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Autore: Inquisitor95    28/08/2015    0 recensioni
È tempo di Natale! Come affrontano i supereroi questa festività? Ebbene ecco a voi cosa accadrà quando Tony Stark organizza una cena con tutti i Vendicatori e il nostro Capitan America lo costringerà ad addobbare l'attico della Stark Tower per l'occasione. I nostri eroi avranno un momento di totale relax dalla loro routine almeno in questo giorno festivo?
[Seguito di "Dinner with Tony Stark" quindi ispirata alla mia fan-fic "The Iron Lord"]
[Piccoli momenti Stony ma più concentrata sugli altri personaggi presenti]
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Avengers Assembly'
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 “An Avengers Christmas”

 

 

 

Natale: ricordo che da bambino lo aspettavo con ansia, i miei genitori erano molto attaccati a questa tradizione, addobbare la casa con abbellimenti tipici della festività, poi fare tutti insieme l'albero di Natale. E poi c'erano i regali sotto di esso, non ho mai chiesto nulla di particolare, questo perché ero un bambino a cui bastava ciò che aveva, i miei genitori mi spronavano a scrivere una lista di regali che poi avrebbero dato a Babbo Natale. Quando mi dissero che la figura natalizia non esisteva ci rimasi molto male, perché tutte le volte che avevo riempito quella lista sentivo di aver fatto un torto ai miei genitori. Ero un bambino diverso dagli altri.

Adesso però il Natale lo vivo in tutt'altra maniera.

E forse è anche merito di Tony. « Hey Capitano, perché non vieni a darmi una mano qui invece di guardare la neve che cade fuori? » la voce dell'uomo mi risveglia dal mio stato di sonno. Mi volto verso di lui e lo trovo con un'altra scatola di addobbi, manca da allestire solo il salotto ormai. Gli sorrido ringraziandolo per tutto questo.

« So quanto a te non piaccia addobbare la casa. Ma visto che stasera è la sera di Natale e ci riuniamo con gli amici credo sia una bella cosa dare un po' di atmosfera... » forse è perché sa quanto io ci tenga che alla fine ha ceduto. Sbuffa, sorride e lo seguo facendo il giro dell'albero di Natale.

Un gigantesco pino alto più di due metri, largo e totalmente tempestato di addobbi rossi e dorati, come tutto il resto della casa d'altronde. Richiamano ovviamente il colore della sua armatura. « Era Pepper che faceva tutto questo per me. E ora lo faccio per te, mi sento quasi una donnetta di casa! » commenta seccato, gli piace però farmi felice.

Io e lui? Da un lato sono felice che nulla sia cambiato, sono però triste dall'altro visto il mio desiderio di qualcosa di più stabile. Non glielo faccio pesare però e mi tengo tutto dentro, siamo entrambi felici così. Però quando gli ho chiesto di abbellire la casa ed ho insistito un po' ha ceduto, e rideva anche. Questo la dice lunga su ciò che prova per me.

Ci appostiamo davanti allo stereo che sta intonando alcune canzoni natalizie, sono abbastanza recenti, cantanti che neanche conosco ma hanno belle e potenti voci, tutte perse in settant'anni di congelamento. È piacevole e mi sento incredibilmente confortato: la neve fuori dalla Stark Tower, la casa addobbata con l'albero natalizio, i canti di natale, io e Tony insieme, è tutto perfetto! « Signor Rogers, c'è un messaggio per lei. È appena arrivato! » è Jarvis a richiamarmi all'attenzione, le sue parole mi suonano strane.

« E chi mai dovrebbe essere? » chiede Tony stupito, come lo sono anch'io d'altronde. Noi Vendicatori ci faremo gli auguri direttamente di presenza stasera, oltre di noi non ho nessuno in questa epoca che possa desiderare di augurarmi un buon Natale. Inoltre nessuno può sapere che effettivamente sono alla Stark Tower con Tony.

Questo nuovo messaggio però di chi dovrebbe essere? « Conti in sospeso con qualcuno, Capitano? » chiede Tony, non sono certo che sia il tono di una persona gelosa, ma si ci avvicina molto e la cosa mi fa piacere. Scuoto il viso.

