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Autore: Hayhey    26/08/2015    5 recensioni
Ultimo capitolo della serie "Caldo", può essere letta anche senza le prime due storie, ma alcuni passaggi sarebbero più chiari!
Quindi, quando il suo cugino adorato –per modo di dire visto gli ultimi avvenimenti- aveva proposto una gita col furgoncino scassato che nonno Arthur aveva comprato a qualche fiera per Hippie –si notavano decisamente troppo i fiorelloni arancioni sullo sfondo blu, accostamento che avrebbe fatto inorridire Dominique- accettò con entusiasmo e non si fece assolutamente nessuna domanda sui partecipanti alla gita e sulla probabile partecipazione di Scorpius e della sospettosissima Rox. Cosa che avrebbe dovuto fare. E infatti la mattina prescelta, una calda domenica di Agosto, si ritrovò davanti la faccia assonnata del suo pseudo ragazzo, quella sorridente del suo amato cugino e quella furba –ma va- di sua cugina. Ed erano gli unici partecipanti –in effetti il furgoncino aveva poi quattro posti. E lei, col borsone di tela in una mano e il cappello di paglia nell’altra si chiese perchè.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Caldo.'
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Caldo [3.0].
 
Ora, riepilogando. Lei, Rose Weasley, figlia di Ron ed Hermione Weasley, stava –beh, più o meno- con Scorpius Hyperion Malfoy, figlio di Draco e Astoria Malfoy. Diciamo che dopo IL bacio, quando si vedevano erano un po’, come dire... più affettuosi l’uno con l’altra. Diciamo che le battutine c’erano ancora, solo che si era aggiunto l’elemento “angolino nascosto per baci –e carezze- nascosti”. Particolari, insomma.
Non erano nemmeno fidanzati se volevano dirla tutta.
E quindi, beh, la sua estate era diventata più piacevole e quando Al l’avvertiva del suo arrivo sbuffava molto teatralmente.
Roxanne doveva aver capito qualcosa perchè il suo solito sguardo furbo si faceva ancora più attento quando erano insieme e sperava proprio che non avesse notato le loro sparizioni. Cosa quantomeno improbabile, ma lei lo credeva ed era questo l’importante.
Quindi, quando il suo cugino adorato –per modo di dire visto gli ultimi avvenimenti- aveva proposto una gita col furgoncino scassato che nonno Arthur aveva comprato a qualche fiera per Hippie –si notavano decisamente troppo i fiorelloni arancioni sullo sfondo blu, accostamento che avrebbe fatto inorridire Dominique- accettò con entusiasmo e non si fece assolutamente nessuna domanda sui partecipanti alla gita e sulla probabile partecipazione di Scorpius e della sospettosissima Rox. Cosa che avrebbe dovuto fare. E infatti la mattina prescelta, una calda domenica di Agosto, si ritrovò davanti la faccia assonnata del suo pseudo ragazzo, quella sorridente del suo amato cugino e quella furba –ma va- di sua cugina. Ed erano gli unici partecipanti –in effetti il furgoncino aveva poi quattro posti. E lei, col borsone di tela in una mano e il cappello di paglia nell’altra si chiese perchè.
Scorpius –ormai lo aveva ammesso- era bello come al solito, coi suoi capelli biondo-bianchi –questo ancora era motivo di prese in giro- e quegli occhi maledettamente grigi e... beh, no, adesso erano addormentati e non erano ancora magnetici. Roxanne indossava una bellissima maglietta gialla –quanto le stava bene quel colore-, dei pantaloncini bianchi e delle Vans anch’esse gialle, i capelli erano sciolti –per la gioia di eventuali prede/ragazzi. Al... beh chi se ne frega di Al? E Rose aveva  una semplice maglietta blu scuro con dei pantaloncini simil-rovinati bianchi e un cappello di paglia a tesa larga –che adorava- sui capelli legati in una treccia a spiga. Insomma erano tutti pronti e quindi partirono senza indugi con Al alla guida del cator-furgoncino.
 
Erano in viaggio da circa un’ora e mezza e Rose ancora di chiedeva perchè lo aveva fatto. A parte la guida di Al –per cui si era spostata davanti per non vomitare su Rox-, avevano scelto una strada di campagna, piena di buche e ovviamente non cementata, e quel catorcio le prendeva tutte facendo ogni volta saltare tutto il mezzo che mandava cigolii strani.
Ora, Rose aveva altri pensieri per la testa, quindi, quando circondò lo schienale con le braccia prendendosi i polsi da dietro, non aveva pensato al fatto che nei sedili retrostanti c’erano Scorpius –dietro di lei-, ma sopratutto Roxanne. E non aveva pensato alla cretinaggine del suo pseudo ragazzo che, senza pensare alla presenza della cugina di Rose, le aveva preso i polsi per scherzo con quelle mani maledettamente calde. La rossa sentì qualcosa di caldo, anzi bollente, avvolgerle i polsi e si prese un mezzo colpo. Ah, è quel cretino di Scorpius... ma va, chi non se lo aspettava? E poi, perchè cavolo ogni situazione con lui c’entra sempre col caldo? Non solo oggi, che c’è caldo anche  fuori, ma ogni singola nostra “situazione” importante. Fece dunque la saggia decisione di liberarsi dalla presa e riportare le sue braccia in una posizione normale e non pensò, di nuovo, al fatto che Rox li aveva sicuramente visti e, anzi, portò un’ultima volta il braccio dietro per dare un pizzicotto alla gamba del biondo, che rise piano, divertito.
 
