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Autore: Zomi    22/08/2015    6 recensioni
-Come?- ruotò il capo su di lui Killer, non smettendo di sfregare le mani tra i capelli lunghi e biondi.
-Hai presente la canzone?- sghignazzò Kidd, gettando il capo all’indietro.
-Che canzone?- aggrottò le sopracciglia, reprimendo il brivido di pessimo presagio che gli solcò la schiena.
Il ghigno del rosso si ampliò maggiormente, mentre con la sua voce gutturale e bassa, abituata a masticare canzoni heavy metal e imprecazioni, afferrava con forza una strana nota, intonandola in una canzone.
-Mi ritengo fortunato …- attacco a squarcia gola senza imbarazzo, facendo sbiancare il compare biondo -… perchè da quando sono nato….-
-Oh Dio, Kidd: no!!!-
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eustass Kidd, Mugiwara, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: Contenuti forti
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SING UNDER SHOWER
-Piss L One-

 
-Ragazzi avete dieci minuti per lavarvi! Poi dovete filare in classe prima che il professor Crocodile… ahhh!!!-
Lo scrosciare di palloni, e il rimbalzante eco di plastica che batteva sul pavimento lucido della palestra confermò agli alunni maschili della classe 5^S che si, il loro insegnate di ginnastica, il professori Corazon, era nuovamente inciampato in chissà che cosa, rovinando a terra e rovesciando il cestone dei palloni da Basket, che ora trotterellavano per tutto l’edificio sportivo.
-Raccolgo io!!!- urlò l’insegnante rialzandosi da terra in un turbinio di stoffa a fantasia cuoriforme, rischiando di scivolare su un pallone e roteando le braccia per non perdere nuovamente l’equilibrio.
Un nuovo tonfo riecheggiò nella palestra.
-Forse dovremmo aiutarlo…- si grattò la nuca Penguin, ripiegando la maglia sudaticcia dinanzi al suo armadietto nello spogliatoio.
-Non credo- borbottò Law, afferrando saponetta e shampoo, dirigendosi a lunghe falcate verso le docce –Sa cavarsela-
A contraddire il moro però arrivò rimbalzando una pallore rossastro dentro gli spogliatoi, che corse fin sotto la panca su cui sedeva Penguin, fermandosi proprio ai suoi piedi.
-Ma…- alzò la voce il ragazzo, cercando di farsi sentire dall’amico.
-Sa cavarsela- gli diede le spalle, continuando ad avanzare verso le docce, noncurante dello sguardo allibito che il suo amico e Killer si scambiavano, scuotendo il capo.
In fondo forse aveva ragione: che male potevano fare dei palloni al professor Corazon?
O era meglio chiedersi che male poteva provocare il docente al materiale sportivo della scuola?
Con il necessario per lavarsi, Law si fermò davanti all’ingresso delle docce, dove già qualche microfono scrosciava sulle mattonelle chiare e lo schiamazzo di qualche suo compagno riecheggiava goliardico, soppesando la possibilità di rivestirsi e controllare che il suo professore preferito non si stesse strozzando con la corda di arrampicata o si fosse ingarbugliato nella rete da pallavolo. Forse…
-Ehi Trafalgar!-
Volse lo sguardo alla fila di armadietti alla sua sinistra, scoccando un’occhiata infastidita al capo rosso contornato di testosterone che gli rivolgeva il dito medio.
-Non osare occupare la doccia nell’angolo o ti spacco il culo- ghignò Kidd, stringendosi l’asciugamano sui fianchi.
Tutta la preoccupazione per l’insegnate scomparì dai pensieri di Law, sostituita dall’insopportabile presenza di Eustass Kidd e da quel suo fare da psicopatico truccato.
Le labbra del moro si piegarono in un sorriso sghembo.
-Oh stanne certo Eustass-ya- ghignò beffardo, tornando a dargli le spalle e sollevando il dito medio come saluto –Userò io la doccia dell’angolo: come potrei mai rinunciare a delle percosse fisiche da parte tua?-
Le risate si alzarono fin dentro le docce dove Trafalgar era entrato, lasciando un ringhiate Kidd a masticare bile tra le ganasce.
