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Autore: fubukywaive    26/08/2015    0 recensioni
Amy e Sean erano fidanzati e dopo un malinteso si sono lasciati, ma sono comunque rimasti in ottimi rapporti. Ma qualcosa fra di loro è cambiato, prima erano ragazzi felici sempre con il sorriso sulle labbra, ma dopo la drammatica scelta ognuno sembra essersi chiuso in se stesso. Ma non possono negare di amarsi ancora. Infondo, trascorrono molto tempo insieme. Lui l'accompagna a scuola e lei lo invita a casa sua (anche a dormire qualche volta), per non sentirsi sola e stare lontana dai problemi famigliari. Tra abbracci di conforto, occhiatine furtive, pensieri significativi e parole dolci. Amy inizierà sempre di più a convincersi che Sean sia stato l'errore più bello della sua vita, lui invece, continuerà sempre a trattarla come se fosse la sua piccola principessa. I problemi, non mancheranno di certo, come anoressia, sfruttamenti sessuali e problemi adolescenziali.
Concederà una seconda opportunità a Sean?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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Ero sovrapensiero, seduta sul sedile della macchina, forse ancora presa dal sonno. Appoggiai la testa sul finestrino e guardai la strada, fuori si stava bene per esserci 25 gradi, il calore del sole si faceva sentire e le persone iniziavano a vestirsi in modo leggero. Quel giorno, avevo una canotta bianca scollata con una camicetta azzurra a maniche a 3/4 che tenevo aperta e legata con un nodo in vita, Jeans chiari aderenti e Nike bianche.

Il ragazzo alla mia sinistra, ovvero quello che guidava, era il mio ex ragazzo che ora è diventato il mio "quasi" migliore amico. Aveva i capelli lisci neri, un po corti che qualche volta si spettinava con il Gel. Aveva dei bei occhi blu mare e non si può dire che non abbia un bel fisico. Si chiamava Sean ed era uno dei ragazzi piu richiesti fra le ragazze della mia età, 17. Lui aveva due anni in più di me, e anche se era il mio ex, a lui non gli importavano.

"Che hai Amy?" 

"Nulla. Sono solo stanca, stanotte non sono riuscita a dormire" dissi stringendomi le spalle e lui continuando a guidare. Con lo sguardo di traverso, mi guardava come se avesse capito. Ad un tratto entrò nei parcheggi della scuola e parcheggiò la macchina.

"Ancora lo stesso incubo?" fece guardandomi. Io non risposi, sentivo gli occhi pungermi e la bocca torcersi in un espressione di pianto. Presi lo zaino e scesi dalla macchina, mi chiusi lo sportello alle spalle e mi apoggiai alla macchina. Sentii chiudersi il suo sportello, lui si posizionò davanti a me.

"Scusa... Mi dispiace..." aveva un voce triste e dispiaciuta. Mi aveva visto crollare molte anzi troppe volte in 3 anni che lo conosco. Alla fine le lacrime iniziarono ad uscirmi senza comando e mi coprii il viso per non femi vedere. Come se non lo sapesse.

Lui si avvicinò mettendomi un braccio attorno alle spalle e una attorno alla vita e mi strinse in un abbraccio di conforto. Mi passò una mano frai capelli e apoggiai la testa nell'incavo della sua spalla. 

"Non piangere. Non sei carina quando piangi" a quelle parole mi allontanai dall'abbraccio. Mi passai il dorso della mano sul volto per asciugarmi le lacrime.

"Sto bene..." In quel momento mi allontanai verso l'ingresso della scuola seguita da Sean. Anche se non eravamo più fidanzati, continuava a trattarmi in modo dolce. Non che mi dia fastidio, ma non eravamo più una coppia. Non aveva più senso comportarsi in questo modo.

Entrammo nei corridoi dell'istituto, guardavo per terra seguita da Sean, ad un tratto sentii chiamare il mio nome.

"Amy!" mi girai e vidi il viso di un ragazzo che si avvicina al mio e mi bacia. Per l'esattezza, era il mio ragazzo.

Lui si staccò, e io divenni un po rossa. 

