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Autore: Malanova    29/08/2015    1 recensioni
Il regalo di compleanno più lungo che abbia mai fatto XD ... La San Fransokyo Istitute sta per gemellarsi con la Rush Accademy, una scuola di giovani talenti della tecnologia specializzata in mezzi di trasporto. Hiro farà conoscenza con la giovane e in versione adolescente Vanellope e ... Va be, per sapere come continua vi basta leggere ... Buona lettura!
P.S. Tanti auguri Auaura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiro Hamada, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il boato dell’esplosione, dapprima, non suscitò l’attenzione, scambiata per una delle tante che avvenivano nell’area circostante tra l’esercito e gli sciami degli Scarafoidi. Poi Hiro notò il fumo nero che fuoriusciva dalle finestre rotte e si innalzava in cielo, oscurando temporaneamente l’aurora. Il giovane asiatico rimase inorridito a tale spettacolo. Come era potuto succedere? Nessuno dei missili aveva colpito l’edificio … Che fosse avvenuta dall’interno? Baymax fissò a sua volta la finestra e cercò la presenza femminile che aveva avvertito prima. Il segnale gli arrivò confuso, come quando aveva avvertito Mister Candy nei ruderi dell’altro laboratorio. Anche il criminale rimase a fissare il punto, in un certo senso ipnotizzato, poi cercò di contattarsi con Celeste attraverso il radar che le aveva impiantato nell’orecchio. L’apparecchio rimase muto. Lo spense e sibilò “Quella stupida donna … Avrà tentato di togliersela … Eppure l’avevo avvertita di non farlo …”. Zampettò verso i detriti “Peccato … Era una bella bambolina …”. Si voltò verso i presenti “E’ esilarante come tutti voi vi muovete attorno a me come tante formichine e di come vi affannate nel tentare di farmi fuori …”. Prese uno dei soldati più vicini “Però adesso mi sono stancato”. Stava per infilzarlo con il dito affilato quando Ralph salì sul suo polso, prese il dito e lo tirò verso di sé, torcendolo. Turbo gemette dal dolore e cercò di farlo cadere ma il ragazzo si dondolò agilmente sul braccio e, con una rapidissima mossa, riuscì a sbilanciarlo ed a farlo cadere. Vanellope, intanto, prese l’uomo per un braccio e si teletrasportò a qualche metro di distanza per poi tornare al fianco del cugino. I BIG HERO lo avevano circondato.

Egli si mise a ridere in modo maniacale “Questo … Ih, ih, ih! … si che è buffo …” “Arrenditi Mustang!” esclamò Hiro “Ormai sei con le spalle al muro …”. Il pugno arrivò così veloce che il giovane lo registrò dopo pochi secondi che gli era stato inferto. Il colpo lo fece volare all’indietro e se non fosse intervenuta in tempo Vanellope; egli sarebbe finito infilzato da alcuni detriti di un carro armato. Il criminale fece uscire dalla schiena le ali e ringhiò “Pensate davvero di avere un minimo di speranza? Poveri idioti! Il Grande Turbo ha sempre un asso nella manica!”. Poi tese le braccia in orizzontale ed aspettò. Un ronzio simile a una tempesta di tuoni echeggiò nell’aria e un nuovo sciame di Scarafoidi si fece avanti. Essi non erano come i normali Scarafoidi: il loro corpo affusolato era circa cinque volte più grosso, con parti grigio chiaro simile a una armatura e gli otto occhi rossi brillavano di spietata freddezza.

