voglia di gridare. Non voleva più fare nulla. Si girò e prese dal comodino il telefono. 3 messaggi. Aprì il primo. Ciao Elle sono logan. Senti so che sembro strano ma ti va di vederci domani sera?? Che stupido. Avrai sicuramente impegni con Rob. Va be fa finta di non aver letto questo messaggio. Elle guardò perplessa ol testo appena letto. Logan ci stava davvero provando. Un piccolo sorriso spuntó sulle sue labbra. Rispose. Logan non ti preoccupare. Sono contenta che tu non stessi mentendo. Cercherò di mettermi d'accordo con Rob. Grazie mille. Aprì il secondo messaggio. Ciao bellissima. Come stai?? Domani ti va di venire da me a vedere un film? credo ci sará anche logan... che ne dici? Era perfetto. Va benissimo Rob.  Non vedo l'ora dii vederti. Non ti preoccupare per logan. Non mi da fastidio. Un bacio. Inviò il messaggio. Una dolce musica partì in sottofondo. Logan stava suonando di nuovo. Elle si precipitò in terrazza subito dopo aver premuto il pulsante invio. Logan con la sua immancabile chitarra stava suonando The first time ever i saw your face di Roberta Flack. Poesia per le sue orecchie. Si mise li e aspettò. Logan iniziò a cantare riempiendo di dolcezza una canzone così bella per le orecchie di Elle. Riempi un po anche il Sio cuore di quella dolcezza. Elle si sentiva un po più felice come se quella voce appartenesse ai suoi più reconditi sogni. Si lasciò cullare dalle parole. Dalla voce. Dalla musica. Finita la canzone rientrò in casa con una speranza nuova. Il cuore prima distrutto aveva ricominciato a battere nel suo petto forte e vigoroso. Sentiva che forse un po della tranquillità di quella canzone le era entrata dentro. Si chiese come un'anima apparentemente così simile e oscura come la sua potesse esprimere emozioni di quel tipo con una semplicità senza pari. Capì che forse era per questo che Rob non poteva fare a meno di logan. Forse proprio perchè logan nella sua figura così misteriosa nasconde un'anima Buona e delicata. Capì perchè anche lei per quanto si volesse allontanare era attratta come una falena da quel ragazzo. Logan aveva appena finito di suonare una delle sue canzoni preferite. Non la suonava da secoli ma Elle aveva fatto scaturire quella canzone dal più profondo del suo cuore. Inconsapevolmente l'aveva dedicata proprio a lei. Mentre logan pensava a come i suoi sentimenti diventavano sempre più forti per la ragazza dagli occhi blu Elle si avvicinò al telefono e lesse l'ultimo messaggio. Ti troverò. Due parole. Solo due parole di un numero sconosciuto. Il cuore di Elle si incrinò di nuovo. Sapeva chi era. Sapeva cosa voleva. La stava cercando. Questa colta però si convinse che non l'avrebbe trovata e torturata di nuovo. Mike non avrebbe più vinto. Mai più.
   
 
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