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Autore: Stella cadente    24/08/2015    6 recensioni
"Odiava quando era così.
Così ... debole.
Così vulnerabile.
Non doveva esserlo ... e invece lo era."
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Harry Styles è un ragazzo alla deriva. Un ragazzo di vent'anni che si sente perso, vuoto, incompleto.
Vive la vita senza entusiasmo, lasciando che le cose gli scorrano addosso, totalmente indifferente a più o meno tutto ciò che lo circonda.
Finché una sera – una come tante, in realtà – non farà un incontro che, a poco a poco, rappresenterà una svolta ...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

19 Settembre 2022
 
 
 
Quel giorno di Settembre c’era un lieve vento che scompigliava i ricci castani di Harry, seduto in terrazza di fronte al computer. La giornata era stranamente luminosa e lui ticchettava velocemente sulla tastiera del suo pc nero, rileggendo ogni volta che scriveva una riga in più.
“La montagna di fuoco”, il suo secondo romanzo fantasy – dopo il successo di “La profezia” – stava lentamente prendendo forma, ma a quanto pareva quel giorno scrivere il quattordicesimo capitolo del libro risultava piuttosto ostico.
Si grattò distrattamente il mento e bevve un sorso del suo caffè nero, cercando di capire che cosa c’era che non andava in quel maledetto capitolo.
«Papà!» lo chiamò una vocina limpida e squillante.
Dopo poco una bambina con il viso dolce e gli occhioni verdi lo tirò lievemente per la manica della camicia.
«Dimmi tesoro.» rispose lui, sorridendole con amore.
«Cosa fai?»
Gli occhi della bambina erano intrisi di curiosità.
«Scrivo il mio libro.»
«E di cosa parla questo libro?»
Harry sorrise: sua figlia aveva ereditato questo tratto da lui. Adorava le storie, di qualsiasi tipo, e lui amava raccontargliele la sera. Le aveva già letto tutto il suo libro e lei lo aveva apprezzato tantissimo. Era la sua più grande fan, se si parlava di scrittura.
«È il continuo del primo. Quello che ti ho raccontato, ricordi?»
Lei annuì, contenta.
«Che bello! Poi me lo leggi? Eh, papà? Me lo leggi?»
Harry le scompigliò amorevolmente i boccoli castani.
«Certo che te lo leggo, piccola.»
Sua figlia avrebbe compiuto cinque anni il trentuno di Settembre, ma già sapeva parlare benissimo e dimostrava un certo interesse per la professione del padre.
Ed Harry la amava, con tutto se stesso.
Assaporò il vento di quel giorno, freddo ma non tagliente, che portava con sé l’odore dell’autunno mischiato al profumo di frutta dei capelli della bambina che gli stava in braccio e a quello del caffè vicino al computer.
Harry amava quello che faceva. Amava scrivere, amava aver realizzato finalmente il suo sogno ed essere diventato quello che da sempre voleva diventare: uno scrittore.  Voleva trasmettere emozioni agli altri tramite le sue parole, e adesso non gli sembrava vero che quella passione fosse diventata il suo lavoro. Il fatto che piacesse anche a sua figlia, poi, era il massimo.
Lui era felice, adesso. Felice come non mai.
«Ciao, Emily! Come va?» sentì dire una voce familiare dal piano di sotto.
Louis.
Dopo la sua, si sentì quella di una bambina dire un vivace “Ciao”, facendo un gran baccano.
«Papà, posso andare a giocare con Lux?» chiese sua figlia, guardandolo speranzosa.
Lux era la bambina di Louis e di Eleanor che aveva un anno in più di lei – ed era la loro vicina di casa.
«Va bene.»
La piccola corse via.
«Claudia» la chiamò lui.
Lei si voltò.
«Stai attenta, okay? E non rompete niente, altrimenti la mamma si arrabbia.»
La bambina disse un dolcissimo «sì, papà» sorridendo e corse in casa rumorosamente.
Harry scosse la testa, guardandola con affetto, poi tornò al suo romanzo.
 
Il ragazzo si guardò intorno abbattuto. Non sarebbe mai riuscito nella sua missione, e in quell’istante il peso di quel pensiero si abbatté su di lui inesorabilmente. La sua nuova compagna di viaggio, al suo fianco, aveva tutta l’aria di essere spensierata, come se non stessero intraprendendo un’avventura che poteva mettere a rischio la loro stessa vita.
Ed sospirò.
«Forse non saresti dovuta venire con me. Ti sto mettendo in pericolo continuamente» disse, in un misto di tristezza e rimprovero.
 
Come poteva continuare?
Ci pensò su un attimo, guardando quel cielo lievemente nuvoloso.
Poi scrisse.
 
Claire lo guardò con quegli occhi verdi, come se avesse detto la più grande scemenza del mondo.
Poi disse semplicemente:
«Io ci sono, Ed.»
 
 
Harry inspirò l’odore d’autunno, e come un flash gli rivennero in mente tutte le immagini, le sensazioni, perfino gli odori di quel periodo, del periodo in cui aveva conosciuto la ragazza che gli aveva cambiato la vita. Quella stessa ragazza che, alla fine, non se ne sarebbe mai andata.
Il giovane uomo si asciugò frettolosamente una lacrima che era sfuggita al suo controllo e guardò in alto.
Non ti dimenticherò mai, Claudia.
Mai.
 

 

 Questa storia è venuta fuori da un’idea che mi è venuta ascoltando Moments. Aveva attraversato il mio cervello così, fulminea, in un lampo, senza che nemmeno me ne accorgessi. Un’idea così, un po’ superficiale, dalla quale era uscita a stento una bozza. Inizialmente non mi convinceva granché, non ero sicura nemmeno di volerci davvero fare una FanFiction.
Non sapevo neanche lontanamente che mi avrebbe portata fino a qui.
Non sapevo che un’idea, apparentemente insignificante e banale, avrebbe costituito un viaggio fantastico. Perché è questo che è stata questa FF, per me: un viaggio. Un viaggio in cui, piano piano, i miei personaggi mi hanno presa per mano e mi hanno condotta dove volevano loro.
Non so spiegare a parole cosa provo, adesso che l’ho conclusa. È difficile riuscire a tradurre cosa c’è dentro di me in questo momento, ma una cosa la so dire: è stranamente, insolitamente doloroso separarsi da Harry. La cosa buffa è che credevo che non mi sarebbe più successo per dei personaggi, invece mi sbagliavo. Mi sbagliavo, perché io, specie negli ultimi capitoli, ero Harry. Ero lì mentre soffriva, mentre piangeva, mentre sentiva la mancanza di Claudia. E soffrivo con lui, e avevo un’immensa voglia di abbracciarlo. Lentamente, con il passare dei capitoli, mi sono innamorata di lui, di questo ragazzo chiuso e un po’ scontroso, ma dolcissimo.
Spero che anche voi vi siate affezionati  a lui, perché è una cosa meravigliosa.
E, come sempre, vi ringrazio, miei amati lettori. Non sapete quanto mi rendete felice ogni giorno, e io non posso fare a meno di ricordarvelo. Spero che questa storia vi abbia emozionati, catturati e anche un po’ commossi, un po’ come è successo a me mentre la scrivevo.
Grazie mille.
Stella cadente




 
  
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