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Autore: bisy    27/08/2015    3 recensioni
Studiare Aristotele mi fa un certo effetto.
Vi avverto: è lunghetta.
(per chi non lo sapesse, i Quattro Elementi sono Fuoco, Aria, Acqua e Terra)
Il titolo già sintetizza adeguatamente la trama, pertanto qui non anticiperò nulla ^-^
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strisciò attraverso i campi, silenzioso, seminando catastrofe e fumo.
Gli arbusti che venivano coinvolti nel suo furente passaggio si piegavano in lamenti e le foglie neonate tossivano in preda al soffocamento.
-Ti vuoi muovere o no? Così ci ammazzi!
Non rispose. Proseguì lentamente la sua marcia, lambendo la vallata con lievi carezze incendiarie. Poco più in là, ben nascosta da un capannello di betulle civettuole intente a spettegolare, si trovava lei, la sua più grande amica. Abbassò il soffio incandescente che lo ergeva di parecchio sopra il terreno ed allungò le sue spire scoppiettanti verso la superficie del lago. La toccò appena, a riva, scaturendo un piccolo cerchio di suono che poco a poco si trasmise agli altri anelli che da esso si propagavano. Destata all'improvviso dalla lieve scottatura, un'onda nacque dal centro del lago e si ingigantì grazie alla corrente del reflusso, giungendo agitata fin sulla sponda.
-Chi va là? Chi mi ha svegliata?
Nessuna risposta. L'onda portò a spasso lo sguardo per tutta la zona circostante, senza riuscire a scrutare niente attraverso il riverbero.
-Maledetto Sole! Quando ti decidi a tramontare? Sei stato tu, vero?
-Chi, io? E a far che?
-Lo sai benissimo, mascalzone! Prega che non riesca ad arrivare fin lì e non ti spenga!
-Calma, voi due! Che sta succedendo?
-Sta' zitto, Etere! Non sono affari tuoi!
-Signor Etere, lasci che le spieghi: questa troglodita, ignobile, insensibile sciacquetta mi accusa di averla in qualche modo importunata, ma s'immagina? Io, che me ne sto quassù fermo e buono, che non do fastidio a nessuno!
-Grazie, Sole, a differenza della signorina hai dei modi più tranquilli ed educati, che si confanno ad un vero gentiluomo. Ebbene, a parer mio tu, che sei tanto generoso da scaldare anche questo Mondo insulso, non meriti certo di essere incolpato per una cosa di questo genere. Fossi al tuo posto, avrei fatto godere dei miei benefici raggi soltanto il Lunare.
-Ci vedi bene, Etere?
-Certamente, vedo meglio di chiunque altro, mia cara Acqua. Perchè me lo chiedi?
-Allora vedi di andare a stordire con le tue baggianate qualche altro infelice!
-Che oltraggio! Questo Mondo sta superando i limiti oltre ogni dire! Insultare così me, la più pura e nobile delle Sostanze! Me ne vado, questo è troppo!
-Sì, sì, vai pure. Idiota di un presuntuoso che non sei altro... e tu, Sole, che hai da guardare? Eclissati!

