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Autore: evelyn80    28/08/2015    9 recensioni
Benvenuti alla prima edizione del Festival di San... Rohan! Venite tutti ad ascoltare le più belle canzoni, cantate dai nostri personaggi preferiti! Loro hanno bisogno anche del vostro sostegno!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Festival di San... Rohan

 

E' una bellissima serata di fine estate. Nonostante il cielo sia sereno e l'aria ancora tiepida, nessuno passeggia per le strade della Terra di Mezzo. Tutti gli abitanti sono seduti, con lo sguardo fisso sui loro teleschermi, per assistere all'evento televisivo dell'anno.

“In diretta dal Teatro Ariston di Meduseld, ha ora inizio la prima edizione del Festival di San Rohan!” annuncia una voce fuoricampo.

Il silenzio cade ovunque, sia nelle case che all'interno del vasto salone del teatro. Una musichetta allegra rompe la quiete.

Parappapappaparà, parappapappaparà, parappapappaparappapara... Perché San Rohan è San Rohan... Pararà!

Il sipario si apre su un enorme palco coperto di fiori, con una lunga scalinata sullo sfondo. Il conduttore, Pippo Bongiorno, scende i gradini salutando allegramente con la mano.

“Allegria, amici ascoltatori! Benvenuti alla prima edizione del Festival di San Rohan che... ho inventato io! Ho inventato io!” esclama, in un misto di euforia ed autocompiacimento.

Il pubblico applaude calorosamente, dandogli il benvenuto.

“Ho ora il piacere di presentarvi le mie due bellissime vallette: dama Èowyn di Rohan e dama Lothiriel di Dol-Amroth!”

Due bellissime ragazze bionde fanno il loro ingresso sulla scena, reggendo i lunghi abiti per non inciampare. Gli spettatori applaudono di nuovo, salutando l'arrivo delle due bellezze che fanno subito a gara a chi ha lo stacco di cosce più lungo.

“Ma non perdiamo altro tempo” riprende Pippo Bongiorno, spingendo via le due che continuano ancora a mostrare i loro tatuaggi inguinali. “Facciamo subito entrare il primo cantante in gara! Direttamente dalla Contea, ecco a voi Frodo Baggins, con la sua canzone: L'anello!”

Il pubblico si scatena in un nuovo applauso, mentre il conduttore lascia momentaneamente il palco per far spazio al primo concorrente. Sulla scena arriva un hobbit, accompagnato da una strana creatura vestita di stracci. Pare che i due si stiano litigando qualcosa.

Dal buio, si sente di nuovo la voce di Pippo Bongiorno.

“Dirige l'orchestra la maestra Shelob!”

L'occhio di bue illumina un enorme ragno, in piedi sul podio del direttore, con una bacchetta per ogni zampa. Non appena cade il silenzio, l'orchestra – rigorosamente composta da orchi di Moria (e sennò che orchestra sarebbe?) - attacca la musica.

Continuando ancora a litigare, l'hobbit comincia a cantare.

Che mostro sudaticcio... isterico e bizzarro...” intona con convinzione, strattonando la creatura che l'accompagna. “L'anello no, no, non te lo do... L'anello no, no, scordatelo!” gorgheggia con entusiasmo, riuscendo finalmente a strappare di mano all'altro essere l'oggetto della contesa: un anellino dall'apparente misero valore. Gli spettatori applaudono, entusiasti.

A quel punto, Shelob lascia il suo podio e si porta alle spalle di Frodo, pungendolo con il suo aculeo ed avvolgendolo subito dopo nella sua spessa ragnatela. Il pubblico trattiene il fiato, ammaliata dal colpo di scena. L'hobbit continua a cantare, come se niente fosse.

Mi sento freddo, paralizzato... Praticamente incatenato!

