Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: MargaretMadison    27/08/2015    0 recensioni
Non stavano assieme, insomma, si erano baciati una volta da ubriachi e il giorno seguente da sobri - e anche il giorno dopo e quello dopo ancora-, l’aveva presa per mano nei corridoi della scuola proprio sotto gli occhi della sua ex Jennifer e l’aveva stretta a sé quando si era addormentata un sabato sera a casa sua.
«L’importante è che sappiamo noi cosa siamo» disse una sera mentre si stava truccando per uscire
«E cosa siamo?»
«Tutto ciò che vuoi tu, anche se a ma piacerebbe definirci un “qualcosa di duraturo”»
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Nina









Luke incontrò Nina l’estate tra il decimo e l’undicesimo anno.
Calum usciva con la sua allora ragazza, Megan, quella con l’anello al naso e l’accento americano - nonché la migliore amica di Nina - e il moro aveva obbligato l’amico – anche se a Luke gli eventi open bar non avevano mai fatto schifo – ad andare in un nuovo locale inaugurato da poco.
«Almeno sono carine?» chiese Ashton sistemandosi la maglietta dei Sex Pistols che gli calzava un po’ larga sulle spalle.
«Chi?» s’intromise Luke entrando in camera sua con in mano l’accendino e il pacchetto di sigarette che aveva rubato a suo fratello.
Michael stava mandando sms a raffica steso sul letto di Luke – sfatto dalla mattina -, Ashton si osservava allo specchio e Calum era malamente seduto sulla sedia e poggiava i piedi sulla scrivania.
«Ho chiesto a Megan di portare delle amiche, ti scoccia?»
Luke alzò le spalle, era appena finita la scuola e l’idea di inaugurare l’estate con delle ragazze e un evento open bar lo rendevano entusiasta.
«Speriamo che siano fighe, dai» disse per battere il cinque ad Ash che sghignazzava mentre il cellulare di Michael suonò nuovamente nella stanza. Calum alzò gli occhi al cielo perché certe cose non sarebbero mai cambiate.
 