« Leggimelo! » chiedo all'Intelligenza Artificiale. Jarvis esegue quindi il mio ordine e le sue parole echeggiano nell'aria. Ma non sono il contenuto del messaggio.

« Questo messaggio è criptato, signore. Non riesco a decifrarne il codificatore... » la cosa si fa sospetta.

« Che possa essere un virus? » chiede Tony lasciando la scatola di addobbi al proprio posto e concentrandosi su quell'apparente problema. L'Intelligenza gli risponde.

« Può essere codificato solo con comando vocale. Qualcuno deve aver inserito una precisa chiave... immagino che essendo per il Signor Rogers lui ne conosca la chiave. »

« Bypassalo! » gli ordina Tony, nonostante gli sforzi Jarvis non riesce ad eseguire il comando. È qualcuno di incredibilmente preparato, non penso sia una minaccia.

« Possiamo pensarci dopo. Non preoccuparti... » gli dico quando Jarvis fallisce dopo la decima volta che Tony gli dà l'ordine da eseguire. Ci voltiamo dimenticandoci di quel messaggio inaspettato e cominciamo ad addobbare le stanza mentre la notte si fa sempre più buia e la neve scende sempre più lentamente. L'intera pista d'atterraggio è ora innevata.

Intorno a noi è tutto bianco e la luce dell'appartamento mi riscalda il cuore in una maniera strana, mi sento a casa. Forse non è il Natale in sé, è perché lo sto festeggiando con Tony.

« Ben presto diremo addio a quest'anno... » commento pieno di allegria, per me è stato uno degli anni più belli della vita: ad un anno e mezzo dall'essere riportato alla realtà dopo decenni di congelamento: l'essermi innamorato di Tony Stark e poi l'averci combattuto a fianco nuovamente, è stato proprio questo l'evento che mi ha fatto capire quanto sia speciale per me. E adesso finisce l'anno, ricomincia un ciclo e spero nel meglio per quello che verrà. Sono quasi certo che il prossimo anno rivelerà qualcosa di più grande, ne ho come la forte sensazione, e spero comunque che Tony sia ancora con me.

« Non ti aspetterai che dica “lo stesso vale per me?” Perché ti ricordo che sono stato lasciato da Pepper e anche se ho trovato te, verginello, non significa che non ci sia rimasto un pochino male! » commenta pieno di sarcasmo e facendo un gesto che indica qualcosa di piccolo. Non è divertente.

« Mi pare che Pepper ti abbia lo stesso fatto gli auguri di Natale? » li ha inviati proprio quella mattina e ha lui sembra aver dato fastidio che per lei sia come se tutto quello che hanno passato insieme sia stato inesistente. Si comporta come un'amica nei suoi confronti, ma penso sia una maschera.

Anche lei starà soffrendo, anche se è Pepper ad avere il controllo della Stark Industries lui ne è comunque un pezzo molto importante. Alle mie parole Tony sbuffa infastidito. « Può darsi! » sorrido e chiudiamo qui la discussione.

Guardo l'orologio subito dopo che finiamo di allestire l'ultimo angolo del salotto, tutto brilla di luci dorate e rosse come il fuoco, sono le otto e tra un'ora dovrebbero arrivare tutti gli invitati. « Finalmente abbiamo finito! Jarvis i cuochi a che punto stanno con la cena? » chiede Tony, l'Intelligenza risponde che stanno ultimando le cotture, sembriamo avere un attimo di totale tranquillità da poter passare insieme.

Poso lo scatolone a terra e mi avvicino a lui mentre mi dà le spalle, lo abbraccio da dietro unendo i nostri corpi in vita mentre comincio a baciargli il collo con dolcezza, la sua mano si sposta verso i miei capelli e mi accarezza come se lo facesse al proprio animale domestico. « Sai che tu sei tutto ciò che voglio per Natale, vero? Non potrei chiedere di più! » gli dico all'orecchio, a quel punto si volta verso di me.

« Lo scorso Natale eri chissà quanti metri sott'acqua e congelato, adesso guardati: stai con la persona più desiderata di tutto il mondo! » lo guardo negli occhi scuri mentre sorrido della propria considerazione, questo è il Tony Stark che conosco io. « Non farti strane idee, Capitano. » mi avverte come se potessero rubarmelo, si sposta via ma lo prendo per i fianchi e gli stampo un bacio sulle labbra in maniera quasi goffa, lui non sembra rifiutare mentre mi accarezza i pettorali coperti da un magione, poi lo lascio andare perché qualcuno arriva e le porte dell'ascensore si aprono.