Approfittando dell'immobilità del compagno, Gollum – perché di lui ovviamente si tratta – cerca di strappare nuovamente l'anello dalle mani di Frodo. Nonostante quest'ultimo sia legato come un salame, riesce comunque ad impedirgli di riprenderlo.

L'anello no, no, non te lo do... L'anello no, no, scordatelo!

Il pubblico accoglie la fine della canzone con un'ovazione. Frodo viene portato via dal palco, a braccia, da due assistenti di studio. Gollum lo segue, sibilando qualcosa di incomprensibile. Shelob li accompagna: in fondo, deve solo aspettare che il suo veleno faccia effetto.

Pippo Bongiorno torna sulla scena, accompagnato dalle sue vallette.

“Molto bene, passiamo adesso alla seconda concorrente. Direttamente dalla valle di Gran Burrone, Dama Arwen Undomiel!”

Sul palco arriva una splendida elfa. Le due vallette si ingelosiscono e tentano di rubarle la scena, facendo finta di svenire. Il conduttore le spinge educatamente via a pedate.

“La nostra splendida cantante ci canterà la canzone: Minas Tirith! Dirige l'orchestra Sire Elrond!”

Parte un nuovo applauso, sull'eco del quale il conduttore lascia il palco. Non appena cala il silenzio, parte la musica.

Voglio andare a Minas Tirith... in compagnia di un bel ramingo...” gorgheggia Arwen, ondeggiando sul palco. “Mio padre non lo deve sapere, non lo deve sapere, non lo deve sapere... Mio padre non lo deve sapere, che voglio andare a Minas Tirith, in compagnia di un bel ramingo...

A quelle parole, Elrond lascia andare la bacchetta. Gli orchi, sconcertati, smettono di suonare.

“Guarda che tuo padre sono io!” tuona l'elfo, prendendo la figlia per un orecchio e trascinandola fuori dal palco. Il pubblico applaude il nuovo colpo di scena. Dopo pochi secondi di sconcerto, in cui gli spettatori rumoreggiano, Pippo Bongiorno torna davanti alle telecamere, con le vallette al seguito. Entrambe si sono cambiate d'abito ed ora fanno a gara a chi ha il balcone più fiorito.

“Benissimo! Ringraziamo ancora Arwen per la sua performance e passiamo al prossimo cantante. Lui è Gandalf l'istari, e ci canterà la sua canzone: Oba-ba-luu-ba!”

Un vecchio dalla lunga barba bianca fa il suo ingresso in scena, mentre il conduttore gli cede il posto. Intanto che se ne va, annuncia.

“Dirige l'orchestra il maestro Saruman!”

Il riflettore illumina un altro vecchio, dalla capigliatura altrettanto bianca, che alza la bacchetta, facendone sprizzare scintille blu dalla punta.

Parte la musica, e Gandalf attacca a cantare.

A Bosco Atro c'era un mago, con la faccia blu... Ha fatto un intruglio con un osso di goblin, nel macinino da caffè... E mi ha rivelato la parola fatata, che ora vi dirò... Oba-ba-lu-baaaa...

Aizzata dalla parola magica, la bacchetta in mano a Saruman scaglia un incantesimo che becca in pieno Gandalf, facendolo scomparire nel nulla. Il pubblico trattiene rumorosamente il fiato, poi parte in un applauso scrosciante quando si rende conto che il cantante è stato trasformato in un ranocchio. Gracidando, l'ex stregone lascia il palco, sul quale fa subito ritorno il conduttore.

“Bene! Bene! Un altro applauso a Gandalf ed alla sua magia. Ed ora, abbiamo un nuovo concorrente! Direttamente da Erebor, ecco a voi Gimli il nano, che ci canterà: Ein Prosit

Sul palco sale un nano visibilmente ubriaco. In mano regge un boccale di birra mezzo vuoto ed ha gli occhi, incrociati, persi nel vuoto. Solleva a malapena il bicchiere, accennando un brindisi, poi attacca a cantare a cappella, senza nemmeno attendere l'annuncio del suo maestro – un Balrog, che nel frattempo ha già dato involontariamente fuoco al suo spartito – e l'inizio della musica.