-Dannato…- sbatté l’anta del suo armadietto, innervosito dal moro.
Possibile che avesse sempre da ribattere? Mai una volta che riuscisse a chiudergli quella bocca del cazzo!
Aveva una dannatissima voglia di spaccargli quel ghigno sfottuto che aveva sulla faccia, colorandogli di viola tutta la pelle del viso e non solo dove i tatuaggi coprivano il corpo del moro.
Grugnì, pronto a sferrare un pugno allo sportello chiuso, quando la mano calda e calma di Killer si posò sulla sua spalla, scuotendolo leggermente.
-Lascia perdere- storse le labbra in un mezzo ghigno, che ebbe la capacità di sminuire la strafottenza di Law.
-Andiamo a lavarci- superò il rosso, diretto alle docce –Non voglio sentirmi dire dal professor Crocodile che puzziamo come fenicotteri…-
-… rosa e spiumati!!!- ringhiò una voce, echeggiando tra le mattonelle lucide delle docce, mentre una saponetta veniva lanciata contro la porta dei bagni, roteando a terra.
Killer scosse il capo, facendo oscillare la chioma leonina, raccogliendo da terra la saponetta e ignorando lo sghignazzare roco di Kidd, davanti a lui di due passi che già si godeva la visione settimanale del teatrino delle docce.
-Sabo!!!- si agitava un ragazzo dalla zazzera scura, inchiodato a terra da un biondo serio e minaccioso, che lo teneva fermo contro il pavimento bagnato mentre un terzo ragazzo, dalla chioma corvina e le guance spruzzate di lentiggini, sfregava con forza bruta una saponetta sulle ascelle del primo ragazzo.
-Sta zitto!!- zittì Rufy Sabo –Devi lavarti come si deve: non voglio prendermi la solita paternale del coccodrillo perchè puzzi!!!-
-Ma io non puzzo!!!- sbuffò Rufy, agitandosi come una tartaruga rovesciata sul dorso, mentre il moro lentigginoso lo riempiva di bolle saponate.
-Si invece!!!- grugnì Ace, in difficoltà per i continui movimenti del sottomesso.
Cercò di sfregare la saponetta sul collo del moro, ma questo si divincolò facendo roteare il pezzo di sapone sulle mattonelle, riuscendo a fargli fare un volo simile a quella che aveva quasi investito Killer.
-Oh! E andiamo!!!- sbottò Ace, sedendosi a gambe divaricate a terra, lasciandosi bagnare dal picchiettare delle docce aperte intorno a lui -È la terza saponetta oggi!!!-
-Rufy collabora!!!- lo rimbeccò Sabo, mollando uno scappellotto al moro, che mugugnò contrariato.
-Già mocciosa- si tolse dalla vita l’asciugamano Kidd, aprendo l’unica doccia libera e lasciandosi rinfrescare dal suo getto –Fatti lavare da bravo marmocchio quale sei… anche dietro le orecchie mi raccomando!!!-
-Sta zitto Kidd!!!- ringhiarono i tre, senza però smettere di litigare tra loro.
Il rosso sghignazzò, gettandosi un’occhiata attorno controllando che Killer occupasse la doccia alla sua destra, il silenzioso Marco quella dopo e il fottuto Trafalgar quella dell’angolo mentre le altre si svuotavano e riempivano dai suoi vari compagni di studi.
Notò con la coda dell’occhio Izo uscire, avvolto da un asciugamano di un tenue viola, cedendo la doccia a Sanji, di ritorno dalla pausa sigaretta.
L’unico rumore che li accerchiava, oltre alle proteste di Rufy e agli sbuffi di Ace e Sabo nel lavarlo, era lo scrosciare delle docce, a tratti attutito da qualche folata di vapore che si alzava intorno a loro, attutendo il ticchettare dei microfoni aperti che spesso mischiavano le acque che lasciavano sgorgare dalle aperture.