"Ciao Jake..." vidi con la coda dell'occhio Sean roteare gli occhi al cielo. Sentii il mio corpo attaccarsi al petto di Jake, sentii la sua mano prendermi il viso e un braccio sulla vita che mi stringeva. Mi baciò, come se non fosse il primo bacio che mi diede davanti a tutta la scuola, chiusi gli occhi per assaporarmi il momento.

Sentii Sean tossire, allora mi staccai da Jake.

"Ciao Sean!" fece Jake mettendomi un braccio attorno alle spalle. Io guardavo Sean, lo aveva fatto apposta a tossire, voleva interromperci, voleva rovinarci il momento.

"Ciao... Jake" rispose lui. 

Il mio ragazzo mi portò via, andando verso la nostra classe.

"Amy!" mi voltai verso Sean "Ci vediamo dopo" lo guardai, gli risposi annuendo e continuai a camminare con Jake verso la classe. Quando ci allontanammo da lui Jake sembra farsi molto serio.

"Sono io il tuo ragazzo non lui"

Lo guardai "Cosa?"

"Perchè continui a stare in compagnia di quello li? È il tuo ex non dovreste essere amici! Dovrei venire io a casa a prenderti, non lui!"

"lo ha sempre fatto, anche da amici" 

"Allora da domani vengo io a prenderti" in quel momento mi girai male.

"No!"

"perchè no?... Mi nascondi qualcosa?" stavo lontana da lui vicino ad una finestra, lui si avvicinava e io lentamente arretravo.

"Forse..." mi attaccai alla finetra guardando in basso. Mi strinse per le spalle e scquotendomi "Mi stai tradendo! Mi stai tradendo con quella m*rda del tuo ex!!" 

"No! Non e vero!"

Jake mi guardava, guardó in basso e mi prese la mano.
"Scusami... non ti risponderó piu così." Mi bació il dorso della mano e mi portó x mano in classe.

Non sapevo che pensare, mi stava aggredendo solo al pensiero che Sean mi stesse accompagnando a casa come ogni mattina e poi... si scusa. Non lo capisco. Entrai in classe, mi sedetti vicino a Jake e durante l'ora di Arte, lui mi mise una mano sulla gamba, come se fosse qualcosa di naturale.

"Smettila Jake" esclamai sottovoce, tolsi la sua mano dalla mia gamba, ma lui continuava ad insistere, strusciava la mano sulla gamba, sino a fermarsi li vicino.

Innervosita gli diedi un colpo "smettila, non sei più un bambino" lui ritrae la mano e continuó ad ascoltare la lezione. 
Finita l'ora, uscii dalla classe e quando passai vicino all'armadietto, vidi un gruppo di ragazze che stavano attorno a Sean e lui che in qualche modo cercava di allontanarsele.

Poi giró lo sguardo, mi vide, gli mimai qualcosa come "fai finta che hai un urgenza in bagno", cercó di non ridere, quando stavamo insieme, il sorriso era la cosa che mi colpì e che mi fece barrere il cuore.

Lo vidi allontanarsi verso il bagno e avvicinarsi verso di me, io senza far nulla cercai di aprire l'armadietto ma lui mi tiró per il braccio e mi portó con se.

"Grazie Amy, erano tutto il giorno che mi stavano attaccate. Come sta andando la giornata?" Lo guardai, poi mi ricordai di Jake che tentava di avere qualche rapporto con me durante l'ora di arte.

"Tutto apposto..." risposi guardando in basso. 
"Cosa ha fatto Jake?" Riusciva a leggermi nella mente, era la cosa che gli riusciva meglio.
"Voleva giocare... durante l'ora di Arte, l'ho bloccato... eh basta." Lui mi guardó.
"Posso dire la mia?"
"Dilla.."
"Quel ragazzo, non fa per te"

Lo guardai come senza parole, avevo sentito bene o era solo la mia immaginazione?
"Come scusa?" Dissi con un filo di voce cercando di mandar giu il nodo di rabbia che si stava formando nello stomaco.

"Hai sentito bene, quel ragazzo non fa per te" Sean sembrava tranquillo come se fosse la cosa più normale in assoluto dire alla propria migliore amica, quel ragazzo non fa per te.

Nel mio sguardo si poteva leggere tutta la rabbia che in quel momento volevo liberare su di lui, cercai di trattenermi e di non tirargli un pugno in pieno mento.

