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Autore: ivi87    25/08/2015    8 recensioni
Timeline: un momento indefinito tra la 5x02 e la 5x05
Dal testo: “L’ufficio è vuoto”, annunciò Lanie, tornando verso di loro.
“La mia ipotesi è che Castle si sia accorto di essere in anticipo e abbia deciso di farsi un giro nell’attesa. Arriverà a minuti”, espose come se stesse parlando di un’indagine “Beckett invece è semplicemente in ritardo, accade spesso in effetti…”.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Lanie Parish, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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GOT A SECRET, CAN YOU KEEP IT?



 

 

L’aria fresca di fine settembre trasportava con sé, lungo le strade newyorkesi, le prime foglie arancioni, donando ai residenti e ai turisti nuove sfumature autunnali.

Lanie se ne accorse immediatamente.

Anche Ryan, alla sua sinistra, parve rapito da quello spettacolo.

Sorridente, guardò verso destra. Espo stava ammirando un altro tipo di panorama.

La mora procace che stavano per incrociare era però troppo impegnata a leggere messaggini sul telefono per accorgersi di lui.

Quando Javier vide Lanie scuotere la testa si ricompose e fece finta di nulla.

La loro situazione era ancora un po’ incerta.

Non stavano insieme ma entrambi si arrogavano il diritto di essere gelosi di eventuali nuovi partner.

E cosa più importante, era molto saggio non fare incazzare Lanie.

Ognuno con i propri pensieri, i tre camminavano sereni in direzione dell’Old Haunt.

Quando arrivarono davanti al locale trovarono la serranda alzata e il cartello CHIUSO al vetro della porta.

La cosa non li stupì.

Dovevano parlare dei preparativi per il compleanno di Jenny con Castle e Beckett e proprio lo scrittore aveva proposto la Vecchia Tana nel suo giorno di chiusura per sedersi a discuterne, bevendosi qualcosa.

Per questo motivo, Ryan ignorò il cartello e ruotò la maniglia.

“Ehm, non si apre”, disse quando la porta non si mosse neanche di un millimetro.

“Fammi provare”, esclamò Esposito con scetticismo.

Tentò più volte, ma la porta del locale era evidentemente chiusa a chiave.

“Forse semplicemente non sono ancora arrivati”, tentò Lanie guardando l’ora “Noi siamo puntuali”, aggiunse poi.

“Ma la serranda è alzata, quindi Castle dev’essere dentro”, ipotizzò Kevin “Probabilmente si è chiuso dentro nell’attesa che arrivassimo”, concluse il suo pensiero bussando sul vetro.

Lanie posizionò le mani a coppa sulla lastra trasparente, per schermare il riflesso della luce del giorno, cercando di vedere all’interno “E’ tutto spento, non sembra ci sia nessuno”.

“Se è arrivato in anticipo, magari si è fatto un giro intanto che ci aspettava”, suppose invece Espo.

“Lo chiamo al cellulare, forse è nell’ufficio e non ci sente”, mentre parla, Ryan sta già componendo il numero.

“Squilla”, espose, restando poi in attesa “Niente, non risponde”.

“O ha il silenzioso o davvero non c’è”, constatò Javi.

Lanie prese il proprio telefono “Intanto scrivo a Beckett che noi siamo già qui”, li informò dopo aver buttato un occhio in strada per vedere se stesse arrivando.

“Cosa facciamo? Li aspettiamo dentro?”, domandò Ryan “Cosi controlliamo che sia tutto a posto. La serranda alzata non mi convince…”, borbottò poi tra sé.

Espo scosse la testa “Genio, è chiuso! Come suggeriresti di entrare?”, sbottò con fare saccente.

Ryan sorrise, per nulla turbato “Non lo so, con queste magari?”, esclamò mostrando ai due un piccolo mazzo di chiavi.

“E siamo stati qui fuori ad aspettare cosa? Non potevi aprire subito!?!”, lo rimproverò Espo, prima di realizzare “Un momento. Perché tu hai le chiavi dell’Old Haunt??!!”.

Kevin si strinse nelle spalle “Per ogni evenienza. Per le emergenze. Perché Castle si fida più di me che di te. Scegli tu!”, rispose sfoggiando un sorrisetto soddisfatto.    