Erano docce sportive, di quelle costituite solo da mattonelle e microfoni gocciolanti, e che lasciavano ben poco all’intimità personale di chi le usava.
Non che Kidd si sentisse in imbarazzo a farsi la doccia, esibendosi come sua madre lo aveva messo al Mondo davanti a tutti i suoi compagni: erano tutti uomini, maggiorenni e vaccinati, e anatomicamente erano tutti uguali… o no?
Un ghigno gli affiorò sulle labbra scure, mentre si passava una mano tra le gambe, gonfiandosi di orgoglio per quando Madre Natura, o semplicemente sua Madre, gli avesse concesso di avere proprio lì dove ora stava sfregando la sua saponetta.
Perché il suo amichetto non era uguale a quelli di suoi compagni.
No, il suo era il più grosso, a detta di Kidd.
Il suo era…
-… pisellone-
-Come?- ruotò il capo su di lui Killer, non smettendo di sfregare le mani tra i capelli lunghi e biondi.
-Hai presente la canzone?- sghignazzò Kidd, gettando il capo all’indietro.
-Che canzone?- aggrottò le sopracciglia, reprimendo il brivido di pessimo presagio che gli solcò la schiena.
Il ghigno del rosso si ampliò maggiormente, mentre con la sua voce gutturale e bassa, abituata a masticare canzoni heavy metal e imprecazioni, afferrava con forza una strana nota, intonandola in una canzone.
-Mi ritengo fortunato …- attacco a squarcia gola senza imbarazzo, facendo sbiancare il compare biondo -… perchè da quando sono nato….-
-Oh Dio, Kidd: no!!!- si passò una mano sul viso Killer, scuotendo il capo.
Misericordia dannata: quella canzone?
Oh lo sapeva, lo sapeva Killer che quel giorno sarebbe arrivato…
-…, ho un gioiello in mezzo alle gambe- si portò la mano sui gioielli di famiglia Eustass, scuotendoli e aumentando la voce con cui abbaiava quelle strane note -… lo tengo dentro le mutante, yeah!-
Killer posò la fronte sulle mattonelle fredde davanti a lui, mentre gli altri ragazzi presenti ridevano o fischiavano contro il rosso.
-Figuriamoci Eustass!!!- sganasciò Zoro, gettando il capo all’indietro nel ridere.
-Esibizionista-  storse le labbra disgustato Sanji, tappandosi le orecchie contro il vociare stonato e volgare del rosso.
-C’ho un pisellone baby…-
-Linguaggio Kidd!!!- si strozzò Killer, sgranando gli occhi contro il compagno di classe.
Ok, la battuta e voler cantare l’inizio della canzone… ma voleva davvero cantarla tutta?
-C’ho un pisellone, c’ho un pisellone…- continuava imperterrito invece, ghignando e voltandosi apposta con il busto verso i presenti per dimostrare fisicamente ciò di cui cantava.
-… vuoi controllar?- sganasciò, provocando un’altra nude di risate e sbuffi.
-Anche no Kidd!!!- ridacchiò Ace, seduto a terra accanto a Sabo e Rufy.
-Cosa vuoi che controlliamo?- sbuffò il biondo, coprendosi gli occhi –L’hai dimenato per tutte le docce: lo vediamo si che hai…-
-… c’ho un pisellone baby!!!!-
Entrambi si voltarono a fissare confusi Rufy, balzato in piedi con le braccia in aria ancora insaponato ma ridacchiante mentre accompagnava Eustass nel suo vociare note e parole senza riguardo alle regole del pentagramma.
-C’ho un pisellone, c’ho un pisellone, vuoi controllar?!?- iniziò a saltellare tra le pozzanghere di acqua il moro, direttamente dinanzi a Kidd che lo fissava disgustato.
-Copriti razza di idiota!!! Fai senso!!!- gli ringhiò contro, pestando un piede a terra.
-Nemmeno tu sei un bel spettacolo, Eustass-ya…- ghignò Law dalla sua doccia, piegando il capo all’indietro e rivolgendo il suo sadico sorriso sbieco al rosso, che latrò furioso.
