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Autore: ELIOTbynight    02/02/2009    2 recensioni
“Ero nel 2001 … Cosa ci facevo nel 2001 a Magdeburgo? Un momento... qualcosa è successo a Magdeburgo nel 2001... […] Non riuscivo a togliermi dalla mente quei benedetti e anche maledetti occhi … Quegli occhi verdi di cui mi ero invaghita … E più ci pensavo e più mi sentivo persa, spaesata, la testa cominciava a girarmi e mentre respiravo affannosamente sentivo crescere una forte sensazione di nausea … Ma stranamente questa terribile sensazione era molto piacevole … Mi rilassava, mi tranquillizzava, mi calmava … Riusciva a placare per un momento tutta la confusione che avevo in testa … [...] No. Non poteva continuare così. Non ho fatto male a cambiare il passato, ci sono venuta apposta...” LEGGERE PER GRADIRE!
Genere: Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La FFFEP (Fan Fiction Film Eliot Production)
Presenta

As Ende Der Zeit

lo so, dovrei continuare la mia "SMS, guitar & love", ma avevo troppa voglia di postare questa ff! Buona lettura!  E ditemi se vi piace!


Primo capitolo - un salto nel passato

Bitte lass uns keine freunde bl …” no … no … no! Ti prego, no! … Non può essere vero … E invece mi sa che è vero … Si è scaricata di nuovo la batteria dell’ipod! Appena arrivo a casa lo attacco subito al computer. Eh, io senza musica non vivo … Fortuna che sono quasi a casa. Accidenti, oggi sul pullman c’era un casino tremendo! Mi hanno cambiato canzone per ben due volte, e sempre sul più bello! Che giornata …
Infilo la chiave nella serratura mentre penso sul da farsi nel pomeriggio. Ma secondo me andrà come al solito: tre ore di computer e il resto in cavolate varie! Un classico a casa mia …
Ero sola in casa, mamma lavorava fino a sera. Di solito quando accendo il pc inizia subito il ronzio che fa quando carica. Invece stavolta … silenzio. Non una mosca. Diedi un’occhiata al modem vicino ai miei piedi. Tutto normale, irradiava la sua solita luce biancastra. Ma appena alzai lo sguardo sul monitor vidi qualcosa di insolito. A lettere piccolissime c’era il ritornello di una canzone che conoscevo benissimo … la prima canzone in tedesco che avevo imparato …

Ich muss durch den Monsun
Hinter die Welt
As Ende der Zeit
Bis kein Regen mehr fallt
Gegen den Sturm
Am abrung entlang
Und wenn ich nicht mehr kann denk ich daran
Irgendwann laufen wir zusamm
Durch den Monsun
Dann wird alles gut

Strano … non era mai successa una cosa del genere … ma la cosa strana che mi incuriosiva di più era la parola Zeit, scritta in grassetto in modo che si notasse più delle altre. Strano …
Poi il monitor diventò tutto bianco, poi nero e infine ricominciò a ronzare e ad accendersi come se niente fosse.
Ci pensai su tutto il pomeriggio senza venirne a capo. Pensierosa, presi la tastiera giocattolo del mio fratellino e iniziai a strimpellare qualche nota imparata per caso. Senza accorgermene feci delle note che assomigliavano proprio a “durch den Monsun”.
Ad un certo punto la pianola iniziò ad illuminarsi di una luce fortissima. Ero stupita, non sapevo cosa fare. Poi mi venne in mente quello che era successo al computer …
- Ora che ci penso … Zeit in tedesco vuol dire tempo … -
Vidi un altro bagliore potentissimo … e poi più nulla.

Mi risvegliai con un colpo di tosse in un vicolo buio, stretto, sporco e pieno di foschia. Ero sdraiata sull’asfalto gelido e feci fatica a mettere a fuoco quello che vedevo. Vedevo delle luci … delle luci soffocate al fondo del vicolo … La mia via d’uscita! Mi stropicciai gli occhi e mi misi a sedere.
- Ma … dove sono finita?-
Vidi lontano, davanti a me, della gente che camminava sul marciapiede … e delle auto …
Mi alzai e andai a vedere. Vidi … una città. Esattamente come Milano, Londra e Parigi, solo un poco più tranquilla.
Mi guardai attorno … la gente parlava in modo strano … poi capii … era tedesco …
- Oh, mio Dio … ma sono capitata … in Germania???-
Non avevo idea di dove mi trovavo, né se era lo stesso tempo in cui ero quand’ero a casa.
Tempo … quella parola mi era rimasta impressa. E mi faceva riflettere. Quel bagliore … Non sarà forse … Fermai una bambina.
- Entschuldigung … (scusa … )-
- uh?-
- wo sind wir? (dove siamo?)-
- wir sind in Magdeburg … (siamo a Magdeburgo … )-
Come? A Magdeburgo?
- wie spat ist es? (che ore sono?)-
- es ist 9 Uhr. (sono le nove in punto.)-
- … was ist heute? (cos’è oggi?)-
- Dienstag, 7 Marz. (martedì, sette marzo)-
- … Jahr? (anno?)-
- 2001 … -
Ebbi un nodo allo stomaco.
- vielen dank … -
Ero nel 2001 … Cosa ci facevo nel 2001 a Magdeburgo?
Un attimo … qualcosa è successo nel 2001 a Magdeburgo …
Bill e Tom avevano conosciuto Georg e Gustav …
Vagai per le strade cercando il garage dove suonavano i gemelli per ore, finché dopo un po’ non ce la feci più e mi fermai.
Ad un tratto li vidi … proprio loro … Gustav e Georg che parlottavano tra loro e camminavano … Forse erano diretti lì, al mini concerto dei gemelli Kaulitz!
- oh, santa pazienza … sono proprio loro … Georg e Gustav … no, Vicky, aspetta: loro non sanno ancora che diventeranno famosi, sono persone normali ora. Meglio se li seguo da lontano … -
Mentre loro camminavano io li seguivo a circa 50 metri di distanza. Intanto li osservavo.
- sono proprio come me li immaginavo … persino Georg, con i suoi capelli corti un po’ mossi sulle punte … -
Georg … era sempre stato il mio preferito dei quattro … Quella sera era incredibilmente bello …
In lontananza iniziai a vedere i gemelli che suonavano su un piccolo palco incastrato in un vecchio garage … Che bello, stavo per assistere al primo incontro tra quelli che sarebbero diventati i miei idoli …

   
 
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