***

La festa tutto sommato stava procedendo bene: Megan e Calum erano spariti subito e le altre ragazze non erano davvero male. Cassie era davvero simpatica e faceva morire con le sue battute, poi aveva un bel paio di tette e questo era un bonus. Aveva i capelli scuri e gli occhi nocciola come quelli di Ashton che non faceva altro che guardarla rapito e cercava in tutti modi di sfiorarla. Indossava un vestito molto colorato che fece storcere il naso a Luke e dei sandali marroni. Michael invece aveva finalmente messo da parte il cellulare iniziando a chiacchierare con Margaret, la biondina con gli occhi da gatto e il sorriso dolce e imbarazzato. A primo impatto era quella che lo aveva colpito di più come bellezza e proprio non capiva come facesse Michael a non saltarle addosso e strapparle i vestiti, lui l’avrebbe già fatto. Il vestitino rosso che indossava metteva in risalto i suoi punti vincenti facendola sembrare ancora più bella, forse era la ragazza più sexy del locale.
E poi c’era lei, Nina.
Si era presentata con una semplice alzata di mano mentre Megan e Margaret avevano stretto la mano ai nuovi conoscenti e Cassie li aveva baciati tutti due volte sulle guance.
L’aveva osservata per tutta la serata, mentre le altre si divertivano lei rimaneva in disparte, osservava la gente e cacciava via in malo modo chiunque le offrisse un drink o la invitasse a ballare.
Aveva i capelli biondi e ondulati, due grandi occhi marroni e una bella bocca. Luke avrebbe anche pensato a cosa farci con quelle labbra se non fosse stato per il lampeggiate “vaffanculo” che lanciavano le sue pupille castane. Indossava un cappellino nero e una camicia di flanella verde e nera che le fasciava il corpo formoso e un paio di collant strappate, ai piedi un paio di creepers nere che la facevano sembrare più alta anche se rimaneva più bassa di due spanne rispetto a lui.
Il locale era gremito di persone tutte con un drink in mano e presto perse di vista i suoi amici. Doveva anche ammettere che il dj non fosse male anche se lui fosse più per il rock.
Poi raggiunse a fatica il bancone per prendere un altro Blue Angel e scorse con lo sguardo Ashton e Cassie. Il riccio provava in tutti i modi di baciarla mentre lei, ubriaca marcia, rideva e si scostava facendo ondeggiare i capelli.
«Se il tuo amico pensa di portarsi a letto Cassie si sbaglia di grosso»
Luke si girò, notando la figura di Nina dietro di lui che giocherellava con le sue dita mentre lo osservava «Oh, ti sbagli. Ashton rimorchia tutte, dalla prima all’ultima»
Nina alzò gli occhi dal bancone «Non le lesbiche»
Luke spalancò la bocca e si mise a ridere nell’immaginare le bestemmie che Ashton avrebbe tirato giù l’indomani, maledicendo tutti i santi del paradiso per averci provato con l’unica lesbica del gruppo.
«Ci rimarrà parecchio male» parlò poi
Nina annuì, guardandosi intorno.
Il biondo notò che piano piano i suoi occhi si addolcivano e iniziava a muovere il corpo seguendo il ritmo della musica mentre sorseggiava il suo drink dalla cannuccia. La osservava incuriosito e si rese conto che, forse, non era bella quanto Margaret e non aveva la stessa vivacità di Cassie, ma era tutto sommato una ragazza carina, forse un po’ troppo in carne ma non gli dispiaceva affatto.
«Non ti trovi bene?» chiese avvicinandosi al suo orecchiò e giurò di sentirla irrigidire.
Era già sua.
«Non sono il tipo da discoteca» spiegò «Non è il mio genere di musica e non sopporto la gente che mi sta addosso»
Luke annuì perché in fin dei conti anche lui la pensava così, ma ci andava solo per rimorchiare e se si presentavano eventi open bar come quelli.
«Ti va di uscire? A dire il vero anche io mi sto annoiando»
«In macchina ho il CD di Stevie Wonder, potremmo ascoltare della buona musica e scambiarci quattro chiacchiere» propose imbarazzata.
E Luke decise che in quel momento ci avrebbe provato per tutta l’estate, magari ci si sarebbe pure messo assieme e l’avrebbe scaricata una volta incominciata la scuola e le prove della band «Ci sto»
Nina si aprì in un meraviglioso sorriso e subito si precipitò fuori dal locale seguito a ruota dal ragazzo che si tastò la tasca posteriore dei jeans accertandosi di avere tutto l’occorrente nel caso le cose in machina non si fossero fermate alle “quattro chiacchiere”.
Ma, a fine serata, Luke non era riuscito a strapparle né un bacio né il numero di telefono.
Avevano parato del più e del meno, cantando qualche canzone e fumandosi una sigaretta o due.
Era piacevole stare con Nina, non sapeva come definire quella strana sensazione e gli sarebbe piaciuto approfondire meglio la loro “amicizia”.
Non poté nemmeno chiedere aiuto a Megan perché lei e Calum si lasciarono una settimana dopo, non la trovò manco su Facebook perché non sapeva il cognome e Ashton si rifiutò di aiutarlo a rintracciare la bionda perché «Mannaggia a Calum e alla sua ex che ci presentano ragazze super sexy e pure lesbiche».
E Michael, beh, Michael era strano più del solito e non voleva disturbarlo.
 