Lanie si frappose tra i due detectives “Per carità, ne discuterete in un altro momento. Adesso entriamo!”.

Nessuno dei due osò contestarla.

Due giri e la serratura scattò.

All’interno non si sentiva alcun rumore e non si vedeva nessuna luce accesa. Quel poco di chiarore arrivava direttamente dalla porta a vetri dell’ingresso.

“Sembra davvero che non sia passato ancora nessuno oggi”, esclamò Esposito sedendosi su uno sgabello e appoggiando gomiti e schiena al bancone.

Lanie lo sorpassò per andare a controllare in ufficio.

Ryan diede una rapida occhiata generale al locale.

Tutte le sedie sono capovolte sui tavoli.

Tranne una.

Si avvicinò alla sedia rovesciata a terra.

La sollevò e la rimise sul tavolo, ispezionando l’ambiente circostante “Sembra tutto ok”, decretò infine.

“L’ufficio è vuoto”, annunciò Lanie, tornando verso di loro.

“La mia ipotesi è che Castle si sia accorto di essere in anticipo e abbia deciso di farsi un giro nell’attesa. Arriverà a minuti”, espose come se stesse parlando di un’indagine “Beckett invece è semplicemente in ritardo, accade spesso in effetti…”.

Ryan annuì “È vero”, confermò “Tu ne sai niente?”, domandò poi a Lanie.

Spiazzata, lei restò qualche secondo in silenzio.

Aveva notato un luccichio particolare negli occhi della sua amica.

Da qualche mese era radiosa.

Scherzando aveva attribuito quel ritrovato benessere ad una attività fisica più interessante dello sparring. Molto più interessante.

Gliel’aveva fatto notare in presenza di Castle, di proposito, per vedere una sua qualche reazione.

Come previsto Beckett si era immediatamente irrigidita, provando a negare.

Castle invece l’aveva presa stranamente sul ridere, punzecchiandola e tentando di carpirle il nome del fortunato.

Le sembrò strano che lo scrittore non mostrasse nemmeno un pizzico di gelosia ma poi realizzò che dopo tutti quegli anni forse anche lui aveva imparato a mascherare bene le sue emozioni.

Decise quindi di non infierire e di lasciare a Beckett il tempo e lo spazio necessario.

In ogni caso, alla fine lei avrebbe saputo tutto, con le buone o con le cattive.

“Andiamo, dicci cosa sai!”, insistette Espo.

Lanie fece spallucce “So che New York è una delle città più trafficate del mondo”, provò a depistarli.

I due risero, per niente convinti delle sue parole.

“Non provarci neanche. Ha un fidanzato, vero?”, continuò Ryan.

In difficoltà, Lanie si avvicinò all’inizio del bancone, ostentando sicurezza nella sua camminata.

“Non ne ho idea e non sono affari vostri!”, esclamò il più seria possibile.

I due bro si guardarono “Mmm, non lo so... non ti crediamo molto...”, disse Esposito a nome di entrambi. 

Lanie strinse la cinghia della sua borsetta lasciando che il resto colpisse l’ex compagno.

“Ahia! Va bene mi arrendo!”.

Ryan rise per la scenetta ma capì che era più salutare desistere.

“Cosa facciamo, allora?”, tornò quindi sull’argomento iniziale.

“Cosa vuoi fare, li aspettiamo qui. Prima o poi arriveranno”, rispose immediatamente Javi “Ci sono comode sedie e una vasta scelta di liquori!”.

“Io direi di andarcene, invece”, li sorprese Lanie “Fuori è una bellissima giornata e quando vedranno le nostre chiamate ci riorganizzeremo sul da farsi”, vide Ryan preoccupato “Ti prometto che pianificheremo a Jenny un compleanno indimenticabile, ma per adesso, andiamo a goderci una delle poche giornate libere che abbiamo!”.

Il discorsetto bastò a convincerli.

Uscirono chiudendo a chiave solo la porta, così come l’avevano trovata.   

Il locale ripiombò nella penombra e nel silenzio.

Solo un sonoro sospiro di sollievo spezzò la quiete tra quelle mura.

I capelli spettinati di Beckett spuntarono da dietro il bancone.