E fu così che Acqua rimase da sola, a consumarsi dalla rabbia e dall'indignazione.
Poco dopo udì una risatina beffarda alle sue spalle, a riva.
-Ancora? Ma vi divertite proprio a farmi esondare!
Una rossa fiamma le toccò la spalla, smuovendo minuscole bollicine.
-Aaaaaah! Chi mi tocca?
Scoppiò in una fragorosa risata trionfante, era riuscito a coglierla di sorpresa.
-Fuoco! Sei tu! Pervertito che non sei altro!
Così dicendo, gli diede un bel ceffone che estinse molte delle sue lingue ardenti.
-Ahi! Fa male!
-Ben ti sta! Così impari a spaventare chi riposa tranquillo e in santa pace, maniaco!
-Ma io... lo sai quanto ci vuole a rigenerarmi? Prima che cada il prossimo fulmine non potrò riavere le mie bellissime mani...
-Che vuoi da me, Fuoco?
-Volevo... no, niente.
-Eddaiiii Fuochino, dimmelo!
-Volevo... un bacino. Uno. Piccino. Qui, sulla guancia.
-Che tenerone che sei! Vieni, su, vieni qui.
E gli stampò un sonoro bacetto, che produsse uno schiocco bollente a contatto con la sua pelle ardente. Adesso Fuoco era proprio contento.
-Che novità mi porti? Era da molto che non venivi a bruciacchiare da queste parti.
-Nulla di rilevante. Ho solo sentito parlare di una certa riunione degli Elementi...
-Cooooosa? L'Assemblea?! E quando! Ma non l'abbiamo già fatta appena un lustro fa?
-Beh, fatto sta che oggi...
-Oggi?! Ma io non sono pronta! Insomma, guardami! Sono tutta sciaguattata... che vergogna!
-Per me stai benissimo.
-Grazie, caro. Sei un amico.
Un tonfo al cuore di Fuoco lo fece divampare ancor di più. E lui che ancora s'illudeva che anche lei lo amasse!
-Che ti succede? Vieni qui che ti do una sistematina, sei tutto rosso, così rischi di appiccare un incendio.
Gli diede qualche spruzzata e subito le fiamme si placarono.

-Adunaaaaaaaaaaaanza! ADUNAAAAAANZA!
Urlò Aria, facendosi aiutare da Vento, che spandeva il messaggio fin dentro ogni insenatura delle rocce.
Acqua e Fuoco si sbrigarono ad accorrere sul luogo di ritrovo, dove Aria li stava già aspettando sotto forma di un grazioso tornado.
-Dov'è Terra? Manca soltanto lei... TERRAAAAAA! TEEEEEEEEEEEERRAAAA!
-Sono qui! Che avete da urlare in questo modo?
-Eccoti, cara! Sistemati qui, aspettavamo solo te per cominciare.
-Fuoco! Guarda che mi hai fatto, sono tutta bruciacchiata!
-Perdonami, Terra, non saprei in che altro modo muovermi se non passando sopra di te...
-Ci sono mille modi, invece! Sei anche più leggero di Aria, potresti fluttuare sopra di me!
-Suvvia, Terra, Placati! Serve un certo contegno in queste circostanze, dopotutto il Consiglio dei Quattro Elementi avviene così poche volte al secolo!
-Concordo.
Dissero all'unisono Fuoco e Acqua, come sempre affiatati e del medesimo parere.
Aria si schiarì la voce tossicchiando, non riuscendo nell'intento di renderla meno graffiante.
-Miei cari Elementi, quest'oggi siamo tutti qui riuniti per consultarci riguardo alle recenti discordie che il nostro Mondo Sublunare sta avendo con l'Altro Mondo, quello Lunare. In qualità di Presidente, ho provveduto a renderlo noto a tutti gli Astri del vicinato, ma essi mi hanno liquidata in malo modo, dicendomi di far riferimento al loro Presidente, Etere, per tali problematiche.
-Quello spocchioso!
Esclamò Acqua, ribollendo.
-Acqua, fa' silenzio, altrimenti temo che sarò costretta a scatenare una bufera contro di te.
-Chiedo scusa.
-E' necessario provvedere quanto prima a sanare le irrimediabili divergenze che incorrono tra il nostro Mondo ed il loro, e ciò è reso possibile soltanto dal dialogo.
-Ma che dialogo e dialogo! L'altro giorno ho implorato gentilmente Luna di diventare crescente per far crescere le mie belle piantine e in tutta risposta quel pallone gonfiato è diventato calante!
Ruggì Terra, arrabbiata come non mai.
-E ad Acqua oggi Sole ed Etere hanno detto delle cose orribili... ne sono testimone.
Disse Fuoco, imbarazzato, prendendo le difese di una Acqua allibita e sconvolta incapace di prendere la parola. Toccò ancora una volta ad Aria ristabilire la quiete con la sua bonarietà.
-Capisco le vostre invettive, miei cari, ma adesso è ora di calmarsi. Cos'altro possiamo fare, se non parlarne con loro in modo pacifico?
-Oh, Aria, a te che sei così mite e inoffensiva non daranno certo ascolto. Ci vorrebbe una tipa tosta come Terra per certe cose. Che ne diresti di prenderti questo incarico, mia cara?
-Nemmeno per sogno! Non voglio avere più nulla a che fare con loro, ne ho abbastanza!
-Ci andrò io.
Disse Fuoco timidamente, quasi sussurrando. Un atto così eroico lo avrebbe certo reso attraente agli occhi dell'amata Acqua.