Un uomo di colore entra nella stanza, è vestito con un completo elegante dell'esercito, una divisa blu scura, Tony sorride a James Rhodes, o War Machine come viene chiamato da quelli che lo considerano un supereroe. « Che piacere vederti! Pensavo non ce l'avresti fatta! » dice Tony avanzando verso l'amico dalla sfavillante dentatura.

I due si scambiano un saluto e io rivolgo un cenno al nuovo arrivato. Ben presto dovrebbe arrivare anche Sam Wilson, il mio di ospite. « Vado a prepararmi! » dico a Tony, mi fa un cenno cominciando a parlare col suo ospite mentre mi dirigo verso la mia stanza, entro inserendo il codice e mi trovo da solo nel buio della camera da letto. Accendo la luce e inaspettatamente trovo qualcosa fuori posto: un biglietto sopra il letto. Mi avvicino lentamente osservando l'oggetto.

Non può essere di Tony visto che non è il genere di persona da lasciare messaggi romantici, non abbiamo ricevuto ospiti e anche se fosse stato nessuno sarebbe potuto entrare nella mia stanza senza il codice d'accesso. Prendo quindi il biglietto e vedo scritte due sole parole che istintivamente leggo ad alta voce per quanto siano familiari. « Captain America... »

A quel punto la voce di Jarvis mi fa sobbalzare visto che compare dal nulla. « Password corretta! » mi informa. Comincia a trasmettere il messaggio che mi era arrivato decine di minuti fa. E resto confuso.

« Auguri Capitan America, so che probabilmente non ti aspettavi un mio messaggio, d'altronde non ci vediamo da un po' ma sappi che sono ancora occupato a cercare le risposte alle domande che ti avevo detto. Mio padre è ancora un bersaglio lontano e per quanto riguarda i miei poteri... » la frase viene lasciata incompleta e poi riprende cambiando discorso. « Volevo però farti sapere che sto bene e che devi goderti questo momento. Spero di poterti vedere presto... » il messaggio termina in quel modo, la voce è chiaramente stata occultata in qualche modo così da non essere riconoscibile, ma capisco comunque di chi si tratta.

« Vladimir... » nonostante la voce distorta mi sento di sentire la voce del mio amico, sorrido stupidamente. Sta bene, l'importante è questo immagino, anche se ho continuato a fare delle ricerche su di lui, continua a restare nell'ombra. Forse sa che lo S.H.I.E.L.D. continua a cercarlo e per chissà quanto ancora lo farà. Con questi pensieri vado a infilarmi nella vasca così da farmi un bel bagno rilassante per pulirmi.

Mi sento di starci un'eternità ma quando poi esco dalla vasca mi rendo conto di esserci stato solo cinque minuti. Passò l'accappatoio per il corpo senza indossarla, mi asciugo velocemente e poi comincio a vestirmi indossato i nuovi boxer regalatimi da Tony (rossi con la stampa del suo elmo stampato proprio dove si trova la mia virilità), indosso poi una pantalone nero e una camicia blu scuro con dei dettagli bianchi e rossi, quasi come per richiamare i colori della bandiera americana, il papillon che indosso invece è chiaramente a stelle e strisce. Mi sistemo i capelli lasciandoli cadere lungo una parte del viso e infine mi trovo pronto per la serata, esco quindi dalla stanza senza pensieri, non ho altro per la testa che non sia quel magico e bianco Natale.

Quando torno nel salotto vedo che Tony ha lasciato da solo Rhodes mentre probabilmente lui è andato a prepararsi. Non molto ospitale da parte sua, l'uomo sta guardando fuori dalla finestra, mi avvicino osservando la neve ormai immobile.

« È un piacere essere insieme a lei, Capitano! » alza la mano per portarla al viso per fare il saluto militare mentre parla con me, faccio un mezzo sorriso: un uomo di guerra proprio come me, fedele alla propria terra.