“Se ne sono andati?”, sussurrò Castle, restando ancora accucciato.

Beckett controllò in direzione della porta, non vedendo nessuno al di là del vetro “Sembra di sì”, rispose alzandosi in piedi.

Dal suo angolino, Castle alzò gli occhi verso di lei.

Gambe lunghissime a malapena coperte solo dalla sua camicia color borgogna.

Lei abbassò lo sguardo su di lui, in boxer, ancora rannicchiato e con i loro vestiti appallottolati al petto e i bicipiti ben in risalto.

Passò le dita tra i suoi capelli, arruffandoglieli “Via libera, puoi alzarti”.

“Dici che hanno capito?”, continuò a sussurrare.

“Impossibile, non avrebbero perso l’occasione di smascherarci”, replicò Beckett con lo stesso tono.

“Kate?”.

“Cosa?”.

“Perché stiamo ancora sussurrando?”.

Si guardarono confusi per un paio di secondi.

“Ok, ricomponiamoci, abbiamo già perso la cognizione del tempo una volta, oggi”, Beckett prese in mano la situazione, strappandogli i vestiti di mano.

“Giusto”,  iniziò Castle “Perché noi... noi dobbiamo proprio raggiungerli... vero?”, balbettò cingendole la vita con un braccio e accarezzandole i capelli con l’altra mano.

“Sì...”, i vestiti le caddero immediatamente di mano “...dobbiamo, Castle...”, ma il suo corpo tradiva l’intenzione delle sue parole “...abbiamo promesso a Ryan...”, ma Castle aveva già iniziato a baciarle il collo “...compleanno...Jenny...”.

“Capisco”, le mormorò sulle labbra iniziando a sbottonarle la camicia “Ma se ti vuoi rimettere i  tuoi vestiti mi devi ridare questa...”.

Il taschino della camicia si illuminò, senza produrre alcun suono.

Aveva infilato lì il suo telefono mentre cercavano di coprirsi alla buona, correndo dietro al bancone non appena avevano sentito i ragazzi all’entrata.

“Ignoralo”, mugugnò premendo le labbra sulla sua clavicola.

“Controllo solo che non sia il distretto”.

Tolse la schermata di blocco e lesse il messaggio dall’anteprima.

 

Presumendo che i piedi che sbucavano da dietro il bancone fossero i tuoi e quelli dello scrittore, deduco che non state affatto per raggiungerci. All’Old Haunt, Kate? Davvero? MI RENDI COSì FIERA!!

 

Mentre stava leggendo ne arrivò un altro.

 

Ma devi comunque raccontarmi tutto. TUTTO.

 

“Dobbiamo andare?”, le chiese Castle.

Kate sorrise rileggendo entrambi i messaggi.

Erano riusciti a mantenere segreta la loro relazione per tutto il periodo della sua sospensione dal distretto e per le prime settimane dal rientro.

Il timore che la loro bolla di assoluto amore e perfezione scoppiasse era sempre dietro l’angolo ma ora che Lanie sapeva si sentì sollevata.

Sapeva che la sua migliore amica avrebbe mantenuto il loro segreto anche sotto tortura. L’unica pecca era che avrebbe dovuto scendere parecchio nei dettagli per farla contenta.

“No”, rispose alla sua domanda guardandolo negli occhi e con un meraviglioso sorriso sulle labbra “Abbiamo tutto il tempo che vogliamo”.

 

 

 



Ivi’s corner:

 
Compaio velocemente con una piccola shot su come Lanie sia venuta a conoscenza dei Caskett. Ripensando alla 5x05 vediamo Kate sfogarsi e confidarsi con Lanie sulla sua relazione con Castle ma non sappiamo se glielo stesse rivelando per la prima volta o se lei già lo sapesse. Di sicuro nella 5x02 Lanie intuisce che Beckett è più radiosa del solito “I know that glow! le dice, quindi chissà... dalla 5x02 alla 5x05 potrebbe benissimo averli beccati dietro il bancone dell’Old Haunt ahahahahahahah.

p.s. Saranno riusciti ad organizzare il compleanno alla povera Jenny? >.<

 

A presto,

Ivi87 :-)

   
 
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