Ein Prosit...” intona confusamente, prima di abbattersi al suolo di schianto, vinto dall'ebbrezza.

Il pubblico applaude ancora, mentre altri due assistenti di studio lo afferrano per le braccia e per le gambe, trascinandolo di peso fuori dalla scena. Il Balrog, infuriato per non aver nemmeno avuto la possibilità di far sentire come era bravo a dirigere un'orchestra con la sua frusta a nove code, per ripicca da fuoco al parrucchino di Pippo Bongiorno, che è costretto a spegnerlo con due manate prima di riprendere nuovamente il suo posto davanti alle telecamere. Le vallette lo seguono a ruota, spintonandosi a vicenda per salire per prime sul palco dopo di lui.

“Ehm... pat pat... Bene! Focoso il nostro ultimo direttore, non è vero?” dice, cercando di sdrammatizzare. Gli spettatori accolgono la battuta con una risata. “Ed, ora passiamo al prossimo cantante. Di lui si dice che non ha patria, ma che è comunque destinato a diventare re. Direttamente dalla strada, ecco a voi Aragorn, figlio di Arathorn! Che questa sera ci canterà: Non son degno di te!”

L'uomo sale sul palco, fissando tutti con il suo sguardo magnetico. Il pubblico, in special modo la componente femminile, si slancia in un'ovazione entusiasta. Qualche spettatrice, a casa, alla vista del primo piano dei suoi occhi cerulei, sviene direttamente. Èowyn lascia immediatamente perdere la sua diatriba con Lothiriel e corre a fare la svenevole con lui, facendogli gli occhi dolci. Tenta persino di buttarsi tra le sue braccia, ma il ramingo si sposta e lei finisce a terra con un tonfo. La sua collega la deride, additandola. Pippo Bongiorno le mette a tacere entrambe, annunciando il maestro.

“Dirige l'orchestra Sire Denethor!”

L'occhio di bue illumina un uomo vestito di nero, dallo sguardo tetro. In mano, al posto della bacchetta, regge una torcia accesa. Nel frattempo, un assistente di studio ha portato sul palco un trono regale, davanti al quale Aragorn si inginocchia, prima di cominciare a cantare.

Non son degno di te... Non ti merito più...

Dietro le quinte, qualcuno scoppia a piangere: è Arwen che, fino ad allora, è stata convinta che la canzone fosse stata dedicata a lei.

Ma al mondo non esiste nessuno... Che non ha sbagliato una volta...

A conclusione della canzone, l'uomo abbraccia il trono. A quel punto Denethor si fa avanti e, con voce stentorea, grida:

“Questo trono non sarà mai tuo!” e, con gesto teatrale, da fuoco allo scranno. Dopo di che, per rendere la cosa ancora più eccitante, ci si siede sopra.

I pompieri accorrono subito a spegnere l'incendio. Denethor, con la veste bruciacchiata, lascia il palco urlando qualcosa riguardo alla sua fiamma di saggezza. Aragorn lo segue, piangendo la fine del trono.

Quando il fragoroso applauso scaturito dal pubblico si placa, il conduttore fa di nuovo il suo ingresso in scena, questa volta seguito dalla sola Lothiriel. Èowyn è corsa dietro al ramingo, dietro le quinte.

“Ma che bello spettatolo, signore e signori! Ma ora, è giunto il momento di presentare il prossimo cantante, anche lui proveniente dalla Contea! Un bell'applauso per Samvise Gamgee, che ci canterà: I giardini di Hobbiville!”

Entra un hobbit grassoccio, dai capelli biondi. Sotto braccio ha due rotoli di carta, che gli servono per la sua coreografia.

“Dirige l'orchestra il suo Gaffiere!” annuncia Pippo Bongiorno, lasciando il palco.

