Old Scars/Future Hearts
Ultimamente la famiglia dei 5
Seconds of Summer si sta
allargando velocemente e sono tutte presenze femminile.
Beh, c’è anche Engel, ma quello è
affare dei Tonight
Alive, vive nel loro bus e crea relativo scompiglio.
Si, ha fatto arrabbiare Hyena e Ava, ma almeno non vive
qui.
Io sono Majandra O’Neil, la merchgirl dei ragazzi, ma mi
chiamano tutti Maja, in quanto a Hyena è la ragazza che
interessa a Michael e
Ava a Calum.
Potrei chiamarla Avril invece di Ava perché somiglia in
maniera incredibile alla cantante canadese con i suoi capelli lisci
biondo
scuro con una sfumatura rossiccia.
Sono molto simpatiche, Hyena ha un buon senso
dell’umorismo e una personalità che riesce a
contrastare quella di Michael, ad
esempio non ci ha ancora detto il suo nome.
È dai tempi di Liz che non vedevo il koala – come
lo
chiama lei – così interessato a qualcuna, in
quanto ad Ava, devo dire che è un
bel mistero.
Lei è simpaticissima, ma non racconta molto di sé
e il
fatto che legge le carte le dà un’aura di mistero
che lei non vuole
assolutamente.
Calum è letteralmente stregato da lei, come in voodoo
doll ed è un po’ strano. Io sono combattuta, da
una parte il fatto che si
interessi a lei mi rende meno colpevole di averlo rifiutato,
dall’altra sono un
po’sono preoccupata sia per lei che per lui.
Per lei perché per Cal lei potrebbe essere solo un
ripiego, per lui perché non capisco questo innamoramento
improvviso.
Quante fans incallite ha incontrato da un anno a questa
parte?
Un cifro, ma nessuna ci ha seguiti lungo il tour.
Per cercare di calmarmi e rimproverandomi di essere
un’impicciona mi occupo della manutenzione dei miei dreads,
con un ferro da
uncinetto sistemo quelli che si sono allentati, uno alla volta.
Ci vuole un po’ per farlo, ma credo che farei prima a
sistemare dieci teste piene di dreads che il mio cervello. Non lo
ammetterei
mai ad alta voce, ma mi manca il fatto che Calum fosse innamorato di me
e mi
dedicasse tutte quelle piccole attenzioni che ora dedica ad Ava. Forse
sto
diventando egoista o forse mi sono accorta
che quello che sto – in un certo senso
– perdendo mi interessa più di
quello che credevo.
Mi fermo un attimo tirandomi un dread che mi fa imprecare
e tornare in me, nulla potrà scalzare Luke Hemmings dal mio
piccolo stupido
cuore, anche se mi tratta di merda è di lui che sono
innamorata. Calum è solo
un amico e la mia è gelosia da migliore amica unita a un
po’ di sconosciuto
egoismo.
Io egoista?
Mi viene da ridere mentre riprendo a sistemarmi un dread,
chi l’avrebbe mai detto?
Io che mi faccio mettere i piedi in testa da secoli da
quel Lucifero risalito dal suo regno per rendermi la vita un inferno.
E comunque voglio parlare a Calum, devo capire
assolutamente cosa gli passa per la testa, penso di poterlo fare come
amica
senza fargli pensare a secondi fini…
Come mi servirebbe una ragazza con cui confidarmi, nella
mia testa si accende un’altra lampadina che mi strappa un
altro gemito di
dolore per aver tirato il capello.
Posso parlare con Hyena.
Sì, parlerò con Hyena o forse è meglio
aspettare, meglio
provare a parlare con Cal.
Sì, prima devo assolutamente parlare con Calum, anche a
costo
di passare per una ficcanaso.
Non mi sono innamorata di lui, ma ho bisogno di capire il
suo repentino cambio d’interesse, mi sembra tutto
così strano, persino la mia
reazione.
Esco dal bagno perché qualcuno bussa furiosamente
– come
se volesse buttare giù la porta – io raccolgo alla
bell’e meglio i mie i
capelli e poi abbasso la maniglia e vengo quasi travolta da un Luke
fuori di
sé.
“Cazzo, devo pisciare!
Possibile che tu sia sempre in mezzo ai coglioni, scassa
cazzo!”
Senza dire altro esco dal locale e lo lascio ai suoi
bisogni, mi guardo intorno: Ash sta dormicchiando nel suo bunk, Hyena e
Michael
stanno guardando la tv abbracciati, Ava è in cucina
– a giudicare del profumo
– a preparare qualcosa per noi.
