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Autore: BELIEBER_G    28/08/2015    1 recensioni
Molto tempo fa, due pirati nobili scrissero un codice che qualsiasi uomo che vagava in mare per saccheggiare e conquistare doveva rispettare. Esso comprendeva la stipulazione di un gruppo, la Fratellanza, di 9 pirati detti Pirati Nobili che si riunivano alla Baia dei Relitti: il gruppo si basava sull’onore e così, per farsi riconoscere, vennero distribuiti i 9 pezzi da 8 ad ogni pirata.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Bondage
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Molto tempo fa, due pirati nobili scrissero un codice che qualsiasi uomo che vagava in mare per saccheggiare e conquistare doveva rispettare. Esso comprendeva la stipulazione di un gruppo, la Fratellanza, di 9 pirati detti Pirati Nobili che si riunivano alla Baia dei Relitti: il gruppo si basava sull’onore e così, per farsi riconoscere, vennero distribuiti i 9 pezzi da 8 ad ogni pirata. Tra questi vi erano Jack e mio padre: ero contenta che fosse tornato dalla morte per via di Tia Dalma, anche se lo avevo ucciso io, ma quella donna non me la raccontava giusta con le sue arti magiche. La Fratellanza era stata chiamata a riunirsi, mentre noi cercavamo di salvare Jack dallo scrigno di Devy Jones e per riuscire nell’impresa, ci occorrevano le carte nautiche, ovvero la rotta ai confini del mondo. Ad avere suddette carte, era Sao Feng, uno dei Pirati Nobili che si trovava a Singapore,  lì che eravamo diretti. Mentre Cutler Buckett si era alleato con Devy Jones, aveva lui il suo cuore. Ci eravamo divisi e avevamo preso una nave per ciascuno, anche Will. Giunsi silenziosamente al porto di Singapore con la mia scialuppa, canticchiando la canzone della Fratellanza vestita apposta per l’occasione, ovvero un kimono di colore scuro e un largo cappello. Fu quando arrivai che davanti a me si presentarono degli uomini con sguardo brutto. “Canti una canzone pericolosa, soprattutto se una donna sola.” Mi disse a denti stretti. Fu a quel punto che intervenne mio padre. “Cosa ti fa credere che sia sola?” esclamò. “E’ tua protetta?” domandò l’uomo. Alzai un sopracciglio, quasi offesa e gli puntai il mio coltello alla gola. “Cosa ti fa credere che vada protetta?” gli sussurrai. “Il tuo padrone ci sta aspettando.” Gli disse Barbossa. L’uomo ci condusse agli alloggi di Sao Feng, mentre sotto i nostri piedi la ciurma ci seguiva con delle armi nel caso il piano andasse per il verso sbagliato. Dopo averci fatto buttar via tutte le nostre armi nascoste, ci condussero ad un giapponese senza capelli, ma con un pizzetto lungo, cicatrici sulla testa e sguardo penetrante. Mio padre mi fece inchinare, come fosse un re. “Barbossa, a cosa devo questo onore?” chiese. “La Fratellanza è stata chiamata a consiglio per discutere sul dominio della Compagnia delle Indie Orientali. Ma c’è un altro Pirata Nobile che è intrappolato nello scrigno di Devy Jones.” Spiegò Barbossa. “Quindi, scommetto che ti servono le mie carte nautiche.” Dedusse Sao Feng con un sorrisino. “Strano, sai perché? Perché poche ore fa, un ladro si è insediato nella fortezza del mio zio venerabilissimo per rubarmi le carte.” Continuò poi, estraendo un uomo dal un enorme secchio pieno d’acqua: Will. Sgranai gli occhi al fatto che fosse stato catturato, ma non cedetti. “Conoscete quest’uomo?” domandò. Io e mio padre scuotemmo la testa. “Bene, allora non vi è motivo per cui lasciarlo vivo.” Commentò l’altro, tirando fuori un pugnale. “No no!” esclamai, coprendomi poi la bocca, non potevo lasciare che lo uccidesse. “Quindi tu ammetti di avermi tradito.” Disse lui, guardandoci bene con i suoi piccoli occhi. “Tradito? Chi è che tradisce di più qui? La Fratellanza è stata chiamata, i sette mari vengono comandati da Cutler Buckett e tu te ne stai qui a non fare niente!” gli dissi a denti stretti, lo ammetto, mi ero un pò sfogata, ma qualcuno doveva pur dimostrare onore. Sao Feng mi guardò strano, quasi attratto. “Alìce Barbossa, c’è molto più di quel che si vede in te.” Commentò. “Ma dimmi, cos’è che tu cerchi nello scrigno di Devy Jones?” chiese poi. “Jack Sparrow.” Rispose Will. Allora lo sguardo del pirata si fece duro e rabbioso. “Mi piacerebbe molto vedere Jack Sparrow che torna dal regno dei morti, così che possa finirci per mano mia!” esclamò, dando un calcio ad un secchio d’acqua che bagnò alcune persone lì vicino. Probabilmente Jack gli aveva fatto un torto, come al solito. Ma poi iniziò ad osservare un uomo con un tatuaggio da drago sulla schiena, che si stava sciogliendo come fosse solo un disegno.