-Tsk, taci cazzone: dovresti pagarmi per vedere tutto questo ben di Dio- gli rivolse il dito medio.
-C’ho un pisellone!-
-Linguaggio Kidd!- sbuffò Killer, squadrandolo da capo a piedi.
-Non rompere Killer!-
-C’ho il pisellone!-
-In fondo Law ha ragione…- sorrise benevole il biondo, beccandosi un l’ennesimo dito medio della giornata del rosso -… non sei un bel spettacolo-
-Appoggio Kira chan!!!- strillò Penguin, asciugandosi le lacrime dagli occhi, mentre si strozzava dalle risate.
-C’ho il pisellone!-
-So io a che ti appoggi pinguino!!!- storse le labbra Kidd –Razza di…-
-Linguaggio!-
-Killer piantala!!!- sbottò Zoro –Se Eustass non urla la parola “cazzo” al meno cento volte al giorno rischia la morte…-
-Linguaggio Marimo!- lo calciò su un fianco Sanji, sollevando una nuvola di gocce d’acqua.
-C’ho il pisellone!-
-Ti ci metti anche tu damerino?!?-
-Cerchi rogna alga?- gli mostrò la pianta del piede bianca –Ho giusto un calcio voglioso di finirti in faccia-
-Sai che paura- tese il braccio il verde, fronteggiandolo -Razza di biondino impomat…-
-Dovreste abbassare i toni- si intromise Penguin, sollevando le mani a dividerli –Non abbiamo molto tempo e gli spogliatoi femminili sono dall’altra parte del muro e...-
-C’ho il pisellone!-
-… le ragazze potrebbero sentirci- sussurrò pauroso di un richiamo per atteggiamenti volgari a scuola.
Il preside Jinbe non era magnanimo verso gli schiamazzi gratuiti, di quel genere poi, rozzi e volgari.
Un brivido di freddo terrore solcò la schiena di Penguin, che ruotò il capo in cerca di appoggio per fermare quel delirio che, se prima lo aveva divertito, ora lo preoccupava.
-Vi prego!!- agitò le mani davanti ai due litiganti e lanciando occhiate preoccupate al resto delle docce -Qualche ragazza potrebbe avvertire il prof Corazon e…-
-Le mie Dee!!!- si portò le mani ai capelli Sanji –Saranno scandalizzate dall’orribile e volgare voce di quel demente di Eustass!!!-
-Ehi!! Orribile voce a chi, biondina?- gli lanciò contro una saponetta il rosso.
-C’ho il pisellone!-
-A te, rossa!- ghignò Law, schivando la saponetta di Killer lanciata dal suo compare.
-C’ho il pisellone!-
-Ragazzi, vi prego…-  piagnucolò Penguin.
-C’ho il pisellone!!!-
-Le mie Dee…-
-Piantala di frignare, Damerino: che vuoi che sia?-
-C’ho il pisellone!-
-Ti ammazzo Trafalgar!-
-Sai che paura… attento a non strisciarti lo smalto sulle unghie mentre mi uccidi però Eustass-ya!-
-C’ho il pisellone!-
-Ragazzi vi prego: calma…-
-C’ho il pisellone, c’ho il pisellone… vuoi controllar?!?-
-Adesso basta!!! La volete piantare con quella canzone… CAZZO!!!-
Tutti i presenti si voltarono verso Killer, paonazzo e isterico, ansante per l’urlo appena lanciato contro gli schiamazzi dei compagni, incapace di resistere nel sentirli litigare e cantare quell’abominevole canzone.
Gli occhi di tutti lo squadrarono da capo a piedi, fissandolo tossicchiare per riacquistare un po’ di contegno, mentre la doccia ancora ticchettava su di lui bagnandogli la chioma leonina.
Il silenzio calato era pesante contro le pareti piastrellate, ma fu semplice romperlo quando tutti i ragazzi, ghignanti, si rivolsero al biondo.