Calum è nel metro quadrato di area fumatori che abbiamo,
con una sigaretta in mano e i capelli scompigliati per l’aria
che entra dal
finestrino semiaperto.
“Ciao, posso farti compagnia?”
Gli chiedo accendendomi una Marlboro, che se hai il cuore spezzato
almeno a
sigarette devi trattarti bene. Il modo in cui Luke mi ha apostrofato ha
aperto
le vecchie ferite di sempre e dolorosamente confermati che lo amo.
Amo un pezzo di merda, padre di quello che sta scendendo
adesso nello scarico, forse.
“Sì, certo.
Ho sentito le soavi parole di Luke.”
”Ti aspettavi qualcosa di diverso?”
Lui guarda un attimo fuori. Forme e colori ci passano davanti e fuggono
via,
dando l’impressione di correre pur non movendosi affatto.
“No, e tu?
Sembri aver trovato l’amore.”
Lui mi guarda con i suoi occhi neri e penetranti, la bocca tirata in
una linea
dura, un’espressione che le fans non conoscono di certo.
“Cos’è? Adesso che non puoi
più avermi ti sei accorta che
mi vuoi?”
”No, voglio solo capire.
Fino a prima di incontrare lei sembravi ancora cotto di
me e adesso siete come due piccioncini.”
”Sto tentando di andare avanti, non puoi essere
così egoista da impedirmelo.”
Con rabbia lancia il mozzicone dalla finestra e se ne va
lasciandomi da sola a ricevere in faccia folate di vento gelido.
Ho sbagliato tutto, ho fatto un casino e dato
l’impressione non corretta.
Perché non riesco mai a esprimermi nel modo giusto?
Perché devo sempre dire una parola di troppo o non dirne
affatto e fare arrabbiare la gente?
Sconsolata mi siedo sul divano a una distanza di
sicurezza da Luke, che tanto sta bisbigliando con Cal e scommetto su
chi.
Su di me.
Di sicuro Cal si lamenterà del fatto che sono una stronza
senza cuore e Luke gli darà ragione.
Datemi un posto in cui seppellirmi, ho bisogno di sparire
per un po’.
E all’improvviso mi manca l’Australia e il caldo.
Vorrei
essere sulla veranda di casa mia a suonare la chitarra senza pensare a
nulla,
solo che ho finito di lavorare e di pulire la casa e che probabilmente
andrò a
mangiare dai miei.
Al pensiero dei miei la visione sfasa, come una radio con
delle interferenze, come minimo mi direbbero che i miei dread vanno
tagliati,
il bridge tolto e che è arrivato il momento di smettere di
perdere tempo
lavorando in un negozio di dischi e andare al college.
E adesso anche il caldo diventa oppressivo e sono
riportata di peso al mio mondo.
Non vado bene da nessuna parte, ovunque sia combino solo
guai.
Avrebbero dovuto chiamarmi Calamity non Majandra.
Me ne vado nel mio bunk, tanto non mancherò a nessuno.
Poco dopo qualcuno bussa.
“Avanti.”
Dico senza forze.
Una Hyena pallida e sudata mi guarda da sotto la massa
dei suoi capelli verdi e disordinati, sembra che abbia in testa un
cespuglio.
“Ciao, Hyena. Cosa c’è?”
“Vorrei parlare con te se non ti dispiace.”
”Figurati.”
Le faccio cenno di sedersi vicino a me e lei lo fa con qualche
difficoltà, è
ancora malata.
“Ti ho vista parlare con Calum e lui ha reagito in modo
strano e adesso sta confabulando cattiverie sul tuo conto con Luke.
Cosa è
successo?”
“É
successo che sono una deficiente, ecco cosa è
successo.”
Ringhio a bassa voce, lei alza un sopracciglio senza
capire.
“Beh, prima che arrivasse Ava lui era innamorato di me e
soffriva perché io l’ho sempre respinto, adesso ha
occhi solo per lei e non
capisco perché.
Lo sai che mi piace Luke e adesso penserai che sono una
stramaledetta egoista.”
“Veramente non lo penso. Penso che sia una confusione
legittima diciamo, da amica diciamo e poi adesso mi fai preoccupare per
Ava.”
Questa volta è il mio turno di guardarla senza capire.
“Se lei è il chiodo scaccia chiodo di Calum ha il
diritto
di saperlo e non voglio che lo sia, capisci?”
“Sì, ma non farlo! Non prima di esserne sicura
almeno!
Calum mi considera già adesso una ficcanaso.”
Dico con una punta di isteria nella voce.
“Gli vuoi molto bene, vero?”
