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Autore: Misaki Ayuzawa    25/08/2015    5 recensioni
Chi è Tessa Gray? Ve lo dico subito. Tessa Gray è una povera sedicenne in crisi. Perchè, non solo frequenta il terzo anno di liceo, e si sa, il liceo è un problema per tutti, ma anche perchè non riesce a trovare il libro giusto... si avete capito, è una lettrice appassionata che non riesce a trovare un libro appassionante e questo è un problema per qualunque lettore che si rispetti! Questa, signori è la storia di Tessa Gray e della sua caccia alla "trama perfetta" ma non solo la sua perchè compariranno, con la stessa importanza, gli altri personaggi che fanno di Shadowhunters il ciclo di romanzi che è!
Dal 7° cap.: Il blu si fuse col grigio per diventare tempesta.
Dal 9° cap.: "E che cosa cerchi?"
"Romanzi. Ce ne sono pochissimi. O poesie ... Ci sono soltanto enciclopedie e storici!"
Will si sentì ferito nell'orgoglio. Quella era la sua biblioteca e nessuno la poteva offendere!
Dal 13° cap.: "Ah non preoccuparti! In caso scacciamo via Will!"
"Chissà perchè non credo prenderebbe la cosa con diplomazia ..."
"Mmmm ... forse no" Rise.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 49:  E, infine, addio

“Vuoi …” Tessa non sapeva cosa dire. Il resto della strada verso il suo appartamento l’avevano passato in un silenzio imbarazzato.
Nessuno dei due sapeva esattamente cosa l’altro sperasse che accadesse e così entrambi avevano ritenuto più saggio chiudere la bocca e non provocare reazioni estreme nell’altro.
Cosa gli stava chiedendo Tessa? Per sì e per no Will scosse la testa.
“E’ tardi e domani c’è lezione. Forse è meglio che anche io torni a casa.”
“Dove stai?” Azzardò a chiedere Tessa.
“Nello stabile qui di fronte.” Will indicò un edificio arancione. Era a meno di venti metri rispetto a quello di Tessa, separato dal viale alberato.
“Ah … allora immagino ci vedremo spesso.”
“Lo spero.” Will sorrise per qualche secondo prima di tornare serio. Si guardò un po’ intorno, un silenzio ricco di tensione che impediva ad entrambi di fare alcunché.
Schiaritosi la gola, Will mosse qualche passo in direzione della strada, voltando le spalle a Tessa, che finalmente tornava a respirare, rovistando nella borsa in cerca delle chiavi.
Nemmeno cinque secondi dopo, la ragazza poté sentire il rumore dei passi di Will di nuovo vicini a lei.
Will si piazzò tra lei e la porta, l’espressione più risoluta di quanto non lo fosse qualche momento prima.
“Tessa, io non ce la faccio a continuare così.”
Tessa si limitò ad aggrottare la fronte, mentre Will continuava a parlare, la voce via via sempre più alta, tanto che temette che qualcuno potesse uscire dalla propria stanza e urlargli contro di fare silenzio.
“Non posso fingere che vada tutto bene o ancora peggio, di essere trattato come un semplice conoscente. Un tuo vecchio compagno di liceo. Una persona che per caso hai rincontrato a distanza di mesi. Non eravamo così. Noi non siamo così. Siamo usciti insieme, ci siamo appartati alla festa di Natale, abbiamo condiviso la stanza di un ospedale per giorni, santo Cielo. Siamo andati a teatro e ci siamo buttati da un balcone. Abbiamo condiviso un amico importante e il vuoto assoluto.”
Il volto di Tessa si era fatto più pallido, mentre la voce di Will tornava ad abbassarsi di tono, affannata.
“Ci siamo amati, Tess.” Le sfiorò una guancia col dorso della mano. “Spero di avertelo dimostrato, perché ti amo ancora, nonostante tutto quello che ti ho fatto. Non pretendo che tu sia ancora la stessa persona di allora, men che meno che tu provi ancora le stesse cose, anche se, ad essere sincero, una parte di me si aspetta che nulla sia cambiato e che tu mi abbia aspettato per tutto questo tempo. Tuttavia, capirei se non fosse così, ma voglio saperlo adesso.”
Tessa non era certa di quello che avrebbe detto, ma ci stava ancora pensando quando sentì la propria bocca muoversi, e parole fluirne fuori.
“Cosa faresti se ti dicessi che sono cresciuta, cambiata e che per me ora tu non sei nulla se non il bastardo che mi ha fatto il cuore a pezzi?”
“Ogni parola sarebbe una stilettata nel mio, di cuore. Rimarrei in uno stato di disperazione per circa un paio di giorni, poi, rinsavito e sobrio, ti farei di nuovo innamorare di me.”
“E se non ci riuscissi?”
“Mi farei da parte, perché non sono un pazzo con manie di persecuzione. Ma è inutile  parlarne, ci riuscirei di sicuro.” Will si concesse un mezzo sorriso, non incerto ma stranamente familiare. A Tessa parve di ritrovarsi nuovamente di fronte allo spavaldo ragazzo di diciassette anni che le lanciava aeroplanini di carta per farsi passare il compito di matematica.
“Sei un bastardo presuntuoso, te lo hanno mai detto?”
“No, ma di recente mi hanno detto che sono un bastardo che ha infranto il cuore della donna più adorabile che abbia mai camminato su questa terra.” Mosse un passo, facendosi più vicino a Tessa.
“Sono tentata di darti una testata sul naso e cancellare quel tuo brutto ghigno dalla tua brutta faccia per sempre.”
Il sorriso di Will si fece più largo, quando afferrò entrambe le mani di lei portandosele alle labbra e depositando un bacio su entrambi i dorsi.
“Pensa, questa donna è così adorabile che, quando minaccia di rompermi il naso e strapparmi via le labbra, ho un’irrefrenabile voglia di baciarla.”
“La vita, per questa donna, deve essere molto frustrante se quando lei ti intima di tacere, tu continui a dire impunemente assurdità.” Aggrappandosi agli ultimi frammenti di dignità che le erano rimasti, Tessa fece leva sulle mani di Will, che ancora stringevano le sue, e lo spinse dentro casa, chiudendosi la porta alle spalle.
Nell’appartamento regnava la penombra. La poca luce che entrava dalla finestra proveniva dai lampioni in strada.
Tessa liberò una mano dalla presa di Will e lasciò che borsa e chiavi cadessero a terra.
“Il fatto è che questa donna mette un po’ di paura. Non lascia intendere quello che vuole se non all’ultimo momento. Mi confonde.” La voce di Will era roca e il sorriso aveva definitivamente abbandonato il suo volto.
“Se posso fare ipotesi, credo che questo accada perché non sa nemmeno lei cosa vuole.”
Will sciolse la stretta delle loro mani e le passò un braccio dietro la schiena all’altezza della vita, annullando la distanza tra i loro corpi, gli occhi fissi sulle labbra di lei, socchiuse.
“O forse” terminò Tessa in un soffio “è troppo orgogliosa per ammetterlo.”
“Non c’è da biasimarla, per nulla. Però sono certo che se solo per una volta mettesse da parte l’orgoglio, non se ne pentirebbe, in futuro. L’ho trattata con noncuranza, anche se non intenzionalmente, ma non è qualcosa che potrebbe accadere una seconda volta, nel modo più assoluto. Perché, se accadesse di nuovo, mi andrei a gettare nel Tamigi e lascerei che le acque mi sovrastassero, affogandomi.”
Tessa non aspettò un momento di più prima di farlo indietreggiare ancora, verso il divano. Lui, di spalle, non poteva vederlo, così vi cadde semidisteso, con Tessa, sopra di lui, che lo baciava, ricambiata. 

