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Autore: ChildOfTheDeath    24/08/2015    2 recensioni
"Ah, stupida Midgardiana. Sono passati mesi, eppure non sei cambiata di una virgola." Darcy ha già sentito quel tono sprezzante. Ma non può essere.
"Non può essere." Sussurra.
“Non può essere.” Si ripete, mentre un alone verdastro circonda Odino, nascondendo la sua figura. Poi Babbo Natale scompare, trasformandosi in un giovane uomo dai capelli neri e lunghi, spettinati. Gli occhi troppo verdi per essere veri sono freddi come se li ricordava. E poi c’è quel ghigno. A metà tra un sorrisetto sarcastico e una smorfia di sufficienza. Nemmeno lui è cambiato di una virgola.
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[ DARCY-LOKI ] [ POST "THOR THE DARK WORLD ] 2368 parole
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Darcy Lewis, Loki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTE AUTRICE

Ed eccomi di nuovo qui con una DarcyxLoki. Non so cosa farci, quei due mi piacciono troppo. Spero che la storia sia di vostro gradimento, l’ho scritta un po’ di tempo fa dopo aver stoppato l’Esorcista al minuto quattro, più o meno. Io odio i film horror. Ok, adesso me ne vado e vi lascio alla one-shot.

Bacioni xx

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Darcy cerca di districare le gambe dalla coperta, imprecando sottovoce. Da quando hanno abbassato la tassa sul riscaldamento ne sta decisamente abusando. D’accordo, a New York fa molto freddo durante l’inverno, ma se volesse sudare come un maratoneta andrebbe a farsi una vacanza alle Seychelles. Col nuovo stipendio che ha potrebbe permetterselo. In realtà non è nemmeno ancora laureata, ma Tony Stark la paga lo stesso, e lei di certo non si lamenta. Comunque. Darcy non si trova su una qualche isola paradisiaca, ma nella sua deprimente villetta di periferia. E’ sdraiata sul divano, attorcigliata tra le coperte, e sta guardando l’Esorcista. Ora, è necessario fare un passo indietro. Odia i film horror. Li detesta con tutto il cuore, ma non può fare a meno di passare ore e ore al Blockbuster (perché i Blockbuster esistono ancora), e fare la scorta di pellicole del terrore. L’altro ieri ha guardato The Ring, questa notte l’Esorcista. Sa già che non riuscirà a chiudere occhio per i prossimi due giorni, ma si è sempre considerata una persona masochista, perciò… Sbuffa, irritata. Non riesce a concentrarsi sul film (anche se forse è meglio così), perché i suoi pensieri virano sempre nella stessa direzione. Quando era piccola sua madre- santa donna!- le diceva sempre che gli uomini sono dei grandissimi idioti, dal primo all’ultimo. Non aveva tutti i torti. Non che Darcy sia uscita con molta gente nel corso della sua breve vita, ma le sue poche esperienze non sono state, come dire… Gratificanti. Soprattutto l’ultima. Se il primo fidanzato del liceo era un puttaniere, e il tizio con cui usciva al college un ratto da biblioteca (sul serio, quel tizio assomigliava ad un ratto), il terzo sarebbe dovuto essere quello buono. Invece no. Si è scelta un dio con gravissime carenze d’affetto. Sente gli occhi inumidirsi, mentre ripensa a Loki. Si ricorda ancora di quel giorno, quando Thor aveva detto ad Eric che suo fratello era morto. Darcy non era rimasta particolarmente sorpresa. La dipartita prematura del proprio “fidanzato” è un effetto collaterale, quando quest’ultimo si ostina a voler diventare un dittatore intergalattico, o cose del genere. Ha cercato di non piangere, lo giura. Ci ha provato con tutto il cuore, sul serio. Ma non ci è riuscita. Non lo ammetterà mai, ma in realtà è un’inguaribile romantica. Si è illusa di poter salvare davvero Loki da sé stesso. Ci era quasi riuscita. Poi lui è partito per New York, ha fatto un po’ di casino, ed è scomparso dalla sua vita. Per sempre. E Darcy si vergogna persino a pensarle, tutte queste cose. La verità è che quel dio psicopatico le manca da morire. Le mancano i suoi insulti osceni, le sue fantasiose minacce di morte, i baci rubati, le risate fatte alle sue spalle… Eppure lo sapeva. Sapeva che quella relazione non l’avrebbe portata da nessuna parte, ma è sempre stata una ragazza impulsiva. E poi lui è morto. Se n’è andato, senza nemmeno salutarla, senza un messaggio… Niente di niente. Si asciuga una lacrima, rabbiosamente.

