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Autore: BlackMoonRising    01/02/2009    3 recensioni
I nemici aumentano.
Con loro, aumentano le sfide.
E i Saiyan continuano ad accettarle, anche a scapito di vuole loro bene.
Perché?
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eppure combattevano ancora

 

Erano due Saiyan.
Gli ultimi rappresentanti della loro specie.
Gli ultimi.
Eppure, combattevano ancora. 

Tante volte se lo era chiesto:

Perché
ancora combatti
anche se vedi
che tutti,
che la tua famiglia
soffre
quando tu parti per una battaglia
e si chiede se mai tornerai
se mai con loro sorriderai,
se ancora
saranno scaldati dalla tua gioia.
Se ancora
tuo figlio avrà un padre,
tua moglie un marito,
i tuoi amici il loro compagno valoroso.

Perché combatti
se sai
che i malvagi non avranno pietà
dei tuoi cari
pur di colpire
la parte più debole
della tua corazza
di mille battaglie
nelle quali hai rischiato la vita
incurante
del dolore
in cui avresti gettato la tua famiglia
nel caso disgraziato
in cui tu saresti morto?

Cosa dici
in tua discolpa, Saiyan?
 

Se lo erano chiesto.
Tante e tante volte.
Ma non aveva trovato risposta. 

Eppure,
eppure continuava a battersi. 

Le voci continuavano ancora:
 

Eri il Principe
di una razza eletta,
fulgida
nel suo dorato splendore,
nel sfavillante sfoggio
della sua forza sovrannaturale,
quasi divina.

Potevi vivere ancora
come un Dio,
spadroneggiare
sui popoli della galassia,
distruggendo,
uccidendo,
sterminando
intere famiglie,
ridendo
del sangue che tu stesso versavi,
cercando sempre
nuovi nemici da uccidere,
contando sul fatto
che la tua coscienza
era muta
e nascosta. 

E ora?
Cos’è cambiato?
Non continui tutt’ora
a spargere sangue
e lacrime
combattendo ancora e ancora
solo per soddisfare il tuo egoismo,
mentre nella tua casa
tua moglie e tuo figlio

tremano
pensando che forse mai più tornerai,
mai più udiranno la tua voce
irritata,
che mai più
tuo figlio avrà un padre,
sua madre un marito? 

Non era meglio pensare solo a se stessi?
Non era meglio
spadroneggiare,
combattere e spargere sangue
piuttosto che sentire le grida
di chi soffre
per causa tua, Saiyan?

 

Se lo era chiesto.
Pentito e ripentito della sua scelta.
Ma a quella maledetta domanda
non aveva ancora trovato risposta. 

Eppure,
eppure combatteva ancora!
Combatteva ancora! 

E le voci, concludendo trionfanti: 

Vale davvero tanto
la vostra forza,
tanto
il vostro potere
da sacrificare per esso
la tranquillità del tuo focolare,
di tua moglie
e di tuo figlio?

Tanto
da esporre essi stessi al pericolo,
al dolore,
alla morte
solo perché tu ne sia distrutto
e combatta
come solo un uomo che ha perso tutto
può fare?
Vale davvero così tanto
da dedicare
così tante ore a diventare più forti,

strappando il tempo
in cui avresti potuto rimanere
a ridere
con la tua famiglia?

Vale così tanto
da sfidare qualsiasi nemico
forte
e bramoso di sangue
che voglia ucciderti
solo per misurare la potenza
della tua forza?

Da morire,
essere ucciso,
sparire dalle vite
di chi tanto sospira per te,
di chi ti aspetta
rabbrividendo e pregando
perché tu venga risparmiato,
perché tu torni a casa
sano e salvo,
perché ti sia perdonata
la tua sete di combattimenti
e violenza,
perché tu stia bene
nonostante ciò che gli fai passare? 

Ora che avete capito
ciò che voi infliggete
a chi prega
e a chi piange per voi
continuerete ancora a combattere?

Abbandonerete mai
questo vostro egoismo,
sacrificando i vostri desideri
 per il bene
di chi vi rimane vicino?

Dischiuderete mai gli occhi
da questa vostra cecità?

Rispondete, Saiyan!

 

Il silenzio della loro rabbia
riecheggia ancora,
infinito,
costante.

I Saiyan ora hanno risposta
e offuscando le voci
con la gloria delle loro parole
affermano ciò:

«No,
non smetteremo mai di combattere,
perché non è nella natura di un Saiyan
abbandonare la sfida;
perché
il furore delle battaglie
scorre nel nostro sangue
e rinnegare la battaglia
sarebbe rinnegare noi stessi. 

«No,
non smetteremo,
perché è nostra responsabilità
proteggere la gente di questo pianeta,
dato che solo noi
abbiamo il potere per farlo. 

«No,
non smetteremo,
perché, se non fosse per il nostro valore,
per la nostra potenza,
questo pianeta
e, con esso,
le persone che amiamo di più,
che mettiamo comunque in pericolo
con il nostro comportamento,
scomparirebbero senza lasciare traccia
e non ce lo potremmo mai perdonare. 

«E no,
non smetteremo mai di allenarci,
perché il nostro potere,
che cresce giorno dopo giorno,
è un tributo alle persone per cui ci battiamo,
per le quali soffriamo le pene
dell’Inferno,
ma che proteggiamo
e proteggeremo per sempre
ad ogni costo. 

«Non smetteremo mai di combattere,
perché amiamo le persone che proteggiamo.
E finché siamo in vita,
anche se esse morranno,
combatteremo per loro.

Sempre. 

«Perché combattere per qualcuno è segno di amore
e l’amore è il pane di ogni uomo.
E, anche se non lo amettiamo,
di ogni Saiyan. 

«Non smetteremo,
perché sarebbe segno di debolezza. 

«Non smetteremo.
Non lo faremo.
Mai. 

«Perché è il nostro destino,
il destino dei Saiyan. 

«Perché questa è la nostra scelta
e nessuno ci farà mai cambiare idea.»

__________________________________________________________________________
NA: dopo tanto tempo ritorno con una fic che io definisco "strana". Forse perchè non è nei miei canoni, forse perchè è un po'... insolita, non so. Sono stata ferma tanto tempo e, dopo tutto questo tempo di prove e controprove, questo è il risultato? Be'? Fa schifo? Mi devo dare all'ippica?
Mi farete il piacere di dirmelo con un commento?
Ah: la dedico a Maria Chiara, perchè oggi è il suo compleanno. Anche se non verrà mai a saperlo XD.

Grazie, Marti

   
 
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