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Autore: Mia_hp    29/08/2015    2 recensioni
Logan ha tutto dalla vita, ma ha anche un grande vuoto, proprio all'altezza del petto, che un lavoro di prestigio e un padre ricco non riescono a colmare. Sta scappando da tutto questo quando rivede Zoey.
Logan/Zoey.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan Reese, Un po' tutti, Zoey Brooks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Over Again

Logan premette con rabbia il piede sull'accelleratore, mentre la pioggia batteva rumorosamente sul vetro dell'automobile, quella stessa automobile che da tre giorni era diventata l'unica cosa che possedesse. L'unica cosa che aveva deciso di portare con sé, l'unica cosa a cui aveva permesso di entrare in quel suo improbabile tentativo di nuova vita.
Scosse il capo tristemente e aumentò ancora di più la velocità, accantonando in un angolo remoto della mente quella vocina bastarda che gli ripeteva di tornare indietro, che stava facendo un grande errore, che stava fuggendo inutilmente da qualcosa che presto o tardi l'avrebbe raggiunto, facendogli pagare le conseguenze di quella sua fuga, di quel suo momento di coraggio. Aveva sempre avuto tutto dalla vita, ogni sua voglia era stata soddisfatta, bastava che schioccasse le dita e i suoi desideri, perfino quelli più strani erano stati realizzati.
Era un ragazzo viziato, lo sapeva. E per molti anni si era anche vantato di questo, contento di essere invidiato dai suoi compagni di accademia per la macchina nuova o il portafoglio sempre pieno di soldi; ma adesso la sua vita era arrivata ad un vicolo cieco, era stanco di vivere in una gabbia dorata che non gli permetteva di fare le proprie scelte, giuste o sbagliate che fossero, stufo di essere circondato non da amici ma da persone che volevano la sua compagnia soltanto per i benefici che avrebbe potuto avere stando con lui.
Le uniche persone che meritassero quel nome non le vedeva da qualche anno, da quando la PCA era terminata ed ognuno dei suoi compagni di corso aveva poi preso la propria strada, perdendosi inevitabilmente di vista. Fino a poco tempo prima guardandosi allo specchio, vedeva un ragazzino contento della propria vita, sicuro di sè e del proprio futuro, protetto in qualsiasi situazione dal cognome del padre; adesso invece osservando la sua immagine riflessa, faceva fatica a riconoscersi, come se non fosse lui il vero protagonista di quella vita, ma solo una controfigura che si limitava a seguire un copione già scritto. E a lui quello non andava più bene, dentro di sè sapeva che avrebbe potuto fare di più.
Non voleva essere Logan Reese ma soltanto Logan.
L'auto corse ancora più veloce, alla pari dei brutti pensieri che gli inquinavano la mente.
Non sapeva nemmeno lui dove stesse andando, stava guidando ormai da giorni, cercando di mettere quanti più chilometri possibili fra suo padre e lui, aspettando quasi qualche segno del destino che decidesse al suo posto il luogo migliore dove fermarsi.
Per ora andava e basta, il "quanto" lo avrebbe deciso strada facendo. Improvvisamente qualcosa gli tagliò la strada, non si accorse di cosa fosse di preciso, forse a causa del temporale, della poca visibilità o della velocità fin troppo elevata per quella stradina mal asfaltata che aveva deciso di imboccare all'ultimo secondo.
Logan frenò immediatamente, ma nonostante questo non riuscì ad evitarlo, la cintura di sicurezza lo trattenne evitandogli una botta altrimenti certa. Il rumore dello schianto gli risuonava ancora nelle orecchie, quando non realizzando ancora con lucidità quanto accaduto, scese quasi barcollando dalla macchina per capire cosa avesse investito di preciso.
L'aria fredda che lo colpì appena fuori dall'ambiente caldo dell'auto insieme alla pioggia che in un batter d'occhio lo bagnò completamente, lo aiutarono a tornare in sè.
