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Autore: Dimea    23/08/2015    2 recensioni
Storia ambientata dopo la Fine della seconda stagione.
"Improvvisamente qualcosa crea un'increspatura sulla superficie. La sento infrangersi su di me, con una calma ed una pacatezza quasi innaturale.
Il corpo si muove da solo.
Scatto in piedi, cercando un minimo di equilibrio e lottando con la spinta del fluido.
I muscoli tesi, allerta, in attesa di un segno mentre, nella mia mente, riaffiora l'immagine della bestia che ha aggredito Octavia all'inizio della spedizione.
Resto immobile, quando mi rendo conto che davanti a me non c'è alcuna creatura da temere, ma qualcosa di peggiore da affrontare."

[Bellarke]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Halo

When we first came here,
We were cold and we were clear,
With no colors on our skin,
We were light and paper-thin.
And when we first came here,
We were cold and we were clear,
With no colors on our skin,
Til you let the spectrum in.
Say my name,
And every color illuminates,
We are shining,
And we'll never be afraid again.
[Spectrum (Say My Name) -Florence & The Machine]





Che diavolo sta succedendo? Il silenzio mi sta sfondando i timpani... Il tempo si è fermato?
Forse per me.

In realtà, non ha molta importanza ciò che mi circonda.
Mi sento a casa, felice qui mentre l'acqua mi accarezza la pelle.
Lasciatemi fluttuare nel mio angolo di paradiso, per la prima volta senza il peso del sangue che tinge le mie mani.
Sembra di volare, in questo specchio d'acqua.
Abbandonatemi qui, tra il cristallo liquido, mentre il frullare delle fronde degli alberi intona la mia ninnananna, allontanando gli spettri dalla mia mente.
Permettete a questo luogo di diventare la mia tomba.
Ma qualcosa mi blocca.
Sono io la prima a non volermi arrendere, a voler combattere per restare in vita. Perchè?
Forse per chi è rimasto?
Improvvisamente qualcosa crea un'increspatura sulla superficie. La sento infrangersi su di me, con una calma ed una pacatezza quasi innaturale.
Il corpo si muove da solo.
Scatto in piedi, cercando un minimo di equilibrio e lottando con la spinta del fluido.
I muscoli tesi, allerta, in attesa di un segno mentre, nella mia mente, riaffiora l'immagine della bestia che ha aggredito Octavia all'inizio della spedizione.
Resto immobile, quando mi rendo conto che davanti a me non c'è alcuna creatura da temere, ma qualcosa di peggiore da affrontare.

Quegli occhi neri li conosco bene, forse anche troppo, mi ci sono persa un'infinità di volte. E non posso biasimarli, se ora sono carichi di risentimento.
-Sono quattro giorni che ti cerco- sussurra quasi, Bellamy Blake.
Sembra esausto. Il suo petto si alza e si abbassa irregolarmente, probabilmente ha corso fino a poco fa.
Mi sento persa sotto al suo sguardo lucido. Per la prima volta ho davvero paura di restare sola.
-Perchè te ne sei andata?- si avvicina, piano, come quando si a che fare con un cerbiatto spaventato.
In cuor suo sa che non risponderò. Mi conosce troppo bene per ignorare questo lato di me.
Il suo orgoglio è ferito, in pezzi. Mi aveva offerto il suo perdono, come avevo fatto con lui tempo prima, ed io l'ho gettato via.
Oramai è distante sì e no un braccio, ma non ha intenzione di fermarsi.
Non mi ero nemmeno resa conto delle lacrime che mi rigano il volto, ma Bellamy sì.
Improvvisamente mi afferra il polso, trascinandomi verso di lui e stringendomi al suo petto.
Le sue braccia mi circondano come mura ed il suo odore, così familiare, mi culla.
Mentre i singhiozzi mi scuotono, riconosco una musica già sentita e riascoltata milioni di volte, composta dai nostri battiti.
Con un dito mi alza leggermente il mento, per permettermi di guardarlo negli occhi. Solo ora mi rendo conto di quanto mi fossi sbagliata poco prima... Se devo morire, voglio farlo affogando nei suoi occhi o sulla sua bocca.
Le sue labbra...
Sono così vicine che potrei sfiorarle.
Allora lo faccio.
Passo l'indice sul suo labbro inferiore, sorprendendomi ad immaginarne il sapore.
Mi osserva mentre, come una bambina, scopro un mondo nuovo chiamato Bellamy Blake.
Sorride davanti alla mia fronte corrugata per la concentrazione e non posso che sorridere di rimando.
Inciampiamo in un bacio e, come due ragazzini inesperti, non ci curiamo se i nostri nasi si scontrano. Non ci fermiamo ora.
Mi abbandono alla sua dolcezza e alla sua forza, lasciandomi plasmare dalle sua mani.
Muoio e rinasco sulle sue labbra, infinite volte in un attimo.
Mi sento libera e forte tra le sue braccia, capace persino di perdonarmi... se lui sarà in grado di farlo.
Le nostre labbra si allontanano, tremendamente bisognose d'ossigeno.
Mi sorride affondando i suoi occhi nei miei e nessuno dei due ha bisogno di dichiarazioni.
Ciò che doveva essere detto, lo hanno urlato le nostre anime.






Angolo dell'autrice.
Oggi è il mio Ottavo anniversario su EFP ed ho deciso di festeggiare, regalandovi una One-Shot.
Ho scelto di ambientarla dopo l'ultima puntata della seconda stagione. So che ce ne sono a bizzeffe, ma non ho resistito a mettere nero su bianco la mia visione di come protebbe iniziare la terza stagione.
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le lettrici di Make This Chaos Count  e di To The Moon and Back, le mie due storie Bellarke.
Grazie davvero a tutti.
Ci leggiamo Presto.
Dimea
   
 
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