Cala il silenzio, parte la musica. L'hobbit comincia a cantare.

Il carretto passava e Gandalf gridava “petardi”... “Vengo qui da lontano per farvi vedere i miei razzi”...

Il Gaffiere agita la bacchetta con veemenza, mentre la musica cambia d'intensità. Samvise srotola i fogli di carta che tiene sotto le braccia, mostrando le prime pagine di due calendari: “Anno della Contea 1418” e “Anno 3018 della Terza Era

Che anno è... Che giorno è...” continua l'hobbit, sventolando i calendari, guardando confuso prima l'uno e poi l'altro. “I giardini di Hobbiville si vestono di nuovi colori...” conclude infine.

Il pubblico si scatena in un'ovazione. Samvise riarrotola i suoi lunari e lascia il palco, seguito dal suo maestro. Pippo Bongiorno torna in scena.

“Molto bene, amici ascoltatori! Ed ora, è la volta di un giovane esordiente! Da Minas Tirith, ecco a voi Faramir che ci canterà: Triangolo!”

Un bel giovanotto dai lunghi capelli castani fa la sua entrata in scena. Incredibilmente, per un attimo Èowyn smette di rincorrere Aragorn dietro le quinte e si affaccia sulla scena, per ammirare il nuovo arrivato.

“Dirige l'orchestra il maestro Èomer!”

Il riflettore illumina un altro giovane. Lothiriel, dal buio, lancia un gridolino di approvazione.

Faramir si schiarisce la voce e, non appena parte la musica, intona.

L'indirizzo ce l'ho... Rintracciarti non è un problema...

Mentre canta, con gli occhi cerca Èowyn che, nel frattempo, è tornata ad inseguire Aragorn. Nell'impeto della corsa, entrambi passano davanti al cantante, che aggrotta le sopracciglia.

Lui chi è? Come mai l'hai portato con te? Il suo ruolo mi spieghi qual è? Io volevo incontrarti da sola, semmai!” gorgheggia, indicando col dito l'uomo in fuga. Èowyn si ferma per un attimo a guardare Faramir, stringendosi nelle spalle. Il giovanotto fa lo stesso gesto e continua.

Il triangolo no, non l'avevo considerato... D'accordo ci proverò, la geometria non è un reato...

Il pubblico applaude. Il cantante fa un breve inchino e parte anche lui di corsa, all'inseguimento della coppia. Èomer, invece, mentre si allontana fa cenno a Lothiriel che le telefonerà più tardi.

Il conduttore torna sul palco.

“Benissimo! Ed ora, è giunto il momento di accogliere un giovane duo, alla prima esperienza televisiva. Facciamo un bell'applauso a Meriadoc Brandibuc ed a Peregrino Tuc, che ci canteranno: Ladri di cavolfiori!”

Sulla scia dell'ovazione del pubblico, fanno il loro ingresso sul palco due giovani hobbit, che si inchinano e fanno riverenze a tutti.

“Dirige l'orchestra il vecchio Maggot!” annuncia Pippo Bongiorno, prima di lasciare la scena ai cantanti.

Parte la musica, ed i due giovani attaccano, convinti.

Noi siamo la-la-ladri di cavolfiori... Noi siamo la, la, la e siamo qua...

Non appena pronunciano queste frasi, il loro maestro salta giù dal podio, gridando.

“Allora lo confessate, che siete stati voi a rubare tutte le mie verdure!”

Spaventati, i due hobbit lasciano cadere i microfoni e si danno alla fuga.

“Tornate subito qui!” gli grida dietro il vecchio Maggot, lanciandogli la bacchetta. Il pubblico ride e si scatena in un applauso divertito.

Anche Pippo Bongiorno ride, mentre torna sul palco. Delle sue vallette ormai non c'è più traccia.