« Riposo soldato! » gli dico facendogli abbassare il braccio, cerco di instaurare un dialogo con lui vista l'assenza di altri nella stanza. « Ti piace il Natale, Rhodes? » mi riferisco a lui chiamandolo per cognome ma usando come un tono vicino a differenza sua.

« Lo sopporto, lei Capitano? Sembra entusiasta di tutto questo. » forse lo do a vedere molto, il fatto è che sono felice dopo molto tempo che non lo ero. Tony mi rende felice, è come quando ero bambino e sentivo le campane suonare nella piccola chiesa più vicina, è tutto magico!

« Sì, mi piace. Rivedersi con la famiglia, i vecchi amici, lo trovo molto romantico! » mi esce spontaneamente dalla bocca. « L'America avrebbe bisogno di più momenti di serenità come questo... » proseguo.

A quel punto ci fiondiamo in una discussione sul nostro paese fino al ritorno del padrone di casa, Tony indossa abiti eleganti e che richiamano gli addobbi della casa, predomina molto il dorato, anche la sua cravatta è di quel colore. Si avvicina a noi e lo vedo bellissimo, i capelli ordinati e ben curati, i suoi occhi cercano i miei in maniera quasi distratta, me ne rendo conto e faccio un mezzo sorriso chinando il viso.

Poco dopo qualcun altro arriva, vedo comparire Natasha e Clint dalle porte dell'ascensore: sono entrambi elegantissimi, davvero strano vederli in quel modo, lui indossa un completo con giacca come Tony, i colori sono però più scuri, Natasha invece ha un bell'abito lungo di un viola spento che sotto alcuni angoli della luce sembra sfumare nel verde smeraldo. Si avvicinano a noi sorridenti, lei ha il braccio intorno a quello dell'uomo e ci avviciniamo per accoglierli.

« Complimenti Natasha, stasera sei davvero uno schianto! » Tony si avvicina a loro prima di me e saluta la ragazza con uno sguardo che mi fa sentire geloso! Saluta Occhio di falco e li raggiungo, la rossa si sporge verso di me e mi poggia una mano sulla spalla, due baci e poi si allontana.

« Ha ragione Tony, sei molto bella davvero! » sento le guance arrossarsi, fare complimenti non è proprio nella mia natura se mi imbarazzo anche con un'amica. Lei ammicca. « Ciao Occhio di falco! » saluto l'uomo accanto a lei porgendogli la mano che stringe con forza.

« Non ci vediamo da un po' Capitano! » con lui come con tutti gli altri in effetti. « Auguri di Buon Natale! » continua.

A quel punto Tony si volta facendoli accomodare nel salotto, ben presto sarà ora di cena e alcuni invitati continuano a mancare, nel frattempo arriva uno staff di camerieri così da poter allestire la sala in modo che ben presto tutti noi ci siederemo attorno ad una grande tavola, comincio a sentire un certo languore allo stomaco.

Sono quasi le nove quando qualcun altro arriva nell'attico: vediamo comparire Maria Hill seguita da Sam Wilson, sorrido alla vista del mio amico e vado a salutarlo alzandomi quasi di scatto e senza curarmi dell'aver saltato quasi un mobile, gli stringo la mano osservando la sua eleganza, poi mi sposto per salutare l'agente dello S.H.I.E.L.D., indossa un abito nero molto semplice e una piccola borsetta che le ricade lungo il fianco. « Fury non verrà? » chiedo.

Sono a conoscenza del fatto che Tony abbia invitato anche lui nonostante non lo volessi alla serata, lei scuote il viso, i capelli sono raccolti in uno chignon dietro la testa con eccezione di due ciocche che le cadono sulle spalle che seguono i suoi movimenti. « No, il direttore era molto impegnato in questioni burocratiche dello S.H.I.E.L.D. Ringrazia per la cortesia del Signor Stark e manda i suoi migliori auguri dicendo che non potrà venire! » i due arrivati si avvicinano a tutti gli altri sorridenti, affianco Sam, è da molto che non lo vedo rispetto agli altri e istintivamente gli porto un braccio attorno al collo continuando a sorridere.

« Che si dice, amico mio? Ultimamente sono un po' fuori forma, dovrei riprendere a farmi qualche chilometro, ti unisci a me? » gli chiedo amichevolmente proponendo l'occasione di passare più tempo insieme, potrebbe proprio essere l'occasione per ritornare con un amico.