-Linguaggio Killer!- lo zittirono portandosi un dito alle labbra, facendolo gemere di frustrazione.
-Tu e la tua canzone!- si rivolse a Kidd il povero biondo.
-Ehi, mica la stavo cantando io!!- si indicò il petto, ruotando le iridi attorno a sé –Erano… loro!-
Con pollice verso, indicò il trio che ancora ballonzolava a gambe divaricate e reggendosi con le braccia tra di loro, saltellando nel centro delle docce cantando ancora le strofe della canzone.
-E dopo aver giocato a calcio, assieme facciam la doccia, poi tutti nudi dentro al cesso, lo vedon rimangon di gesso oh!- sghignazzavano in coro Ace, Sabo e Rufy, dimenando il loro armamentario genetico che portavano tra le gambe, vociando e intonando note che erano ben lontane da avere qualcosa in comune con “Heartbreaker Hotel” di Elvis, autore originale della ballata.
-Balordi!- sbuffò il biondo, scuotendo il capo e chiudendo la manopola della sua doccia, ignorando Kidd e la sua sprezzante voce, tornata a intonare note a caso assieme al trio di ballerini privi di decenza.
-Yeah! Alcuni mi chiaman gigante, altri uomo elefante!- stava strimpellando con una mano una chitarra invisibile, mentre Ace batteva il tempo a terra, non accennando a voler lasciare la presa sulle spalle  di Rufy, ridacchiante mentre Sabo stringeva il braccio attorno al suo collo.
-Dagli amici son rispettato e dalle donne son venerato, si!!!- cantava il lentigginoso, gettando il pugno al cielo e scuotendo il capo con forza.
Era difficile chiedersi come conoscessero la canzone quei tre, ma conoscendoli non era difficile immaginarli a trascorrere pomeriggi interi a zonzo insieme, ascoltando e scherzando a ritmo di quelle note.
-C'ho un pissellone baby, c'ho un pissellone baby, c'ho un pissellone che ci vuoi far!- si unirono a una sola voce Sabo e Rufy, stonando come non mai su tutte le note mentre ancora persistevano nel ballonzolare nudi come vermi.
-Oh misericordia!- si coprì gli occhi Sanji, scuotendo il capo.
-Per fortuna oggi Chopper è assente: ne sarebbe rimasto traumatizzato- sbottò Zoro chiudendo la saracinesca della doccia, lanciando un’ultima occhiata al coro e a come scuotevano i loro membri, deglutendo schifato –Da oggi negherò di conoscere quei tre…-
-Io è da anni che lo faccio, comprendendo te nel gruppo- incrociò le braccia la petto Sanji.
-Mi domando il perchè…- ironizzò Law, lanciando un’occhiata a Killer, intento a scuotere il capo mentre usciva dalle docce.
-C'ho un pissellone baby, c'ho un pissellone baby, c'ho un pissellone lo vuoi toccar?- cantava ancora Kidd, a gran voce contro il biondo, sprezzante come sempre.
Trafalgar ghignò.
-Meglio ammettere di conoscere Rufy-ya e i suoi bizzarri fratelli che Eustass-ya…-
-Lo dici solo perché non lo conosci…- lo ammonirono Zoro e Sanji all’unisono, agitando la mano davanti ai loro volti, lanciando occhiate sconsolate al moro ridacchiante nel centro del gruppetto.
-… lo vuoi toccar?- si sgolava senza un perché Rufy, ignaro dei commenti dei suoi amici.
Infondo stava solo cantando... che male c’era?
-L’ultima… l’ultima…- schioccò le labbra pensieroso –Ehi Ace, com’è che fa?- scrollò l’amico.
Ace lo fissò ridendo, assottigliando il sorriso nell’accorgersi che anche lui non ricordava la strofa.
-… ehm…- borbottò senza risposta.
-Centrava una donna… mi pare…- si massaggiò il mento Sabo, incrociando gli occhi dorati di Kidd, anche lui privo di memoria.
