Sorriso
“Uno”
Sono davvero
strani
questi biologici. Ormai, quasi mi viene da pensare che lo facciano
apposta a
rendersi tanto complicati. Sono l’intelligenza artificiale
più avanzata e
perfetta mai creata a memoria d’uomo, collaboro al meglio col
mio socio,
umiliando a più riprese le tecnologie umane e aliene che gli
rendono la vita
difficile, ho un potenziale che neanche tra trecento anni
potrà mai essere
battuto… e mi ritrovo comunque interdetto dalla
stranezza dei biologici: più li conosco
e meno li capisco.
Che poi non
sono
neanche tanto male… alcuni di loro, perlomeno. PK
è senza ombra di dubbio un
papero coraggioso, forte e buono di cuore; certo è molto
tardo e non sarà mai
al mio livello intellettivo, ma è un biologico: non posso
proprio pretendere
certe cose da lui. E anche quell’aliena bollente non sembra
male, anche se non
ritengo si il caso paragonarla a PK e alla sua razza. Tuttavia,
malgrado la mia
sconfinata intelligenza, dono di Padron Ducklair, non comprendo davvero
cosa
diavolo stiano combinando quel testone del mio Socio e… lei.
Lyla.
Una droide,
una
macchina costruita nel futuro, dalla società che io stesso
fonderò, da me
medesimo e un altro geniale scienziato; in realtà, piuttosto
recentemente, PK
ha scoperto che era un pazzo, rimasto solo troppo a lungo e che aveva
costruito
Lyla in memoria di qualcun’altra e sperava che ella potesse
amarlo, ma non è
questo il punto che più mi preme ricordare.
Questa
storia, tra le
tante che mi ha raccontato il mio socio e quelle in cui l’ho
aiutato
personalmente, è quella che più mi è
rimasta impressa in memoria. Non solo
perché, modestamente, il mio futuro corrispondente, il
distinto e più che
affascinante Signor Odin Eidolon, mi ha reso fiero di ciò
che farò per aiutare
le intelligenze artificiali e ha aiutato PK in modo esemplare, ma anche
per le
azioni stesse del mio socio. E’ penetrato in casa di un
candidato governatore,
ha minacciato di lanciare giù da un mezzo aereo
l’attuale governatore, ha
urlato in un’aula di tribunale a più riprese e, in
generale, stando alle sue
parole, ha… com’è che dicono i
biologici? Ha… Mmh! Oh,
si, giusto! Ha fatto il diavolo a quattro
per salvarla dalla riprogrammazione.
Ho visto i
suoi occhi:
brillavano come quando, malgrado le ustioni al becco, ha provato il
bacio
dell’aliena fiammeggiante… ma erano più
intensi; era felice, era lampante; era felice di averla
salvata da quel
destino orribile. Era felice come poche altre volte l’ho
visto da quando
lavoriamo insieme per salvare il mondo. Da quel giorno, PK osserva Lyla
con
occhi diversi; o forse no? Ricordo ancora la delusione con cui mi aveva
parlato
della finta Lyla con cui era andato a cena e che poi lo aveva spedito
in
un’altra dimensione al fine di recuperare uno strano
artefatto dalle mani del
Razziatore. Era una delusione forte, che cozzava violentemente contro
la gioia
manifestata prima dell’appuntamento.
Mmh, forse
dovrei
rifare l’arredamento… oh no, non devo distrarmi o
non riuscirò a terminare il
mio pensiero su quei due.
Come stavo
dicendo, PK
ha sempre emozioni intense quando si ritrova a cooperare con
lei… anche se
suppongo che l’aspetto tanto avvenente della bella droide non
lo aiuti: sarà
anche un supereroe, ma una bella donna lo stende come stende qualunque
altro
biologico.
E anche lei
è diversa:
in un primo momento, era interessata al mito di cui aveva tanto sentito
parlare
nel suo, tremendamente lontano, secolo, ma dopo era diventata
un’amica sincera
del mio socio organico.
