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Autore: Erule    27/08/2015    5 recensioni
SPOILER 5X10!
Scott apre gli occhi e ciò che vede gli sembra inverosimile. Non è tanto per quello che vede, quanto per quello che non sente.
Fino ad un secondo prima gli era sembrato che il dolore che Theo gli aveva provocato allo stomaco volesse in qualche modo esplodergli anche nella testa ed ora si ritrova nella camera di Allison a guardare il letto di lei, chiedendosi come diavolo abbia fatto a scappare e correre fino a lì. E soprattutto, perché diamine proprio in camera di Allison? E come ha fatto ad entrare in casa? E come ha fatto a –
- Ehi. - dice una voce dietro di lui, facendolo sobbalzare.
Scott si volta e sente una specie di colpo di frusta improvviso al centro del petto e si chiede come mai. È così ovvio che quello è un sogno. Sì, Mason deve averlo tirato fuori di lì ed ora è in coma in ospedale e vede gli spiriti. Già, probabile.
Ma il suo cervello gli dice di no e Scott decide di assecondarlo, per una volta. L’istinto sembra d’accordo, perché parla di cose senza senso e se ne accorge.
- Sono morto? -
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Scott McCall
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Status asthmaticus
 
Scott apre gli occhi e ciò che vede gli sembra inverosimile. Non è tanto per quello che vede, quanto per quello che non sente.
Fino ad un secondo prima gli era sembrato che il dolore che Theo gli aveva provocato allo stomaco volesse in qualche modo esplodergli anche nella testa ed ora si ritrova nella camera di Allison a guardare il letto di lei, chiedendosi come diavolo abbia fatto a scappare e correre fino a lì. E soprattutto, perché diamine proprio in camera di Allison? E come ha fatto ad entrare in casa? E come ha fatto a –
<< Ehi. >> dice una voce dietro di lui, facendolo sobbalzare.
Scott si volta e sente una specie di colpo di frusta improvviso al centro del petto e si chiede come mai. È così ovvio che quello è un sogno. Sì, Mason deve averlo tirato fuori di lì ed ora è in coma in ospedale e vede gli spiriti. Già, probabile.
Ma il suo cervello gli dice di no e Scott decide di assecondarlo, per una volta. L’istinto sembra d’accordo, perché parla di cose senza senso e se ne accorge.
<< Sono morto? >>
Allison gli sorride e gli fa segno di seguirla. Ha in mano un piatto di patatine fritte e si chiede se vengano da un ristorante in Paradiso o se magari potrebbe averle cucinate lei al piano di sotto. Poggia il piatto sulla scrivania e nota le pagine del Bestiario aperte ed i caratteri scuri del paragrafo gli saltano agli occhi: hound. Ma Scott è distratto dalle dita bianche di Allison che si sciolgono dal piatto e le sue gambe che si muovono verso l’interno della stanza. Si siede sul bordo del letto e Scott la osserva, titubante.
Alla fine Scott si decide a sederle accanto e la fissa. La fissa troppo intensamente, ma il problema è che lei è così bella e definita da sembrare reale. E fa male in un punto imprecisato fra gola e stomaco. Porta gli stessi abiti di quando si sono lasciati, la felpa fucsia troppo grande e ha i capelli di nuovo lunghi. Gli sono sempre piaciuti i suoi capelli lunghi. Ogni volta che abbraccia Kira e la stringe a sé, lo spazio fra le braccia di Scott e la schiena di lei è sempre troppo vuoto. E poi, ha un bel sorriso, Allison. Anche senza il suo solito rossetto, le sue labbra risaltano come gli occhi di un gatto al buio. Un attimo dopo, lo sguardo di Scott non può fare a meno che salire e si scivola sugli occhi di Allison che sanno tanto di mele caramellate e pop corn, come un Luna Park. Forse sanno solo di ricordi infranti o di zucchero filato, Scott non capisce e non sa cosa stia succedendo, ma è bello che lei sappia di casa e di Luna Park e di brivido da montagne russe. Allison gli ha sempre ricordato tutto quello che gli piaceva quando aveva cinque anni: il Luna Park. Dolce come lo zucchero filato, bella da far paura come la casa delle streghe e la bocca era rossa come quella dei clown. Forse è perché le montagne russe in realtà gli facevano paura, tanto da togliergli il respiro e sua madre era costretta ogni volta a rincorrerlo portandogli l’inalatore, altrimenti sarebbe soffocato lì nel bel mezzo dell’attrazione. Probabilmente Allison gli ricordava le montagne russe, perché lei stessa era capace di mozzargli il respiro ogni volta che la vedeva.
Buffo come tutte queste cose gli vengano in mente proprio ora.
<< Sei morto, Scott. >>