“Hai fatto palestra, William?” Ridacchiò Tessa, stremata, distesa sul divano, piacevolmente schiacciata tra lo schienale e Will. “Ti trovo in forma.”
“Qui ci sarebbe voluto l’addestramento militare.” Rispose, sbadigliando. “Ma se ti interessa davvero, sì. Nella nuova scuola, in Galles, ero entrato nella squadra di lacross.”
“Sono impressionata. Non ricordo ti piacessero particolarmente gli sport a squadre.”
“Non mi piacciono nemmeno ora. Era un modo come un altro per restare impegnato e avere poco tempo libero. E poi i giocatori di lacross sono molto apprezzati dalle signore figlie di allevatori.”
Tessa si sollevò quel tanto da riuscire a piazzare una gomitata tra le costole a Will.
“Sto scherzando, Tess. Non sono stato con nessuna, mai. Te lo giuro.”
Questo fece irragionevolmente piacere a Tessa che, dopo qualche minuto, lo rassicurò sullo stesso punto.
“Sai, Tess … quando sono tornato in Galles è successa una cosa strana.” La voce di Will trasudava tristezza e Tessa capì prima che Will finisse di parlare a cosa si riferisse.
“Tutti i miei vecchi compagni di scuola si ricordavano di me, ovviamente. Un ragazzo che scappa di casa dopo che la propria sorella è stata assassinata non si cancella facilmente. Qualcuno dei miei vecchi amici si è riavvicinato a me e io ho fatto di tutto  per comportarmi normalmente … ma tra tutte queste persone che tentavano di mettermi a mio agio, io … sentivo che mi mancava qualcuno.”
“Jem.” Sussurrò Tessa.
Will annuì.
“Mi sembrava sempre terribilmente sbagliato che lui non fosse lì con me. Pensavo di aver superato la cosa tempo fa. È evidente che non è stato così. Non me ne farò mai una ragione. Mi sembrava giusto che tu lo sapessi. Posso assicurarti del mio amore ma non del mio carattere. Temo dovrai farti carico di un ragazzo tormentato, per i primi tempi.”
Tessa gli prese il volto tra le mani. “Ci volessero vent’anni, farò tutto ciò che è in mio potere per dissipare ogni nube, ma non farò nulla per fermarti dal piangere Jem. Sarei egoista ed ipocrita. Credi che io me ne sia fatta una ragione?”
Si chinò su di lui depositandogli un bacio sulla fronte.
“Sai cosa,talvolta, mi dà pace, Will?”
Un’espressione interrogativa sul volto del ragazzo.
“Quello che lui diceva spesso, sul fatto che ci saranno altre vite. Mi piace pensare che nella prossima lo rincontreremo, e allora né la sua vita né la nostra sarà pervasa da tanta tristezza.”
“Spero tu abbia ragione, Tess, anche se in questo momento mi sento beato solo e soltanto per il privilegio di poterti stringere tra le braccia  in questo modo. Non ho fatto granchè, fino ad ora. Nulla di lodevole o degno di nota, eppure mi è stata concessa questa grazia, insieme alla tragedia.”
Tessa incastrò la propria testa nell’incavo del collo di Will.
“E’ la vita, Will. Ho paura che nessuno possa dirsi più felice o più disperato di noi, non finchè siamo ancora qui a vivere.”
Will prese a passarle la mano tra i capelli, incrociando lo sguardo di lei col proprio. Per l’ennesima volta, il blu si mescolava col grigio in uno scenario tempestoso.
“Per quel che vale, sono lieto di poter trascorrere questo tempo che ci è concesso con te. Nessuno di noi due ritiene di aver vissuto la favola che speravamo, o no? E tuttavia, ho ancora la forza di illudermi che adesso sarà tutto più sopportabile.”
“Tu non volevi quello che è accaduto per la tua famiglia e per Jem, io non volevo ciò che è accaduto per la mia e per Jem, ma non c’è bisogno che ti illuda, Will. In questo momento, e nei prossimi, io sono reale quanto te e ti amo più di quanto tu possa immaginare, più di quanto io stessa possa immaginare. Forse ti spaventeresti e scapperesti via se sapessi con quanto forza io ti ami.”
“Non se la portata dei tuoi sentimenti è anche solo lontanamente equiparabile a quella dei miei. Ti amo, non smetterò mai di dirtelo fino alla fine. Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita  che la verità sia mentitrice ma non dubitare mai del mio amore.”
“Giuro che non lo farò. Posso anche dubitare che il cielo sia viola e fatto di porcospini?”
I suoni delle loro risate si congiunsero fino a diventare uno.
Un idillio è generalmente percepito come una giornata d’estate passata al sole in balia del suo dolce tepore, in compagnia di chi ami su un tappeto d’erba bagnata dalle ultime gocce di rugiada.
E’ possibile trovarne uno in mezzo al mare tempestoso, i raggi che perforano a tratti le nubi, ad illuminare il percorso di una piccola barca apparentemente preda onde. Se i marinai sono bravi, piegheranno il vento al loro volere e raggiungeranno sani e salvi la meta.