Arrivarono finalmente alla destinazione –fino a quel momento ignota a tutti tranne che ad Al, e forse anche a lui- che non era altro che un laghetto in mezzo al nulla. In mezzo al nulla ma a quanto pare molto conosciuto data la presenza di vari adolescenti, ragazzi e ragazze, in costume da bagno e attrezzati come loro. Beh, loro non avevano un furgoncino orribile per lo meno.
Il laghetto era limpido e molta gente era a fare il bagno, era circondato da una spiaggetta di sassolini e da una piccola pineta.
Si sentivano le risate di tutti quelli che avevano avuto la loro stessa idea, la musica di qualche Babbano che aveva portato lo stereo –Rose esultò riconoscendo Zombie dei Cranberries- e si vedevano i palloni colorati lanciati da una parte e dall’altra. Il gruppetto si avviò verso un angolino della spiaggetta del lago con Rose che canticchiava seguita da Roxanne nel finale.
«What’s in your heaaad, in your heeeaaad, Zombie zombie zombie eh eh eh» cantarono insieme con Al e Scorpius che ridevano e i Babbani dello stereo che applaudivano. Quando la canzone finì si avvicinarono e li invitarono ad unirsi, erano tre ragazzi particolarmenti alti e ben piazzati –Roxanne si ravvivò i capelli e fece l’occhiolino a un ragazzo con la pelle scura che la guardava tutta, cosa che comunque lei sembrava apprezzare-, simpatici perchè subito Albus iniziò a chiacchierare con uno di loro. Rose si girò per vedere come mai Scorpius non parlava con nessuno e vide che stava uccidendo con lo sguardo il terzo ragazzo, che –guarda un po’- si stava avvicinando a lei.
«Ehi»
«Ehi,» rispose al saluto imbarazzata. Era un ben di Dio vivente quel ragazzo, biondo miele, occhi verdi, sguardo seducente, due pettorali che non scherzavano. Neanche le braccia però scherzano. Gli addominali poi sono lì che mi fanno “ciao ciao”.
«Cantavi davvero bene devo dire,» soffocò una risata divertita con la mano. Non doveva farlo. Scorpius si portò una mano rassegnata a coprirsi il viso e il suo sguardo era ora impietosito e non assassino.
«Come hai detto, scusa?» Rose si portò le mani sui fianchi e Albus vide per un momento nonna Molly in lei. Roxanne era già sparita col tizio. «Io. Non. Canto. Male.»
«Ma-»
«L’ho capito che era ironico, sai?» il ragazzo appariva spaventato e pentito della sua battuta d’approccio.
«Non ci riprovare mai più!» detto questo voltò decisa le spalle e si allontanò a passo spedito verso solo lei sapeva dove.
Scorpius scoppiò definitivamente a ridere portando la testa indietro e liberandosi finalmente, le mani a tenere la pancia. Finita la risata si asciugò una piccola lacrimuccia e alzò lo sguardo verso il ragazzo che aveva ancora gli occhi spalancati.
«Ehi, bello ti è andata male, eh?» rise di nuovo, «Ci vediamo,» salutò e iniziò a cercare Rose fra gli alberi e la trovò seduta su una pietra che confinava con la spiaggetta. Le si avvicinò da dietro e le baciò la spalla per salutarla e per farle capire che era lui.
«Sei stata epica.» disse ridendo e sedendosi di fianco a lei.
«Lo so,» rispose lei «sono fatta così.»
«Ed è per questo che mi piaci Rossa,» disse Scorpius senza quasi accorgesene. Poi lo fece. Si girò di scatto verso la ragazza e vide che lo guardava stupito. Rose stava per dire qualcosa ma fu interrotta.
«Ah-ha! Lo sapevo!» urlò Roxanne uscendo da dietro un albero e trascinandosi dietro il povero ragazzo che si era portata per fare altre cose. «Voi due state insieme e non ce lo avete detto!»
«Ma perchè noi due non stiamo insieme-» iniziò Scorpius.
«Beh, caro, tu ti sei più o meno appena dichiarato quindi io decido che sì, state insieme. Congratulazioni! Lo andrò a dire ad Al!» e, sempre trascinandosi dietro il povero ragazzo –che voleva pomiciare, detta come va detta-, li lasciò soli.
I due erano basiti. La prima a riprendersi fu Rose.
«Dev’essere il caldo a renderla peggiore.»
«Ma quindi?»
«E facciamolo, tanto ormai...»
«Contento di essere il tuo ragazzo Rossa,» concluse la discussione Scorpius.
Certo che il caldo di quelle vacanze aveva fatto tante cose dopo tutto.

Fine.
 
MY CORNER^^
E con questa, finiamo! Spero che vi sia piaciuta la serie -a me è piaciuto scriverla- e niente, alla prossima!
Grazie a tutti i recensori e a chi ha messo 
Caldo e Caldo [2.0] fra le preferite/seguite/ricordate!
Love,
hayhey <3
 
 
 
 
 

 
   
 
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