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Autore: Lachiaretta    22/08/2015    10 recensioni
Ecco le avventure dello Studio Legale Belli.
Christine torna a Venezia per star vicino a suo padre e, lasciato il lavoro come modella, viene assunta come praticante in un noto studio legale di Venezia.
L'inserimento non sarà dei più facili a causa del cattivo carattere di Paolo Belli, titolare e socio maggioritario dello studio, e della manifesta ostilità degli avvocati più giovani Matteo, Melita e Filippo.
Le uniche a dimostrarsi gentili con la nuova arrivata sono Camilla, giovane praticante alle prime armi apprezzata da tutti solo perchè la preferita di Paolo Belli, e Michela Sarpi moglie di Antonio Belli, fratello di Paolo, e avvocatessa anziana dello Studio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV di Christine
 
Appoggio le braccia nude alla fredda balaustra fissando ammaliata il sole tramontare oltre il Colosseo, non smetterà mai di togliermi il fiato. Alle mie spalle ho chiuso la porta finestra nella speranza di isolarmi dalla musica dell’ennesimo party di fine estate per questo non mi sorprendono le mani di Andrea sulle mie spalle annunciato dall’aumentare del volume.
 
“Prenderai freddo così!” Sussurra al mio orecchio sfregando le dita sulla mia pelle scoperta per scaldarla.
 
“Sto bene, tranquillo.” Mi volto verso il mio fidanzato ammirando quanto le sfumature di rosso e arancione rendano anche lui molto più bello. “Sto aspettando una telefonata.”
 
Andrea solleva un sopracciglio sorpreso calandosi nei panni del fidanzato geloso. “Di chi?”
 
“Mia madre.” Gli spiego abbassando lo sguardo per nascondergli la mia preoccupazione. “Mio padre aveva la visita con l’oncologo esattamente mezz’ora fa, non ricordi?” Come può ricordarsi ogni appuntamento per qualsiasi scatto di ogni modella che segue, me compresa, e dimenticare che il padre della donna che ama sta male?
 
“Ah già.” Risponde cercando di nascondere il suo sollievo. “Scusa me ne ero completamente dimenticato, vedrai che sarà andato tutto bene. Ora rientriamo, fa freddo e Estelle potrebbe offendersi, è la sua festa e non possiamo passare l’intera serata isolati in balcone.”
 
Per un istante porto lo sguardo oltre le sue spalle e guardo la biondissima padrona di casa, già completamente ubriaca nonostante siano più o meno le sette di sera, che balla sul suo tavolo da pranzo con indosso solamente un body di pizzo e sandali con tacco sedici. “Non si renderà nemmeno conto della nostra assenza e comunque siamo qui da soli cinque minuti mentre la festa è iniziata da oltre due ore.” Sbotto cercando si nascondere il mio cipiglio quando Andrea invece che assecondarmi si volta e sorride nella direzione di Estelle che finge di sfilare le spalline dell’unico pezzo di abbigliamento che ricopre il suo corpo. “Ma tu se vuoi vai pure dentro a goderti lo spettacolo, io aspetto la telefonata di mia madre.”
 
“Chris dai, non essere gelosa.” Ride senza nemmeno voltarsi dalla mia parte ma continuando a fissare la bionda sul tavolo. “Fa veloce e raggiungimi dentro.”
 
“Certo, così posso ballare anch’io in solo intimo sopra un tavolo, peccato che non indosso il reggiseno.” Gli rispondo appena lui apre la porta, peccato che la musica assordante non gli permetta di sentire la mia minaccia e a me non rimane che fissarlo mentre si porta sotto il tavolo incriminato battendo le mani a ritmo e probabilmente unendosi al coro che incita la modella a togliersi tutti i vestiti.
 
Ma come sono arrivata a tutto questo? Penso reprimendo la rabbia e voltando le spalle al mio bellissimo fidanzato.
 
