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Autore: Drops of Neverland    23/08/2015    1 recensioni
Dominique Weasley e James Sirius Potter.
Cugini, migliori amici, e poi qualcosa di più.
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James posò ancora una volta lo sguardo sulla ragazza bionda che gli stava davanti. Era bella, di quella bellezza che andava trattata come una questione importante* e non solo perché era di un ottavo Veela. I lunghi, morbidi capelli biondi le scendevano sulle spalle sciolti e disordinati. Aveva la testa poggiata su una mano stretta a pugno, che le deformava la faccia, e formava un adorabile broncio che campeggiava imperterrito sul bel volto della ragazza.
(TEMPORANEAMENTE INTERROTTA)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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James posò ancora una volta lo sguardo sulla ragazza bionda che gli stava davanti. Era bella, di quella bellezza che andava trattata come una questione importante* e non solo perché era di un ottavo Veela. I lunghi, morbidi capelli biondi le scendevano sulle spalle sciolti e disordinati. Aveva la testa poggiata su una mano stretta a pugno, che le deformava la faccia, e formava un adorabile broncio che campeggiava imperterrito sul bel volto della ragazza. Era raggomitolata su una vecchia poltrona della Tana, con dei larghi pantaloni e una felpa maschile, davanti ad un camino scoppiettante, dove le fiamme danzavano irrequiete.  Gli occhi azzurri scorrevano veloci sulle righe di alcune pagine ingiallite, una toccata e fuga, immaginava James, senza soffermarsi davvero  sul significato delle parole, ma comprendendone solo in senso generale della frase, ansiosa di continuare, di sapere come andrà a finire la storia, perché Dominique era fatta così. Lei osservava tutto, capendone il significato, e se mancava qualcosa, ce lo aggiungeva lei, completandolo. Doveva aver notato che mancava qualcosa in James, perché non gli aveva dato solo qualcosa, gli aveva dato tutta se stessa. Completandolo.
*
«James?».
Una bambina bionda, di quattro o cinque anni, era corsa nel giardino di una grande casa che sul campanello vicino alla porta recava il nome “Potter-Weasley”, ma a cui la bambina non aveva mai fatto caso. Si sedette sull’erba, davanti ad un bambino di poco più grande di lei, con dei vispi occhietti castani e dei capelli scompigliati dello stesso colore, che giocava con una scopa in miniatura magica, che volava attorno a lui. La osservava trasognato.
«Sì, Dominique?».
«Perché tutti mi chiamano Domi, e solo tu mi chiami Dominique?» le chiese lei, mettendo su il broncio.
«Perché tu sei speciale e hai un nome speciale, ma gli altri non lo sanno» gli rispose lui semplicemente, guardando ancora la piccola scopa, che aveva iniziato a girare anche attorno a Dominique, disegnando degli  otto tra i due bambini.
«E allora perché presti più attenzione alla scopa che a me?» gli chiese ancora, lasciandogli uno schiaffo sulla spalla con le sue manine paffute.
«Ahia!» esclamò lui, distogliendo immediatamente lo sguardo dalla scopa e spingendo Dominique.
«James!» gridò lei.
«Hai incominciato tu!».
«Tu prestavi più attenzione a quel coso che a me!».
*
«Dominique?».
Un mugugno.
«Che stai leggendo?»
Un altro mugugno.
James si alzò dal divano dove fino a poco prima stava osservando Dominique e andò verso di lei, senza mai distogliere lo sguardo dalla ragazza. Arrivò davanti alla ragazza e le prese il viso tra le mani, si abbassò e le lasciò un bacio sulle labbra arrossate per il freddo.
«James! Sarebbe potuto arrivare chiunque» lo rimproverò guardandosi attorno timorosa.
«Dai, Dominique, non c’è nessuno in casa. E poi non hai risposto alla mia domanda» disse James, prendendole le mani e trascinandolo con sé sul divano dove sostava poco prima, buttandocisi sopra con Dominique tra le braccia, che strepitava perché la lasciasse andare. Lui le lasciò un flebile bacio sulla guancia, e la strinse a se, chiudendo gli occhi e inspirando il suo odore.
«Orgoglio e Pregiudizio» disse Dominique.
«Come?».
«Orgoglio e Pregiudizio. È il titolo del libro. È babbano, certo, ma è proprio un bel libro» disse Dominique, piano, stringendosi di più le braccia di James e rifugiandovisi. Dal suo tono, James poté intuire che stava fissando le fiamme nel camino, come faceva spesso quand’era sovrappensiero. Sapeva perfettamente che in quel momento Dominique fissava le fiamme con la fronte aggrottata e gli occhi strizzati. Lo conosceva abbastanza per esserne certo.
Del resto, Dominique non era solo sua cugina.
«Orgoglio e Pregiudizio» ripeté James, sorridendo «Direi che ci rappresenta in pieno».
Un silenzio pieno di tensione si disperse nel salotto della Tana, che tante volte aveva accolto le loro litigate, le loro urla, i loro pianti, i loro silenzi, le loro scusa, i loro baci, le loro risate. James aprì gli occhi, nonostante sapesse che si sarebbe ritrovato davanti solo una massa di capelli biondi sparpagliati. Lo sapeva perché era già successo, tante e tante volte.
Del resto, Dominique non era solo la sua migliore amica.
«Tu credi che ci rappresenti» gli disse lei, voltandosi verso James. I loro visi erano a pochi centimetri di distanza, ma quella vicinanza non spaventata nessuno dei due, anche se non sarebbe dovuto essere così.
«Perché, non è così?» gli chiese lui, passandole una mano tra i capelli.
«Be’, il titolo sì, ma la storia no».
«Ed è più bella della nostra?».
«Non saprei» gli rispose Dominique, accennando un mezzo sorriso «dovrei pensarci».
«E qualcosa che ci rappresenta qual è?» le chiese James, pensando che era dannatamente bella. C’era un tempo in cui cercava in tutti i modi di respingere quei pensieri, ma ora, ora no. Ora lasciava solo che quei pensieri si impossessassero di lui perché, Dio, non c’era sensazione più bella.
Del resto, Dominique era la persona più importante del mondo, per lui.
«La poesia Questo Amore, di Jacques Prévert, sicuramente» gli disse, dopo qualche secondo di silenzio.
«Ma guarda, si chiama anche come me» Dominique scoppiò a ridere, e nessun suono sembrò mai più bello alle orecchie di James «E sapresti recitarmene un pezzetto?».
«Mmh».
«Ti prego. Fallo per me».
Dominique sbuffò, ma James si accorse che cercava a stento di trattenere un sorriso.
«E va bene» acconsentì e si schiarì la voce.
 
« Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo »
 
Parlava piano, a fior di labbra, con una voce calda e invitante, che accompagnava con uno sguardo preso da qualcosa che James non vedeva, creato dall’incantesimo che quelle parole, da lei stessa pronunciate, avevano creato. Anche James era preso, preso dall’unica ragazza che avesse mai davvero amato. Era l’unica degna del suo amore.
«Ricordamelo ancora una volta» le sussurrò guardandole le labbra socchiuse «perché vuoi che mantenga segreto questo tuo lato intelligente, brillante e terribilmente sexy?».
«Perché ciò che tu reputi sexy, molti altri reputano…» lasciò vagare la parola per aria, prendendo una ciocca dei capelli castani di James e iniziando a giocherellarci «...Strambo. Sfigato. Idiota».
«Essere più intelligente di loro ti rende idiota? Questa mi è nuova» disse James con un sorriso.
«Ah, Jamie, il mondo è strano».
*
«Che leggi?» le chiese una bambina dai capelli neri e crespi, il primo giorno di scuola di Dominique. Si ricordava di lei, era stata quella bambina che, il giorno prima, l’aveva spintonata per arrivare prima alle barche. All’inizio, le era sembrata alquanto antipatica. «Ignorala» le avevano detto James e Fred il giorno prima, quando Dominique era caduta a causa sua. Aveva poi scoperto chiamarsi  Anastasia Walker allo Smistamento, ed era finita in Grifondoro, proprio come lei.
Ma, in quel momento, Anastasia, con i due codini neri e una certa a curiosità negli occhi, a Dominique non sembrò più tanto tremenda. Decise di mettere da parte le ostilità. Dopotutto, era a Hogwarts da appena due giorni.
«Storia di Hogwarts. Me lo ha regalato mia zia» rispose Dominique chiudendo  il tomo che aveva sulle gambe e scendendo dalla poltrona della Sala Comune di Grifondoro.
«Storia di Hogwarts?» ripeté la Anastasia, riluttante.
«Già, è molto interessante. Spiega un sacco di cose interes…» Dominique venne interrotta nel bel mezzo del suo discorso entusiasta dalla vocetta acuta della ragazzina «Non mi interessa» disse.
«Come?».
«Non. Mi. Interessa» ripeté, accigliata «Insomma, pensavo avessi l’ultimo best seller del Mondo Magico. Quello che parla del triangolo amoroso tra Babbani, hai presente? Non quella cosa».
«L’ultimo best seller?» chiese Dominique.
«Uffa, ma sì! Che c’è, sei così fuori dal mondo? Capisco che leggi robe così, ma non conoscere le mode…» disse Anastasia, infastidita, alzando gli occhi al cielo. Dominique si asciugò veloce le lacrime che cercavano di sgorgare, invano, con il dorso della mano.
Era davvero così? Era davvero persona fuori dal mondo? Insomma, le piaceva leggere, e passava molto del suo tempo a leggere, ma ciò non significava che era una sfigata. Oppure sì?
«Che succede qui?» Una voce familiare la rdai suoi pensieri. Fin troppo familiare.
«Fred?» chiese, accennando un sorriso e nascondendo le lacrime.
«E James» s’intromise quest’ultimo «Allora» disse, guardando male Anastasia « ho sentito che chiamavi Dominique… com’era, Fred?».
«Fuori dal mondo» gli suggerì Fred.
«Ah, sì. Fuori dal mondo. Ma tu dovresti sapere, visto che sei così informata, che mio padre è Harry Potter, è un Auror e mia ha insegnato un bel po’ di Maledizioni, vero?».
«E che invece il tuo nome è anche quello della protagonista di un best seller babbano, uhm, erotico» aggiunse Fred, ghignando.
Anastasia evidentemente non lo sapeva, e non sapeva neanche cosa rispondere, perché lanciò loro un’occhiataccia e se ne andò, indispettita.
«Grazie, ragazzi» disse Dominique, con un moto di gratitudine.
«Nessuno tocca la nostra Dominique» le rispose James, passando un braccio sulle spalle di ognuno dei suoi cugini.

*Frase tratta da "Noi Siamo Infinito"

 
  
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