”Sì, certo! È il mio migliore amico,
l’unico che mi trattata subito
decentemente. Non voglio che soffra, non voglio che debba litigare con
Ava per
colpa mia.”
“Ma se tu pensi che …”
”Ascolta, io non penso nulla.
Sono solo incredula per come ha cambiato idea. Non so
cosa significhi.
Può essere quello che dici tu oppure semplicemente ha
avuto un colpo di fulmine.
Il fatto che io non ci creda non significa che non
esistano e può essere che sia appena successo.”
La mia voce si fa via via più veloce e acuta, tanto che
Hyena mi appoggia una mano sulla spalla per calmarmi.
“Tranquilla, non le dirò nulla fino a che tu non
sei
sicura. Credo che faresti meglio a riposare, mi sembri
nervosa.”
“Voglio solo sparire dalla faccia della Terra, è
praticamente normale.”
Dico congedandola, lei mi rivolge un sorriso triste.
“Non è un bel pensiero, i ragazzi non se ne
sarebbero
felici, credo.”
”Luke farebbe i salti di gioia.”
Rispondo piatta.
“Non esserne così sicura.”
Detto questo se ne va e mi lascia in balia dei miei
pensieri. Sono come una marea nera che cerca di tirarmi giù
e alla fine ce la
fa.
Cado in un sonno senza sogni che non mi ristora.
Mezz’ora dopo vengo svegliata da Michael che mi dice che
la cena è pronta.
Non ho mai avuto meno voglia di mangiare, ma non voglio
far preoccupare nessuno, così esco dalla mia tana e li
raggiungo a tavola. Ava
ha preparato del pollo al curry e devo ammettere che è
davvero buono, quella
ragazza ci sa fare in cucina!
Di sicuro se la cava meglio di me, persino quel cagacazzo
di Hemmings le fa i complimenti e sento la gelosia mordere le viscere.
In questo anno in cui sono stata la loro merchgirl, cuoca
e – all’occorrenza – infermiera e il
signorino non si è mai degnato di ringraziarmi o di elogiare
una volta la mia
cucina.
Tutto quello che faccio io fa schifo.
Muovo il pollo nel piatto con la forchetta, trattenendo
un sospiro.
“Non è buono, Maja?”
Mi chiede premurosa Ava.
“No, al contrario.
È che non ho molta fame.”
”Meglio. Sei grassa già adesso, se mangiassi anche
il pollo di Ava non ci
staresti più nel pullman.”
Io mi alzo di scatto facendo cadere la sedia dietro di
me.
“VAFFANCULO!”
Urlo con tutto il fiato che ho in corpo e mollando un
pugno al tavolo che fa andare in pezzi il bicchiere più
vicino.
“MI HAI ROTTO LE PALLE! SAI COSA NON CI STA IN QUESTO
PULLMAN?
IL TUO EGO DEL CAZZO!
SEI SOLO UN PEZZO DI MERDA!”
Detto questo, con gli occhi che mandano lampi mi
allontano dalla cucina, vorrei essere ovunque tranne che qui.
Con un moto di ulteriore rabbia mi rendo conto che
l’unico posto in cui io possa andare è il mio bunk
e ci entro con uno strattone
deciso alla tendina, poi mi barrico dentro.
Dopo un po’ qualcuno bussa sul legno dei letti a
castello, non mi importa chi sia perché tanto non voglio
parlare con nessuno.
“Vai via, non voglio parlare.
Vattene!”
Urlo con una voce stridula che non sembra nemmeno la mia,
il volto inondato di lacrime nere di mascara, matita e ombretto.
In questo stato pietoso cado nell’ennesimo sonno senza
sogni. Inizio a odiarli.
Mi sveglio a un’ora imprecisata della notte e ascolto i
rumori del pullman, Ashton russa leggermente – ma guai a
dirglielo, si arrabbia
da morire – dal bunk di Luke si sentono rumoro smorzati e
immagino che si stia
vedendo un porno, dal bunk di Mike si sentono solo i sottili gemiti di
Hyena e
da quello sotto il mio parole incoerenti.
Ava parla nel sonno a quanto pare e non fa altro che ripetere
“Non farlo, picchia me al suo posto.”,
“Maria, aiutami.” E “Dio, sei senza
cuore.”.
Chissà cosa diavolo ha vissuto per mugugnare cose simili,
forse un giorno glielo chiederò, quando le cose saranno
migliori.
Ho caldo e sete, così mi libero a fatica delle coperte e
vado in cucina, con mia grande sorpresa non sono da sola.