<< Spero che tu stia bruciando tra le fiamme dell’Inferno, stupido dio mestruato. >> Ringhia in direzione del televisore. A proposito, la bambina indemoniata si sta contorcendo sul pavimento proprio in questo momento. Darcy si copre gli occhi con una mano, deglutendo. Perché sta guardando l’Esorcista? Davvero, dovrebbe farsi vedere da uno specialista, al più presto. Se avesse abbastanza dita proverebbe anche a tapparsi le orecchie. Magari potrebbe chiedere al dottor Hulk- o Banner, fa lo stesso- come ha fatto a trasformarsi in un mostro verde ed infuriato. Non che lei voglia diventare un mostro verde ed infuriato, per carità, ma avere un paio di mani in più non sarebbe poi così male. Ad esempio potrebbe…

<< Cosa cazzo… >> Darcy scatta in piedi, spargendo pop-corn dappertutto. Ha sentito un rumore provenire dalla sua cucina da studentessa di scienze politiche. O stagista di Jane Foster, come preferite. A questo punto potrebbe anche darsi che le siano venute le allucinazioni. Non ne sarebbe poi tanto sorpresa. Altro rumore. Ok, Darcy è sicura di avere un udito finissimo. Qualcuno si è introdotto nella sua fottuta cucina. Introdotto? Sul serio? Non crede di aver mai utilizzato la parola “introdotto”, nella sua vita. Afferra dal tavolino dell’ingresso un tomo di tremila pagine. Teoricamente dovrebbe leggerlo, glielo ha ordinato Jane. E’ stato scritto da un certo scienziato, specializzato in una certa fisica quantistica… Insomma, roba che lei non capirà mai. Però lanciato in testa deve far male.

<< Sono armata! >> Esclama, avanzando a piccoli passi. Indossa una t-shirt da uomo (una di quelle che aveva comprato a Loki) e sulla testa ha un ridicolo cappello a forma di Panda. D’accordo, magari non è un abbigliamento molto minaccioso, ma il dottor Simon Lewis (quel tizio si chiama come lei!), stampato sulla copertina del libro, ha uno sguardo piuttosto agguerrito. Darcy si ferma accanto all’ingresso della cucina, prendendo un respiro traballante. Forse dovrebbe chiamare un esorcista. Magari il demonio si è impossessato del suo scolapasta. Poi un’ombra compare vicino all’uscio, e la ragazza smette di pensare. Si lancia in avanti, andando a schiantarsi contro qualcosa di decisamente umano.

<< Per Sparta! >> Sbraita, sollevando in aria il tomo del dottor Lewis. Per Sparta? Ma da dove le è uscito? Il ladro-stupratore-assassino che è entrato in casa sua le blocca le braccia con facilità. Poi la lancia contro al tavolino della cucina. Darcy rimane senza fiato per un secondo, mentre pensa freneticamente ad una via di fuga. Potrebbe lanciarsi fuori dalla finestra. O magari evocare Miei-Miei, il martello di Thor. Dove diamine è quel gran pezzo di… biondo, quando serve? La luce della cucina si accende, e la stagista si blocca con le braccia davanti al volto.

<< Perdonatemi, mortale, ma aggredirmi con quel libro non è stata una buona idea. >> E’ un vecchio a parlare. Assomiglia molto a Babbo Natale, anche se Darcy non ne è molto convinta. Innanzitutto non è ancora dicembre, e poi non è sicura che gli manchi un occhio, e indossi un elmo dorato. Però nessuno ha mai visto il vero Babbo Natale, perciò non può esserne certa.