Logan udì un debole miagolio e avvicinandosi velocemente si accorse che aveva appena messo sotto un cane. Maledicendosi, si inginocchiò frettolosamente vicino all'animale, non sapendo bene cosa fare e pregando con tutto sè stesso di non averlo ucciso. Toccò leggermente il piccolo corpo, assicurandosi così che fosse ancora vivo. Lo era, nonostante respirasse debolmente.
Cercò di calmarsi e di farsi venire in mente qualcosa. Non sapeva dove si trovasse, se ci fosse qualche veterinario nelle vicinanze o almeno qualcuno che avrebbe potuto aiutarlo. Continuava a ripetere che quell'animale non poteva morire, non poteva, no proprio... non a causa di una sua disattenzione; lo prese fra le braccia, stringendolo delicatamente a sè per portarlo in auto all'asciutto, quando vide in lontananza qualcuno correre verso di lui.
Speranzoso Logan alzò un mano per richiamre la sua attenzione, distiguendo a fatica la figura a causa della pioggia; cercò di riparare il cagnolino come meglio poteva con il suo giubbotto, camminando a grandi passi verso di lei.
I capelli ormai zuppi di acqua gli ricadevano senza forma sulla fronte, gli tirò via velocemente, controllando poi che l'animale fosse ancora in vivo.
Distolse lo sguardo da lui, quando una voce femminile disse "Quello è il mio cane" e delle mani coperte da guanti di lana neri, cercarono di strappargli quel fagottino di peli tremante dalle braccia.
"E' stato investito" disse Logan, non avendo il coraggio di ammettere la sua responsabilità e tenendo lo sguardo fisso sulle proprie scarpe, dopo aver consegnato il cagnolino e la sua giacca alla presunta padrona.
La ragazza mormorò qualcosa che lui non riuscì ad afferrare e quando finamente si decise ad alzare gli occhi su di lei, non riuscì a trattenersi nel gridare "Zoey!" non appena riconobbe la sua vecchia compagna di scuola.
Erano passati tre anni e mezzo dall'ultima volta che l'aveva vista, ma non avrebbe potuto non riconoscerla: in fondo aveva passati gli anni più belli della sua adolescenza in sua compagnia. Zoey indossava una felpa grigia di qualche taglia più grande, un cappellino di lana sui lunghi capelli biondi, che ormai bagnati, ricadevano scomposti su un lato della spalla e sembrava essere cresciuta di qualche centimetro nel corso del tempo.
Zoey spalancò gli occhi quando udì il proprio nome, lo osservò per un momento con più attenzione per poi assumere un'espressione sorpresa. "Logan? Logan Reese?" chiese, incredula.
-Sì!- esclamò, per poi aggiungere immediatamente. -Oddio, non dirmi che è il tuo cane!- e il senso di colpa, se possibile, aumentò in lui quando lei annuì, stringendosi sconvolta al petto il cagnolino che guaì debolmente.
-Ok, beh, ci sarà qualche veterinario o una clinica per animali da uqeste parti, no?- domandò Logan velocemente.
-Sì e a qualche chilometro da qui, in città, ma io sono uscita a piedi e oddio... non può morire!- le lacrime cominciarono a scendere sul suo viso, mischiandosi alla pioggia quando realizzò a pieno la situazione. -E' colpa mia... Il cancello... aperto. Lo stavo cercando da ore, poi è scoppiato il temporale...e ora... - si interuppe singhiozzando, non riuscendo a terminare quel discorso fatto da frasi sconnesse.
-Ti accompagno io- le disse precipitosamente, indicando la sua auto a qualche metro di distanza, le afferrò un polso e la trascinò con sé, costringendola quasi a correre. -Tu indicami soltanto la strada- Zoey non rispose, ma annuì solamente salendo in macchina.
-Non ti preoccupare Zoey. Andrà tutto bene- la rassicurò, poggiandole una mano sulla gamba. La voce gli uscì tremolante, accompagnata da un debole sorriso. -Andrà tutto bene-.
Ma non ci credeva nemmeno lui.



Ciao! Ho già scritto una Logan/Zoey in passato e ora eccomi qui con questa nuova storia! Questa coppia è ancora oggi una delle mie preferite, spero che potrà essere apprezzata anche da chi ama Zoey con Chase. Dal prossimo capitolo in poi compariranno anche gli altri personaggi del telefilm. Fatemi sapere cosa ne pensate, se vale la pena continuare o eventuali domande.
M.
  
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