Calum è seduto al tavolo con davanti a sé una
ciotola di
latte e cioccolato, so che quando fa così è
preoccupato per qualcosa o si sente
in colpa, insomma ha qualcosa che non va.
“Ciao, cosa ci fai qui?”
Gracchio con la mia voce roca, lui sobbalza sorpreso.
“Niente, non riuscivo a dormire. Tu?”
“Avevo sete.”
Vado al frigo e tiro fuori una bottiglietta d’acqua da
cui bevo subito un sorso.
“Maja.”
“Sì?”
“Mi dispiace per quello che ti ha detto Luke.”
Io rido amara.
“Sai cosa c’è di divertente in tutto
questo?”
“Mi sfugge e mi perdonerai, dato che sono le tre di
mattina.”
“Che tutti mi chiedete scusa per Luke, tranne lui.”
Calum sospira.
“Lo sai com’è fatto, non gli piace
ammettere di avere
sbagliato.”
“Facile così. Meglio scaricare tutto su Maja che
tanto
non sente nulla.”
Lui questa volta rimane in silenzio, a corto di parole per salvare il
culo al
suo amico.
“Comunque devo dirti anche un’altra cosa.”
“Spara.”
Rispondo bevendo un altro sorso di acqua.
“Vorrei scusarmi per prima, sono stato un po’
brusco e
poi…”
“Hai spettegolato come una vecchia comare con Luke, vi ho
visti.
Scuse accettate, anche io mi devo scusare con te: sono
stata troppo ficcanaso.
È giusto che tu ami qualcun’altra.”
“Cosa non ti quadra?”
Io sospiro.
“La velocità di questo cambiamento, non che non
sia
felice per te, ma sono sorpresa per come hai accelerato le cose con
Ava.”
“Il fatto è che … non so come spiegare
bene.
Lei è una bella ragazza, abbiamo molto in comune. Suona
il basso come me e le piace la nostra musica e le piaccio io. So che
là fuori
ce ne sono a milioni come lei ed è un caso che abbia scelto
lei, ma una volta
volevo la strada un po’ in discesa.”
“Ti piace solo per questo?”
“No, mi piace anche il suo carattere. È
così allegra e
misteriosa allo stesso tempo, con le sue carte vede le vite di tutti,
ma non
svela mai la sua.”
Io rimango un attimo in silenzio, fissando la
bottiglietta d’acqua e leggendo distrattamente le percentuali
di materie
chimiche.
“Prima parlava nel sonno, pregava qualcuno di picchiarla
al posto di qualcun altro, chiedeva aiuto a una certa Maria e diceva
che Dio è
senza cuore.”
”L’ho sentita anche io e vorrei sapere a cosa
riferisce, vorrei conoscere la
sua vita. È questo che mi intriga, di solito le nostre fans
non vedono l’ora di
fare un racconto particolareggiato di come ci hanno scoperti, di cosa
significhiamo per loro e della loro vita.
Lei no.
Tace.
Non parla della sua vita prima di conoscerci, di come è
finita a Philadelphia, del perché i suoi non le abbiano
pagato l’università,
del suo rapporto con il fratello.
Sono sicuro che se Engel non ci avesse fatto quella
scenata lei non ci avrebbe nemmeno detto che era suo fratello. Solo
Hyena sa i
suoi segreti e devi ammettere che nemmeno lei racconta molto di
sé.”
“Mh. Credo che la parte dei soldi mancanti non la sappia
nemmeno lei, è partita sicura che ci sarebbero stati e da
quello che ho capito
si è ritrovata nella merda a Philly.
Maria dovrebbe essere l’amica morta di Hyena e l’ex
di
Engel, credo fossero un bel gruppo di amici prima che lei morisse.
È morta per un cancro fulminante a diciannove anni e devi
ammettere che accusare Dio non è poi così
strano.”
“Hai ragione, ma io voglio che sia lei a raccontarmelo.
È il mistero che la circonda che mi intriga e mi aiuta ad
avvicinarmi a lei, forse quando avrò scoperto tutti i suoi
segreti non sarò
altro che un mistero tra i misteri, ma ne sarà valsa la
pena.”
“Sì, ti piace proprio e sono felice per
te.”
“Io invece continuo a pensare che forse non dovresti
continuare a intestardirti così tanto su Luke. È
mio amico, so che sa essere
bravo e tutto il resto, ma visto come ti tratta perché non
ti cerchi un altro?”
“Me lo chiedo anche io.”
Una terza voce ci fa sobbalzare.
Ava ci guarda appoggiata allo stipite della porta con i
capelli leggermente in disordine e il suo sorriso da sfinge.
“Cosa ci fai qui?”