Nel frattempo le mie orecchie colgono le parole di Tony rivolte alla donna arrivata. « Signor Stark? Maria... non hai bisogno di chiamarmi in questo modo, sono pur sempre un amico, quasi di famiglia per lo S.H.I.E.L.D., e spero anche per te! » una risata generale vista la battuta, io invece sento un fastidio che mi porta a stringere i denti.

« Mi farebbe piacere, magari possiamo farci qualche giro al Lincoln Memorial! » è un po' distante da New York ma so che lui non abita qui a New York. « Comunque tutto bene; a te Steve, come va? » penso sia l'unico al mondo a chiamarmi col mio vero nome; è una piacevole compagnia, ma è pur sempre qualcuno di questa era, non è come con Thor anche se con Sam sono più spontaneo, almeno credo di esserlo.

« Che posso dirti? Non ho nessuno in quest'era eccetto i pochi amici che vedi stasera! » mi rendo conto che il mio tono è pieno di tristezza, mi rendo conto che vorrei avere una famiglia, ma non ho sorelle o fratelli, non ho quindi nipoti, e i miei genitori ormai sono morti da molto.

Tony è la mia famiglia ormai. E i Vendicatori con lui.

« Bisogna pensare a qualcosa di più allegro. Niente brutti pensieri stasera! » dice passando il suo braccio attorno alle mie spalle e insieme ci avviciniamo a tutti gli altri.

Passano circa cinque minuti quando arriva anche il dottor Banner, ha un completo molto semplice, l'aria imbarazzata come suo solito e i capelli scombinati; subito colgo un'occhiata da parte di Natasha, è abbastanza seria e distaccata, resta vicino ad Occhio di falco anche quando il nuovo arrivato ci saluta tutti quanti. Ormai siamo quasi tutti presenti con eccezione di qualcuno: Thor è assente all'appello dei Vendicatori, ricordo che Tony ha fatto di tutto per potergli fare recapitare in qualche modo l'invito, deduco che persino il futuro re di Asgard non possa viaggiare a suo piacimento tra i Nove Regni, specie per una festività nella quale lui non c'entra molto. Quando ormai siamo pronti per la cena però le porte dell'ascensore si aprono nuovamente, due figure compaiono, subito riconosco l'armatura brillante e il mantello rosso di Thor, in una mano stringe il Mjolnir mentre nell'altra tiene a braccetto una ragazza: ha i capelli lunghi e castani simili a caramello, gli occhi grandi e castani, una figura snella delineata da un vestito color panna molto carino che si intona con la pelle rosea di chi lo indossa.

« Thor, chi è la tua amica? » chiede Maria Hill restando seduta e osservando la coppia che avanza. Resto un po' interdetto: non avevo idea che Thor venisse accompagnato, inoltre non sapevo che avesse... qualcuno di speciale!

« Si chiama Jane, Foster. È una brillante astrologa! » è bello sentire la voce calda di Thor, la ragazza sembra imbarazzata mentre avanza tra tutti noi: supereroi, agenti dello S.H.I.E.L.D. e divinità. Di certo non siamo la compagnia migliore per comuni esseri umani!

« È un vero piacere, milady! » dice Tony accogliendo i nuovi ospiti, prende la mano della ragazza e la bacia delicatamente. Lei sembra sempre meno a suo agio.

« Il piacere è mio Signor Stark. » risponde lei sorridendo e abbassando gli occhi. A quel punto Tony sbuffa arrabbiato.

« È mai possibile che tutte le belle ragazze ormai mi chiamino per cognome? Che fine ha fatto il prendersi la confidenza? » provoca le risate generali, anch'io rido della sua battuta e mi sento in dover di rispondere.

« È a questo che servono gli amici, Stark! » marco anch'io il modo in cui lo chiamo e in risposta alla mia battuta c'è anche Clint che imbecca il padrone di casa.

« Non sei più un playboy, vero Tony? » c'è uno scambio di sguardi abbastanza scherzoso tra i due dove il miliardario fa delle smorfie rivolte verso Clint.