"Stai scherzando?, dimmi che stai scherzando e che ho sentito male. Di certo, lui é piu tollerabile di te" ok forse era meglio che mi stessi zitta.
"Più tollerabile? Vuoi dire che sono insopportabile?" Sta prendendo una brutta piega.

"Sia prima che ora" Sean mi guardó come sorpreso, non sapeva di questo, era meglio che non lo sapesse. Lui si sistemó i libri e se ne andó salutandomi con un cenno.
Questo é perché non ragiono prima di parlare.
 

Fanculo al mio carattere del cazzo. 
Stavo con le mie amiche in mensa a parlare, stavo lontana da Sean, anche perché non volevo avere complicazioni. Stava in un tavolo a parte a ridere e scherzare con i suoi amici, sembra che quello che sia successo prima non gli abbia dato tanto peso. 
"Amy da quanto tempo state insieme ormai tu e Jake?" Chiese Lily che stava al mio fianco, teneva una patatina in mano e mi guardava con i suoi grandi occhi azzurri. 

"6 mesi..." avevo risposto in un modo che lasciava a desiderare. Bhe, 6 mesi sono 6 mesi e uno come Jake va sopportato. 
"E...?" Non sapevo se rispondere o meno, dire ciò che stava facendo durante l'ora di arte o starmene zitta. Ma decisi di rispondere in modo completamente diverso.
"E niente, stavo pensando ad altro" finii il panino dandogli un ultimo morso, mi alzai e svuotai il vassoio andandomene dalla mensa, andai in cortile a prendere una boccata d'aria, il vento muoveva i miei capelli color bronzo lunghi e lisci sino a metà schiena se non di più, vedevo tutto incorniciato dai miei occhiali blu e pensavo a ciò che mi avrebbe atteso quando sarei arrivata a casa. 

Le ore passarono e aspettai Sean nei parcheggi appoggiandomi alla sua auto nera a 5 posti. Sentivo gia il cuore battermi forte nel petto, come se volesse uscirmi da un momento all'altro. Vidi un ombra posizionarsi davanti a me, non era Sean, alzai lo sguardo e una mano mi prese il viso fra le mani e s'inchinó a baciarmi, chiusi gli occhi e gli misi le braccia attorno al collo. 
Jake sapeva come distogliermi dai miei pensieri, intrecciai le dita nei suoi capelli morbidi biondi e leggeri, ci staccammo e mi mise un braccio attorno alla vita.

"Scusa per l'ora di arte, non sapevo cosa mi fosse preso" mi guardava e tenni lo sguardo basso.
"Non preoccuparti, non fa niente."
Sentii dei passi farsi sempre piu vicini, quando mi voltai vidi Sean che guardava altrove come scocciato o imbarazzato dalla situazione. Jake mi diede un rapido bacio a stampo e se ne andó. Io entrai in macchina e stetti in silenzio seduta sul sedile e con la cintura allacciata. 
Anche lui stava in silenzio, odio l'atmosfera che si formava ogni volta fra noi. Feci un bel respiro.

"Scusa, non volevo risponderti così" lui sembró quasi sollevato, vidi un leggero sorriso sul suo viso. 
"Tranquilla, non fa niente" io appoggiai la testa sul finestrino e guardai fuori il paesaggio, eravamo vicino a casa, sentivo il cuore uscirmi dal petto, non volevo scendere dall'auto. 
Mi sarei dovuta aspettare qualunque cosa, qualunque, perchè cazzo non sono maggiorenne, me ne sarei andata da un pezzo da quella fottuta casa. 

Restai seduta sul sedile, mentre Sean parcheggió davanti a casa. 
"Se vuoi, entro con te" no no no pessima idea.
"No... ricordi cosa successe l'ultima volta, non voglio che tu venga preso a voci e umiliato da mio padre. No." Presi la borsa e me la sistemai in grembo.
"Qualunque cosa, chiama" mi bació in fronte, e quasi avrei voluto saltargli sulle gambe e non andarmene piu. Ma non volevo farmi vedere ancora debole.
Scesi, nemmeno Jake sapeva di mio padre. Io vivevo con lui, e ogni giorno, mi toccava subire uno dei suoi desideri. 