Sorride
davvero, si
preoccupa davvero e… gioisce davvero. Sembra sempre meno
robotica ad ogni
giorno che passa qui. Non sono cieco, malgrado i miei occhi siano
puramente
cibernetici: gli sguardi, le intese e la naturale gentilezza e
rispettosità del
mio socio nei confronti di Lyla non passa per niente inosservata al
sottoscritto.
Come non passa inosservata a lei: malgrado PK appartenga ad un passato,
o
sarebbe meglio dire presente…? Oh, dannati paradossi
temporali: chissà se sono
più qui o più là; devo calcolare bene
i dati e… ah, giusto: devo ultimare la
mia idea su Lyla e PK.
Dicevo:
malgrado il
mio socio viva in un’epoca segnata dall’odio e dal
razzismo, egli è sempre
stato apertissimo mentalmente sulla faccenda dei droidi. E Lyla
apprezza
moltissimo la sua bontà d’animo, più di
quanto lascia trasparire; molto di più.
Mi chiedo però perché non siano più
aperti l’uno con l’altra: Lyla lancia delle
strane frecciatine ogni tanto, lui la invita a uscire… ma
non c’è altro.
Possibile che la lettera di Urk abbia cambiato qualcosa tra loro? No,
non
credo; PK non sembrava triste a riguardo.
Eppure,
stando alle
conoscenze che ho sulle relazioni umane, non dovrebbe esservi una
qualche sorta
di dichiarazione? Forse è ancora presto? Non capisco:
è così logico! Basta
dirselo, no? Perché tergiversare tanto? Questi biologici non
riescono ad agire
logicamente nemmeno pregandoli.
Oh, cosa
vedono le mie
cibernetiche pupille: quello è PK. E sta entrando nella
redazione di Canale 00.
Cos’è quel pacchetto?
♦ ♦ ♦
<< IGH IGH! >> Ghignò intanto Angus Fangus, mentre armeggiava col suo computer. << Questa volta lo incastro quel buffone mascherato! Vieni a vedere, Lyla! >>
Lyla non vi badò.
<< Non ho tempo di ascoltare gli ultimi sviluppi del tuo romanzo di fantasia, Angus. E poi sai bene che non approvo i tuoi modi per… trovare le notizie. >> Cinguettò lei, un po’ esasperata.
Il giornalista non troppo onesto, sbuffò disgustato.
<< Ehilà, Lyla! >> Salutò Paperino, con un sorriso sincero.
<< Ciao Paperin…o! >> Ci cascava quasi sempre: ogni volta rischiava di rivelare a tutti l’identità dell’eroe di Paperopoli.
♦ ♦ ♦
Oh, lo fa
ogni volta.
Ma suppongo sia normale: le sue direttive erano state impostate per
trovare PK,
non il semplice Paperino.
Uh? Che sta
dicendo il
mio socio? Perché le sta offrendo il pacchetto? E’
forse un regalo per lei?
EHI! E’ da un po’ che non fa dei regali a me.
Oh.
Lei
è imbarazzata, ma
è felice, tremendamente felice. Il suo cervello tanto
avanzato in realtà prova
davvero delle emozioni, e ora che ha preso in mano il pacchetto sembra
quasi
sul punto di scoppiare dalla felicità.
Tuttavia
preferisce,
che io prenda un virus se capisco perché (!), rivolgergli di
nuovo uno sguardo
dolce, annuire e sorridergli senza andare oltre la squisita
cordialità di cui è
pregna la loro strana, e illogica, amicizia.
Tuttavia, PK
sembra
davvero felice; forse sono io a non capire, o forse il mio socio si
è
imbarazzato di nuovo a causa dell’espressione di Lyla.
E come non
potrebbe,
del resto?
Ha davvero
un
bellissimo sorriso.
“PK”
YAWN!
Che sonno
tremendo. Se
qualcuno si chiedesse com’è viaggiare nello
spazio… avrei una o due paroline da
riferirgli. Non è gradevole, non è comodo e non
è neanche tranquillo come si
crede! Evroniani, Xadhoom che fa esplodere gli Evroniani, mostri vari
(magari
asserviti agli Evroniani), esplosioni (Magari anche non di Evroniani) e
tutta
quella roba, rendono lo spazio pericoloso e spossante!