“Ah ah ah! Bene bene, che simpatico duo! Ma ora, passiamo al nuovo cantante in gara! Da Bosco Atro, Legolas Verdefoglia, che ci canterà: Capelli!”

Un elfo biondo fa il suo ingresso davanti alle telecamere. Scuote la lunga chioma, che fa swishh swishh ad ogni suo movimento. Il conduttore lo guarda per un attimo con invidia, cercando di far fare lo stesso rumore al suo parrucchino. Dopo alcuni tentativi si arrende.

“Dirige l'orchestra il maestro Barbalbero!”

Il podio del direttore scricchiola pericolosamente sotto il peso di un enorme ent. Prima che quest'ultimo abbia sollevato la bacchetta per far attaccare i musicisti passano dieci minuti. Il pubblico, sia in sala che a casa, si appisola. Stufo dell'attesa, l'elfo comincia a cantare a cappella.

Vivo sempre insieme ai miei capelli... Oh oh... Vivo sempre insieme ai miei capelli...

Mentre canta, ondeggia la chioma qua e la, dandosi il ritmo. Gli spettatori si svegliano di soprassalto ed applaudono, più per cortesia che per vero interesse. L'elfo conclude la sua canzone, fa un inchino e se ne va. Mentre sta lasciando il palco, l'orchestra comincia a suonare: il maestro Barbalbero ha finalmente fatto il primo movimento con la bacchetta. Quando, però, capisce che ormai è troppo tardi, si infuria e se la prende con gli orchi.

“Burarum!” è l'unica parola che dice, prima si schiacciarne sei o sette sotto i suoi enormi piedi. Il resto dell'orchestra fugge a gambe levate. I carabinieri sono costretti ad intervenire.

“Molto bene, ma che serata movimentata!” esclama Pippo Bongiorno quando, finalmente, tutto si calma. “Ed ora, siamo giunti all'ultimo cantante in gara! Da Minas Tirith, ecco a voi Boromir! Che ci canterà: Mi dispiace di morire, ma son contento!”

Arriva sul palco un uomo dai capelli castano dorati e la barba a pizzetto. Il suo apparire non ha proprio lo stesso effetto di quello di Aragorn sul pubblico femminile, ma comunque ci arriva vicino. In terza fila, una ragazza si alza in piedi e comincia ad urlare, mostrando un cartello su cui è scritto “Boromir, vuoi sposarmi? Tua Evelyn”. La sicurezza la riduce all'impotenza, sequestrandole il cartello e portandola via a forza di braccia. Alcune ragazze, anche loro con cartelli inneggianti i loro idoli, sedute nella stessa fila, ne gridano il nome a gran voce. Il pubblico rimanente applaude la brusca uscita di scena della fan.

Pippo Bongiorno sdrammatizza con un sorriso ed annuncia il direttore.

“Dirige l'orchestra il maestro Lurtz!”

L'occhio di bue illumina un enorme uruk-hai, con la sagoma bianca di una mano dipinta in faccia. Tra le dita, al posto della bacchetta tiene una grossa freccia dalle piume nere. Si volta verso il pubblico e fa un inchino, mostrando un sorriso non proprio Durban's.

Cala il silenzio, parte la musica. Boromir comincia a cantare.

Son contento di morire ma mi dispiace... Mi dispiace di morire ma son contento...

La canzone pare non contemplare altre strofe. Alla sesta ripetizione, il maestro tira fuori un arco e scaglia la sua freccia contro il cantante, colpendolo al petto. Boromir accusa il colpo, ma non demorde.

Son contento di morire ma mi dispiace... Mi dispiace di morire ma son contento...” continua ad intonare.

Lurtz tira fuori un altro dardo e lo scaglia contro il suo cantante. Questo cade in ginocchio, ma continua a cantare.

Son contento di morire ma mi dispiace... Mi dispiace di morire ma son contento...