“Armi!” urlò Sao Feng. “Sao Feng, ti giuro che le nostre intenzioni sono le più onorevoli.” Commentò mio padre alzando le mani. Anche se non era del tutto vero, visto che da sotto i nostri piedi ci apparvero due spade per ciascuno. Allora l’uomo prese la sua spada e la puntò alla gola del ragazzo con il disegno. “Fermi o uccido la spia!” ci minacciò, ma noi non avevamo a che fare con lui. “Uccidilo, non è uno dei miei.” Disse Barbossa alzando le spalle. “Ma se non sta con noi e nemmeno con voi, con chi sta?” si domandò Will. Improvvisamente, si udirono degli spari e delle esplosioni da fuori: era la Compagnia delle Indie Orientali, Buckett non avrebbe rinunciato alle carte nautiche. Così scappammo da quel posto combattendo contro di loro, mi ero allenata apposta. Quando di nuovo giunti sulla nave, apparve Will con in mano le carte. “Dov’è Sao Feng? Ti ha dato le carte.” Gli chiesi. “Ci raggiunge alla Baia dei Relitti.” Rispose. Salimmo sulla nave e ci mettemmo in viaggio, seguendo le carte.
 
Giungemmo in mare gelidi e Will mi coprì le spalle con una coperta, rimboccandosi le mani per decifrare le carte nautiche. Si trattava di un cerchio di carta che poteva essere mosso  a piacimento, formando anche delle parole e al centro vi era il disegno di una nave. “Verde Baleno..” lesse Will, tremante dal freddo e non avendo idea di cosa volesse dire, domandò a mio padre. “Potreste interpretare.” Gli disse. “Mastro Gibs, i vostri occhi si sono mai posati su un Verde Baleno?” domandò Barbossa a Gibs. “C’è chi lo ha visto e chi no. Un Verde Baleno che si innalza in cielo non appena il sole cala.” Spiegò Gibs. Non capii molto quella spiegazione, ma magari lo avremmo visto una volta arrivati ai confini del mondo. “Perché quella strega non ci ridà Jack come ha fatto con Barbossa?” si chiese un marinaio, tremante e sperando che Tia Dalma non lo sentisse. “Perché Barbossa era solamente  morto! Il posto in cui è intrappolato Jack Sparrow non è un posto di morte, ma di punizione. Il peggior posto in cui un essere vivente possa andare ad incappare.” Spiegò Tia Dalma rabbiosa, visto che lo aveva sentito.
Si fece sera e in cielo vi era un bellissimo spettacolo di luci, che se ne andò non appena si alzò un vento freddo, ma strano. La corrente aumentava sempre di più, come se ci stesse risucchiando, così andai a poppa per controllare. Sgranai gli occhi quando vidi che il mare stava finendo e vi era solo un’enorme cascata: questo voleva dire che eravamo arrivati ai confini del mondo. Ogni uomo della ciurma si resse a qualcosa per non finire in mare prima dell’avvenire ed infine, cademmo giù.
  
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