Non ci vedo
più dal
sonno! Ma no, non posso
andare a dormire
o lo zione mi strappa tutte le piume una alla volta. Ed è
anche sconfortante
sapere che il caro zio Paperone, e con lui una stragrande maggior parte
della
famiglia, mi crede un pigrone nullafacente.
Beh, hanno i
loro
motivi per pensarlo… in fondo, sarebbe dura spiegare che
dormo così tanto
perché ogni notte mi premuro di salvare il mondo dagli
alieni o di ripulire
Paperopoli dai criminali di bassa lega da cui è infettata.
Se non
altro, l’andare
al lavoro mi permetterà di consegnare il mio regalo a Lyla.
E’ da qualche
giorno che non la vedo, ma purtroppo le responsabilità del
nuovo PK mi
assorbono. Tuttavia, dopo la brutta avventura che ha passato, ritengo
che un
regalino di bentornato sia d’obbligo. E una
papera… ehm… droide davvero
speciale. Avrei voluto farglielo prima, ma non potevo proprio: lo
ziastro paga
poco e quando dice lui; inoltre queste ultimi notti sono state davvero
massacranti: probabilmente persino Xadhoom, che vanta una fonte di
energia
eterna e rinnovabile, si sarebbe stancata.
Già…
che avventura.
Non credo che il giudice avrà tanta voglia di rivedermi dopo
la figuraccia che
ho fatto, urlando in aula. E anche il governatore, che ho davvero
spremuto come
si deve, probabilmente preferirebbe che io gli stessi
lontano… per due o tre
vite. Tuttavia non mi pento di niente: il nome della mia amica
è stato
riabilitato, è di nuovo qui e può svolgere il suo
lavoro al meglio. Senza
contare che Odin Eidolon, potrà presto presentare la
proposta di legge sui
droidi al meglio: Lyla e i suoi simili non potranno mai più
essere maltratti a
causa del bigottismo di certi imbecilli.
Chissà
se le piacerà
il mio regalo: è una semplice collanina, ma la ritengo a
tema con ciò che ha
passato di recente.
Oh, ecco
l’entrata
della Ducklair Tower: accidenti se è lunga la strada da casa
mia a… al mio
nuovo rifugio.
♦ ♦ ♦
Paperino entrò con tranquillità: per lui era ormai abitudine andare in quel luogo. La postazione di canale 00, fornita all’emittente televisiva previo equo pagamento dal plurimiliardario Paperon De’ Paperoni, era affollata e colma di gente che correva in ogni dove. Gli occhi di Paperino zigzagarono ovunque: doveva trovare Lyla.
<< QUALCUNO MI TROVI FANGUS, O GIURO CHE OGGI UNO DI VOI DIVENTERA’ ADDETTO ALLE NOTIZIE SUI *GHIROBRADIPI CORNUTI! >> Ruggì il caporedattore, con un tono degno di un generale Evroniano, tornando dentro il suo ufficio sbattendo la porta.
Ma il Kiwi in questione, lo spietato e imbroglione Angus Fangus, approfittando della copertura di una scrivania, aveva bellamente ignorato le parole del suo superiore.
Il giornalista disonesto infatti, dopo ore e ore di lavoro, era riuscito a disporre le immagini di alcune riprese in modo esemplare: nessuno avrebbe mai potuto confutare la sua teoria sul fatto che il Pikappero fosse un bandito terribile.
Inserì prontamente il cd con le immagini ne lettore del suo computer e cominciò subito a lavorarci con ardore.
Intanto Paperino vide finalmente la ragazza che cercava con tanta abnegazione. Lyla Lay, vestita con i suoi tipici abiti color porpora, lo salutò allegramente con la mano e fece per avvicinarsi al suo amico tanto eroico.
<< IGH IGH! >> Ghignò Angus Fangus, mentre armeggiava col suo computer. << Questa volta lo incastro quel buffone mascherato! Vieni a vedere, Lyla! >>
Lyla non vi badò.
<< Non ho tempo di ascoltare gli ultimi sviluppi del tuo romanzo di fantasia, Angus. E poi sai bene che non approvo i tuoi modi per… trovare le notizie. >> Cinguettò lei, un po’ esasperata.