La serata sembra cominciare nel migliore dei modi. Ridiamo fino a che non decidiamo di sederci a tavola, tutti gli invitati sono arrivati eccetto uno di cui Tony sapeva già mancare, ci sediamo attorno alla tavola rettangolare. Tony schiocca le dite e pochi istanti dopo ci troviamo tutti e dieci serviti. « Come mai il professor Erik Selvig non è venuto? Non ditemi che è ancora fuori di testa? » la sua domanda ovviamente è rivolta all'accompagnatrice di Thor.

La ragazza si volta verso il padrone di casa e sorride appena. « Aveva degli impegni. » si limita a dire solo quello, i miei occhi cadono sul mio piatto e noto una coppa piena di frutti di mare, accanto a me Maria Hill sta per cominciare a mangiare, lo stesso per Sam sull'altro lato.

« Capisco. E dimmi un po' Jane: cos'è che fai nella vita? Ho sentito parlare di te sporadicamente... » quasi mai sarebbe più corretto da dire. Tony è molto curioso riguardo la nuova arrivata, immagino per il suo stretto legame con Thor.

Vedo il dio agardiano che mi guarda, è proprio davanti a me dall'altro lato della tavola. Mi esce un sorriso mentre ci guardiamo. « Ti trovo bene Capitano, mi fa piacere! » dice.

Annuisco. « Sì, un po' di tranquillità ci vuole. Come vanno le cose su Asgard invece? Hai poi scoperto di cosa parlasse la registrazione di Fury? » alle mie parole Thor sembra rabbuiarsi e si affretta a spiegarmi.

« Non saprei cosa dire. Mio padre, Odino, sembra molto diverso da quando Madre e Loki sono morti... » scuote il viso come per negarsi quel momento di debolezza, non sapevo che il fratello di Thor fosse morto, immagino sia successo dopo il loro ritorno su Asgard.

« Mi dispiace... » riesco a dire, il mio dispiacere per quanto sincero sia non gli darà indietro ciò che ha perso. Nonostante Loki fosse malvagio, Thor sembra molto provato dalla sua perdita e posso capire il suo dolore.

« Vado avanti, Asgard ha bisogno di me ora più che mai. Ho sottoposto la questione a mio padre, pare però non risentire il pericolo di questa minaccia... indago per conto mio anche se non ho ancora scoperto nulla! » ha il viso serio e gli occhi persi nel vuoto, si volta poi verso Jane che è ancora bloccata in un discorso con Tony. « Stark ti prego! » dice esasperato. « Lascia che Jane si goda almeno l'antipasto! »

Terminiamo l'antipasto e subito dopo ci viene servito il primo piatto, si tratta di un complesso piatto a base di pesce, sul mio piatto, come in quelli degli altri, ci sono molti frutti di mare, pezzi di pesce di chissà quale levatura e due gusci di riccio come decorazione aggiuntiva, noto però che solo nel mio piatto c'è metà di un gamberone rosso come il fuoco.

« Pare che il Capitano sia il preferito dai cuochi! » dice Maria osservando il mio piatto con stupore, rido delle sue parole sapendo che non è un'idea dei cuochi bensì di Tony.

Quando i miei occhi si incrociano con quelli del padrone a capotavola non posso fare a meno di nascondere il sorriso mentre lui, restando ancora serio, mi fa un occhiolino.

La discussione con Jane prosegue e scopriamo alcuni dettagli della sua ricerca sulla Convergenza e altri termini scientifici che mi confondono parecchio; le attenzioni della tavola poi si spostano sul lato degli agenti dello S.H.I.E.L.D, dove Clint è a capotavola e Maria e Natasha sono ai suoi lati.

« È strano che Fury non sia potuto venire, questioni burocratiche anche a Natale...? » è Bruce Banner a prendere il discorso, si trova tra Jane e Tony e Clint si rivolge a lui in risposta parlando anche per le due agenti donne.

« Non c'è alcun mistero Banner, posso assicurartelo. Semplicemente ha altro a cui pensare... » mi sembra una risposta evasiva visto che è detta proprio da lui, mi viene data conferma visto come i suoi occhi guardano le due colleghe. Ma non posso dire di essere un esperto nella menzogna visto che proprio io sono un libro aperto.