Le chiede Calum nervoso.
“Ho visto che c’era una riunione notturna e ho
pensato di
prendervi parte, è vietato?”
“No, no. Per caso hai sentito quello che si siamo
detti?”
“Tutto.”
Risponde con serenità facendo sbiancare Calum, che
è un
bel risultato perché lui ha di natura una bella carnagione
olivastra.
“Oh, non fare quella faccia.
Ok, sono una fangirl, ma non sono stupida, mi sono
chiesta perché ti interessassi tanto a me e cosa avessi di
speciale. Lo so che
là fuori ce ne sono migliaia come me e mi chiedevo come mai
il perché di tanta
fortuna, sebbene sapessi già che qualcosa sarebbe successo.
Quando poi ho scoperto che eri innamorato di Maja i miei
dubbi sono aumentati, perché ti interessavi a me se fino al
giorno prima di
conoscermi avevi Maja in testa?
Non volevo essere il chiodo scaccia chiodo, questa è una
cosa che non avrei accettato nemmeno dal mio idolo.”
“E adesso cosa pensi?”
“Che le deduzioni di Maja sono ottime ed esatte e che un
giorno saprai tutto di me.”
”Ma sul resto? Cioè sulla nostra
relazione?”
Calum gesticola come un matto, lo fa quando è
sull’orlo dello sclero totale.
“Che so di non essere un chiodo scaccia chiodo e la cosa
mi rende molto felice e quindi che potremmo continuarla come
verrà.
Non sapevo che i miei tanti misteri potessero essere così
interessanti ai tuoi occhi.”
“Sembri una che ha vissuto una vita dura.”
Intervengo io.
“Qualcosa di diverso dalla nostra adolescenza
normale.”
“Sì, la mia adolescenza non è stata
come quella dei miei
coetanei, ma è ciò che ha formato il mio
carattere. È la ragione per cui, come
dice Calum, racconto le vite degli altri tramite le carte e non la
mia.”
Lui vorrebbe dire qualcosa, apre la bocca e poi la
richiude. Forse vorrebbe chiedere perché, forse vorrebbe un
racconto, ma ha
capito che è troppo presto.
Non è ancora arrivato il momento di distruggere la
conchiglia per arrivare alla perla, forse arriverà un
momento in cui la perla
si mostrerà da sola, senza forzature.
“E tu perché perdi il tuo tempo con Luke?
Ti tratta come uno straccio.”
Io alzo gli occhi, la mia voce non ha esitazioni.
“Perché lo amo, solo per questo.
So che questo mi fa male ogni giorno di più, ma non posso
farne a meno. Gli altri nemmeno li vedo, ho in mente solo lui dalla
prima volta
che l’ho visto.”
“Il che è esattamente la ragione per cui non ha
funzionato tra di noi.”
Commenta Calum.
“E forse questa è la ragione per cui ora ti stai
interessando a me, credo si sia verificato un curioso effetto domino e
la cosa
non mi dispiace. Spesso le cose più piccole fanno accadere
quelle più grandi.”
“Continuerai a essere un mistero ancora a lungo, ma ho
scoperto che mi piacciono i misteri.”
Sorride lui, tornato lentamente del suo colorito
naturale.
"Posso chiederti una cosa, Ava?”
“Certo. Se posso ti risponderò, Maja.”
“Come mai Hyena ti ha chiamato Gin?”
Lei ride.
“Oh, è semplice. Per via dei miei capelli un
po’
rossicci.
Credo però sia arrivato il momento di cambiare nome,
ormai siamo in uno zoo.”
“Come ti piacerebbe essere chiamata?”
“Credo che Gufo sia il più appropriato, sono
animali
della notte, misteriosi.”
Risponde con un sorriso complice a Calum, io mi alzo.
Adesso le cose mi sono chiare e mi sembra arrivato il
momento di lasciarli da soli a risolvere le loro questioni o
semplicemente a
godersi la compagnia reciproca.
Calum deve decidere come vuole la sua perla.
“Io andrei a letto, buonanotte.
Forse il soprannome più adatto sarebbe Perla.”
Lei mi rivolge il suo sorriso più enigmatico.
Io li lascio a parlare e penso che sulle cicatrici
vecchie stanno spuntando dei cuori futuri.
Penso sia la cosa migliore che possa sbocciare in un
essere umano.
Un cuore nuovo e pieno di speranza spesso è ciò
che ti
salva dalla morte spirituale e loro due non lo meritano.
Sono sicura che i loro nuovi troveranno il modo di
battere in sincrono e a me non resta che andare a letto.
Buonanotte.