Angolino dell'autrice: Sì, signori e signore, avete capito bene. Questo è davvero l'ultimo capitolo. Questa storia non ne conoscerà altri. Avrei voluto avvisarvi nel capitolo precedente, manemmeno io lo sapevo. Mentre scrivevo le quattro pagine di word che spero abbiate appena finito di leggere, mi sono resa conto di aver donatoalla storia tutto quello che potevo concerle. Ho dato un pezzetto di me a Tessa, a Will, a Sophie, a Gideon, a Charlotte e a Henry e ora è più difficile di quanto pensassi separarsi da personaggi che in realtà non ho creato nemmeno io. Ammetto che mi sentirò molto vuota, ora che Tessa Gray e la trama perfetta è conclusa, ma è tempo. Ringrazio tutti voi lettori che hanno recensito o soltanto seguito la storia fino a questo punto, credo siate più o meno un centinaio e ne sono sbalordita, perchè non me lo aspettavo all'inizio. Ogni volta che ho letto che qualcosa nei capitoli vi aveva commossi o fatti ridere ne sono stata oltremodo felice. Quindi grazie per questa esperienza. Davvero,grazie.
Spero e mi auguro che questo finale sia stato di vostro gradimento e che conveniate con me che è stato il momento giusto per imporre la parola fine.
Non vedo l'ora di leggere le eventuali recensioni, perchè sono davvero davvero davvero curiosa di sapere cosa pensiate di questo finale e,  in generale, della storia.
Per quanta riguarda progetti futuri, credo che riprenderò in mano la storia "L'Angelo" che avevo temporaneamente interrotto per mancanza di tempo. Se non l'avete letta spero passerete a dare un'occhiata. Ne vado abbastanza fiera. 
Grazie ancora e a presto:)

 

  
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