« Lo S.H.I.E.L.D. aveva molti segreti ai tempi in combattevamo contro Loki! » dico io, non voglio lasciare intendere niente quindi mi affretto a continuare. « Immagino che Fury abbia i suoi impegni! »

« Oh Capitano pensavo che fossi uscito a prendere una boccata d'aria. Non ti sento parlare da molto... » Tony mi imbecca col suo sarcasmo, mi volto verso di lui sorridendo.

« Stark, fuori fa freddo! » gli faccio notare io, Sam al mio fianco fa un risolino e il padrone si casa mette il broncio.

« Sai Clint pensavo che tu avessi una famiglia con cui passare il Natale... » improvvisamente è Rhodes a parlare, non sento la sua voce da un po' come me ma ovviamente Tony si è divertito a prendere in giro solo me.

« No. Non ho una famiglia. » è lapidario nella risposta, è probabile che la voglia ma il suo lavoro per lo S.H.I.E.L.D. è pericoloso, tutti noi non possiamo essere liberi di attaccarci a qualcuno visto la debolezza che costituirebbe. Nel mio caso sono felice che sia diverso: Tony ha delle risorse. E anch'io.

Il secondo piatto è un trionfo di un magnifico pesce, non ho idea di come si chiami nonostante in molti lo riconoscano, semplicemente non mi interessa. Il mio piatto stavolta è identico agli altri, un filetto di quel pesce è avvolto da petali di qualcosa che immagino si possa mangiare, ha un odore buono e sento qualche aroma a me sconosciuto. Riempio il mio bicchiere di vino bianco e al mio fianco riempio anche quello di Sam che scuote il viso negativamente con forza.

« Ho già bevuto abbastanza per stasera... » mi dice.

A quel punto alzo i nostri due calici costringendolo a prendere il suo e rido della sua condizione. « Avanti, un brindisi tra due amici ci sta! » questa sera sono piuttosto amichevole, accetta e facciamo tintinnare i bicchieri, sento il liquido bruciarmi la gola ma la sensazione sgradevole termina lì poi, oltre il sapore differente, è come se fosse acqua.

Durante il secondo piatto le attenzioni generali si spostano sul dottor Banner che sembra escluso nonostante si trovi al fianco di Tony e quindi continuano a parlare di cose scientifiche. Deduco tra quei discorsi si parli anche di Stark Ultron. « Allora Banner cosa fai in questo periodo? » è Maria a cominciare il discorso. Immagino sia per la domanda che prima lo scienziato ha posto agli agenti.

Alza lo sguardo appena e termina il discorso con Tony. Persino io mi interesso alla discussione perciò anch'io e Sam ci voltiamo verso i due. « Che intendi? » chiede lui con un sorriso quasi innocente, la donna però non rinuncia.

« Nel tuo tempo libero. Sei uno scienziato... qualcosa dovrai pur fare, no? » chiede sempre più curiosa.

Lui però scrolla le spalle. « Nulla che possa interessare allo S.H.I.E.L.D.! » le risponde con la massima gentilezza e il tono con cui si parlerebbe con un'amica. A quelle parole è Natasha ad introdursi nel discorso.

« Incluse ricerche sull'energia cosmica? » chiede lei, i suoi occhi prendono una piega diversa. « Avanti Bruce, siamo tra amici. Stasera non c'è lo S.H.I.E.L.D. e non ci sono i Vendicatori! » non sembra molto convinta di quelle parole.

Energia cosmica?” Interessa me tanto quanto Thor e Jane visto il loro legame con tutto quello che c'è fuori dalla nostra orbita. « Immagino centrino le Gemme dell'Infinito? » chiedo, sembro aver fatto centro. Il silenzio cade nella stanza, si sento solo il rumore delle posate sui piatti vuoti.

« Abbiamo avuto a che fare con la Gemma dell'Anima che adesso sembra sparita nel nulla, tu più di chiunque dovresti chiederti com'è possibile che sia svanita! » mi chiede, ero io ad averla tra le mani quando è scomparsa. « Dico solo che è strano che stia girando nel vuoto cosmico, deve aver trovato un contenitore così come il Tesseract lo è per la Gemma dello Spazio... » prosegue, la sua tesi è curiosa e interessante.