Aprii la porta ed entrai.
"Sono a casa" sentivo Sean andarsene, ma non sarebbe andato tanto lontano, io e lui abitavamo vicini, per così dire. 
Sentivo dei passi avvicinarsi pesantemente dove stavo io.
Feci per salire in camera mia ma una forte stretta mi prese per il braccio e mi trovai davanti due grandi occhi marroni dalle sfumature rossastre, identici ai miei. 

"La tua camera é un disastro, quante volte ti ho detto di metterla in ordine cazzo!" Mi stringeva il braccio e mi urlava contro.
"La metto in ordine adesso, lasciami!" Lui mi lasció dandomi uno spintone e sbattei contro il divano, caddi all'indietro e finii stesa su di esso. 
Stavo per mettermi a piangere, no, non ancora, non voglio. 

Lui si posizionó davanti a me con un ghigno malizioso, si abbassó la zip dei pantaloni e mostrando il suo *coso*, no, no, NO.
"Prendilo, ora, se non vuoi che te lo ficchi in bocca" io esitai, non lo guardai neanche, non volevo, mi faceva troppo disgusto. 
Lui mi prese il viso con forza e me lo sbatté in faccia, fui costretta ad aprire la bocca e stare al suo gioco. Sentivo le lacrime rigarmi il viso, lui si sedette sul divano a gambe divaricate e io li, in mezzo alle sue gambe con quel *coso* in bocca, le sue mani sulla mia testa che premevano avanti e indietro e lui che godeva come un porco. 

Bastardo, ti odio! 
Quando arrivó al culmine del piacere lui mi tolse la camicia con forza mi sfiló la maglia e mi slacció il reggiseno, mi fece sedere a cavalcioni su di lui stringendomi per le braccia, inizió a *censored* da quà potete immaginare, qualunque cosa. 
Scappai in camera in lacrime, ero costretta a subire tutto ció ogni giorno, anche mentre dormivo, nei miei incubi. 
Presi il telefono, aspettai che mio padre andasse a lavoro e... si, lo chiamai. 

*tutuuu.... tutuuu*
-pronto?

-Sean...

-Amy, lo ha fatto ancora?... vero?

-... si

-non piangere, arrivo subito. Tempo 10 minuti e sono da te.

*fine chiamata* 
Andai a farmi una doccia sentendo dolore a tutto il corpo, mi misi una maglia, troppo grande, probabilmente, neanche mia. 
Aspettai Sean vicino all'entrata, quando lo sentii bussare, aprii la porta, avevo ancora gli occhi gonfi e rossi per il pianto. 
Lui era li, con una maglia a maniche corte nera con scollo a V aderente e dei Jeans chiari. Mi guardó, io non riuscivo a guardarlo, guardavo la mochette che in quel momento, mi sembrava una via di fuga. 

Lui entró in casa, mi prese la mano e mi portó su una poltrona. Si sedette e mi fece sedere sulle ginocchia. 
"Sean... sono fidanzata" non so come fecero ad uscirmi quelle parole di bocca.
"Al diavolo Jake" mi strinse in un abbraccio, mi fece appoggiare il viso sul suo petto e mi bació la fronte, senza che me ne accorgessi, le lacrime mi inondarono gli occhi fino a bagnarmi il viso, poi uscì qualche singhiozzo ed infine crollai in un pianto isterico. 
Mi teneva stretta, come se volesse proteggermi, come se fossi un cucciolo o una cosa talmente preziosa e fragile che doveva proteggere a tutti i costi. 

Cercava di calmarmi, cullandomi come una madre farebbe con il proprio neonato. 
Varie volte mi aveva calmato in questo modo, e solo lui ci riusciva. Quando crollai davanti a Jake, con lui non fu la stessa cosa. Non mi trasmetteva la stessa sicurezza che faceva Sean. 
I baci sulla fronte solo lui sa dare, solo lui sa cullarmi, solo lui sa calmarmi dai miei attacchi isterici. 
In quel momento ci avevo mandato veramente al diavolo Jake, Sean era il tutto in quel momento.
Non era neanche il mio "quasi" migliore amico.



Note
Storia omonima a quella che sto scrivendo su Wattpad.
  
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