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Autore: Yuliya    27/08/2015    5 recensioni
Tommy Shelby piace alle donne.
Sarà per merito di quegli occhioni fottutamente grandi e azzurri, la leggera piega sprezzante delle labbra piene o per quel tono roco e a tratti strascicato con cui impartisce gli ordini. E beh, probabilmente il potere che esercita a Birmingham contribuisce ad aumentare il suo fascino di gangster. Ma Tommy Shelby, diamine, piace da morire –letteralmente- al gentil sesso.
[Tommy/Lizzie] [Accenni Tommy/Grace]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parfait












 

Tommy Shelby piace alle donne.
Non c’è un perché, piace e basta.
Sarà per merito di quegli occhioni fottutamente grandi e azzurri, la leggera piega sprezzante delle labbra piene o per quel tono roco e a tratti strascicato con cui impartisce gli ordini. E beh, probabilmente il potere che esercita a Birmingham contribuisce ad aumentare il suo fascino di gangster. Ma Tommy Shelby, diamine, piace da morire –letteralmente- al gentil sesso.
Grace era stata messa in guardia sul leader dei Peaky Blinders ancor prima di imbattersi nel suo oramai celebre cappotto scuro e la giovane, con la sua missione da compiere per conto della Corona, si sarebbe dovuta comportare come la più prudente di tutte. Eppure ci è cascata tanto quanto quelle che l’hanno preceduta.
E sì, la fila delle amanti di Tommy non è certo corta, e Lizzie Stark lo sa bene.
L’ha testato personalmente.
Lo conosce da quando erano due marmocchi che scorrazzavano nelle pozze di fango e nei cumuli di merda alti fino alle caviglie di Small Heath, ma ha compreso presto che il suo compagno di giochi avrebbe sostituito quell’ambiente marcio in cui era venuto al mondo con uno ricoperto d’oro puro. Lei invece c’ha vissuto fino a qualche mese prima nella merda e sente ancora sotto al naso l’odore putrido di piscio dei quartieri poveri quando prima di uscire si spruzza una goccia di profumo.
Lizzie aspira la nicotina dalla sigaretta che regge mollemente tra le dita e la rilascia dalle labbra semichiuse qualche istante dopo. Fatica a credere di non essere più una puttana a tutti gli effetti, costretta ad appagare porci –definirli uomini sarebbe un eufemismo- per non crepare di fame e di stenti. O almeno è ciò che si ripete da qualche settimana a quella parte, e per quanto Tommy le dimostri il contrario consegnandole ogni trenta giorni lo stipendio da segretaria, avverte ancora come una gelida carezza le mani avide di quegli esseri che l’hanno posseduta da dietro come una cagna della peggior specie. E i lividi violacei sparsi in una macabra topografia lungo il corpo troppo magro ne sono la prova indelebile.
Marchiata fino al giorno in cui non sarà gettata in una fossa comune, questo è il futuro che si prospetta.
Sono cazzate quelle che raccontano sul passato, quel passato che si accantona. Il passato non si dimentica mai, è sempre lì, in agguato dietro un angolo e pronto a sbucare fuori, a farti un dannato sgambetto da un momento all’altro.
Persino Tommy concorda. Non è in grado di cancellare Grace, il suo primo amore, il primo rifiuto di una vita colma di successi. Grace. Grace la traditrice, Grace la doppiogiochista. Grace, la prima persona ad aver fregato la mente superiore di Tommy Shelby.
Lizzie ride. Cazzo se ride.
Quanto ha sofferto quel gran figlio di puttana di Tommy, per colpa di Grace. Tutti collaborano per l’uomo più pericoloso di Birmingham, ma non si può dire lo stesso per quell’organo chiamato cuore.  Ha impiegato due anni per andare avanti o, per essere più precisi, a fingere di andare avanti.
Questa Grace deve scopare davvero bene, altrimenti non sa più giudicare gli uomini. E ne ha visti lei di cazzi, cioè, di uomini.
Eppure la risata di Lizzie si spegne nel buio della stanza, l’ufficio insolitamente scuro che aprirà da lì a pochi minuti per accogliere i primi clienti. Non c’è gusto, però, nel ridere dell’uomo che le provoca tanto dolore al centro del petto.
Perché sì –qui c’è veramente un perché, un motivo di fondo- Lizzie lo ama.
Non come Grace, maledetta -per colpa sua avverte di continuo pesanti artigli che le scavano dentro al costato- che dichiara di amarlo e poi se lo lascia sfuggire. Lei non se lo lascerebbe mai scappare, a costo di farsi sbattere senza rimpianti persino quando è promessa al fratello. Per fortuna poi che non ha sposato John o se ne sarebbe pentita fino alla fine dei suoi giorni. Preferisce di gran lunga rimanere vedova e rubare di tanto in tanto qualche attimo intimo a Tommy, sentirlo spingere dentro di lei quando l’assenza di Grace diventa insostenibile. In quei rari e brevi istanti sente di essergli cara, vicina. Il modo in cui la stringe tra le braccia muscolose e si affloscia contro di lei ormai stremato, la pelle d’avorio imperlata di sudore,  gli occhi turbinosi dalle lunghe ciglia che sembrano gridarle una richiesta implicita d’aiuto. Sì, in quei momenti vorrebbe davvero essere l’unica donna di Tommy. Ma non può. Non ancora, almeno.
Sa che continueranno quel giochetto ancora a lungo, magari per sempre. Chi può dirlo? Tommy non si sposerà finché non sarà nominato re con tanto di cerimonia ufficiale e non si accontenterà mai del lusso che lo circonda. Forse e solo forse, quando l’Inghilterra sarà completamente sua si volterà verso di lei e con un sorriso –cazzo, quanto pagherebbe per vederlo ridere con gli occhi, tanto da notare le rughette che gli si formerebbero attorno- le chiederà di restare al suo fianco senza doverle allungare di nascosto delle banconote.
Come se fossero ancora bambini.
Prima della Francia.
Prima di essere conosciuta come la puttana.
 
 








 
Angolo Autrice:
non pubblicavo una storia da mesi eppure questa serie è stata in grado di far emergere ancora una volta la mia passione più grande. Ho amato Peaky Blinders e in particolare la figura di Tommy. Se devo essere sincera ho iniziato la serie unicamente per Cillian Murphy  e Tom Hardy. Soprattutto per Cillian, un attore che stimo dai tempi di Batman Begins. E mi ha sorpreso in positivo, non mi aspettavo una serie così bella. Alcuni dicevano che fosse la copia inglese di Boardwalk Empire, ma col cavolo proprio. E’ mille volte meglio, non avrà il budget di Scorsese ma è più fine. E la BBC non sbaglia mai una serie in costume, c’è poco da fare.
Passando alla storia, ho volutamente scelto di utilizzare un linguaggio un pochetto scurrile e molto semplice. Mi perdonerete? Non mi sarei trovata a mio agio ad utilizzare paroloni e frasi da Shakespeare. Non per questo capolavoro di serie.
E la coppia Lizzie/Tommy non so dove mi sia sbucata fuori. Io lo shippo con Grace o persino con May, ma con Lizzie no.
Però boh, mi è venuta così di getto e tanto vale pubblicarla.
Spero vi piaccia, fatemi sapere come la trovate lasciando magari una piccola recensioncina. Pleaseeeee.

 
   
 
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