Scott sente il cuore battere per la prima volta da quando è lì. Ma se il cuore sta battendo, puoi definirti davvero morto? Scott non ci sta capendo più niente, ma non ha più cinque anni e non può permettersi di non capire.
<< Cosa? >> chiede e la sua voce è flebile come il filo di un equilibrista da circo.
Allison allunga un braccio e la sua mano gli sfiora la spalla, poi la stringe ed a Scott sembra che lo stia facendo per davvero, ma in lontananza, come se non fosse lì con lei, ma ci fosse, nello stesso momento.
<< Non rimarrai morto a lungo, però. Stai per tornare sulla terra. >>
<< Io… Oh… >> balbetta Scott, poi si passa una mano nei capelli ed Allison gli lancia un’occhiata malinconica.
Scott ha capito che ha poco tempo per stare con lei, che sia reale o meno, magari anche solo frutto della sua fantasia, ma non riesce a pensare a cosa dirle, gli monta il panico nel petto e si sente male improvvisamente. Vorrebbe dirle che è bella come le giornate d’agosto o che gli manca o che manca a Lydia o che ha bisogno di lei, ma sente un ticchettio fastidioso come quello che fanno le lancette di un orologio e gli sembra di impazzire.
<< Mi sei mancato. >> fa Allison e per Scott è come se il nodo che prima gli stava attanagliando lo stomaco si slegasse. Lo salva sempre, Allison. Lo toglie sempre dai guai, Allison.
<< Anche tu. >>
Scott, invece, ancora non riesce a parlare. Sa che dovrebbe sbrigarsi, sa che quando comincerà a parlare scadrà il tempo e lui non riuscirà più a fermarsi, ma non riesce ad evitare questo step.
<< Scott, se c’è qualcosa che mi devi dire… >>
<< Non mi sono mai sentito così solo. >> esordisce Scott e le parole sembrano uscire dalla sua bocca come un fiume in piena e si sente soffocare in quelle stesse acque. Si spezza qualcosa in lui e per un attimo pensa di cadere in ginocchio, ma si limita solo a portarsi le mani sul viso ed a piegarsi in due dal dolore per venti secondi. << Ho fatto un casino con Lydia e Stiles – non gli ho creduto, che schifo di amico che sono! -, con Malia e Kira, che se n’è andata e Theo, di cui mi sono fidato… e poi Liam, Hayden, mia madre… >>
<< Risolverai tutto, Scott. >> dice Allison e lo guarda a lungo, con quelle sue ciglia lunghissime e quel suo bel sorriso che le illumina il volto come farebbe un palo della luce.
Quanto è bella, Allison. Scott vorrebbe urlarlo a tutto il mondo, ma non può e lascia che i denti frenino la lingua.
<< Sono innamorato di te, Allison. >> replica Scott ed Allison gli accarezza una guancia col pollice. << Sei sempre con me, sei sempre presente, sei… Saresti stata con noi, quando abbiamo firmato le mensole in biblioteca. >>
Allison gli sorride e c’è qualcosa nella sua voce che gli dà speranza. C’è sempre qualcosa di lei che gli dà speranza e Scott si sente morire, ripensando al suo primo amore. Scott ascolta di nuovo il suo battito rallentare e poi fermarsi come quella notte di marzo, ma è solo un ricordo, perché adesso non sta battendo il cuore di nessuno dei due.
<< Ma io ci sono ancora, Scott. Sono ancora con voi. >>
Scott sente all’improvviso dei colpi sul petto e vorrebbe gridare che fa male, ma capisce. Il suo tempo con Allison è finito e non sa cosa dirle, non sa come salutarla, non sa se baciarla, non sa…
E si perde, Scott. Si perde in tutto quello che avrebbe voluto dirle, ma che non le dice. Si perde nei suoi occhi lucidi e nelle sue labbra rosse. Si perde nell’ultimo ricordo che ha di lei e quando viene brutalmente strappato dal sogno, già non si ricorda più nulla.
Scott ruggisce e non ha capito ancora niente. È contento di essere tornato alla realtà, anche se nel suo cuore sa che c’è qualcosa che non va, come se si fosse dimenticato di qualcosa, come se tutto fosse incompleto intorno a lui.
Ma nell’abbraccio di sua madre c’è qualcosa che sa di casa. Sua madre profuma di zucchero filato, anche se Scott non sa come mai e probabilmente non lo saprà mai. Sa anche di qualcosa lasciato a metà, sua madre.
Sa un po’ di Allison.      





Angolo dell'autrice:
No, voi capite che io dovevo scrivere questa storia, no? Dopo aver visto decine e decine di immagini su Tumblr di questo enorme E se Scott avesse parlato con Allison in quei quindici minuti in cui era morto? Io, che shippo Scallison dalla prima stagione, cosa avrei dovuto fare? L'ho scritta ieri sera di getto e stasera la pubblico su Efp. Sa un po' di incompletezza, ma sinceramente, mi sono messa nei panni di Scott e ho pensato che in 15 minuti non riesci a dire quasi niente e nemmeno a fare qualcosa che abbia davvero senso. E niente, questa OS era destinata ad uscire fuori così.
Fatemi sapere cosa ne pensate! :)
E. 
 
  
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