Presa la decisione, senza troppe cerimonie gli altri Elementi si allontanarono, sollevati, lasciando Fuoco da solo per prepararsi all'affronto. Solo Acqua rimase con lui.
-Tu sei forte e credo in te. E' stata una scelta saggia, la tua, e vedrai che tutti gli Astri si riguarderanno dal mancarci ancora di rispetto, dopo che sarai intervenuto tu a nome di tutti noi.
Incoraggiò lei dolcemente, e gli promise che gli sarebbe stata accanto, dovunque fosse andato. Dopodichè si congedò tristemente, gocciolando le lacrime che affioravano dall'interno della sua massa idrica e risprofondando lentamente in sé stessa.
Fuoco si chiedeva perchè Aria non avesse sistemato definitivamente le cose consultandosi con Etere, ma si trascinò fino in fondo alla vallata, dove le montagne abbracciavano la piccola costa che si affacciava sul mare. Percepì la presenza confortante di tutti gli Elementi intorno a sé, compresa la dolce Acqua, che gli faceva l'occhiolino dal fondale roccioso.
Impavido, radunò le forze e lanciò un grido contro Sole, perchè mandasse a chiamare Etere. Sole, stupefatto, con fare sbrigativo gli intimò di lasciarlo in pace e Luna lo minacciò di far silenzio per farla dormire, altrimenti lo avrebbe denunciato per disturbo alla quiete pubblica. Di tutti gli Astri, Luna era senz'altro la più razionale, perciò Fuoco si nascose ed attese Notte perchè lei uscisse fuori.
Non si fece attendere a lungo: presto ci fu il lento cambio della guardia e Giorno lasciò lo spazio a Notte nel Cielo, tornando finalmente a casa dopo un'estenuante giornata di lavoro. Luna, appollaiata sopra le nubi, osservava con sdegno il Mondo imperfetto sotto di lei, che invece aveva il privilegio di vivere nel Supremo Mondo. Fuoco entrò in scena: ripetè a lei ciò che prima aveva chiesto a Sole e lei rispose gentilmente che lo avrebbe avvertito subito. Etere accorse, contrariato dall'ennesimo Elemento scocciatore che gli chiedeva udienza, e con superbia elargì uno dei suoi sermoni tascabili al malcapitato.
-Ordunque, Fuoco, sei tu venuto al mio cospetto per supplicare noi superiori di trattare con maggior rispetto voi, plebei ignoranti e gretti? Come osi permetterti di chiedere ciò, con la bassezza che ti ritrovi, a noi, che siamo così alti e perfetti? Non sei tu a conoscenza del Supremo Ordine che muove tutti noi da sempre e per sempre? E dunque, acerbo rivale, vuoi tu scontrarti a duello con noi?
-No, Etere. Noi Elementi non chiediamo altro che un po' di comprensione: come può esserci armonia fra noi, che sempre siamo in conflitto, se non si cerca di stabilire un pacifico dialogo? Non siamo anche noi un Astro, come voi? Non abbiamo anche noi un Supremo Elemento che ci avvolge e che ci tiene compatti, Aria? Non abbiamo anche noi il diritto di avere una degna sede nel Firmamento? L'Universo è abbastanza ampio per tutti noi, non serve farci la guerra quando possiamo operare per il bene del Tutto, insieme.
-Questo è troppo! Un simile oltraggio merita la pena di morte! Luna, uccidilo!
E così Luna rispose prontamente all'ordine, spostandosi appena, in modo da far alzare la marea.