I BIG HERO si guardarono, terrorizzati, e Koudelka mormorò “Siamo davvero giunti alla fine del mondo … Non c’è più speranza …”. Fred, che si era tolto la parte superiore del costume per guardar meglio il cielo, disse “No, ti stai sbagliando …”. Si posizionò davanti agli amici “Non possiamo arrenderci così! Perché se lo facciamo l’intera città finirà tra le mani di questo ULTRABLATT …” “Ma stanno arrivando altri Scarafoidi …” iniziò a dire Honey ma il ragazzo la interruppe “E con questo? Ragazzi; come fate a non rendervi conto di cosa siamo capaci se rimaniamo tutti uniti …”. Li fissò uno per uno “Non avevamo speranza già dalla prima invasione eppure siamo riusciti a sopravvivere perché ci siamo fidati l’uno dell’altro e abbiamo agito come una squadra. Guardate lui invece …”. Indicò Turbo e disse “Pensate che i suoi amici potenziati muoveranno una chela se lui viene sconfitto?”. Hiro gli sorrise e esclamò “Ha ragione … Noi siamo i BIG HERO …” “Potere ai BIG HERO!!!!” urlò Vanellope “Si! Nessuno ci potrà battere se rimaniamo tutti uniti come una grande famiglia!” tuonò Ralph. Gli altri fecero un coro di “YEAH”. Il gruppo partì all’attacco e GoGo disse, rivolta a Fred “Finalmente ti comporti come una vera donna”. Turbo era rimasto stupito di vedere quei marmocchi avanzare nonostante avesse messo in campo le sue armi migliori. Perché non si mettevano in testa che ormai avevano perso?!? Diede il segnale agli insetti e ringhiò “Il vero inferno comincia adesso”.

Era stato come ritrovarsi dentro al vaso di Pandora. L’esercito America Nipponico alla vista dei nuovi Scarafoidi si era dichiarato sconfitto. Nessuno sarebbe stato in grado di fronteggiarli … e batterli era una cosa praticamente impossibile. Eppure … Quel gruppetto di ragazzi non si arrendevano. Lottarono fino allo stremo, unendo le loro forze e le loro abilità con una tale sincronia che si sarebbero detti parte di un unico essere. Purtroppo non era bastato. Baymax era inginocchiato a terra, con la lucente armatura rossa semi distrutta e cercava di curare la costola rotta di GoGo. Honey aveva due fratture ad un braccio mentre Wasabi era steso a terra con la testa fasciata, privo di sensi. Fred, Felix e Calhoun erano con la schiena o il fianco appoggiati a un muro e stringevano i denti, furiosi con sé stessi, furiosi con le pieghe del destino. Turbo, per rendere la loro sconfitta più umiliante, aveva interrotto gli attacchi ed ora si godeva lo spettacolo. Hiro cadde seduto a terra e mormorò “Non posso crederci … allora è davvero finita per tutti noi …”. Vanellope si sedette al suo fianco e disse “Può darsi che ciò che ti dirò non ha senso ma … Insomma … Se stiamo per morire tanto vale …”. Si strinse a lui e disse “Averti conosciuto … Aver conosciuto tutti voi … E’ stata una delle più belle esperienze della mia vita … Non rimpiango niente … Forse la durata del nostro incontro …” “Vanellope …”. Le loro labbra si sfiorarono, prima lievemente come le ali di una farfalla, poi riuscirono a darsi un timido bacio che ne richiamò subito un altro. Si guardarono nei occhi. Lei stava per scoppiare a piangere. Lui le accarezzò il viso con dolcezza e cercò di farle un piccolo sorriso. Sentirono uno dei Scarafoidi atterrare di fronte a loro ma essi non ci badarono. Si strinsero le mani e attesero il colpo … Che non arrivò.

Il gigantesco insetto rovinò a terra, con un enorme buco nella parte molle del suo carapace. Una donna fluttuava nell’aria, con i capelli cerulei che si stavano muovendo come se fossero immersi nell’acqua, rilasciando attorno a sé una aura di pace. Tutti rimasero stupiti “D- Direttrice Selenio …”. Celeste fece un dolce sorriso, poi si voltò verso Turbo e disse “Mustang … Ciò che hai fatto è stato orribile … redimiti finché sei in tempo …” “Redimermi?” ripeté lui, un po’ nervoso “Potrai aver assimilato il potere della pietra ma non potrai far nulla contro tutti i miei Scarafoidi …” “Questo è vero …” ammise lei con calma. Fece un piccolo balzo sul vento e si lasciò cullare da esso. Il modo in cui ella si stava muovendo la facevano sembrare una medusa del fondale oceanico, così aggraziata e placida “Ma io ti sto solo distraendo … Callaghan! Ora!”. L’uomo tirò giù una leva e un potentissimo raggio laser partì dalla piattaforma e si scagliò verso il cielo, illuminando tutto di verde. Fu come aver attivato un ciclone: tutti gli Scarafoidi furono attratti dal gran fascio di luce e distrutti da esso appena lo sfiorarono. Perfino Turbo andò contro di esso, anche se egli aveva fatto di tutto pur di salvarsi. Appena egli toccò il laser; la piattaforma andò in surriscaldamento e si spense, come se qualcuno avesse staccato con prepotenza la spina. Tutto divenne silenzio.