***

 
L’estate passò in fretta – anche troppo – e Luke non ebbe più notizie di Nina, se l’era anche lasciato alle spalle trovando un comodo rifugio nel letto di Jennifer, una ragazza conosciuta a una festa di Michael.
Era bella Jennifer, con un fisico slanciato e un sacco di abilità sotto le coperte, il tipo di ragazza che è sempre piaciuta a Luke, in fin dei conti.
Aveva appena ritirato il suo orario e si stava dirigendo a cercare il suo armadietto e, in quel momento, la vide.
Stava prendendo a pugni il suo armadietto, imprecando perché non voleva saperne di aprirsi e Luke non poté non sorridere nel vederla così, la trovava in un certo senso attraente ma poi rise di sé perché come faceva a trovare avvenente una ragazza che faceva un incontro di box con un armadietto?
Le si avvicinò scrutandola attentamente come a lui piaceva fare con le persone. Indossava una gonna nera a vita alta e una camicetta blu con delle palme bianche sopra, ai piedi le scarpe che aveva indossato la sera della festa. Aveva perso qualche chilo e i capelli erano ancora più chiari rispetto a due mesi fa.
Le piaceva ma c’era ancora qualcosa che lo bloccava, forse il fatto che non fosse magrissima come Jennifer, i vestiti semplici o le labbra sempre colorate di rosso. Luke non lo sapeva ma se da un lato quella ragazza lo incuriosiva, la sua mente gli diceva di andarsene e lasciarla a sbrigarsela da sola con l’armadietto.
«Posso aiutarti?» chiese invece una volta più vicino a lei.
Nina si girò puntando gli occhi scuri in quelli azzurri di Luke.
«Questo stupido armadietto non vuole saperne di aprirsi» spiegò sbuffando.
E Luke ridacchiò perché quell’espressione era assolutamente adorabile.
Osservò il numero scritto sull’armadietto e quello sul fogliettino che lui teneva in mano. Sorrise.
«L’armadietto che stai scassando è il mio» spiegò e Nina divenne sempre più rossa in viso, abbassò lo sguardo sul suo foglietto doveva era appuntato il numero dell’armadietto e si avvicinò a quello affianco a quello di Luke, sempre rossa in viso.
Luke si sforzò di non scoppiare a riderle in faccia e cercò invece le parole giuste per intavolare un argomento e chiederle il numero di telefono ma Nina aveva già sistemato le sue cose e chiuso l’armadietto, probabilmente non si ricordava nemmeno di lui.
«Grazie per l’aiuto, Luke Hemmings» disse prima di girarsi e percorrere i corridoi del Norwest Christian College.
Luke sorrise ancora.
 

