Non avevo sentito la sveglia ed ero in un ritardo mostruoso…quasi come il traffico che affollava la città.

Quando,finalmente,riuscii ad arrivare a lavoro c’era già un caso di cui occuparsi:il ritrovamento del cadavere di un ricco imprenditore,Richard MacArthur.

Un uomo che non mi era affatto indifferente,il padre di lei,quella ragazza che aveva preso il mio cuore facendomi innamorare e che più tardi me lo aveva distrutto in tanti piccoli pezzi…

Non ci stavo capendo più niente,non riuscivo a pensare più a niente,cosa era successo?e lei,lei stava bene?Avrei voluto fare molte domande a Calleigh,ma la mia voce non…

“Tutto bene,Ryan?”disse Calleigh difronte alla mia inaspettata reazione

“Mi ero distratto un attimo ma tutt’ok!”menti,cercando di mantenere la calma e aggiunsi”cos’è successo?”sforzandomi di non sembrare troppo interessato,o comunque più del dovuto.

Mi disse di seguirla,che c’era poco tempo;infatti,aggiunse”persone così facoltose hanno tutti i mezzi che vogliono per pagare o convincere qualcuno a dichiararsi colpevole al loro posto,per inquinare la scena del crimine!quindi bisogna agire in fretta!Ti spiego tutto mentre andiamo da Horatio per gli interrogatori”e in effetti mi spiego tutto:il cadavere dell’uomo era stato trovato all’interno dell’impianto idrico della villa si sua proprietà;ad accorgersene era stata una domestica insospettita dal colore rosso dell’acqua che sgorgava dei rubinetti e aveva così chiamato la polizia di Miami.

Inoltre Calleigh mi speigo anche chi avremmo dovuto interrogare:la figlia del signor MacArthur,Charlotte. Quindi l’avrei rivista,in un momento poco felice certo,però l’avrei rivista.

Quando arrivammo da Horatio,lei ancora non c’era. Feci in tempo a sedermi che la vidi entrare:era bellissima,come al solito;non era cambiata per niente,i suoi occhi azzuri,i suoi capelli biondo cenere e quel corpo formoso che avrebbe fatto invidia anche a una modella e poi il suo accento leggermente francese,che ricordava le sue origini non americane...pensando a questo incontro avevo immaginato tutto,tranne questo.

“Lei non sa cosa sta facendo!lei non può…”entro così,urlando al poliziotto che la teneva di lasciarla,con il suo solito tono da principessina;poi si sedette sulla sedia,dall’altra parte del tavolo davanti a me Horatio e Calleigh a braccia conserte e con uno sguardo alquanto scocciato disse”Allora che volete?è forse uno stupido scherzo,Ryan?guarda se è così ti giuro che..”a questo punto il mio cuore si raggello:non sapeva niente,nessuno le aveva detto nulla:suo padre era morto e lei non lo sapeva…e sarebbe toccato proprio a me farle questo,darle questa notizia…

//..Where is the moment we needed the most..Yuo kick up the leaves and magic is lost..They tell me your blue skies fade to grey...They tell me your passion’s gone away..And I don’t need no carryin’on..//

Ciao a tutti!Sono nuova di qui e questa è la prima fanfiction che scrivo..quindi non siate troppo severi!!Comunque parla di Ryan e di un'altro personaggio che con CSI non c'entra molto,,i capitoli sono scanditi dalle strofe di Bad day di DAniel Powet,una delle mie canzoni preferite...Laciate tanti commenti e suggeritmenti!Annalisa