Sette anni fa ho abbandonato Venezia per studiare giurisprudenza alla Sapienza di Roma e mi sono persino laureata con il massimo dei voti con una brillante tesi di diritto penale incentrata sulla sottile linea grigia che divide il diritto alla privacy e il diritto di cronaca con riferimento alle persone famose, argomento a me estremamente congeniale atteso che mi riguarda in prima persona. Grazie ad Andrea infatti ho potuto smettere di pesare finanziariamente sulle spalle dei mie genitori guadagnando qualche soldo, in realtà centinaia e centinaia di euro, facendo dapprima qualche scatto occasionale per una stilista di costumi da bagno, poi di biancheria intima e infine per gli stilisti più notori di Roma, fino a diventare anch’io una delle “punte” della rivista Teen Model, editoria per cui Andrea lavora come agente da svariati anni.
Ma andiamo per ordine: ero solo al secondo anno e vivevo ancora nei pressi della Bocca della Verità insieme a Cindy, un’americana tutto pepe trasferitasi in Italia per l’erasmus.
Quella sera sedevo davanti alla televisione avendo rinunciato a studiare a causa della festa al piano di sopra, Cindy era salita per chiedere di abbassare la musica ma era già passata mezz’ora, il volume era ancora più alto di prima e di lei non c’era più traccia. Qualcosa mi suggeriva che non l’avrei più rivista per l’intera notte. All’improvviso sobbalzai sentendo bussare pesantemente alla porta, mi sollevai dal divano e scrutai la mia immagine riflessa nello specchio prima di raggiungere l’ingresso. I lunghi capelli neri ricadevano troppo lisci lungo le spalle e la pelle completamente senza trucco era fin troppo chiara e tormentata dalle tanto detestate lentiggini, decisamente non ero al massimo della forma. Ma chi poteva essere?
“Ciao, tu sei Christine?” Domandò il ragazzo visibilmente ubriaco appoggiato con entrambe le mani agli stipiti della porta, i riccioli biondi gli ricadevano sulla fronte non riuscendo tuttavia a coprire i bellissimi occhi verde giada. Sollevò un sopracciglio sorridendo maliziosamente. “Cindy aveva detto che eri bella, ma non aveva specificato quanto.”
“E tu chi saresti?”
“Andrea Marchi al tuo servizio. Sono qui per scortarti al piano di sopra.” Pronunciò mimando un inchino un po’ troppo goffo a causa dell’alcol scendendo ad esaminare con un’espressione inorridita la mia orrenda tuta in acetato. “Ma prima indosserei qualcosa di meno comodo se fossi in te.”
Quello fu l’inizio di tutto. A quella festa ne seguirono molte altre e poi arrivarono le cene, i baci e l’amore. Tre mesi dopo Andrea ed io facevamo coppia fissa, lui studiava scienze della comunicazione e contemporaneamente lavorava come agente per la rivista Teen Model, seguiva alcuni fotografi e trovava loro le modelle di cui avevano bisogno. Nonostante la giovane età era bravissimo nel suo lavoro e si era già fatto un nome nel settore. Fu lui a propormi il mio primo servizio, la nuova collezione di Calzedonia scattata negli splendidi giardini di Villa Ada, grazie al quale anticipai tre interi mesi d’affitto. Pio fu il turno di Intimissimi, Benetton, Sisley, fino a nomi più importanti come Miu Miu, Dior, Chanel, Gucci, Valentino e Prada. Tutti i miei sogni sembravano essersi realizzati e una volta conseguita la laurea nonostante le insistenti telefonate di mio padre decisi di continuare con questo lavoro anziché iniziare la pratica per diventare avvocato.
 
La suoneria del mio cellulare mi riporta al presente, rispondo immediatamente leggendo il nome di mia madre sullo schermo.
“Christine, Christine.” Sussurra tra le lacrime. “Devi tornare subito a Venezia, tuo padre non sta bene.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
POV di Filippo
 
“Maledizione.” Mi alzo dalla scrivania sbattendo la tastiera contro il monitor del computer. Sono tornato a lavoro da un solo giorno e mio padre mi molla immediatamente una terza memoria in cui devo riuscire a confutare tutte le richieste testimoniali di controparte: niente di più facile ho pensato immediatamente, peccato che abbia elencato novantatré capitoli di prova con almeno una quindicina di testi oltre ad aver richiesto l’espletamento di una CTU. Dovrebbero vietare certe richieste spropositate e sono sicuro che il Giudice non leggerà nemmeno le loro domande ma ovviamente non posso basarmi su questa teoria e non chiedere il rigetto di ogni singolo capitolo. Sono esattamente tre ore che sto lavorando senza sosta e non sono nemmeno arrivato a metà. Vago per lo studio alla ricerca di una mano ma Teo è già uscito da un’ora, Giovanni è a casa a studiare per l’esame di Stato, Camilla sta già aiutando mia zia a preparare un’udienza di domani e non mi azzardo nemmeno a rivolgermi a mio zio o mio padre. Mi rimane solo Mel ma so che in cambio vorrà essere portata fuori a cena e questa sera sono già impegnato con Laura.
A grandi passi mi dirigo alla macchina del caffè optando per una capsula di ‘Nero Intenso’, spero che la caffeina mi darà una mano a terminare il lavoro in tempo.
E pensare che solo tre giorni fa ero comodamente sdraiato sulle candide spiagge di Playa del Carmen a pochissimi metri dal mare sorseggiando ottimi cocktail in compagnia della prosperosa Marina.  Mio padre dopo aver scoperto che Leonardo, mio fratello maggiore, aveva preferito iscriversi a medicina piuttosto che a giurisprudenza e seguire le sue orme, aveva rivolto tutte le sue speranze su di me e quando all’esame di stato ero stato bocciato le sue urla avevano riempito la casa per giorni: non che avesse tutti i torti, avevo passato l’estate al mare con gli amici. Quando invece quest’anno dopo mesi di estenuante studio ininterrotto ho finalmente superato l’orale, era talmente felice che non ha badato a spese regalandomi una vacanza paragonabile ad un viaggio di nozze per me e la mia  ‘amica’ di allora. Ripensandoci bene mi piaceva molto Marina, due tette stupende e sapeva fare certe cose con la lingua che mi facevano impazzire, ma era un po’ troppo appiccicosa e dopo la lunga vacanza insieme si era convinta che tra noi ci fosse qualcosa di serio. Ho dovuto lasciarla e Laura è decisamente un ottimo rimpiazzo.
 