***

 
Erano passati tre mesi dal loro secondo incontro e ora Nina era parte integrante del gruppo. Aveva presentato sua sorella minore, Alexis, e Margaret ricomparve coi capelli rossicci e i suoi soliti occhi da gatta accuratamente truccati.
Alexis era l’esatto opposto di Nina, era un vulcano e nonostante avesse quindici anni e loro diciassette, beveva e fumava molto più di loro e parlava come se fosse uno scaricatore di porto. Ma esteticamente erano molto simili anche se la più piccola aveva il viso più allungato rispetto a quello di Nina.
Nina aveva perso altri chili ma non aveva smesso di indossare le creepers ormai rovinate sulla punta.
Non stavano assieme, insomma, si erano baciati una volta da ubriachi e il giorno seguente da sobri - e anche il giorno dopo e quello dopo ancora-, l’aveva presa per mano nei corridoi della scuola proprio sotto gli occhi della sua ex Jennifer e l’aveva stretta a sé quando si era addormentata un sabato sera a casa sua.
E Luke capì cosa lo bloccava. Nina era diversa, diversa perché anche se non era magra come le altre ragazze con cui era stato, trovava le sue curve molto più sexy, il suo sorriso era bello anche senza quello spiraglio di malizia che le altre usavano con lui, diversa perché il sabato in cui si addormentò da lui e la vide senza trucco decise che era anche più bella del solito e così ci pensava lui a toglierle coi baci il rossetto rosso che si ostinava ad indossare.
Ma non stavano assieme ufficialmente perché Luke aveva paura di avere qualcosa di davvero serio e Nina non sentiva la necessità di ufficializzare le cose.
«L’importante è che sappiamo noi cosa siamo» disse una sera mentre si stava truccando per uscire
«E cosa siamo?»
«Tutto ciò che vuoi tu, anche se a ma piacerebbe definirci un “qualcosa di duraturo”»
Allora si era alzato dal letto della giovane e l’aveva baciata con forza facendola stendere sul suo letto per poi renderla sua come mai aveva fatto.
Quella sera raggiunsero gli altri in ritardo sotto lo sguardo malizioso di Alexis e le battutacce di Michael mentre Margaret ed Ashton erano seduti abbracciati sul cofano della macchina del riccio. Stavano provando a frequentarsi ma a detta di Ashton non sarebbe mai nato nulla di serio, anche se Luke non ci credeva proprio come il resto dei presenti.
Una volta tornato dalle vacanze, Michael era diventato ancora più dipendente dal cellulare, spiegò allora di aver incontrato una ragazza in vacanza che abita dalla parte opposta di Sidney e l’aveva rapito completamente.
Passarono la serata sulla spiaggia, Michael ed Alexis si ubriacarono da fare schifo mentre Calum li filmava col telefonino, Ashton e Margaret erano un po’ distaccati dal gruppo, sempre abbracciati e quando la rossa si stufò di sentire il ragazzo parlare del nuovo album dei Green Day si girò facendo scontrare le loro labbra.
Nina osservava la scena sorridendo quando Luke la prese per mano e la fece voltare.
«So che prima abbiamo parlato di questa cosa e forse ti sembrerò incoerente ma mi piacerebbe davvero tanto che gli altri sapessero che tu sei la mia ragazza, mia e soltanto mia. Che sarò io l’unico a toglierti il rossetto, ad assaggiare il tuo bel corpo e a baciare le tue stupende tet-»
Nina rise e gli tappò la bocca con la mano per non farsi sentire dagli altri «Lo vuoi davvero Luke? E cosa diranno le altre ragazze quando ci vedranno assieme?»
Il biondo non capiva dove volesse arrivare «Margaret sarà contenta e Alexis mi chiama già “cognatino” quindi non vedo il problema»
Scosse la testa «Le altre ragazze in generale. Io non sono bella come loro, non ho il corpo di Jennifer o la sua esperienza in quel campo, insomma, rideranno di noi, rideranno di me e dei miei chili di troppo che non vogliono lasciarmi. Lo vedo come ci guardano quando camminiamo mano nella mano nei corridoi, ti guardano sospirando e poi quando passano a me si mettono a ridere e bisbigliare cattiverie. Io ti voglio ma ho paura che un giorno tu possa preferire loro a me»
Luke ascoltò in silenzio e sospirò prendendole il viso tra le mani «Tu sei quella per me, Nina. Non voglio più sentirti dire queste cose, ok?»
La bionda annuì e tirò sul col naso stringendo Luke in un abbraccio che sperò non terminasse mai.
Luke appoggiò il suo mento sulla testa di Nina e decise che avrebbe fatto di tutto per non farla soffrire.
 