<< Oh, ehm… Signor Babbo Natale! >> Decide, incrociando le braccia sullo stomaco, fingendo di avere freddo. In realtà sta tremando per la paura, ma non vuole darlo a vedere. Il vecchio con la barba bianca batte a terra uno scettro dall’aria molto preziosa, sorridendo bonariamente. Babbo Natale non potrebbe mai farle del male, del resto. Al massimo le farà trovare del carbone sotto l’albero, anche se è stata una brava bambina. Più o meno.

<< Temo che Voi mi abbiate scambiato per un’altra persona, signorina Lewis. >> Babbo Natale fa un breve inchino. Darcy annuisce, non troppo convinta. In realtà le sembra di aver già visto quel tizio da qualche parte. Assomiglia vagamente a qualcuno che conosce, ma non riesce ad inquadrarlo. Forse è il panettiere che ha deciso di farle una visita fuori programma? O magari Tony Stark si annoiava, e ha mandato qualcuno a farle uno scherzo. Di pessimo gusto, tra l’altro. La stagista gira attorno al tavolo, lentamente. In un cassetto sotto al piano cottura ci sono tutti i coltelli. Li ha rimessi lì dopo che Loki se n’è andato da casa sua. Non che non si fidasse di lui, ma, ecco… Non si fidava di lui.  

<< Oh, aspetta un attimo! Tu sei Odino. >> Si batte una mano sulla fronte, dandosi dell’idiota. Non verrà incenerita per non aver riconosciuto il padre di Thor, vero? Ma, ehi, non l’aveva mai visto prima, e poi sono le due del mattino. Non è nel pieno delle sue facoltà mentali. E cosa ci fa Odino nella sua cucina?

<< Felice che Voi mi abbiate riconosciuto, mia lady. >> Odino continua a sorridere. E’ un sorriso che ha già visto un milione di volte. Dove? Quando? Non lo sa esattamente. Magari negli spot pubblicitari su Babbo Natale.

<< Di niente, Signor Babbo Nat… Odino. Posso sapere cosa ci fa lei nella mia cucina? Non che non sia un ospite gradito, ma purtroppo non ho niente da offrirle. Vede, sono una pessima cuoca, e se mi mettessi a preparare qualcosa adesso i vicini si infurierebbero. E mi creda, non vuole vedere la signora Todd incazzata. E’ una vecchietta amabile, non mi fraintenda… Però strilla come un’aquila quando si arrabbia, ed ha la pericolosa tendenza a chiamare la polizia. E quado c’è la polizia compaiono quelli dello S.H.I.E.L.D. Io odio quelli dello S.H.I.E.L.D. >> Si interrompe soltanto per riprendere fiato. Spera che Thor si sia accorto che lei è in pericolo, o cose del genere. Tanto lui salva sempre le donzelle in difficoltà, no?

<< Ah, stupida Midgardiana. Sono passati mesi, eppure non sei cambiata di una virgola. >> Darcy ha già sentito quel tono sprezzante. Ma non può essere.

<< Non può essere. >> Sussurra.

“Non può essere.” Si ripete, mentre un alone verdastro circonda Odino, nascondendo la sua figura. Poi Babbo Natale scompare, trasformandosi in un giovane uomo dai capelli neri e lunghi, spettinati. Gli occhi troppo verdi per essere veri sono freddi come se li ricordava. E poi c’è quel ghigno. A metà tra un sorrisetto sarcastico e una smorfia di sufficienza. Nemmeno lui è cambiato di una virgola. Loki è sempre lo stesso. Darcy non sa se ridere o piangere, mentre lo raggiunge con una falcata e gli molla uno schiaffone sulla guancia. La stagista sa di non avergli fatto male, ma vedere la sua espressione esterrefatta la riempie di soddisfazione. In realtà non è sicura di come si sente, mente gli sbraita in faccia un: “Sei una fottutissima testa di cazzo” e altri soavi parole d’amore. Vorrebbe scoppiare in lacrime tra le sue braccia (cosa che non succederà mai e poi mai), oppure sbattergli ripetutamente in testa il libro del dottor Lewis. O magari fare tutto quanto insieme. Loki la afferra per le braccia, impedendole di fare quello che vorrebbe, ovvero prenderlo a pugni con tutta la cattiveria che possiede.