Scuoto la testa tornando alla mia scrivania e riportando la tastiera di fronte a me, maledetta memoria da concludere entro oggi.
“Quanto vorrei un nuovo praticante, anzi meglio due.” Sbuffo sperando di vedermi materializzare davanti un nuovo dottore capace di aiutarmi.
 
“Maschio o femmina? Devi essere più preciso quando esprimi un desiderio. Io voto per il primo, meglio se di bell’aspetto.” Melita fa capolino nella mia stanza sfoggiando un sorrisetto malizioso.
 
“In questo momento mi andrebbe bene qualunque cosa purché sia in grado di aiutarmi.” Le rispondo facendo scivolare il mio sguardo sul suo vestito blu scuro talmente attillato da lasciare poco all’immaginazione, non che non conosca alla perfezione il suo corpo comunque. Ovviamente mio padre le permette di vestirsi così solo perché è bravissima nel suo lavoro. “So però che me ne pentirei una volta terminata quindi scelgo una ragazza, anzi due.” Continuo immaginandomi due giovanissime e bellissime neolaureate pronte a fare tutto quello che dico loro: un sogno.
 
Mel mi sorride di rimando avvicinandosi si qualche passo al mio tavolo. Porta i lunghi capelli castani raccolti in uno chignon stretto in cima alla testa, lasciando scoperto l’esile collo e la pelle abbronzata delle spalle, ed io non riesco a non pensare a quanto era bello sentirle gemere il mio nome mentre baciavo quel punto esatto. “Posso darti una mano io se hai bisogno, ho appena finito e stavo per tornare a casa.”
 
“Come posso rifiutare un’offerta tanto gentile.”
 
“Ovviamente mi aspetto qualcosa in cambio però!” Annuncia leccandosi il labbro superiore con la punta della lingua e accavallando le gambe in modo da scoprire la coscia quanto basta da risvegliare la parte bassa del mio corpo.
 
Credo che sia arrivato il momento di disdire il mio appuntamento con Laura.

 
 
 
 
Angolo autrice
 
Ciao a tutt*. Mi sono finalmente decisa a scrivere una nuova storia, anche se devo ammettere che mi c’è voluto un po’ di tempo per abbandonare Jake e Mia, ormai erano parte di me.
Questa storia sarà diversa, ambientata in Italia, Venezia per l’esattezza, in uno studio legale (ma non spaventatevi, di tecnico ci sarà ben poco, solo qualche riferimento).
Ciascun capitolo vedrà l’alternarsi dei POV di Christine e Filippo, con stili completamente diversi tra di loro. Lei dolce e gentile, lui il classico uomo che non deve chiedere mai, con riferimenti al sesso spero non troppo volgari.
Per ora è solo una specie di presentazione dei due protagonisti e di alcuni dei personaggi secondari, ma già dal prossimo capitolo s’incontreranno ed inizieranno ad interagire tra loro.
La narrazione è al tempo presente ma ho voluto raccontarvi qualcosa di loro attraverso i ricordi che ovviamente sono al passato, spero che non metta confusione questa cosa.
Nella speranza che vi sia piaciuto questo primo capitolo vi lascio il link della pagina in cui troverete tutti i presta volto da me scelti. (CLICCA QUI)

 
 
 
 
   
 
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