***
 

L’aeroporto era gremito di persone e tra pochi attimi i ragazzi si sarebbero imbarcati per raggiungere Londra.
Alexis era stratta tra le braccia di Calum, mentre piangeva perché aveva sempre provato qualcosa per il moro e non riusciva a lasciarlo andare, Michael salutava i genitori e Karen Clifford continuava a ripetergli di fare il bravo e chiamarla una volta arrivato.
Ashton e Margaret si tenevano per mano, alla fine il riccio si era innamorato da fare schifo e propose alla ragazza di accompagnarlo in tour. Margaret – che sotto consiglio di Michael si era fatta mora - aveva deciso subito di seguirlo e lasciare per un po’ casa sua e non vivere il divorzio dei genitori. E poi anche lei era follemente innamorata che beh, senza Ashton non ce l’avrebbe mai fatta.
Nina ha gli occhi lucidi, un sorriso tirato sul volto e il rossetto ancora intatto.
«Sei mesi non sono tanti» continuò Luke appoggiando le sue mani sulle guance di Nina.
«Non ti dimenticare di me, però» sussurrò tenendo lo sguardo basso perché non ce l’avrebbe fatta a guardarlo partire, avrebbe preferito salutare i ragazzi il giorno prima e non andare in aeroporto.
«Non potrei mai» sussurrò Luke abbozzando un sorriso «Ti ricordi tutti i pomeriggi passati a casa mia a guardare DVD e fumare l’erba che ci procurava Calum? Le notti insonni a pianificare il nostro futuro assieme, i due gemelli Robin e Billy? Le volte in cui svegliavi a casa mia senza trucco e ti ripetevo quanto tu fossi bella?»
Nina sorrise e allacciò le braccia intorno al collo di Luke, avvicinandolo a sé «Quando guardavamo le repliche di “skins” e recitavamo le battute che ormai conosciamo a memoria, i baci sotto le coperte per attutire i sospiri e i gemiti, le tue mani che accarezzano il mio corpo… promettimi che non farai queste cose con nessun’altra. Giurami di essermi fedele e di pensare solo a me. Ti prego»
«Sarai l’unica che vorrò, sempre»
La baciò davanti ai genitori e agli amici, i passanti si fermarono ad osservarli e Nina iniziò a piangere silenziosamente aspettando che Luke portasse via le lacrime e il dolore. Le accarezzava i capelli mentre lei cercava di far incastrare i loro corpi nell’abbraccio, nella speranza che durasse per sempre.
«Non te l’ho mai detto a parole, ma ti amo» sussurrò Luke a pochi centimetri dalle labbra di Nina.
La bionda sorrise e gli accarezzò la guancia «Ti amo anche io»
Si baciarono ancora una volta, mentre la hostess chiamava il suo volo e i loro cuori sembravano rallentare.
«Ti prometto Nina che questo non è un addio»
 

***


E avevano litigato, ancora.
Questa volta Luke riconobbe la sua colpa ma, d’altra parte, Nina doveva aspettarsi che la loro relazione sarebbe cambiata.
Stavano cercando nuove abitudini, Luke appena si svegliava le mandava un messaggio e Nina rispondeva appena poteva, un po’ per colpa del fuso orario e un po’ perché l’università la impegnava troppo e alcuni giorni non accendeva nemmeno il telefono. La sera facevano Skype ma certe volte Luke era così stanco che non riusciva a tenere gli occhi aperti o a spiccicare parola allora si fermava ad ascoltarla pensando a quanto fosse bella e a quanto avrebbe voluto baciarla.
«Molla tutto e vieni con noi in tour» le propose.
E lei gli diede dell’egoista perché come poteva rinunciare alla sua famiglia, all’università e alle sue ambizioni per vivere il sogno del ragazzo?
E Luke aveva paura, paura di perdere l’unica persona che riusciva davvero a farlo sentire vivo, l’unica in grado di farlo respirare.
Ashton chiese a Margaret di diventare la sua ragazza ufficialmente, durante uno dei loro concerti e quella sera Nina gli disse che era meglio prendere una pausa perché «Questa distanza mi sta uccidendo»
E Luke aveva risposto col cuore in mano e le lacrime agli occhi «La distanza dipende dal tempo che ci vuole a prendere un aereo».
Così, una volta finito il concerto, era corso all’aeroporto di Los Angeles per prendere il primo volo per Sidney.
E no, non si sarebbero lasciati, perché loro si amavano ed è questo l’importante.
La fama, il successo, i soldi, i concerti e le canzoni registrate a mezzanotte vanno e vengono mentre tu, Nina, tu resti sempre.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eh sì, fa strano anche a me che Nina e Luke non si siano lasciati. Non ho voluto approfondire troppo il finale in modo che ognuno possa scegliere il proprio, io vi dico solo che quei due stanno assieme for evah and evah. Questa storia è nata in un momento di totale apatia e quindi posso capire benissimo se vi fa schifo o letteralmente cagare.
In ogni caso lasciatemi un pensierino, dah?

Vi lascio il link delle mie storie se vi viene voglia di leggere altre cose:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3230373&i=1 Teach me
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3105743&i=1 No sounds without silence
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3126821&i=1 fix it

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: MargaretMadison