-Dannazione!- sputò –Non era “festa” e qualcosa con testa…?-
-Nah…- scosse il capo Rufy –Centrava uno sfondamento, faceva…-
-L'ultima a cui ho fatto la festa, è andata giù di testa, non se n'è più andata poverina l'ho sfondata, nooo!-
Si voltarono tutti a fissare allibiti Marco, il loro rappresentate di classe e l’unico rimasto per tutto quel tempo muto e apatico a quel teatrino, ma che improvvisamente ne prendeva parte, cantando intonato e sobrio un’intera strofa e andando contro alla sua perenne aria di passività e distacco assoluto.
Lo fissarono spegnere la sua doccia e avvolgersi il bacino con il suo asciugamano, distaccato lui stesso dalle sue parole, ma non appena si voltò piegando il capo e rivolgendo al quartetto un sorriso sbieco, fu chiaro che era divertito anche lui dalla canzone.
-C’ho un pisellone baby…- schioccò le labbra carnose e scure, facendo urlare di allegria i quattro ebeti canori.
-Waaa!!! Marco!!!- lo prese per la collottola Ace, strattonandolo con il braccio libero e aggiungendolo a lui e ai suoi fratelli di non-sangue –Sapevo che eri dei nostri!!!-
-Ovvio!!!- sghignazzò Kidd –Perché…-
-… c'ho un pissellone baby, c'ho un pissellone, che ci vuoi faaar!- sbraitarono, pestando i piedi a terra e sollevando migliaia di gocce d’acqua, schizzando le piccole pozzanghere del pavimento in ogni dove, rendendo le mattonelle lucide e scivolose.
Decisamente il controllo era ormai perduto.
Chi cantava ballando e dimenando il proprio fallo, altri litigavano tra loro, altri ancora commentavano a metà tra il divertito e il disgustato, mentre pochi scuotevano il capo rassegnati da tanta pervertita ilarità.
Penguin decise che era il momento giusto per sgattaiolare via velocemente, seguendo Killer e sperando di non subire una qualche punizione per tutti quei schiamazzi, ma non appena scivolò fuori dall’entrata delle docce, gli fu chiaro che il peggio doveva ancora arrivare.
Per quelli rimasti nelle docce, non per lui per fortuna.
-C’ho il pisellone!!!- sganasciava ancora Kidd, seguito a ruota da Rufy, che era riuscito ad aggiungerlo al ballo di gruppo che stava ancora portando avanti.
-C’ho il pisellone, c’ho il pisellone…- saltellava da un piede all’altro -… c’ho il pisellone…-
-C’ho il pisellone!!!- rise Ace, coinvolgendo tutti e cinque in un mezzo giro sulle piastrelle fradice del bagno.
Ruotarono cantando, ancheggiando e rischiando di scivolare a terra, non smettendo di ridere e scherzare tra loro, finché non piroettarono un po’ troppo, volgendosi con tutto il loro decantato “pisellone” verso l’uscio delle docce, incontrando lo sguardo allibito e imbarazzato di un loro compagno.
-Oh per me?- si portò le mani al viso Izo, arrossendo sulle gote –Ragazzi: non dovevate…-
Kidd deglutì pesantemente, percependo una lunga scia gelida solcargli la spina dorsale nel vedersi squadrato da capo a piedi dal loro compagno di classe omosessualmente dichiarato, e che non si vergognava affatto di mostrarlo.
Anche perché, nasconderlo, per un tipo come lui, era alquanto difficile.
-Oh ma come siete carini!!!- cinguettò ironico Izo, trattenendosi dal ridere.
-Piantala di guardare, finocchio!- sbottò Kidd, coprendosi con le mani, mentre percepiva Ace ridere nell’imitarlo.
-Oh suvvia…- mosse una mano verso di lui il ragazzo –… non ti devi vergognare Kidd kun: ho visto di peggio-
Il ringhio che il rosso emise non fece altro che aumentare l’ilarità del moro, che scosse il capo divertito.