« O l'Aether lo è della Gemma della Realtà... » le parole di Jane ci fanno piombare nuovamente nel silenzio, l'aria adesso è tesa e non è piacevole. Tony spezza quindi il muto silenzio.

« Questa sera non si parla di affari o di strani problemi cosmici, siamo tra amici per rilassarci e per goderci una pausa ogni tanto! » è serio mentre parla, è meglio ascoltarlo.

Senza rendercene conto ci viene servito il fantastico dessert che Tony ha fatto preparare: un complesso dolce fatto di caffè e una strana crema, ha un sapore quasi stucchevole e avverto il retrogusto di un liquore abbastanza forte che però non sento una volta che supera la mia gola. La cena ben presto giunge al termine in maniera piacevole fino alla fine quando ci sediamo nei divani e gustiamo champagne di prima categoria. Non mi piace molto ma mi adatto e rido insieme agli altri.

« È meglio andare adesso... è già tardi e domani Jane deve svegliarsi presto, la sua vacanza finisce. » è Thor a parlare mentre guarda la ragazza, è chiaramente dispiaciuta di doverci salutare, è stata una bella serata ma ormai la mezzanotte è passata da molto. Insieme a loro si alzano anche i tre agenti dello S.H.I.E.L.D. contemporaneamente.

« Domani Fury non vorrà sentire scuse... grazie per la bella serata Tony, speriamo di vederci presto. » è Natasha a parlare, sempre ligia al dovere e sempre seriosa, mi sento triste visto che la serata è finita. Ma è meglio mettere un punto a tutto quello. Il padrone di casa fa uscire gli invitati pian piano, appostandosi davanti l'ascensore così da salutare tutti quelli che vanno via, restiamo in cinque quando le porte dell'ascensore si aprono dopo aver fatto scendere i tre agenti dello S.H.I.E.L.D. Una cosa mi lascia pensieroso.

Prima di andare via Natasha mi ha lanciato un'occhiata che sottintende qualcosa: ha fatto un sorrisino, nei suoi occhi c'era una luce strana, è da molto che non parlo con lei, mi sembra quasi di essermi distaccato dalla donna.

« È stata una bellissima serata Tony, grazie mille! » il primo a ringraziarlo è Rhodes che lo saluta con un abbraccio, subito segue Banner a cui stringe la mano e con il quale parla di qualcosa, deduco il progetto a cui lavorano.

« Grazie per avermi invitato, Steve! » è Sam che mi chiama all'attenzione, gli sorrido appena scrollando le spalle, lo abbraccio amichevolmente e poi mi separo nuovamente. « Ammetto che voi Vendicatori siete spassosi quando non siete così super-impegnati a salvare il mondo dalla distruzione! »

Scoppio a ridere e lui segue il mio gesto, cerco di tornare serio e respiro lentamente. « Penso che staresti bene tra noi Vendicatori. In fondo in pochi possono volare, anche se per te è merito delle tue ali di metallo! »

Scuote il viso. « Non credo che riuscirei a stare al vostro passo! » detto questo si sposta verso Tony al quale stringe la mano, i due si salutano e io e Tony restiamo nuovamente da soli come da quando abbiamo cominciato a decorare la casa.

« Immagino che debba andare anch'io... » gli dico, cerco di fare una specifica espressione: chino il volto verso il basso e alzo gli occhi con un sorriso. Lui sbuffa guardando altrove.

« Pensi che per te la serata sia finita? » poggia la punta delle dita di una mano sul petto avanzando contro di me, avvicina le sue labbra alle mie, il suo respiro è caldo e sento già il mio corpo fremere, ultimamente è una reazione che Tony troppo spesso scatena in me. « Ho intenzione di non farti dormire stanotte, Capitano! » sorrido di quello che ha detto perché mi piace troppo. « O almeno è mia intenzione darti un più completo regalo di Natale... » lascia scivolare l'altra mano tra le mie gambe con dolcezza.

« Ah sì? » annuisce. « Immagino che il trattamento che il padrone di casa mi riserverà sia piacevole allora? »

Cerca di trattenere un sorriso che infine gli sfugge. « Sì, sarà molto piacevole! » detto questo andiamo nella sua camera da letto dove sono pronto per ultimare la serata.

  
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