28/08/2015
2 recensioniHo adorato questo anime, e specialmente la relazione tra Eli e Nozomi, fatta di sottintesi, incredibilmente dolce e strutturata. Il forte affetto che le lega trapela fin da subito, e si insinua come un buon profumo. Mi sono diventate care senza che quasi me ne accorgessi! Siccome io faccio coincidere l’evoluzione della loro amicizia in amore conclamato con la fine della seconda stagione, ho voluto ritrarre il momento tanto sognato delle confessioni.
Confessioni al crepuscolo
“Perché hai aspettato tanto?”
Avevano lasciato la tenda lungo il corso di un torrente tranquillo, al limitare del bosco. Non troppo lontano fluttuavano nel primo buio le finestre illuminate di un piccolo rifugio. Eli e Nozomi camminavano sull’ampio prato, fra gruppi sparuti di fiori gialli, verso la luce arancione del crepuscolo.
Colta di sorpresa, Nozomi guardò Eli e per un attimo trattenne il respiro. Poi disse: “Credevo non fossi pronta”.
Era stata Eli a proporre un campeggio per loro due sole: le μ’s si erano temporaneamente sciolte, il diploma era stato conseguito; si meritavano un momento di pace e intimità, aveva asserito.
Eli sospirò. “Forse hai ragione. Dopotutto, sei sempre stata un passo avanti a me, Nozomi.”
“A me invece piace pensare di essere sempre stata un passo dietro di te, a guardarti le spalle” sorrise.
“Come fai? A pensare prima agli altri che a te stessa. Non è estenuante, a lungo andare?”
Il sorriso di Nozomi si allargò; alzò gli occhi alle stelle che scintillavano sopra le nuvole grigie e sfilacciate. Osservandola, Eli scorse in lei lo stesso ineffabile mistero di quelle stelle, destinatarie e custodi di sogni. La amava così tanto.
Con voce morbida, Nozomi raccontò: “Sai, inizialmente mi sentivo un po’ esclusa dalla vita, una figura indistinta al margine di un quadro. Ed era così. Ma non perché fossi sullo sfondo: perché non ero consapevole di esserlo. Non appena ne ho preso consapevolezza, ho scoperto come partecipare alla vita a modo mio: dallo sfondo, aiuto gli altri. E mi sta bene. È questo il mio scopo. E poi c’è un errore”. Si fermò, parve aspettare l’alito di vento propizio, che le riempisse i polmoni di coraggio e la sfiorasse, rassicurante. “Prima di pensare agli altri, penso a te” un delizioso rossore le invase le guance.
Al suo fianco, Eli era immobile. “Me lo avresti detto? Sii sincera.”
“Non lo so.”
“Vedi, tu non sei mai stata sullo sfondo per me, Nozomi. Sebbene più immature, Honoka e le altre mi hanno insegnato molto, ricordandomi che vale la pena di lottare, con tutte le proprie forze, per quel che si desidera. Tu me lo hai ricordato. Cosa conta, se no? Come si può aiutare l’altro, se non porgiamo prima una mano a noi stessi? Voglio vederti lottare, Nozomi. Soprattutto quando si tratta di te.”
Nozomi deglutì, fissando intensamente quel viso bianco e bello come la luna, duro come un rimprovero. Un sorriso mesto le piegò le labbra. “Sapevo che saresti arrivata. E che saresti stata la mia fortuna, o la mia disgrazia.”
“E cosa sono?” ora la voce di Eli era un sussurro, timido e dolce.
“Oh, sei entrambe, amore.”
Le loro mani si toccarono, le loro bocche si unirono, finalmente.