-Piselloni a parte…- lanciò un’occhiata eloquente a tutti, confermando che si, il loro bel canto si era sentito fin dentro gli spogliatoi con gli armadietti -... il professor Corazon vorrebbe che vi deste una mossa… sempre se la canzone è finita!-
-Purtroppo si- sbuffò Rufy, dispiaciuto –Ma se vuoi la ricominciamo…-
-Oh tranquillo Rufy kun, me la canterai un’altra volta…- gli sorrise civettuolo.
Ma quanto era carino? Così ingenuo e spontaneo…
-… così la canti con noi…- si sistemò un asciugamano sui fianchi Rufy, guadagnandosene un’ulteriore in pieno viso, lanciatoglielo da Ace.
Si, ingenuo e spontaneo così tanto da rasentare l’idiozia.
-Ehm certo- tossicchiò –Comunque muovetevi, c’è gente che deve ancora lavarsi…-
-E chi?- domandò Sabo, sfregando l’asciugamano sul capo di Rufy fin quasi a soffocarlo.
-Oh bhe- si puntò l’indie al mento Izo, riflettendo -Manca…-
-C’è una doccia libera? Devo lavarmi! Un deux trois … ahhhh!!!!!-
Entrando con una delle due leggiadre piroette, un massiccio e non molto etero ragazzo scivolò su una delle pozzanghere formatesi per la performance dei ragazzi, schiantandosi con il sedere a terra e perdendo, come ciliegina sulla torta, l’asciugamano, unico indumento che copriva le sue vergogne, esibendole a tutto il pubblico maschile presente.
Nulla di che, ovvio, se non fosse per un semplice e allarmante dettaglio: ciò che videro i ragazzi non fu un semplice e normale membro ma un…
-Pisellone!- indicò il pube di Bonchan Rufy, ridendo e battendo i piedi a terra –Ha vinto Bonchan ragazzi!!!-
-Oh misericordia!!!- si coprì gli occhi nuovamente Sanji a quella vista, seguito a ruota dai compagni.
-Basta…- sbuffò Zoro, avvolgendosi nel suo asciugamano ed uscendo rapido da lì -… io da domani vado in classe senza lavarmi, a costo di venir chiamato fenicottero rosa dal coccodrillo-
-Esibizionista- ringhiò Kidd verso il moro steso ancora a terra, gettando un’ultima occhiata a quel boa che aveva tra le gambe.
Forse fare balletto comportava certi sviluppi muscolari.
Law con nonchalance storse le labbra, si strinse la pezza spugnata al bacino e, arrivato dinanzi al ballerino, ghignò.
-Complimenti: da oggi sei tu il compagno più odiato da Eusass-ya… sapessi che invidia- scosse il capo ridendo.
Bon chan non capiva: che aveva fatto? Perché tutti quei commenti?
-Ma…- balbettò, accettando la mano tesa di Rufy per alzarsi -… ho detto qualcosa che non va?-
Il moro sghignazzò, battendo una mano sulle spalle del compare prima di superarlo ridacchiante.
-Ma, cappellino…- si voltò a fissarlo confuso, riportando gli occhi poi a Izo, incantato nel guardarlo –Ma che succede?-
-Oh bhe…- arricciò le labbra compiaciuto il moro, schioccandole e allungando una mano a sfiorare la spalla –si spera- del compagno -… sai…-
La mano prepotente di Marco spinse Izo fuori dalla doccia con urgenza, superando con un’ampia falcata Bonchan e incenerendolo laddove si trovava con un’occhiata.
-Tu- lo indicò con dito teso –Muoviti a lavarti, voi- si voltò verso i pochi rimasti sotto le docce –In classe… e tu!- incastrò gli occhi in quelli di Izo –Tu vieni con me!-
Il risolino del moro si espanse negli spogliatoi mentre veniva spinto dal biondo chissà dove.
-Marco chan non essere geloso…- rideva, mentre i passi di Ace e Sabo coprivano le imprecazioni di Marco.
Bon chan si ritrovò così solo nelle docce, solo e confuso.
-Mah…- si grattò la testa -… prima cantano, poi ballano e infine si arrabbiano: che strani questi etero…-
 

 
   
 
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