Il giornalista non troppo onesto, sbuffò disgustato.
<< Ehilà, Lyla! >> Salutò Paperino, con un sorriso sincero.
<< Ciao Paperin…o! >> Ci cascava quasi sempre: ogni volta rischiava di rivelare a tutti l’identità dell’eroe di Paperopoli.
Il nipote di Paperone represse un sospiro di sollievo.
<< Come stai? Hai avuto… ricadute? >>
Lei scosse il capo e rise calorosamente.
<< Non mi sono mai sentita meglio, Paperino. Cosa ti porta qui in redazione? >> Chiese divertita la bella droide.
Paperino tirò fuori dalla tasca della sua blusa una scatolina dal colore sanguigno. Non gli era costata tanto, un pizzico di fortuna, per una volta, lo aveva aiutato a trovarla ad un prezzo abbordabile persino per le sue tasche sempre al verde.
Lyla arrossì: in realtà non sapeva come mai le capitasse, ma probabilmente era una reazione dei suoi circuiti mimetici che si attivavano non appena i suoi sofisticatissimi processori biotecnologici rilevavano le pulsazioni elettriche attinenti all’imbarazzo o ad un piacere inaspettato.
<< Che cos’è? >> Chiese la bella droide, nascondendo la gioia a fatica.
Paperino scoperchiò la scatoletta, rivelando una collanina formata da una catenina in acciaio e un pendente dello stesso materiale a forma di sole radioso.
Lyla restò a bocca aperta.
<< Ma… perché? >> Chiese lei, prendendo tra le mani la squisita collana.
<< Beh, dopo tutto ciò che è successo, mi sembrava carino farti un regalo di bentornato. E poi… l’autunno non mi fa davvero impazzire. Non fa per te, a mio avviso. Preferisco l’estate e tutta la solarità che la contraddistingue. >> Dopodiché, Paperino esplose in un’espressione tanto fanciullesca e contenta, che il rossore di Lyla non fu più occultabile.
<< Io… non so che dire, grazie. >> Mormorò la droide, mentre indossava subitamente la collana.
Paperino la guardò negli occhi.
<< Ehi, hai da fare stasera? Ti andrebbe di bere qualcosa? >>
Lyla annuì imbarazzata e poi il volto le esplose in un sorriso radioso almeno quanto il sole estivo di cui le aveva parlato Paperino.
♦ ♦ ♦
Resto per un
attimo
imbambolato a fissarla: probabilmente sa dell’effetto che fa
agli uomini e ai
paperi a cui rivolge il proprio sorriso, ma mi rifiuto di credere che
questo
sia ammaliatore. No, è troppo vero per essere finto. Decido
così di salutare e
di voltarmi verso l’uscio.
Mi basta
sapere che stasera
io e lei saremo insieme e magari avremo occasione di parlare un
po’. Mi
piacerebbe sapere qualcosa del futuro e, in generale, su di lei.
Però
accidenti… ha
davvero un bellissimo sorriso!
“Lyla”
Che giornata
che si
prospetta. Avrei dovuto dormire…. Cioè avrei
dovuto ricaricarmi di più e andare
a letto presto. In questi giorni sono accadute troppe cose, avrei
davvero
bisogno di riposare un po’. Se ripenso alla vicenda che mi ha
coinvolta a Leonard
Vertighel… penso che farei bene a riposare almeno fino al
ventitreesimo secolo.
La storia che mi ha raccontato PK ha del tragico… e
dell’inquietante. Non posso
non provare pena per un tapino tanto solo, deve essere terribile, ma
non posso
non provare paura al pensiero di ciò che ha fatto per uscire
dalla sua
condizione. Probabilmente a farlo impazzire è stato il
vedere migliaia di unità
5Y… PK mi ha detto che ha visto una foto di una papera che
probabilmente era
legata a Vertighel in gioventù. Sinceramente,
però, più che al folle che ha
rischiato di farmi riprogrammare sono interessata al mio amico
mascherato.
Oh.