La tavola blu che si perdeva all'orizzonte si fece iraconda ed i flutti si levarono rapidamente dalla superfice fuori dal controllo di Acqua, che disperatamente cercava di impedire che s'infrangessero sul suo amico. Con forza imperiosa si creò uno tsunami di dimensioni colossali, che inghiottì tutte le piccole onde spaventate che incontava sul suo cammino.
-Scappa, Fuoco! Non riesco a fermarmi!
Supplicò Acqua. Il piccolo incendio divorò l'erba lasciando una scia di cenere dietro di sé avanzando veloce verso il fondovalle con tutto il fiato infuocato che aveva. Ciò non bastò ad impedire che l'enorme macigno di idrogeno ed ossigeno si abbattesse su di lui e che lo estinguesse come fosse una piccola fiammella tremolante in balìa della tempesta.
Un ghigno malvagio si formò sul volto di Etere, vedendo sconfitto il suo impotente, misero avversario dalla potenza ineguagliabile dei Lunari. Gli Astri si ritirarono nel Firmamento Universale ed una cortina di nebbia avvolse la valle scempiata dall'onda anomala in un'oscura coperta.
Acqua pianse, in ginocchio accanto all'unico filo di fumo che restava del suo amico.
-Fuoco, io ti amo! Non mi lasciare! So che la nostra è un'unione impossibile, ma Eros va oltre ogni princìpio che ci regola! Siamo fatti per stare insieme, amore mio, non mi abbandonare...
-Acqua... anche io ti ho sempre... amato. Ci rivedremo... al prossimo fulmine...
E, detto ciò, l'ultimo bagliore che lo animava si spense.
Tutti si riunirono intorno ad Acqua per consolarla, finchè a Terra non venne un'idea per sdrammatizzare la situazione. Iniziò a tremare con tutte le sue forze e con l'energia sprigionata si formò una crepa che zigzagò fino alle pendici del Vulcano sopito, destandolo dopo anni di inattività e scatenando un'eruzione spettacolare che formò fiumi di lava incandescente intorno al cratere. Un albero venne presto incenerito e sulla sua cima svettava maestoso Fuoco, vigoroso come non mai, salutando trionfante gli amici che acclamavano il suo felice ritorno.
Pattinò sulla lava fino alla costa e stampò un bacio appassionato su Acqua, che  non sapeva se sciogliersi o congelarsi di gioia.
Da quel giorno regnò la pace e l'armonia tra gli Elementi Sublunari e non ci furono più liti tra i due Mondi, irrimediabilmente separati da un'incolmabile diversità che sempre venne tollerata. Che dire... vissero tutti felici e contenti! (Tranne la cinica Terra, che rimarrà sempre scorbutica)

Fine

 

 


Angolo PAM (sigla che sta per: Pazza Autrice Malvagia)

*si nasconde dietro una penna, non la vedrete mai*
Sciaoh!! *espressione ebete stampata in faccia*
Devo dire che, se siete stati così eroici da superare l'intero testo fino a qui, vi meritate davvero una bella medaglia al valore, non è da tutti sopportare degli scleri tanto lunghi come questo! Vi ricordo che la sezione è Nonsense- e sottolineo Nonsense, per cui mi aspetto commenti e critiche altrettanto insensate! Solo una cosa: andateci piano con le offese e lasciatemi una recensioncina se avete letto tutto (senza essere sbranati dagli avvoltoi che volteggiavano sopra la vostra testa aspettando la vostra morte per noia, altrimenti non vale), così vi rispondo con un bel ASHLKJFGJHF, ok? ^.^
Torno negli abissi!
*si allontana con un ghigno beffardo e inciampa sopra la sua ombra, imprecando*
bisy

   
 
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