<< Ti stai rendendo ridicola, mortale. >> Le fa “gentilmente” notare il dio degli inganni, facendo cozzare la sua schiena contro al muro. Darcy tenta di divincolarsi, con scarsissimo successo.

<< Tu hai fatto credere a tutti di essere morto! >> Abbaia. Probabilmente la signora Todd ha già chiamato la polizia, e presto si ritroverà Fury (quel tizio la inquieta da morire) e la squadra degli Avengers al completo in cucina. Ma non le interessa proprio niente, se deve essere sincera.

<< Hai fatto credere a me di essere morto! >> La sua voce è decisamente troppo alta, e trema in modo incontrollato. Darcy vorrebbe darsi una manata in testa. Non può mostrarsi debole di fronte a Loki, o lui capirà quanto le è mancato. Anche se probabilmente lo sa già. Quel piccolo dio squilibrato non si è insinuato soltanto nella sua vita, ma anche nella sua mente. E lei glielo ha permesso, senza nemmeno opporre un minimo di resistenza.

<< Ma adesso sono qui. >> La voce di Loki sembra incerta, ma forse Darcy ha soltanto le traveggole. Sa esattamente cosa dovrebbe fare ora. Per prima cosa sarebbe opportuno chiamare Jane, Thor o persino Fury e la sua squadra di killer altamente addestrati. Loro porterebbero via lo schizofrenico che si diverte a fingere di essere il proprio padre, e poi lo rinchiuderebbero a vita nelle prigioni Asgardiane. Fine della storia, e vissero tutti felici e contenti. Tranne lei. Prova ogni volta a fare la cosa giusta, con tutte le sue forze. E in questo momento la “cosa giusta” non è certamente alzarsi in punta di piedi e baciare quel rockettaro con qualche rotella fuori posto. E non è per niente giusto che lui la sollevi con facilità, permettendole di avvolgere le gambe attorno al suo bacino. No, è sbagliato, completamente. Lo sanno entrambi. Lo sa anche Loki.

Sa che non sarebbe mai dovuto tornare a Midgard per rivedere quella sciocca umana. Sa che ha mandato a monte tutto il piano perfetto che ha architettato alle spalle di quell’idiota di suo fratello. Un cieco, uno stolto. Loki è superiore a tutti gli altri, è troppo intelligente per restare dietro alle quinte. Si credeva superiore anche a Darcy Lewis, quella piccola presuntuosa terrestre. Però adesso è qui con lei, e la sta baciando come non ha mai baciato nessuna donna Asgardiana. Ed è strano sentirsi così potente e vulnerabile allo stesso tempo. Darcy gli morde il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, ed in questo momento si sente molto Edward Fatina Cullen, ma non le interessa più di tanto, perché non riesce a pensare a niente. E riflettendoci bene è un evento davvero epocale, perché lei non spegne la mente nemmeno quando dorme. Il criceto che corre nel suo cervello deve essere sotto il costante effetto di steroidi, o cose del genere. Loki la lascia improvvisamente andare, allontanandosi di scatto. La ragazza lo fissa, con gli occhi fuori dalle orbite e il fiatone.

<< Thor si è accorto dell’assenza di Odino. Devo andarmene. >> Le dice semplicemente, indietreggiando di quale passo. Darcy inarca un sopracciglio. Adesso è davvero arrivato il momento di chiamare Natasha Romanov e compagnia. 

<< Tu sei completamente pazzo. >> Si limita ad asserire, incrociando le braccia sotto al seno. In realtà l’unica cosa che vorrebbe fare adesso è supplicarlo di tornare il più presto possibile. Loki si esibisce nel suo peculiare ghigno sarcastico, lisciandosi i capelli scuri con una mano.

<< Perdonami per tutto quanto, Darcy Lewis. >> La foschia verde lo avvolge di nuovo, e Loki sparisce come d’incanto. Probabilmente ha imparato la tecnica del teletrasporto, come Goku di Dragon Ball.

La televisione accesa in soggiorno continua ad emettere urla disumane. Il sacerdote grida parole incomprensibili in latino.

<< Esci da questo corpo, Satana! >>

Darcy scoppia a ridere, perché infondo il Diavolo non è poi così male.

   
 
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