Il pubblico rumoreggia: anche gli spettatori si sono stufati di quella lagna e chiedono più azione. Il maestro scaglia una terza freccia e Boromir finalmente si zittisce. Sta per lanciarne una quarta quando Pippo Bongiorno sale sul palco in difesa del concorrente, che viene portato via in barella dalla Misericordia di Edoras, tra gli applausi dei presenti.

“Bene, ora è arrivato il momento di votare! Chi volete che sia il vincitore della prima edizione del Festival di San Rohan? Apro adesso il televoto!”

Nelle case, tutti gli spettatori abbandonano i telecomandi e si lanciano sulle cornette telefoniche, digitando i numeri dei loro cantanti preferiti.

Dopo dieci minuti il conduttore chiude il televoto. Le vallette, finalmente recuperate nei meandri del teatro, arrivano sul palco contendendosi la busta con il vincitore. Tira di qua e tira di la, alla fine la busta si strappa. Il foglietto con il nome del fortunato scivola a terra e Pippo Bongiorno lo raccoglie con grazia.

“Molto bene, amici ascoltatori! Qui tra le mie mani ho il nome del fortunato vincitore!”

I tamburi iniziano a rullare, alimentando la suspense. Il pubblico freme dalla curiosità. Pippo Bongiorno apre il foglietto come fosse una mano di carte a poker, mettendoci un quarto d'ora solo per mostrare l'iniziale.

Il pubblico trattiene il fiato. Dietro le quinte i concorrenti, o meglio, quelli che sono ancora sani, si mangiano le unghie per la trepidazione.

“Il vincitore della prima edizione del Festival di San Rohan è...”

 

 

 

Spazio autrice: salve a tutti! No, tranquilli, non voglio farvi morire di curiosità...

Innanzi tutto, grazie per essere arrivati a leggere fino alla fine di questo mio incredibile delirio. Lo avevo in mente già da un paio di settimane, ma ho trovato solo in questi ultimi giorni il tempo di scriverlo. Spero, ovviamente che vi sia piaciuto!

Si, lo so che siete curiosi di sapere chi ha vinto... Siccome è un televoto, ho deciso che sarete voi, miei cari lettori/lettrici, a decidere chi sarà il vincitore del Festival. Quale performance vi è piaciuta di più? Fatemelo sapere, e chi otterrà più voti, vincerà il premio! Il famosissimo leone rampante accanto all'albero secco di Minas Tirith!

Mi raccomando, non lasciate i concorrenti in trepidante attesa!

Prima di lasciarvi definitivamente, sperando di non aver scatenato un lancio di ortaggi per avervi lasciato con la patata bollente di decidere il nome del vincitore, devo inserire i “credits” e fare alcune precisazioni.

Dunque! Il conduttore, Pippo Bongiorno, è ovviamente un omaggio ai mitici Pippo Baudo e Mike Bongiorno, i presentatori più assidui del Festival di Sanremo.

Spero che tutti abbiate capito il criterio con cui ho scelto le canzoni dei nostri eroi. Se avete qualche dubbio, non esitate a chiedere. Lo so, ho il cervello contorto: nella mia mente è tutto ben chiaro, ma magari è solo una mia impressione.

Per finire, ecco quali sono le canzoni che i nostri hanno cantato, in ordine alfabetico:

Aragorn: “Non son degno di te” Gianni Morandi

Arwen: “Alghero” Giuni Russo

Boromir: “Ho detto al sole (Mi dispiace di morire ma son contento)” Ettore Petrolini

Faramir: “Triangolo” Renato Zero

Frodo: “Gioconda” Litfiba

Gandalf: “Oba-ba-luu-ba” Daniela Goggi

Gimli: “Ein Prosit” Oktoberfest

Legolas: “Capelli” Niccolò Fabi

Merry e Pipino: “Ladri di biciclette” Ladri di Biciclette

Sam: “I giardini di Marzo” Lucio Battisti

Bacioni!

Evelyn

 

  
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