Il prato, dietro di lei il bosco.
Era in mezzo a una radura, l’erba ancora bagnata dalla pioggia.
Vento che annunciava di nuovo bufera si insinuava tra i suoi abiti.
Si guardò intorno senza vedere realmente, gli occhi viola spalancati e annebbiati dalla paura.
I capelli neri fluttuavano confusi nell’aria.
Tese le orecchie a punta, di scatto.
Il cigolio di un cancello.
Erano dentro.
Corri, corri!
Non ce l’avrebbe mai fatta.
Alice ora correva con la disperazione nelle ossa, senza il tempo di guardarsi alle spalle.
Dietro di lei il male incombeva ma non si sarebbe fatta schiacciare.
Le sue gambe macinavano i minuti con una forza che non pensava di possedere.
Ventitré anni, troppo pochi per morire.
C’era quasi.
Un piede dopo l’altro sul prato scivoloso.
Incespicò.
Cadde riversa sul prato e alzò lo sguardo.
Un mantello.
L’avevano presa.
 
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è un piccolo esperimento. è stato pensato per essere il prologo di una storia mooolto più lunga che però ancora non è pronta.
Quello che vi chiedo è di farmi sapere che ne pensate perchè ne ho bisogno per continuare la mia storia.
Grazie a voi! =D