Tre giorni dopo …

Hiro si stava preparando per andare all’università, non tanto per studiare ma per aiutare gli operai a ricostruirla. Ora che la città sapeva della loro vera identità; ogni volta che usciva veniva salutato con un cinque oppure con dei gridolini eccitati da parte delle ragazze. Si respirava aria di festa e tutta la città sembrava aver dimenticato per una volta i loro problemi.

Sorprendentemente Mustang era sopravvissuto al laser, tornando con il suo aspetto originale, e fu condotto in una prigione di massima sicurezza.

La preside Selenio fu scagionata da tutte le accuse e le venne proposto di divenire l’astronoma dell’Imperatore. Però lei rifiutò con garbo, dicendo che la vita da preside iniziava a piacerle.

Quando arrivò si accorse che tutti erano lì:

Baymax stava aiutando i dottori e gli infermieri a curare i militari feriti. Aveva così tanto di quel lavoro che le batterie si scaricavano in fretta e ogni tanto li chiamava con nomignoli tipo “Bimbo peloso”.

Wasabi aiutava gli operai segando con i suoi laser alcuni pezzi di metallo e di legno per poi fare le mosse da macho rivolto ad alcune studentesse della SFIT e della RA, che se la ridacchiavano perché nella foga si era tagliato anche i pantaloni e mostrava un bel paio di boxer con la faccia di HELLO KITTY.

Honey, insieme alla prof Calhoun e al dottor Felix, era addetta alla mensa. La professoressa non era poi molto portata per la cucina, a causa della sua impazienza, così utilizzava un lanciafiamme quando le salsicce erano troppo lente a cuocere.

Ralph stava in compagnia di Koudelka e della preside Frozen e anche essi davano una mano a trasportare le travi. Koudelka era davvero ammirata dalla sua forza ma poi era arrivato Fred e aveva borbottato, geloso “Ah! Chi vuoi che guardi uno che riesce a sollevare chili di roba? IO so fare qualcosa di molto meglio …” “Ah, si? E cosa?” aveva domandato il diciottenne. Il nerd batté le mani, aprì le gambe, si massaggiò le tempie, fece un respiro profondo e … fece danzare in modo frenetico le sopracciglia. Hiro scoppiò a ridere.

Dopo aver salutato altri gruppi di studenti e cittadini operai; il ragazzo giunse dalla squadra di architettura. Anche se in libertà vigilata, al professor Callaghan fu permesso di prendere parti alla ricostruzione della scuola utilizzando i micro-bot. GoGo e Vanellope erano insieme a lui ma non sembravano interessate alla piantina dell’edificio “Ti dico che se mettiamo una specie di propulsore qui; la tua bicicletta filerebbe come una saetta …” “Si e dopo nove secondi di gloria salterà in aria …” “Credevo che avrebbero messo una noiosissima sala delle riunioni …”. Vanellope si voltò verso il ragazzo e gridò “Alla buon’ora! Si può sapere perché c’hai messo tanto?” “Mi godevo gli ultimi momenti di libertà?” tirò a indovinare Hiro, suscitando delle risatine alle ragazze. Poi prese per mano Vanellope e la portò nello spiazzo dove era solito a incontrarsi con suo fratello.

Guardò l’orizzonte e mormorò “Vorrei che Tadashi fosse qui a vedere tutto questo: per la prima volta la città è riunita …”. La ragazza gli rivolse un sorriso e disse “Secondo me lui ci sta osservando, da dove si trova adesso e si starà dicendo che cosa stai aspettando a farlo …” “Eh, fare che cosa?” domandò Hiro perplesso. Vanellope alzò gli occhi al cielo e borbottò “Ragazzi …”. Prese il giovane asiatico dalla felpa e lo attirò a sé. Le loro labbra si unirono, questa volta con più trasporto, lasciando entrambi senza fiato. Quando si separarono notarono che Ralph era a pochi metri da loro, a fissarli con la bocca spalancata “Piccolo microbo ciuccia latte!”. Hiro iniziò a correre con il diciottenne alle calcagna mentre la cugina li inseguiva a sua volta e urlava. Non durò a lungo. Dopo un quarto d’ora; i tre scoppiarono a ridere. A San Fransokyo c’è aria di festa.

  
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