Anime & Manga > Psychic Detective Yakumo
Ricorda la storia  |      
Autore: N_faith    29/08/2015    0 recensioni
« Senti, Yakumo… » Un sussurro speranzoso e a tratti intriso di senso di colpa. Sai bene che lui detesta sentirsi chiamare così, perché nell’attimo in cui volgerà gli occhi su di te, il resto della frase gli arriverà alle orecchie, falsamente naturali ed egoisticamente approfittatori delle chimeriche potenzialità offerte da quell’occhio.
Eppure il ragazzo ti osserva con l’espressione di sempre, quell’espressione annoiata e fintamente indifferente che tu, nonostante tutto, hai imparato ad apprezzare.

[Flashfic | [Haruka-centric]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Haruka Ozawa, Yakumo Saito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eyes that see...












« Senti, Yakumo… » Un sussurro speranzoso e a tratti intriso di senso di colpa. Sai bene che lui detesta sentirsi chiamare così, perché nell’attimo in cui volgerà gli occhi su di te, il resto della frase gli arriverà alle orecchie, falsamente naturali ed egoisticamente approfittatori delle chimeriche potenzialità offerte da quell’occhio.
Eppure il ragazzo ti osserva con l’espressione di sempre, quell’espressione annoiata e fintamente indifferente che tu, nonostante tutto, hai imparato ad apprezzare.
Una fitta di rimorso ti scuote nell’anima, sai quanto fastidio gli provocherà quella richiesta, ma ormai sei in gioco e devi tenere conto delle sue regole. Ti stringi nelle spalle e infine ti butti. « Mia sorella… come sta? »
Non hai avuto più sue “notizie” da qualche mese, e per quanto il desiderio di annegare, farti tutt’una con quella rossa iride, debba sembrarti logica, cogli un rapido guizzo d’indecifrabile significato passare in quegli occhi diseguali ma carichi di misterioso fascino. Immagini il suo rifiuto con annessa un’ironica frase a riguardo, e fai per parlare, mettere precipitosamente le mani in avanti come segno di giustificazione, ma Yakumo, con tua sincera sorpresa, dapprima si lascia sfuggire un sommesso « Mpf… », per poi fissarti con più attenzione.
Il ragazzo solleva la mano destra, portandola contro l’occhio destro, ma tu riesci a intravederlo tra lo spiraglio offerto da quelle dita lunghe e affusolate, creando un contrasto del tutto alieno con il resto del volto. 
Quell’occhio rosso sembra catturarti ineluttabilmente, sembra schiodarti da lì, da quella sedia in ferro battuto. Sulla lucida superficie di quell’iride scarlatta, tu credi di… scorgere qualcosa, un debole agitarsi malamente mascherato dal nero della pupilla. Al che, socchiudi gli occhi, sforzandoti di vedere.
Soffochi un’esclamazione di gioia, pena e malinconia appena comprendi quello spettrale agitarsi non è altro che sua sorella, che la sta salutando.
Buio, un’oscurità a tratti benevola, a tratti malefica, sembra inghiottirla. Sbatte le palpebre e Ayaka è sempre lì, come sospesa per l’eternità in quel limbo a lei di dubbia comprensione. A malapena scogli un muoversi delle labbra di Ayaka.
Fai per rispondere, gridarle tutto il tuo fraterno amore nei suoi confronti. Inconsciamente sollevi la mano, come per salutarla, farle capire che l’hai intravista…
Ayaka… Non lasciami sola… Ho bisogno di te.
…e la mano grande e forte di Yakumo Saito l’afferra, simile al gesto di commiato tra due anime gemelle.
Ma è un attimo, un secondo d’ineffabile entità, poi quel tocco impersonale ma gentile svanisce presto.
Sbatti le palpebre, Haruka: sei confusa e più abbattuta che mai. Sei riuscita nel tuo intento, ma del resto non sei obbligata a ripetere quelle visite, per rispetto verso Yakumo, che ha abbassato la mano e ora ti scruta con aria, semmai, ancora più seccata.
Poi rimembri la dolce sensazione scaturita da quel fievole sfiorarsi di mani e dita. Studi la tua, di mano, in cerca di un segno incontentabile di quell’evento assolutamente fuori dall’ordinario ma non trovi nulla, solo qualche sparuta goccia di sudore dovuta all’emozione.
« Yakumo… »
Lui sposta lo sguardo altrove, le labbra sottili piegate in una smorfia di fastidio che tu smascheri all’istante. « Quanto sei rompiscatole… Pronunci il mio nome per qualsiasi sciocchezza. » brontola sottovoce.
Ma un angolo delle labbra gli s’incurva in su, inconsapevolmente.
Tu ricambi mestamente. Quanto è impacciato…!
Gli prendi la mano tra le tue. Ti aspetti che lui si defili in quel modo così-da-Yakumo, ma stranamente il moro non si sposta, né ritrae l’estremità dell’arto.
Grazie, Yakumo.








Spazio dell'autrice
Trovo piuttosto strano scrivere una flash, la prima, basata sull'universo di Psychic Detective Yakumo xD Questione di abitudine? Chissà.
Ho sempre avuto un occhio di riguardo sullo strano e "tormentato" rapporto che lega Yakumo e Haruka. In questa flash ho cercato di porre l'accento sull'apparente impassibilità che Yakumo mostra nei confronti del mondo esterno, quello stesso mondo che lo ha come emarginato a causa di quel "dono" non richiesto. Penso sempre che lui, sotto sotto, provi un po' di affetto verso quella ragazza pasticciona, e niente, spero soltanto che voi lettori abbiate apprezzato questo sforzo, che avete colto ciò che ho voluto, per così dire, sottolineare. >.< 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Psychic Detective Yakumo / Vai alla pagina dell'autore: N_faith