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Autore: Sakura Kurotsuki    26/08/2015    1 recensioni
Lily lo guardò allontanarsi, pensierosa. Sapeva che con Raphael c’erano serate buone e serate cattive. Quella appena trascorsa si era rivelata essere decisamente cattiva. Ma poi, pensò la vampira mentre si sollevava per raggiungere la sua stanza e darsi una ripulita, era una Domenica Sera. E le domeniche sere, almeno da quando Raphael era arrivato al Dumont, circa cinquant’anni prima, erano sempre imprevedibili.
[Simael] [3 OneShot]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Raphael Santiago, Simon Lewis
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La serata peggiore degli ultimi cinquant’anni. Senza dubbio.
«Stai bene?»
Raphael alzò lo sguardo dalla camicia bucherellata dove il lupo mannaro vi aveva infilzato gli artigli: era Lily, in piedi al centro della sala da ballo, ormai deserta. Gli specchi appesi lungo le pareti riflettevano il bagliore argenteo della sua gonna e il blu acceso dei suoi capelli. In un attimo fu davanti a lui.
«Sì sì, sto bene» sbottò Raphael seccato, anche se non con lei. Non poteva credere che i Figli della Luna avessero appena fatto irruzione nel suo territorio: avrebbe certamente fatto rapporto al Conclave. Per non parlare di quell’insulso Cacciatore che aveva osato prenderlo come ostaggio come una qualsiasi pedina sacrificabile, oltre ad averlo usato come merce di scambio. Soprattutto perché lo scambio in questione si era svolto tra lui, il Capo dei vampiri di New York, e uno schifoso topo.
Raphael si controllò l’avambraccio dove poco prima lo stesso ratto vi aveva conficcato i denti: la ferita si era già rimarginata, anche se il sangue gli ricopriva ancora gran parte dell’arto, fino al gomito.
Il ragazzo gettò un’occhiata a Lily, ricordando che anche lei era stata ferita; i suoi lunghi capelli erano raccolti in ciocche insanguinate e le svariate macchie di sangue presenti sulla sua gonna rendevano opaco il suo bagliore argenteo, ma non c’erano segni dove il coltello del Cacciatore aveva aperto un taglio sulla sua pelle di marmo.
«Se quel topo era davvero un umano è probabile che ne abbia ingerito un po’» disse lei, accennando al liquido scarlatto che gocciolava sul pavimento dalle dita di Raphael. Il ragazzo seppe che aveva ragione.
Per controllare di averla ancora, cercò la piccola croce d’oro nella tasca e, nel prenderla, la sporcò di sangue. Era solito metterla in posti più sicuri, ma quella sera, di ritorno da Spanish Harlem, non aveva previsto di trovare il Cacciatore e la sua strana accompagnatrice dai capelli rossi mentre tentavano di entrare di soppiatto nel suo Hotel.  
«Quindi è probabile che lo rivedremo presto» aggiunse la ragazza, scoprendo i denti in un sorriso che mise bene in evidenza le zanne. Raphael la guardò. Quando aveva deciso di stabilirsi all’Hotel, Lily era già lì da molto prima di lui, e da subito l’aveva considerata ad un livello superiore a quello di tutti gli altri, incluso se stesso. Ma in quel momento era troppo seccato per condividere con lei il lato divertente degli avvenimenti di quella sera.
«D’ora in poi le feste di Magnus Bane saranno proibite» dichiarò, l’ultima parola come un sibilo. «Staccherò la testa a chiunque oserà presentarvisi. Comunicalo agli altri, quando avranno finito di spassarsela con i mannari.»
Lily lo guardò allontanarsi, pensierosa. Sapeva che con Raphael c’erano serate buone e serate cattive. Quella appena trascorsa si era rivelata essere decisamente cattiva. Ma poi, pensò la vampira mentre si sollevava per raggiungere la sua stanza e darsi una ripulita, era una Domenica Sera. E le domeniche sere, almeno da quando Raphael era arrivato al Dumont, circa cinquant’anni prima, erano sempre imprevedibili.   




 
 

C'era una croce appesa alla catenella, quando sei uscito per andare dalla tua famiglia. In fondo è domenica sera, e cos'è la cicatrice di una piccola bruciatura per quelli come te che guariscono così in fretta?, dice Jace in Città di Ossa. Quindi, sappiamo per certo che quella era una domenica sera.
In Città di Cenere, quando Simon va all'Hotel, non mi pare sia molto chiaro di dove si trovasse Raphael al momento, e sinceramente doveva proprio essere fuori per non notare la presenza di un umano nel suo Hotel, per non parlare dei suoi vampiri che vi banchettavano allegramente. Quindi, ho immaginato che fosse una domenica sera anche quella (poi magari nel libro viene detto chiaramente che lo è, e a me è sfuggito). 
Quindi, questa raccolta sarà di tre racconti, tutti e tre che si svolgono in una domenica sera: quando Simon morde Raphael, Simon all'Hotel, e l'ultima sarà di mia invenzione. 
Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui, spero che resteremo insieme a fino al terzo appuntamento ;) (In realtà dovevo pubblicare ieri, ma non mi sentivo pronta. E poi il mercoledì è un bel giorno per pubblicare) 
Le recensioni sono un balsamo per il cuore, e non mi dispiacerebbe riceverne.



Sui Simael ho scritto anche:
 


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I personaggi non mi appartengono e la storia non è a scopo di lucro. 



 

   
 
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