Ho pensato
di dormire,
al sentimento noto come paura e agli amici… devo stare
più attenta. Se si
venisse a sapere, sarei di nuovo sotto esame e stavolta non
aspetterebbero di
nuovo che PK possa salvarmi. Un droide non è un essere
umano… non ha emozioni.
Eppure… perché io mi sento tanto emotiva?
PK…
lui non ha
problemi con me: non si cura del fatto che io sia un robot o una papera vera… mi tratta
come un’amica e basta. In lui
non ho mai scansionato tracce di menzogna quando ha affermato che il
mio essere
droide non mi rendeva meno umana.
E ha
rischiato così
tanto… mi ha salvata tante volte e non ha mai chiesto nulla
in cambio. Lui è
davvero un organico eccezionale. Buono di cuore, coraggioso e
disinteressato: è
davvero un grande supereroe.
E durante
quest’ultima
avventura ne ha combinate parecchie: credo che, se metà
delle cose che mi sono
state dette sono reali, il governatore non vorrà vederlo per
almeno tre vite.
Sono davvero… oh, al diavolo, se persino nella mia testa non
posso pensare ciò
che voglio vuole dire che davvero noi androidi siamo stupide macchine
col solo
scopo di agevolare gli umani.
Dicevo: sono
davvero
commossa da ciò che ha fatto per me… è
una persona straordinaria.
Oh…
ma quello è lui.
Chissà cosa vorrà.
♦ ♦ ♦
<< Beh, dopo tutto ciò che è successo, mi sembrava carino farti un regalo di bentornato. E poi… l’autunno non mi fa davvero impazzire. Non fa per te, a mio avviso. Preferisco l’estate e tutta la solarità che la contraddistingue. >> Dopodiché, Paperino esplose in un’espressione tanto fanciullesca e contenta, che il rossore di Lyla non fu più occultabile.
<< Io… non so che dire, grazie. >> Mormorò la droide, mentre indossava subitamente la collana.
Paperino la guardò negli occhi.
<< Ehi, hai da fare stasera? Ti andrebbe di bere qualcosa? >>
♦ ♦ ♦
E ora come
dovrei
comportarmi? Perché deve essere sempre così buono
e gentile? Mi sento così
imbarazzata… per fortuna che è stato tanto
discreto o il mio rossore sarebbe
stato notato da tutti. Per un droide 5Y non è normale
arrossire in tal modo… dovrebbe
essere un semplice dispositivo mimetico… inoltre anche il
provare imbarazzo è
sbagliato… però in PK c’è
così tanta bontà… non gli importa di
essere di fronte
a un droide.
Mi sento come quando mi ha chiesto
perché non lo
avessi baciato sulla guancia: oggi, come quella volta, mi sono dovuta
frenare…
come avrei mai potuto giustificare un bacio sul becco con
l’eroe più famoso
della storia?
Però…
però stasera
magari potremo stare insieme. Non mi dispiacerebbe parlare un
po’ con lui al di
fuori dell’ambito eroico.
Eccolo che
va via. Non
ho avuto la forza di dirgli di no, non dopo tutto ciò che ha
fatto per me.
Anche lui sembrava molto contento della mia risposta…
già, perché io sono
davvero contenta del suo invito.
E
poi… mi piace quando
è contento. Potrebbe non essere noto a quelli che lo
guardano con
disattenzione, ma ai miei occhi, a meno che io non mi sbagli di grosso
o per
qualche motivo sconosciuto le mie capacità di giudizio siano
offuscate, PK ha
davvero un bellissimo sorriso!
Ah però! Sono un fenomeno. Questa shot, con cui colgo l’occasione per salutare i lettori e i recensori di questo racconto, doveva uscire circa un mese fa. Perché non è uscita a quel tempo…? Perché mi è totalmente passato di mente che avevo una shot completa da pubblicare. Beh, eccola qui: inviata a voi esattamente com’era quando l’ho finita. Non l’ho riletta, indi perdonate eventuali orrori di ortografia, ma credo che non sia venuta eccessivamente male.
Grazie davvero a tutti coloro che la leggeranno o recensiranno o che faranno entrambe le cose. Alla prossima!
*Tali creature sono ovviamente inventate.